CAPITOLO
2
A Glenoak, la vita in casa Camden era stata stravolta
dall’arrivo della piccola Savannah. La notte era diventato
molto difficile riuscire dormire, a causa dei pianti della bambina e
dei continui battibecchi dei suoi genitori. Durante il giorno, invece,
era indispensabile fare più silenzio possibile, se Savannah
stava facendo il suo riposino, altrimenti si rischiava di incappare
nelle ire di Lucy. Sam e David iniziavano ad essere stufi di questa
situazione. L’iniziale entusiasmo di essere diventati per la
seconda volta zii alla loro giovane età era rapidamente
scemato di fronte all’intrusione di Savannah nelle loro
abitudini. E così, andare a scuola, alla fine, era diventata
quasi una liberazione. Un modo per prendersi una vacanza dalla loro
nipotina. Eric, non a caso, passava quasi tutto il giorno in
parrocchia. Per preparare il sermone domenicale non bastava
più chiudersi nel suo ufficio per ottenere la concentrazione
necessaria, perché il pianto di Savannah e i litigi di Lucy
e Kevin oltrepassavano ogni muro dell'abitazione.
L’unica che stava a casa, sorbendosi tutto il giorno la
stessa storia, era Annie, che cercava di fare del suo meglio per
aiutare la figlia. Annie era anche l’unica a cui non sembrava
pesare in alcun modo la presenza costante della famiglia Kinkirk.
Annie stava guardando l’orologio, sapendo che, da
lì a poco, Ruthie e i gemelli sarebbero tornati a casa da
scuola. Kevin sarebbe stato a lavoro fino a sera, mentre Lucy era al
piano superiore con la piccola Savannah. Eric era invece uscito da poco
per andare in parrocchia. Quando udì la porta sul retro
aprirsi, la donna si affrettò per arrivare in cucina ed
accogliere i suoi figli. Tuttavia, con sua grande sorpresa, il figlio
che si trovò davanti, non era atteso.
- Simon!
- Ciao
mamma!
- Che
ci fai qui?
- Beh,
diciamo che avevo voglia di casa.
- E
come hai fatto con l’università?
- Oggi
avevo solo un paio di lezioni, ma niente che non potessi saltare.
Lucy,
con la bambina in braccio, scese dal piano superiore, raggiungendoli.
- Ciao!
E tu?
- Ciao
Lucy. Ecco qui la mia nipotina preferita!
Il
ragazzo prese dalle braccia della sorella, Savannah. Lucy gli stava
mandando delle occhiate interrogative, forse pensava fosse
lì perché aveva delle novità su Mary,
ma Simon cercò di rassicurarla con lo sguardo.
- Avevo
voglia di venire un po’ a casa e, poi, volevo vedere quanto
è cresciuta questa bella bambina!
La
porta della cucina si spalancò e da essa entrarono,
nell’ordine, Sam, David, Martin e, per ultima, Ruthie. Simon
si voltò proprio per osservarla, mentre i gemelli, sorpresi
di vederlo, gli si attaccarono alle gambe. Lucy riprese Savannah che
iniziava a lamentarsi.
- E’
l’ora della pappa, scusatemi.
Lucy
tornò al piano superiore, mentre Martin salutò
velocemente Simon per poi andarsene nell’appartamento sopra
il garage. Ruthie ebbe dei pensieri simili a quelli di Lucy, vedendo
Simon in casa.
- Hey.
Che ci fai da queste parti?
- Volevo
vedere la mia famiglia. Che c’è di male?
- Oh,
niente. Mamma, senti, dopo posso uscire?
- Dipende.
Dove vorresti andare?
- Vincent
mi ha invitato al cinema e poi a mangiare una pizza.
- Chi
è Vincent?
Sia
la madre che Ruthie ignorarono la domanda di Simon, mentre discutevano
sul fatto che quella settimana la ragazza era già uscita un
paio di volte con Vincent. Simon ascoltava attentamente la
conversazione, provando a intromettersi di tanto in tanto chiedendo chi
era Vincent. Fu distratto solo dai suoi fratellini che lo richiamarono,
per sussurargli qualcosa in coro.
- Vincent
è il ragazzo di Ruthie.
Come
sospettava, allora si chiamava Vincent il ragazzino che aveva osato
avvicinarsi a sua sorella innanzi tempo. Avrebbe dovuto ottenere
qualche informazione in più su di lui, per andare a parlarci
e chiarire giusto un paio di punti. Nel frattempo, non aveva potuto
fare a meno di notare come Ruthie fosse più truccata e
curata dell'ultima volta che era stato a casa. Sembrava cresciuta d'un
colpo. Non poteva andarsene di lì prima di assicurarsi che
Vincent fosse un bravo ragazzo e, soprattutto, che le cose fra i due
fossero più platoniche che fisiche.
- Senti,
prova a chiamare tuo padre, ma tieni presente che non sono d'accordo su
questa uscita!
Ruthie
sbuffò e lasciò la cucina.
- Mamma,
che tipo è questo Vincent?
- Oh,
sembra un ragazzino a modo. Lui e Ruthie si frequentano da qualche
settimana.
- Ma...
Stiamo parlando di un tipo di frequentazione... Di che stiamo parlando,
esattamente? Voglio dire... Questo Vincent è un amichetto
tipo Peter, giusto?
Iniziando
a mettere insieme i pezzi del puzzle che avevano condotto Simon e
Glenoak, Annie sorrise.
- Chi
ti ha parlato di questa storia?
Simon
si mise subito sulla difensiva.
- Che
stai dicendo? Voi ne stavate parlando un attimo fa! Ho le orecchie per
ascoltare, sai? E poi sono qui per stare un po' con voi. Avevo bisogno
di una pausa dall'università. Comunque, non hai risposto
alla mia domanda!
Annie
annuì, chiedendosi se fosse stata Lucy a mettere la pulce
nell'orecchio di Simon.
- Caro
mio, credo che ormai Ruthie abbia passato la fase degli
“amichetti”. Sono sicura di poter definire Vincent
il suo primo ragazzo ufficiale.
Simon
guardava la madre come se le fossero appena spuntate delle antenne.
- Che
cosa? Non pensi anche tu che sia troppo presto? Che sia troppo piccola
per avere un ragazzo?
- No,
direi di no. Lucy e Mary erano più piccole di lei quando
hanno iniziato a uscire con i ragazzi!
- Ma...
E' diverso!
- Perché
dovrebbe essere diverso? Finché Ruthie seguirà le
regole di questa casa, sarà libera di frequentare dei
ragazzi... Esattamente come hanno fatto prima di lei le sue sorelle. Ma
forse so cosa è diverso, questa volta, per te.
- Che
cosa?
- Ruthie
è la tua sorellina minore e fra di voi c'è sempre
stato un legame particolare. Credimi, Simon, è assolutamente
normale che tu ti senta così.... geloso e apprensivo. La
stessa cosa è successa a Matt, quando Mary ha conosciuto il
suo primo fidanzatino. Devi solo imparare a convivere con il fatto che
Ruthie sta diventando adulta.
Simon
sbuffò. Ora capiva perché Matt l'aveva chiamato
per dargli quella notizia. Aveva preso in giro Matt un sacco di volte
quando le sue sorelle uscivano e lui si preoccupava come un matto.
Adesso, dopo anni, si ritrovava a vivere le stesse preoccupazioni.
Questa consapevolezza non lo fece sentir meglio. Simon decise che non
avrebbe lasciato quella casa senza conoscere Vincent e accertarsi di
persona di come stessero effettivamente le cose.
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