**Capitolo
4**
Qualche
sera più tardi, Ryan stava riempiendo il frigo sotto il
bancone di birre e non si accorse della nuova cliente che si sedette
sullo sgabello. Quando si rialzò e la vide, la rabbia
montò in lui.
- Che diavolo ci fai
tu qui? Mi sembrava di essere stato chiaro.
Theresa
lo guardò negli occhi, quasi sfidandolo, nessuna intenzione
di lasciare lo sgabello che occupava tanto in fretta. Ryan si accorse
ben presto degli sguardi che la clientela maschile stava rivolgendo
alla ragazza e strinse la mascella. Di solito, le donne che
frequentavano quel posto non erano che prostitute di passaggio o
comunque donne in cerca di qualche avventura. Ryan sapeva benissimo
cosa stessero pensando gli uomini che avevano posato lo sguardo su di
lei. Theresa era attraente e là erano presenti uomini che
avrebbero venduto se stessi per una donna che lo fosse la
metà di lei. Non poteva permetterle di restare ancora dentro
quel locale. La conosceva abbastanza da sapere che non se ne sarebbe
andata tanto facilmente. Si guardò intorno, decidendo cosa
fare. Alla fine, lanciò con frustrazione lo straccio che
aveva in mano sul bancone e fece il giro, scendendo dalla pedana e
andando a passo deciso verso di lei. La prese per un braccio in modo
deciso, ma in modo da non farle male.
- Andiamo.
- Se sapevo che
bastava così poco per portarti via di qui, sarei venuta
prima.
- Sei tu che te ne
andrai. Io ti accompagno solo all'uscita.
- Ryan...
Raggiunsero
l'uscita e Ryan diede uno sguardo veloce nel parcheggio lì
davanti.
- Dov'è la
tua macchina?
- Possiamo parlare un
attimo?
- Non c'è
niente di cui parlare. Adesso vai via ed evita di tornare. Hai visto
come ti guardavano tutti? Le uniche donne che frequentano questo locale
sono in cerca di avventure pericolose.
- Non mi interessa,
io sono qui solo per te. Non lascerò che tu butti la tua
vita in questo modo. Meriti di più.
- Non è
vero. La mia vita a Newport era solo un'illusione. Pensavo che avrei
potuto avere qualcosa di buono, invece avrei dovuto rimanere qui, a
Chino! Questo è il mio mondo! Adesso vattene. Devo
rientrare, altrimenti perderò il posto.
Theresa
allungò una mano, sfiorando un grosso livido che spuntava
dalla maglietta che indossava Ryan. Guardandolo meglio, notò
un altro livido sotto lo zigomo sinistro.
- Ti prego, dimmi che
non è quello che penso... Gli incontri clandestini? Ryan,
perché?
Il
ragazzo fece spallucce.
- Perché
no?
- Non puoi continuare
così. Non è giusto, hai tutta la vita davanti,
non devi sprecarla!
- Theresa, sali sulla
tua macchina, metti in moto e non ti guardare più indietro.
Non ne vale la pena.
Le
bastò uno sguardo per capire che lui non avrebbe lasciato
altro spazio alla discussione. Sapendo che era inutile rimanere
lì, Theresa sospirò e si avviò verso
l'auto. Si voltò un'ultima volta prima di salire in macchina
e lo vide in piedi, che la osservava. Probabilmente voleva assicurarsi
che sarebbe andata via. Non aveva intenzione di gettare la spugna,
tuttavia. Doveva solo studiare una nuova strategia.
Kirsten e
Sandy erano entrambi sulla soglia della cucina. Stavano osservando
Seth, ormai seduto con lo sguardo perso nel vuoto da un po'.
- Sono preoccupata
per lui.
- Sente di non poter
fare niente per Ryan, come tutti noi.
Il
suono del telefono parve riscuotere Seth, che si alzò e
andò a rispondere.
- Pronto? Theresa,
ciao. Cosa? Sei andata in quel posto da sola? Ryan si sarà
infuriato.
- Non sono riuscita a
farlo ragionare, ma non posso arrendermi. Allora cio ho pensato tutta
la notte e ho avuto un'idea...
Gli
occhi di Seth si illuminarono.
- Dimmi, sono tutto
orecchie.
- Beh, a dire la
verità, volevo chiederti se potevamo vederci. Sto venendo a
Newport. Ho bisogno dell'aiuto della tua famiglia, per quello che ho in
mente.
- Certo, ti
aspettiamo.
- Grazie Seth. Ci
vediamo fra poco.
Seth
riattaccò, poi si voltò verso i suoi, indicandoli.
- Non credete che mi
sia sfuggito il fatto che siete lì da un po' a spiarmi!
Comunque, era Theresa, ha detto di avere un'idea per Ryan, ma ha
bisogno del nostro aiuto.
- Per cosa?
- Non ne ho idea,
però fra poco sarà qui. Ha detto che ha provato a
tornare da Ryan, ma lui non l'ha voluta ascoltare.
Un paio
d'ore dopo, il salotto di casa Cohen era teatro di una discussione
piuttosto animata.
- No, non se ne
parla! E' troppo pericoloso!
- Kirsten ha ragione.
Non possiamo lasciartelo fare. Ho promesso a tua madre che il tuo
coinvolgimento in questa storia non ti avrebbe messo in pericolo. Non
ho intenzione di venire meno alla parola data.
- Signor Cohen, non
lascerò per niente al mondo il padre di mio figlio a se
stesso. Si sta rovinando la vita e questo non posso permetterlo. Non vi
sto chiedendo il permesso, vorrei solo che teneste qui Daniel per un
po', lontano dai guai.
- Tua madre mi
odierà.
- Mia madre sa che
non c'è un modo per fermarmi, ma su Daniel è
d'accordo con me. Con voi sarà sicuramente più al
sicuro.
- Va bene.
- Sandy!
- Lo farà
comunque, è quello che ci sta dicendo! Tanto vale darle una
mano
- Va bene, ma ho una
condizione.
- Sentiamo.
- Voglio che porti
anche tua madre qui da noi. Non puoi lasciare tuo figlio con degli
estranei, ha bisogno di una faccia conosciuta.
- Grazie.
Theresa
abbracciò Kirsten, grata di poter fare affidamento su di
loro. Seth si avvicinò a lei.
- Cerca di fare in
modo che non ti succeda niente, altrimenti Ryan mi ucciderà
per averti portato lì la prima volta.
- Tranquillo, in
fondo ci sono cresciuta a Chino, so cosa aspettarmi.
Ennesima
sera, ennesime facce da delinquenti in quella bettola. Ryan
salì sul banco per iniziare un nuovo turno. Il suo capo gli
fece un cenno affinché si avvicinasse a lui.
- Atwood, da stasera
hai una nuova compagnia dietro il banco.
- A meno che tu non
abbia cambiato i turni, capo, mi sembra che la nuova compagnia sia in
ritardo...
- Le donne, Atwood!
Speriamo sia solo un caso, o dovrò pentirmi di averne
assunto una!
Ryan
guardò con sorpresa l'uomo davanti a sé. Quale
donna avrebbe mai voluto lavorare in quel posto?! Ebbe la riposta
qualche momento dopo, quando il suo capo ne annunciò
l'arrivo. Ryan si voltò e quello che vide non gli piacque
per niente.
- Ecco, Ryan, lei
è la tua nuova collega...
- Theresa...
- Oh, ma allora vi
conoscete già, molto bene!
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