CAPITOLO 28: L'amore non ha giudici
Mavis rimase sola nella sua stanza, si sentiva stordita e le girava
la testa, probabilmente la fame stava peggiorando, ma cercò di
restare calma. Uscì e si diresse lentamente verso la hall.
Notò con piacere che mentre scendeva le scale il malessere
diminuiva, ma adesso che stava meglio non riusciva a capire dove
fosse andato suo padre e perché Jonathan non fosse venuto a
cercarla. Probabilmente era stato Dracula stesso ad ordinargli di non
avvicinarsi a lei, ma le sarebbe piaciuto averlo vicino in quel
momento.
La hall era gremita di mostri di tutte le taglie e razze tanto che
gli zombie dovevano farsi in quattro, nel vero senso della parola,
per venire in contro alle esigenze di tale mole di persone.
"Mavis, dove eri sparita!" Esclamò dolcemente Drac.
"Io... scusa, ho... mi girava la testa." Borbottò
lei in risposta, la sua voce fu appena udibile dal vampiro nonostante
il suo udito fine.
Lui le sorrise, "Non preoccuparti, è quasi finita."
Insieme tornarono alla sala grande e attraversarono il corridoio
centrale sotto le tribune di legno a mezzaluna che circondavano per
metà il banco degli imputati; nonostante le dimensioni i posti
a sedere erano già pieni di mostri pronti a seguire il
dibattito, mentre altrettanti erano dovuti rimanere all'esterno della
sala.
Raggiunsero la loro postazione dove era rimasto Jonathan con Jay Ci,
l'umano dotato di straordinari poteri nonostante non avesse energia
demoniaca in lui come le altre creature magiche. I due stavano
discutendo allegramente mentre bevevano tè verde e biscotti.
A differenza che con Mavis nessun curioso si era avvicinato al
ragazzo, probabilmente avere accanto un Consigliere era un buon
deterrente.
"Whoo, Mavy!" Esclamò Jonathan con voce strascicata
appena vide la ragazza, " Prendi una sedia ed unisciti a noi,
anche tu Drac, c'è posto per tutti!"
La vampira fu felice di vedere il fidanzato così tranquillo,
ma suo padre sembrava di tutt'altro umore.
"Jay, che diavolo stai facendo?" Brontolò il conte.
"No, Drac," Rispose Jonny, "Richiama in te questa
negatività, esorcizzala e trasformala in positività."
Continuò gestiicolando con le braccia molli.
"Negatività?" Esclamò Dracula, "Il
problema non è la negatività! Siamo sotto processo e la
cosa migliore che ti viene in mente è fare merenda con infuso
e biscotti alla marijuana?"
I due umani strafatti guardarono il vecchio conte, poi si scambiarono
un'occhiata, "Ovvio che sì!" Esclamarono
all'unisono.
Il conte imbronciato schioccò le dita ed in un attimo tutto
ciò che c'era sopra la scrivania della difesa si volatilizzò,
compresa la tazza che Jonathan stava porgendo a Jay Ci che la teiera
con cui quest'ultimo riempiva di infuso la tazza del ragazzo.
I due rimasero impietriti dalla delusione poi il consigliere rasta si
alzò dalla sedia e si allontanò senza dire nulla, a
testa bassa e labbra ricurve verso il basso, come un bambino che
torna a casa dopo aver fatto arrabbiare la mamma dell'amico.
Mavis trovò divertente quella scena, ma suo padre non era
affatto divertito.
"Fantastico, abbiamo da una parte Jonathan drogato e dall'altra
Mavis che porterebbe mangiarselo dal un momento all'altro."
Borbottò il vecchio vampiro sarcastico.
Queste parole fecero spegnere il sorriso sul volto di Mavis in un
attimo, suo padre aveva terribilmente ragione, Jonathan magari non
sembrava tanto diverso dal solito, ma lei stava male ed anche se in
quel momento non aveva avuto alcun pensiero strano sull'amante non
sapeva quanto sarebbe durata questa tranquillità.
"Il consiglio è pronto per riprendere." Annunciò
la voce atona di nonna gramli. Nonostante non fosse una voce e
nemmeno una figura autoritaria l'intero hotel si azzittì di
colpo, dopodiché i membri dell'Ordine arrivarono riprendendo i
loro posti.
"Se siamo tutti pronti possiamo iniziare." Disse Shin Ryu
la regina dei draghi, nonostante in quel momento avesse l'aspetto di
una minuta ragazza cinese con lunghi capelli neri in realtà
era il drago vivente più antico e potente al mondo, "Bene,
il Consiglio dell'Ordine del Drago si riunisce per discutere la
legittimità della relazione fra i qui presenti Mavis Dracula e
Jonathan..." Shin Ryu si fermò un attimo, "In
effetti non sappiamo ancora il nome della tua famiglia."
Continuò rivolgendosi al ragazzo.
Era vero, era passato più di un mese da quando l'umano era
arrivato all'hotel Transylvania e nessuno conosceva ancora il suo
cognome. Non era un fatto strano, i mostri sono pochi nel mondo, non
hanno bisogno di un secondo nome, inoltre la loro vita è
spesso talmente lunga che non sentono il bisogno di trasmettere il
loro nome alle generazioni future. Gli unici ad avere questa usanza
umana sono soprattutto coloro che hanno origini umane. Giorni prima
era saltato fuori questo argomento a tavola con Mavis e suo padre, ma
Jonny aveva evitato di rispondere.
La draghessa continuò a fissare il ragazzo in attesa di
risposta, ma lui continuò a prendere tempo, poi bofochiò
qualcosa di incomprensibile.
"Puoi ripetere?" Domandò Regina delle Nevi.
Jonathan borbottò di nuovo, ma nemmeno Mavis seduta accanto a
lui riuscì a sentirlo.
Shin Ryu lo guardò spazientita, il suo sguardo era più
chiaro di tante parole.
"Fotter." Disse l'umano con un filo di voce, rassegnato,
scatenando l'ilarità di tutti i presenti compresi Dracula e
Mavis che però si sforzarono di non scoppiare a ridere.
"Va bene, va bene, mi chiamo così, ora potete smetterla e
chiudiamo l'argomento?!" Disse lui irritato.
Con un deciso colpo del suo martello di legno la regina dei draghi
richiamò l'aula al silenzio.
"Dicevamo..." Disse con un leggero sorriso divertito,
"Siamo qui riuniti per discutere la legittimità della
relazione fra Mavis Dracula e Jonathan..." Prese un paio di
secondi prima di continuare, "L'umano."
"Grazie..." Bisbigliò l'umano sarcastico.
"Per prima cosa dobbiamo valutare la pericolosità diretta
ed indiretta dell'umano in questione." Disse Sassofrasso il
leprecauno con la sua voce stridula e la parlata scontrosa,
nonostante fosse un nanerottolo vestito di verde era sempre fra i
primi ad attaccare.
"Ma di che stanno parlando?" Domandò il ragazzo
sottovoce a Drac.
"Pericolosità diretta: quanta probabilità c'è
che tu possa far del male ai mostri, pericolosità indiretta:
quanta probabilità c'è che tu tradisca la nostra
segretezza e la nostra sicurezza." Spiegò brevemente il
vecchio conte.
"Sulla pericolosità diretta direi nulla, chi è
d'accordo?" Disse Gojira, il vecchietto giapponese che
nascondeva la sua vera identità di un gigante drago non alato.
Tutti i membri del Consiglio alzarono la mano.
"Ehy, a karate ero cintura gialla a 6 an-!" Sbottò
il ragazzo, ma Dracula gli pestò un piede per zittirlo.
"Idiota, qualsiasi classificazione superiore a nulla e te ne
torni a casa senza ricordi!" Lui sussurrò fra i denti per
non farsi sentire dal Consiglieri.
"Vuoi forse chiedere una rivalutazione?" Domandò
Shin Ryu speranzosa.
"No, vostro onore." Rispose prontamente Jonny.
"Per quanto riguarda la sua pericolosità indiretta e le
sue reali intenzioni ci sarà da discutere." Continuò
la regina dei draghi. "Ma prima di sentire i diretti interessati
vorrei fare un prologo. Chiamo a testimoniare la maga Circe, so che è
presente fra il pubblico."
La donna dai lunghi capelli neri e la carnagione olivastra seduta
nella zona centrale alta delle tribune si guardò intorno
stupita mentre tutti i mostri si voltarono verso di lei.
"Prego, ci raggiunga." La esortò la giudice.
La donna si smaterializzò per ricomparire seduta la banco dei
testimoni.
"Ricordo a tutti che questa non è una testimonianza
ufficiale, voglio solo che tutti ascoltino la sua storia. Prego,
raccontaci la tua esperienza con gli umani."
Circe era titubante, anche se c'era rivalità fra l'hotel
Transylvania ed il Dream hotel i due proprietari erano comunque buoni
amici nonostante a causa degli impegni del loro lavoro non si
vedevano da decenni, "È passato molto tempo, 3000 anni fa
i rapporti fra uomini e mostri erano più complicati, poi
l'aver trasformato i suoi compagni in maiali non penso abbia
aiutato..."
"Non mi riferisco a quel caso," La giudice la interruppe,
"Parlo di quell'altra volta, una ventina di anni fa, non mi
sembra passato poi così tanto tempo."
La maga deglutì, "Mi vedevo con un umano, ci piacevamo
entrambi, così una sera lo portato al mio hotel, be' ai tempi
era ancora un piccolo motel, ma non fu una buona idea." La donna
singhiozzò, probabilmente provava ancora qualcosa per
quell'uomo, "Usai la magia per ricreare ciò che lo faceva
sentire a suo agio, nel suo caso erano i suoi vecchi giocattoli, ma
quando arrivò d'innanzi a camera mia e notò la sua roba
nella stanza accanto diede di matto, svegliò gli ospiti che
uscirono dalle loro camere e lui si spaventò ancora di più
e corse via. Provammo a inseguirlo per farlo ragionare, ma lui si
lanciò fuori dalla finestra, saltò in auto e fuggì
via." I singhiozzi e le lacrime impedirono alla donna di andare
avanti.
"Ricordo l'accaduto," Disse Regina delle Nevi, "Mandammo
una squadra di Ereaser per cancellargli la memoria, ma visto che le
emozioni che aveva provato quella notte non potevano essere eliminate
venne convinto che quelli che aveva vissuto era stato solo un
incubo."
"Già, per lui sono stata solo un grande incubo..."
Sospirò Circe quella ferita nascosta in fondo al suo cuore era
più dolorosa di quanto chiunque potesse immaginare. Poi la
donna si alzò ancora in lacrime, "Posso andare?"
Domandò con voce tremante.
La regina dei draghi fece un cenno di assenso con la testa e la donna
chiuse gli occhi e si smaterializzò.
"Obiezione!" Esclamò Mavis, "Questa
testimonianza non è pertinente al caso in questione."
"Rifiutata." Controbatté Shin Ryu, "Non stiamo
ancora giudicando alcun caso. Come ho già detto, questa è
solo una piccola chiacchierata di cui nessuno dei giudici dovrebbe
tenere conto."
Tutte balle, i giudici dell'Ordine del Drago sono emotivi e il
ricordargli brutte esperienze di coppie interraziali non farà
altro che spostare l'ago della bilancia nella direzione sbagliata.
"Andando avanti," Disse la donna guardando verso Nettuno,
il possente re dei mari. A differenza di come Jonathan si immaginava
i trironi, Nettuno aveva l'aspetto di un grande umano, non aveva una
coda di pesce, anche se sulle sue gambe c'erano alcune squame.
"Nettuno, tu cosa ci racconti riguardo le relazioni
mostro-umane, la tua figlia minore tempo fa si è invaghita di
uno di loro."
Il tritone si incupì al punto che i suoi occhi quasi
scomparvero nell'ombra "Mia figlia lo salvò dall'annegare
e lo volle rivedere. Fu così determinata da scendere a patti
con una strega degli abissi e si tagliò la lingua in cambio
due gambe con cui poterlo raggiungere. Ma quell'umano si innamorò
della donna che vide quando si risvegliò sulla spiaggia e mia
figlia senza voce non poté raccontare la verità."
"Dai non disperare!" Esclamò Jonathan ammiccante,
"Il proverbio dice che il mare è pieno di pesci!"
Ci fu un attimo di silenzio imbarazzante.
"Non ottenendo l'amore di quell'uomo in
tempo," Continuò Nettuno, la sua voce era sempre più
spezzata, "La maledizione ha ucciso
mia figlia. L'unica cosa che è rimasta di lei è stata
una manciata di schiuma di mare che si è dissolta fra le
onde."
"Stupidi cartoni animati ed i loro lieti fine mai avvenuti..."
Bisbigliò l'umano fra se.
Il ragazzo si alzò e raggiunse la sedia sotto alla regina dei
draghi che, assieme agli altri membri del consiglio, sovrastava tutti
dalla cima del loro banco. Davanti a se poteva vedere una marasma di
mostri seduti sugli spalti a ferro di cavallo, mentre Dracula e Mavis
erano dietro alla loro scrivania, solitari, al centro dello spazio
fra il pubblico ed i consiglieri.
"Non è strano dover dare le spalle ai giudici?"
Domandò Jonny sedendosi e guardando in alto verso Shin Ryu.
"Niente affatto, devi parlare verso il pubblico, perché
sono loro a giudicarti, noi siano solo dei tramiti." Rispose la
donna.
Belle parole, ma in realtà i consiglieri, seppur eletti dai
mostri, non erano altro che i più potenti esponenti di ogni
habitat mostruoso e le loro cariche erano quasi sempre a vita e
perciò praticamente eterne.
"Giuri solennemente di dire... oh, ma che ti faccio giurare a
fare, puoi mentire indipendentemente dal giuramento." Disse
acida la draghessa, "Tu sei Jonathan Fotter, razza umana?"
"Si, e giuro che non mentirò."
Rispose il ragazzo. "Non è
colpa mia se non ho in me una magia oscura che mi obbliga a
rispettare un giuramento." Continuò
più acido della draghessa stessa.
I tre draghi lo guardarono con disprezzo, ma non poterono
controbattere, Jonathan aveva ragione.
"Perché sei venuto in questo hotel?" Domandò
Shin Ryu.
"Ma non stavi ascoltando quando raccontavo la mia storia
nell'intervista di ieri?" Rispose l'umano senza riflettere.
La draghessa iniziava a perdere la pazienza, ma preferì
mantenere la calma, "Non tutti i qui presenti hanno assistito a
quell'incontro." Controbatté lei.
"Grazie ad un concorso musicale ho vinto un viaggio in Europa,
la seconda tappa è stata proprio qui in Transylvania.
Incuriosito dalle storie sui mostri mi sono addentrato nella foresta
infestata ed in una radura ho visto dei tizi che bruciavano e li ho
seguiti fino ad arrivare qui."
"E nessun fantasma o altro mostro ti ha fermato?"
"In effetti no."
"Obiezione," Li interruppe Mavis "Non sono domande
inerenti all'argomento trattato."
"Va bene, sarò più diretta, hai conoscenze o armi
in grado di tenere lontani i mostri a protezione della foresta?"
"No, non conoscevo l'esistenza di mostri prima di arrivare al
castello."
"Quindi tu non hai collegamenti con alcun cacciatore di mostri?
L'arrivo di Van Helsing poco dopo di te è solo un caso?"
"La prima ed unica volta che ne ho incontrato uno mi ha quasi
ucciso. Direi proprio di no."
"Quindi vorresti farci credere che tu non abbia ricevuto alcun
aiuto per superare la foresta stregata?"
Probabilmente erano state le lamie, agendo nell'ombra, a impedire ai
fantasmi di avvicinarsi a lui, ma visto che era sono una supposizione
di Dracula non si sentiva obbligato di rivelarla.
"Sono arrivato qua da solo."
La regina dei draghi sbuffò sarcasticamente. Non credeva alle
parole del ragazzo, ma non poteva comunque dimostrare il contrario.
"Se avessi saputo prima dell'esistenza dei mostri, avresti
cercato di raggiungere prima questo posto?"
"Certamente."
"Hai paura della morte?"
"O-ovvio che si, che domanda è?"
"Ammetti di temere la morte e che avresti cercato di metterti in
contatto con i mostri subito se avessi scoperto la loro esistenza
prima di questo tuo viaggio. Ho seguito migliaia di casi come questo,
voi umani siete tutti uguali, volete tutti ottenere la lunga vita dei
mostri."
"Hey, non è quello che ho detto! Io amo Mavis e voglio
bene a tutti voi come foste la mia famiglia, non mi importa se
invecchio e muoio, sarò felice di stare con voi finché
vivo." Sbottò Jonathan irritato da queste accuse.
"Belle parole, ma sono solo parole..." Rispose la Regina
dei draghi, "Donna Sebastiana," continuò
rivolgendosi alla donna scheletro vestita di una tunica nera con
cappuccio e il teschio ricoperto di disegni tipici degli shugar skull
messicani, "Tu che hai a che fare in continuazione con gli umani
alla fine della loro esistenza, quanti di loro desidererebbero la
lunga vita di un vampiro?"
La donna scheletro prese alcuni secondi prima di rispondere, "Quasi
nessun umano accetta la morte. È stancante, da millenni aiuto
la loro anima a non rimanere bloccata nella terra dei vivi e tutti
hanno paura di me come se fossi io la causa della loro fine. Non dico
con certezza che questo umano sia rimasto qui solo per ottenere la
vita eterna, dico solo che conoscendo i suoi simili questa sia la
cosa più probabile."
"La cosa più probabile?" Squittì Sassofrasso
il leprecauno, "Diciamolo chiaramente, o è qui per
ottenere la vita eterna o è qui per farci sterminare tutti dai
cacciatori!"
Nessuno in aula controbatté quelle parole, un inizio davvero
pessimo, 5 consiglieri erano già contro di loro.
"Voi date tutto per scontato, certi che non possiate sbagliare.
Come potete giudicarmi se neanche mi conoscete? Cioè! Siamo
qui a giudicare me o a giudicare il comportamento tipico dei miei
simili?" Jonathan non era mai stato così sicuro di sé,
soprattutto quando era sotto pressione o al cospetto di mostri
importanti.
"Jonathan." Disse Mavis con un voce atona, non aveva mai
detto quel nome in maniera così fredda, sembrava una vera
avvocatessa, "Hai avuto contatti diretti con altri umano da
quando hai scoperto l'esistenza dei mostri?"
"Si." Rispose lui, "Quando stavo per tornare a casa e
quando ho chiamato un paio di volte la mia famiglia."
"Ed hai rilevato a qualcuno della nostra esistenza?"
"Assolutamente no."
"Bene, inoltre puoi confermare che sei stato tu ad aiutare
Dracula a migliorare i sistemi anti intrusione del castello e dei
territori limitrofi, sia disegnando i passaggi segreti che spiegando
i tipici comportamenti umani in modo da prevenire facilmente ogni
loro mossa?"
"Esatto, parlando in modo oggettivo direi che senza di me non so
se Drac sarebbe riuscito a gestire gli umani che avete portato qui."
Dichiarò il ragazzo dando uno sguardo al conte che fece un
leggero sorriso ed annuì per confermare le parole del ragazzo.
"Jonathan," disse Dracula che fino ad
allora non aveva aperto bocca, "Cosa
saresti disposto a fare per proteggere mia figlia.?"
"Qualsiasi cosa, anche dare la mia stessa vita." Rispose il
ragazzo senza bisogno di pensarci.
"E cosa hai fatto fino ad ora per proteggerla?" Le domande
del vecchio vampiro erano ben mirate, doveva solo sperare che il
ragazzo rispondesse sinceramente omettendo solo qualche dettaglio.
"Mi sono nel mezzo fra lei e Van Heling, mi sono trovato faccia
a faccia con un demone pipistrello ed ho lottato da solo contro
Erzabeth."
Shin Ryu trattiene a fatica una risata, "Menzogne, almeno cerca
di inventarti storie credibili!"
Molti Consiglieri ridacchiarono, sembrava che quasi nessuno credesse
alle sue storie.
"Se sei così sicuro di ciò che dici, dimostralo."
Disse Nettuno il Tritone, il suo aspetto di un umano di terza età
con i capelli e barba lunghi e bianchi era in netto contrasto con il
fisico alto e scolpito. Viste le sue grandi abilità sia
fisiche che magiche era un draghiere di alto rango nonché
peoprietario dell'hotel Atlantide, un resort in fondo all'oceano.
"D-dimostrarlo? E come potrei?" Esclamò il ragazzo
confuso.
Shin Ryu si alzò in piedi, chiuse gli occhi ed il suo corpo di
infiammò di un fuoco verde e giallo che crebbe verso l'alto,
poi curvò e scese sul pavimento e formò un cerchio con
dentro Mavis e Jonathan. Il lungo serpente di fuoco divenne solido,
le fiamme adesso erano squame verdi di un gigantesco serpente
contorto per entrare a fatica in quella stanza, le zampe anteriori
erano corte ma dotate di lunghi artigli, la testa, contornata da una
folta criniera di un verde più scuro delle squame, era come
quella di un leone con corna di cervo.
Era il tipico drago-serpente cinese, l'unica differenza erano le due
ali di piume bianche a circa metà del corpo, le ali erano
grandi, ma in confronto al corpo della draghessa erano decisamente
sottodimensionate.
Shin Ryu mostrava la sua vera forma per la prima volta dinanzi
all'umano che rimase sbalordito.
La draghessa strisciò sinuosamente a terra fino a raggiungere
Mavis che in un attimo venne avvolta nelle sue spire e alzata da
terra.
"Dimmi umano, quanto ci tieni all'incolumità della
ragazza?" Domandò Shin Ryu con voce profonda.
Eh si, Jonathan dovrà spassarsela per dimostrare il proprio
amore. Seguitemi per scoprire come andrà la lotta Jonathan
l'umano VS Shin Ryu la draghessa.
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