6° Capitolo – Il destino dei vinti
L'Impero si era impadronito di tutti i pianeti del Regno Sayan e teneva
segregata la Regina Lia nelle celle del suo castello, ma la flotta
reale non era stata spazzata via completamente come credevano i
vincitori. Sukrit era riuscito a riorganizzare le fila con le poche
astronavi rimaste e dopo una fuga strategica in cui era riuscito a
ripararsi nelle vicinanze di Giove e lì si congiunse con
l'ultima astronave da guerra della flotta di Urano sulla quale
c’era il principe.
Ilian corse incontro al duca. «Per fortuna ci sei anche tu.
Dopo le esplosioni temevo di non rivederti».
«C’è mancato davvero poco ma ora
dobbiamo pensare a come liberare la Regina».
«Ho un’idea, però temo che le spie
dell'Impero abbiano già comunicato la nostra posizione ai
nemici» disse Ilian.
Il principe aveva ragione; la rete spionistica imperiale si era
attivata e Jakall si apprestava a lasciare l’orbita di
Saturno per raggiungere i fuggiaschi.
L’astronave Prometeus era in pieno assetto di guerra quando
alcune navi, recanti bandiere pirata, uscirono
dall’iperspazio proprio dove li attendeva Douglas. I cannoni
dell’astronave della Federazione spararono centrando in pieno
ogni bersaglio e, per completare l’opera, il comandante si
apprestava a fare uscire i caccia bombardieri ma Manary
urlò: «Comandante, altre astronavi a
dritta…»
Purtroppo si erano accorti troppo tardi. Un colpo terribile
sfondò una delle paratie esterne della Prometeus che per un
attimo sembrò rovesciarsi su se stessa, un’altra
bordata colpì in pieno la poppa causando un incendio nella
sala motori e il terzo colpo subito dall’astronave terrestre
causò una scarica elettrica generale che fece esplodere
tutti i pannelli della cabina di comando. Douglas, tramortito, si
alzò in piedi chiamando i suoi ufficiali uno a uno e si
accorse che il solo Manary non rispondeva così, evitando di
bruciarsi, raggiunse la postazione dell’addetto radio
trovando il soldato riverso a terra. Il comandante
s’inginocchiò per tenergli la mano avendo capito
che quell’uomo non sarebbe sopravvissuto.
Con un filo di voce Manary chiese: «Mi dica comandante, io...
sono stato bravo con il cappuccio in testa?»
«Sei stato eccellente. Tu e quei due piloti avete fatto un
ottimo lavoro. Il “pacco” sarà quasi
arrivato a destinazione» rispose Douglas senza tradire le
proprie emozioni.
«Quel... Hiei... ha visto che ero dentro la
navetta?»
«Sì, non è riuscito a nascondere la sua
curiosità e ha creduto di vedere Adler».
Manary, con l’ultimo sospiro, ringraziò il suo
comandante che lo salutò militarmente nonostante la
battaglia fosse ancora in corso.
I caccia nemici iniziarono a girare intorno alla Prometeus che, come un
gigante ferito, reagiva con tutte le armi ancora disponibili poi,
all’improvviso, la battaglia finì e la flotta
nemica sparì così com’era arrivata.
Devono aver scoperto l’inganno pensò Douglas.
Sull’astronave Dedalus il presidente Hogan era a colloquio
con i piloti Durin e Fabrix mentre l'astronave stava per raggiungere
Giove.
«Avete fatto un ottimo lavoro ragazzi, mi congratulo con voi.
Ora sentiamo cosa ha da dire il nostro ospite».
Hogan tentò ad avvicinarsi all’uomo incappucciato,
ma egli fece un gesto della mano per tenere lontano il federale poi,
continuando a fissare lo spazio disse: «La vostra Prometeus
è salva; loro hanno scoperto l'inganno ma non ci
attaccheranno, siamo troppo vicini al nostro obiettivo, ma siamo ancora
troppo lontani per fermare gli eventi. Dobbiamo raggiungere subito il
Principe Ilian».
Hogan ordinò di aumentare la velocità
perché l'uomo incappucciato, Adler, era il Priore della
religione del Primo Sole e aveva doti di preveggenza.
Nel castello reale di Saturno, la Regina Lia fu portata al cospetto
dell’Imperatore che, vedendola, disse: «State bene
maestà? Spero di sì perché dovrete
essere in forze per assistere alla disfatta del tuo popolo, alla caduta
finale del tuo esercito!»
Kherkan fece una pausa per bere un liquore poi, avvicinandosi alla
Regina, le disse a un orecchio: «Si sono radunati vicino a
Giove e c'è tuo figlio tra loro».
Gli occhi di Lia s’illuminarono alla notizia ma Kherkan la
voleva sottomettere anche nello spirito così disse:
«Ilian rimarrà in vita solo se tu firmerai la resa
incondizionata e ordinerai ai tuoi soldati di arrendersi».
Lia, con disprezzo, rispose: «No, mai!»
«Che cosa risponderai quando sarà ancora tuo
figlio in pericolo di vita », disse Kherkan prima di ordinare
a Sarto: «Procedi come previsto».
Le flotte unite di Repubblica e Impero si scagliarono contro i ribelli
che risposero al fuoco avversario. Le astronavi iniziano a
cannoneggiarsi ripetutamente, i piloti con i caccia svolazzano in mezzo
al fuoco rischiando la vita senza mai indietreggiare, e Ilian, parti
con la sua astronave per colpire direttamente quella di Sarto. Le due
navi, quasi affiancate, si cannoneggiavano a ripetizione ma le difese
degli scudi reggevano a entrambi, però Ilian, come sempre in
modo impulsivo, non aveva considerato le altre forze sul campo e si
ritrovò accerchiato dall’ammiraglia di Jakall e
dall’astronave di Lesnar mentre Sukrit rimase isolato
impegnato dalla flotta imperiale di Cain.
Su Saturno Kherkan porse un foglio alla Regina. Lia si accorse che non
era solo per la resa ma che scritto c’era qualcosa che non
poteva aspettarsi: in quel foglio si parlava di matrimonio, di unione
tra le due grandi famiglie Kilrathi e Sayan di vincolo imprescindibile
per ottenere la salvezza del figlio. Lei rifiutò di nuovo
così Kherkan ordinò a Sarto. «Usa la
Weapon X!»
Lia sentì quella parola terribile che significava
distruggere sia l'astronave di Ilian sia l'intero pianeta, non poteva
accettare uno sterminio per colpa sua così e con le lacrime
agli occhi firmò il documento.
Kherkan strappò dalle mani della Regina il foglio e lo fece
controfirmare da Manola come testimone poi, con la massima calma
ordinò a Sarto: «Procedi».
Lia aveva sperato inutilmente che l'Imperatore fosse magnanimo e,
affranta, cadde sulle ginocchia pregando la Dea Solare. Per la prima
volta Lia udì la voce della Dea.
«Lia, il tuo popolo vivrà ma del tuo unico figlio
non so dirti ».
Sul campo di battaglia giunse a tutta velocità
l’astronave Dedalus e il suo capitano
Hogan, si mise in contatto con tutte le forze presenti. «Qui
astronave Federale in missione umanitaria. Abbiamo ascoltato i vostri
messaggi con attenzione scoprendo che state violando i Patti
Quadrilateri con l'uso della Weapon X».
Sarto ordinò l’attacco prima di rispondere a
Hogan. «Signore, queste armi sono state usate dal Regno Sayan
per distruggere Deserticos e noi contraccambieremo le loro azioni. Sono
stati i primi e noi saremo…»
Prima che Sarto finisse di parlare due colpi precisi scagliati
dall’astronave imperiale colpirono la nave del principe Ilian
che si disintegrò all’istante.
Sukrit, poco distante dall’esplosione,
s’inginocchiò e piangendo ordinò di
cessare il fuoco contro le astronavi di Cain mentre sulla Dedalus,
Hogan si batteva il petto per non essere giunto in tempo. Angler
iniziò a pregare ad alta voce la sua Dea per farle
accogliere tra le sue braccia il prode principe appena scomparso.
La guerra, ora, era davvero finita.
***
Erano passati quindici giorni dalla fine delle ostilità e
durante questo tempo l’Impero aveva creato un governo
provvisorio sui pianeti conquistati mettendo Cain come amministratore
generale ma il fatto più importante fu il matrimonio tra
l’imperatore Kherkan e la Regina Lia che si
celebrò su Idargos. Alla presenza dei rappresentanti della
Federazione Terrestre e della Repubblica Autonoma fu pronunciato
l’epilogo della guerra, Williamson, affranto, osservava Lia
pronunciare i voti di fedeltà verso Kherkan e in cuor suo
malediva l’imperatore che si stava prendendo con la forza la
donna che lui aveva amato in gioventù e che
lasciò per iniziare la carriera politica e militare.
Pochi giorni dopo fu sancito un patto tra le nuove Tre Nazioni mentre
la rettifica dei nuovi confini territoriale avvenne il giorno seguente
su Plutone. I capi militari Sayan sconfitti evitarono la pena capitale
per l’intervento del presidente venusiano Hogan che ottenne
per loro la prigionia a vita in luoghi parzialmente tranquilli mentre
Sukrit, responsabile anche del governo del regno, fu rinchiuso nella
Colonia Penale che era stata nelle mani della Federazione fino alla
cessazione delle ostilità. Kaplan, console del Regno,
poté ritornare al lavoro su Giove con adeguata scorta ma
sotto la bandiera della Federazione Terrestre. La Repubblica
guadagnò Urano che fu messo sotto il loro controllo mentre
Sarto divenne gerarca di Nettuno. Gli ultimi passi verso il futuro
furono fatti in una conferenza speciale sulla Terra nella quale si
decise la smilitarizzazione di Mercurio, solo dopo che la Federazione
Terrestre ottenne la possibilità di mantenere una stazione
armata nell’orbita del pianeta in sostituzione di quella che
era esplosa per l’attacco dei pirati, infine
l’Impero Kilrathi diede in concessione Giove e i suoi
satelliti naturali alle organizzazioni dedite allo sviluppo tecnologico
e alle multinazionali del commercio.
Era finita la guerra, ma il pirata Andrew stava continuando la propria
per trovare la sua nave rubata. Senza trovare tracce sui pianeti della
Federazione Terrestre, Andrew, ancora a bordo dell’Aurora,
aveva deciso di tentare la fortuna sui pianeti della Repubblica
Autonoma.
Hartigan disse: «Mi stanno chiedendo il motivo del nostro
arrivo».
«Di a quelli di Gavilon che siamo qui per vendere il nostro
carico» rispose Andrew al compagno.
Demon s’intromise dicendo: «L’Aurora
doveva scaricare su Urano e…»
«Questa è bella, il signor Demon ha delle
pretese», disse Schyry ridacchiando. «Senti
capitano; e se invece di bruciarlo lo vendessimo come
schiavo?»
«Ha ragione Schyry. Al mercato nero di Gavilon comprano di
tutto!» sentenziò Hartigan.
Andrew attese di ottenere il permesso d’atterraggio e poi
sorrise. «Dai ragazzi, non fatelo spaventare», e
puntando la pistola contro la fronte di Demon, aggiunse: «ci
serve ancora, per ora».
Tra tanti lutti una buona notizia arrivava dal centro di malattie
mentali, dove Betta, ancora in convalescenza, stava parlando con un
uomo. «Sì signore, mi sento bene, ora ho vaghi
ricordi dell'attacco che subimmo. Vedo delle astronavi da guerra, ma
non sono pirati, non hanno i vessilli delle colonie, c'è
qualcosa che non distinguo ancora».
«Non ti preoccupare figliola, ti aiuterò io a
ritrovare la memoria perduta con l’aiuto della Dea
Solare» disse Angler.
«Ho sempre creduto che ci fosse qualcuno che guidasse gli
esseri umani e forse ciò che stavo cercando, era proprio la
Dea».
«Io credo fortemente che lei stia per tornare tra noi in
carne e ossa e quando il momento sarà giunto, tutti i popoli
finalmente troveranno la pace».
The end?!
N.d.A.
Con questo capitolo si chiude la prima serie di “Universal
Wars”. Dalla prossima settimana inizierò a
pubblicare la
seconda serie formata da cinque puntate.
Credits
- Il Regno Sayan è un omaggio ai guerrieri Sayan dell'Anime
Dragonball.
- I tre pianeti della Repubblica Autonoma: Gavilon è un
omaggio all'Anime Star Blazers, Maxtor e un omaggio alla casa
produttrice di Hard Disk esterni, Pentium è un omaggio al
processore creato dalla Intel Corporation.
- Weapon X è un omaggio al personaggio Wolverine dei fumetti
prodotti dalla Marvel.
- La stazione spaziale Voyager è un omaggio ai due satelliti
lanciati dalla NASA alla scoperta dello spazio profondo.
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