Il principe demone prigioniero

di Milady Silvia
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L’immortale Ban

 

Ban udì dei passi alle sue spalle, mentre era intento a fissare le fiamme, che si riflettevano nei suoi occhi. S’irrigidì, piegando le labbra in un sorriso, mostrando i denti aguzzi e candidi.

“L’altra non c’è?” domandò una voce.

Ban scattò i piedi, la cicatrice sul suo collo rischiarata dalla luce rossastra del falò.

“Supponevo tu potessi uscire quando volevi dalla tua gabbia, principe dei demoni. Questo mi fa chiedere come mai di solito ci stai buono buono” disse.

“Morgana, come la chiami tu, ha fatto degli ottimi sigilli, ma non ha tenuto conto che mi sono lasciato uccidere per farmi catturare. Ogni volta che muoio divento più potente” rispose, accarezzandosi l’elsa di giada verde che teneva sulle spalle. “Ho visto che cucinavi, muoio di fame” disse, indicando un cosciotto che rosolava sulla fiamma.

“Non divido” disse Ban. Si mise a correre verso di lui, con le braccia penzolanti.

Meliodas lo guardò con aria interessata, fece un sorriso infantile.

< Voglio essere prigioniero. Nella speranza di proteggere quel poco di umano che mi è rimasto > rifletté.

“Sai, sei parecchio divertente” disse Ban. Lo raggiunse con una testata al petto.

Meliodas volò all’indietro e aprì un cratere per terra, con le mani si diede la spinta e saltò in piedi. Lo raggiunse correndo e lo colpì al collo con un calcio rotante, Ban rise, mentre rotolava via spezzandosi una serie di ossa. L’onda d’urto aveva sollevato polvere tutt’intorno.

Ban si rimise in piedi, Meliodas lo raggiunse con un calcio al volto, spezzandogli la spina dorsale e facendo ricadere all’indietro la parte superiore del suo corpo.

“Sei resistente per essere un umano” disse quest’ultimo.

Ban si raddrizzò, allargando le braccia.

“Io sono l’immortale Ban” si presentò, le sue iridi color ametista luccicarono. “Colui che per la sua avarizia ha lasciato che andasse distrutta la foresta delle fate.

Meliodas saltellò sul posto.

“Oh, un peccato. Esattamente quello che cercavo” sussurrò. Schivò una serie di pugni, sentendo l’altro ridere fragorosamente. “Fammi mangiare e tornerò nella mia cella prima che torni la strega” promise.

“Fammi divertire con questo scontro, e dividerò con te la mia cena” rispose Ban. I ritti capelli argentei ondeggiavano ai suoi movimenti.

“Affare fatto” rispose Meliodas. Le iridi verde scuro si tinsero di riflessi più chiari.





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