La bambola incantata
Una sera d'inverno, dopo che Alexandra finì di lavorare nei campi come
suo solito fare, tornò a casa. Si stava avvicinando un brutto temporale e il
freddo penetrava nella sua casetta, così la donna accese il fuoco e si mise a
preparare il brodo. Il vento cominciò a soffiare imponente e la pioggia
tamburellava sul tetto.
Alexandra era assorta nei suoi pensieri: pensava al marito che era morto
troppo giovane e al figlio che la morte le aveva strappato quando aveva appena
sei anni.
Ad un tratto sentì tre colpi alla porta. Andò ad aprire svogliatamente e
si ritrovò davanti una bambina di circa tre anni con un lungo cappotto nero con
il cappuccio, gli occhi azzurri così chiari che si confondevano con la parte
bianca dell'occhio, i lineamenti delicati e la pelle bianchissima, quasi
trasparente. Era completamente bagnata.
“Che c'è, bambina?” chiese Alexandra amabilmente.
“Signora, io non ho una casa. Mi piacerebbe tanto stare al caldo con un
piatto di minestra davanti. Posso rimanere a casa sua finché non passa questo
temporale?” disse con un tono che farebbe commuovere pure le rocce.
Alexandra la squadrò: era il suo sogno avere un figlio, o comunque
qualcuno che le facesse compagnia in casa. E poi quella bambina era tanto
tenera...
“Certo, piccolina! Vieni pure dentro! Ho fatto la minestra e acceso il
fuoco!”
Dopo che la bambina fu ben asciugata e vestita con abiti nuovi,
mangiarono il brodo e Alexandra raccontò una storia alla bambina vicino al
camino.
La tempesta non sembrava diminuire e si schiantava contro i muri della
casa.
“Adesso andiamo a letto. È tardi e domani io devo andare a lavoro.”
affermò ad un certo punto Alexandra.
Accompagnò la bambina in una camera che aveva ospitato il figlio anni
prima, le diede la buonanotte e le rimboccò le coperte, poi spense le candele e
andò a letto anche lei.
Ad un tratto, mentre dormiva, dei rumori nel corridoio la svegliarono.
Davanti a lei si stagliava il buio e tuoni e lampi si scatevano all'esterno,
mentre un vento fortissimo faceva quasi oscillare la casa.
Si udivano degli scricchiolii sul corridoio di legno su cui si
affacciavano le porte della sua camera e della bambina al piano di sopra.
♥ ♥ ♥
Fine!
Sì, e
come al solito io iniziavo a scrivere le storie e me ne dimenticavo
completamente, quindi ANCHE STAVOLTA non sapremo mai come andrà a finire! Forse
l’avrete intuito, ma questo era un tentativo di scrivere un horror, avevo in
mente risvolti macabri per questo scritto. Peccato che non sapremo mai se
sarebbe stata una bella storia… anche se ne dubito XD
Almeno
stavolta la storia era scritta, non dico bene, ma decentemente! Stavo imparando
a scrivere alla veneranda età di tredici anni, insomma, un po’ in ritardo
rispetto alla media :D
Il
prossimo scritto sarà una riflessione moralista delle mie, ormai le conoscete
bene, di quelle che fanno scendere il latte alle ginocchia! Quindi tenetevi
pronti! Intanto vi ringrazio per essere giunti fin qui :3
STAY
TUNED, STAY TRASH!!! ♥