4° Capitolo – L’Urlo
Il primo quadrante del Sistema Solare, gestito dalla Federazione
Terrestre, stava capitolando, vicino a Urano un manipolo di uomini
continuava a combattere strenuamente per la libertà mentre
vicino a Plutone, una piccola navetta della Federazione stava per
oltrepassare il confine. Su questo velivolo Angler era in preghiera
quando sentì la voce della Dea Solare e, aprendo gli occhi
gli apparve per la prima volta davvero. Lei, Mickie, sorrise e poi
scomparve di nuovo. «Siete più vicina, vi
raggiungerò e vi salverò a costo della mia stessa
vita e prego che la vostra voce giunga anche su questo
pianeta.»
L’addetto radar dell’ex centro consolare disse a
Redward, nuovo gerarca Kilrathi: «Signore, una piccola
navetta della Federazione sta tentando di oltrepassare la zona di
confine, dobbiamo abbatterla?»
«Aprite un canale di trasmissione e…
no… non fate nulla, che passi.»
«Signore gli ordini imperiali sono precisi!»
Redward urlò: «Sono al comando e gli ordini li
do’ io. Devo ripeterli?»
Angler ringraziò la Dea Solare per avergli permesso un
passaggio sicuro e lanciò la sua navetta a tutta
velocità verso Iceworld.
I ribelli del Regno Sayan, guidati da Sukrit e Kaplan, iniziarono a
sferrare degli attacchi alle installazioni Repubblicane. Sukrit
comandava le operazioni. «Squadra Delta, convergete al centro
informazioni mentre la squadra Gamma inizi a manomettere i centri di
collegamento».
Sukrit aveva progettato di togliere ai nemici la possibilità
di chiedere aiuto al di fuori della zona di battaglia, ma la missione
era davvero difficile da realizzare perché, pur bendisposte,
le forze ribelli erano in numero inferiore ai soldati messi in campo
dalla Repubblica. Nel frattempo, dall'altra parte del pianeta, Kaplan
organizzava gli attacchi alle installazioni militari.
«Dobbiamo entrare in quella base di manutenzione e
distruggere tutti le attrezzature di scorta».
Un soldato esclamò: «Signore, la nostra
avanguardia ci ha segnalato che un’astronave imperiale si sta
muovendo da Nettuno verso la nostra direzione».
«Completiamo la missione e se Sukrit riuscirà a
portare a termine la propria, non dovremo temere niente».
Il gruppo armato di Sukrit sfondò la difesa del centro
comunicazioni, raggiunse la sala di comando e il Duca in persona appose
gli ordigni esplosivi. L’esplosione avvenne in sincronia con
quella causata dal gruppo di Kaplan.
I soldati Sayan esultarono ma all’improvviso sulle loro teste
apparve uno stormo impressionante di astronavi imperiali. Sia Sukrit
sia Kaplan, senza cedere alla disperazione, ordinarono ai loro uomini
di trovare un riparo sicuro.
Su Saturno, intanto, l’imperatore sorrideva parlando alla sua
ospite. «Era semplice immaginare che i ribelli attaccassero
Urano dopo le informazioni che abbiamo ricevuto e Sarto sarà
già arrivato in zona e spazzerà via questi poveri
illusi».
Manola rispose al sorriso di Kherkan ma senza dimenticare il motivo
della sua presenza sul pianeta. «Dobbiamo iniziare a pensare
come riorganizzare l’Universo dopo la distruzione della
Federazione. A noi basta acquisire i pianeti del primo quadrante che
è vicino al “Varco Beronz”».
«Tu continui a fare richieste» urlò
Kherkan, «e questo atteggiamento indisponente Ci irrita. Non
esistono accordi, Noi siamo l’unico Imperatore e decideremo
Noi cosa regalare a chi mi è sempre stato fedele.»
Manola stava per dire qualcosa ma Kherkan, dopo essersi seduto sul
trono, continuò il suo discorso. «Oggi voi siete
gli ultimo tra i fedeli, dopo che avete progettato di attaccarci alle
spalle. Tu non avrai davvero pensato che ammaliandoci la vostra
posizione fosse migliorata? Noi diciamo che con l'annessione di
Mercurio potrete tenere anche Venere e sperate che Noi non decidiamo di
cambiare idea nuovamente!»
Manola dovette abbassare lo sguardo capendo che tirando troppo la corda
con l'Imperatore avrebbe rischiato di perdere tutto, anche la sua
Repubblica, infatti, Urano era già stato proclamato nuovo
pianeta imperiale.
Sulla Base Luna l’allerta era molto alta quando
sbucò dall’iperspazio una piccola navetta.
«Scusate per l’attesa!» disse Mavelix.
Rispose direttamente Douglas sorridendo. «Siete gli ultimi.
La prossima volta svegliatevi presto alla mattina.»
«Ha ragione comandante» disse divertito Mavelix
mentre la sua navetta atterrava nell’hangar principale.
Il divertimento durò solo quegli istanti perché
Solomon disse: «Comandante, astronavi Repubblicane in
avvicinamento.»
«Eccoli, ci siamo. Betta comunica l’ordine
R2D2».
La ragazza chiamò Durin. «Capitano, autorizzazione
R2D2».
Tutti i caccia della Base Luna si levarono in volo seguiti da una delle
novità tecnologiche della Federazione: il Freedom Fly. Si
trattava di un mezzo aereo più grosso di un caccia, ma allo
stesso tempo più piccolo, più manovrabile e
più veloce di un’astronave, ma che allo steso
tempo ne manteneva la potenza di fuoco. Il Freedom Fly aveva in
dotazione una nuova tecnologia motoristica, le “onde
moventi”, applicata congiuntamente ai cannoni che ne
avrebbero sviluppata la potenza anche a livello di fuoco, in grado
addirittura di spezzare in due una grande astronave nemica con un
singolo colpo. Sul Freedom Flight il capitano Durin esclamò
ridendo: «Metteteli fuori gioco e cercate di portare le
chiappe a casa!»
«Finalmente posso usare questi cannoni»
esclamò Brawler felice dell’occasione.
L’astronave Repubblicana rispose con l’invio di
caccia bombardieri che tentarono di colpire la Base Luna, ma trovarono
una difesa impenetrabile. Douglas aveva già alzato lo scudo
difensivo, anch’esso modificato con la nuova tecnologia
così, i repubblicani tentarono la carta
dell’invasione terrestre facendo atterrare dei mezzi
cingolati, ma anche in questo caso il comandante terrestre aveva una
sorpresa per i nemici.
Betta confermò l’ordine di Douglas.
«Comandante, autorizzazione D3BO».
I mezzi corazzati terrestri si misero in moto guidati dal Freedom Car,
altra novità della Federazione. Un cingolato con funzioni
non solo di combattimento terrestre ma anche predisposto a essere un
incursore speciale. Mavelix era appena arrivato alla Base Luna ma
prontissimo alla battaglia e disse: «Billy, mi hanno
raccontato che sei l’ingegnere motoristico più in
gamba della Federazione e affido a te la nostra potenza di
movimento.»
«Ricevuto comandante. Vedrà che spettacolo
quest’aggeggio!»
Mavelix si avvicinò a Fabrix. «Ora tocca a te
amico far muovere l’aggeggio.»
«Non si preoccupi signore, porterò
l’aggeggio fino alla zona d'atterraggio di quei maledetti
senza che nessuno ci faccia un graffio durante il tragitto»
rispose Fabrix eccitato da queste prime manovre in battaglia.
Il Freedom Car, seguito dal resto dei mezzi corazzati, si
buttò nella battaglia e Douglas, dall’interno
della base, compiaciuto per le azioni dei suoi uomini, si apprestava
alla terza fase difensiva. «Signori della sala comando,
è il momento di mettere il bavaglio a quelle
astronavi!»
Lo schermo protettivo iniziò a restringere il proprio campo
concentrandosi sulla Base Luna mentre una serie di cannoni,
anch’essi dotati del sistema a “onde
moventi”, si alzarono puntando verso le astronavi
repubblicane. Completate le manovre di preparazione, lo scudo spaziale
concesse un’apertura nella propria linea difensiva per
permettere ai cannoni di sprigionare la loro potenza di fuoco e subito
dopo i primi colpi andarono a segno disintegrando delle astronavi
nemiche.
Nel centro di comando sulla Terra giunsero le prime notizie degli
scontri sulla Luna e Williamson, in attesa di un attacco diretto al
pianeta, si sorprese quando giunse una comunicazione da una piccola
astronave.
«Sono il Presidente di Venere a bordo di un vascello pirata
che mi ha salvato da un attacco diretto al mio convoglio. Chiedo il
permesso di atterraggio».
«Hogan, grazie al cielo siete vivo» rispose
all’inizio Williamson ma poi, dopo qualche istante, aggiunse
preoccupato: «Purtroppo non posso acconsentire alla tua
richiesta. Capisci anche tu che potresti essere prigioniero dei pirati
ed io porterei sulla Terra un altro pericoloso nemico.»
Nella comunicazione s’intromise Andrew. «Sono il
comandante dell’Arcadia e nativo della Colonia X21. Fino a
pochi giorni fa’ avrei dubitato anch’io della buona
fede di un acerrimo nemico ma oggi la mia ciurma ed io non ci
presentiamo come pirati ma come sopravvissuti alla distruzione del mio
paese e desiderosi di sconfiggere chi, senza alcuna pietà,
ha ucciso migliaia di vite innocenti. Inoltre sono ambasciatore per
conto di…»
La comunicazione s’interruppe improvvisamente e Williamson si
stupì perché la linea da cui parlavano era
criptata da un codice segreto sviluppato soltanto per il quartiere
generale militare della Federazione Terrestre, ma non dovette attendere
molto per avere conferma dei suoi timori perché apparve in
video Thomen.
«Dovevi ascoltarmi quando ti dissi di unire la Federazione
all'Impero ma Hogan e te mi avete sempre tenuto in disparte nelle
decisioni importanti della Federazione con la scusa della votazione
maggioritaria. Voi eravate al sicuro, protetti da Mercurio, mentre io
mi trovavo tra Giove e la miriade di stazioni orbitanti da cui
partivano gli assalti di questi pirati che ora parlano di vite
innocenti spezzate ma che prima non si facevano scrupoli a colpire la
mia città nella quale ho perso mia moglie. Kherkan e Manola
sapevano che non avreste mosso un dito e voi siete gli unici
responsabili per la distruzione del Regno Sayan. Ora ne pagherete le
conseguenze perdendo anche la Terra che, dopo la guerra,
avrà un presidente vero e potente con me al
comando».
Thomen stava parlando quando dei colpi sferrati dall’Arcadia,
raggiunsero la sua astronave. I pirati erano all’attacco.
«Schyry, metti in funzione i motori laterali, andiamo
all'abbordaggio» ordinò Andrew ma Hogan gli chiese
di attendere. «Non ora, la cosa importante in questo momento
è il messaggio che portate a Williamson.»
Tutti gli uomini della ciurma dissero la loro su come agire, ma Andrew
non aveva tempo di fare una consultazione e prese la sua decisione.
«Hogan ha ragione, cerchiamo di allontanarci.»
Hartigan iniziò delle azioni evasive mentre Ubri, appostato
nelle torrette, colpiva i caccia nemici. Ubas propose un’idea
pericolosa. «La fuga è accettabile ma se non
riduciamo la mole di fuoco che ci stanno riversando contro
dall’astronave non ne usciremo vivi ugualmente. Dobbiamo
colpire i loro cannoni principali».
Andrew guardò Hogan che rispose con un cenno di assenso
quindi ordinò: «Bene, puntiamo dritti al loro muso
e sganciamo delle bombe sulla cannoniera poi li aggiriamo e filiamo via
verso la Terra.»
L’azione fu precisa e perfetta ma all’improvviso
apparve una nuova astronave repubblicana che colpì in pieno
i motori dell’Arcadia.
Il Priore Angler aveva raggiunto il pianeta Kilrathi e
atterrò su Iceworld. Incurante del gelo eterno si diresse
verso una grotta dove, con sommo stupore, trovò un letto
criogenico sul quale era sdraiato un uomo che conosceva bene. Angler,
nella ricerca della Dea Solare, non si aspettava di trovare un'altra
persona e in lui crebbe il dubbio di essersi sbagliato ma la sua mente
si liberò del pensiero quando la Dea Mickie fece sentire la
sua presenza. Il Priore, attirato da quel dolce suono, scese una
scalinata e davanti a lui trovò ciò che cercava:
anche la Dea Solare era sdraiata su un letto criogenico ma anche
imprigionata dietro un muro di cristallo. Angler toccò il
muro e all’improvviso ogni apparecchio elettronico che il
Priore portava con sé iniziò a causare dei
problemi come se stessero subendo un’interferenza proveniente
dall’esterno poi, come una deflagrazione improvvisa,
l’urlo della Dea si propagò nell’intero
universo. Angler disse ad alta voce: «Questo urlo
è terribile ma allo stesso tempo soave, fa piangere il cuore
dalla dolcezza che emana ma atterrisce le menti prive
d’amore. Io sono scosso perché tu sei qui davanti
a me Dea Mickie ma prigioniera tra i ghiacci e dunque chi sta
propagando la tua parola con così tanta forza? Che sia
davvero lei la tua reincarnazione perfetta che riporterà
pace nell’universo?»
Sukrit e Kaplan, nello stesso istante, ricevettero dai propri ufficiali
addetti ai radar e alle comunicazioni un rapporto particolare. Una
strana interferenza elettromagnetica, mai vista prima di quel momento,
stava distorcendo lo spazio come se cercasse di inghiottirlo. Entrambi
non capirono bene le parole dei loro sottoposti e, senza parlare,
sperarono che questa nuova scoperta potesse essere un aiuto nella
lotta, anche se il timore che fosse qualche altro strano marchingegno
dell’Impero Kilrathi li attanagliava.
Su Saturno, invece, Kherkan si alzò in piedi urlando.
«Questa voce, questo caldo insopportabile, non può
essere lei!»
L’imperatore era in preda ad un panico irrefrenabile; sentiva
nella sua testa un urlo fortissimo provenire non solo da qualche luogo
in questo presente, ma anche dal passato e stento i suoi pretoriani
riuscivano a tenerlo fermo mentre si contorceva dal dolore. La Regina
Lia osservava quell’uomo con disprezzo perché
anche lei aveva sentito quell’urlo ma come una gioia intensa.
In un luogo lontano, dove poche persone avevano potuto mettere piede,
Re Geno e il suo popolo di Mordor si manifestarono nella loro forma
originale e, tutti insieme, si legarono tenendosi la mano per formare
una catena vivente. L’urlo della Dea stava dando conferma
delle profezie scritte nei libri sacri e il popolo di Mordor fremeva
mentre il loro Re esclamava: «La Dea Solare Mickie si
è destata dal lungo sonno.»
Credits
- Il Regno Sayan è un omaggio ai guerrieri Sayan dell'Anime
Dragonball.
- I tre pianeti della Repubblica Autonoma: Gavilon è un
omaggio all'Anime Star Blazers, Maxtor e un omaggio alla casa
produttrice di Hard Disk esterni, Pentium è un omaggio al
processore creato dalla Intel Corporation.
- Weapon X è un omaggio al personaggio Wolverine dei fumetti
prodotti dalla Marvel.
- La stazione spaziale Voyager è un omaggio ai due satelliti
lanciati dalla NASA alla scoperta dello spazio profondo.
- Il pianeta Mordor è un omaggio al regno immaginario creato
da J.R.R. Tolkien per la saga del Signore degli Anelli.
- L’astronave Arcadia è un omaggio
all’astronave omonima creata dal Maestro Leiji Matsumoto nel
suo manga “Capitan Harlock”.
- L’ordine “R2D2” e
l’autorizzazione “D3BO” sono un omaggio
ai due robot creati dal regista George Lugas per la saga Star Wars.
- Le “onde moventi” è un omaggio alla
tecnologia utilizzata dall’astronave Yamato nella serie di
Anime “Uchuu Senkan Yamato” (Star Blazers).
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