Intima peritura vivimus

di G RAFFA uwetta
(/viewuser.php?uid=90941)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


http://i68.tinypic.com/2zjdt91.jpg


L’alba di un nuovo giorno

La morte è il fondo scuro che serve a uno specchio se vogliamo vedere qualcosa – Saul Bellow



Agata, Agata, la caccia è finita. Non c’è più nessuna preda. Siete rimasti te e uno specchio frantumato.

Raccogli i cocci, uno a uno, incurante dei tagli. Sono cicatrici antiche che ti porti dall’utero materno, quando ancora il mondo era acqua torbida.

Dicono che la tempra si forgia negli anni. Tu imparasti a convivere con i demoni ancora prima di nascere. Perché una larva sa cosa aspettarsi dalla vita, quanto potrà divenire pungente.

Ciò che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.1

Quindi, prepara nuovi assi nella tua manica, ché la storia vuole essere ripresa.



Note dell’autrice: come spugne assorbiamo tutto ciò che ci circonda e impariamo presto a mimetizzarci, a nascondere il nostro ‘io’. Agata crede di aver assolto il suo compito ma ben presto capirà che ciò che siamo non potrà essere soppresso. E il gioco ricomincerà da capo.

Secondo il contacaretteri in uso sono 100 parole esatte.

1Citazione di Lao Tzu.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3825010