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Autore: ghostmaker    17/05/2019    0 recensioni
A.D. 2538, la guerra è finita da qualche mese, l’Impero Kilrathi e la Repubblica Autonoma hanno ampliato i loro domini ai danni degli sconfitti. La Federazione Terrestre, non coinvolta nella guerra, si prepara ugualmente alla possibile invasione da parte dell’Impero, riorganizza le proprie forze armate e da inizio a nuove missioni segrete per cercare più informazioni possibili.
Prima serie - https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3828029&i=1
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Universal Wars - Trilogia'
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4° Capitolo – L’Urlo



Il primo quadrante del Sistema Solare, gestito dalla Federazione Terrestre, stava capitolando, vicino a Urano un manipolo di uomini continuava a combattere strenuamente per la libertà mentre vicino a Plutone, una piccola navetta della Federazione stava per oltrepassare il confine. Su questo velivolo Angler era in preghiera quando sentì la voce della Dea Solare e, aprendo gli occhi gli apparve per la prima volta davvero. Lei, Mickie, sorrise e poi scomparve di nuovo. «Siete più vicina, vi raggiungerò e vi salverò a costo della mia stessa vita e prego che la vostra voce giunga anche su questo pianeta.»
L’addetto radar dell’ex centro consolare disse a Redward, nuovo gerarca Kilrathi: «Signore, una piccola navetta della Federazione sta tentando di oltrepassare la zona di confine, dobbiamo abbatterla?»
«Aprite un canale di trasmissione e… no… non fate nulla, che passi.»
«Signore gli ordini imperiali sono precisi!»
Redward urlò: «Sono al comando e gli ordini li do’ io. Devo ripeterli?»
Angler ringraziò la Dea Solare per avergli permesso un passaggio sicuro e lanciò la sua navetta a tutta velocità verso Iceworld.

I ribelli del Regno Sayan, guidati da Sukrit e Kaplan, iniziarono a sferrare degli attacchi alle installazioni Repubblicane. Sukrit comandava le operazioni. «Squadra Delta, convergete al centro informazioni mentre la squadra Gamma inizi a manomettere i centri di collegamento».
Sukrit aveva progettato di togliere ai nemici la possibilità di chiedere aiuto al di fuori della zona di battaglia, ma la missione era davvero difficile da realizzare perché, pur bendisposte, le forze ribelli erano in numero inferiore ai soldati messi in campo dalla Repubblica. Nel frattempo, dall'altra parte del pianeta, Kaplan organizzava gli attacchi alle installazioni militari. «Dobbiamo entrare in quella base di manutenzione e distruggere tutti le attrezzature di scorta».
Un soldato esclamò: «Signore, la nostra avanguardia ci ha segnalato che un’astronave imperiale si sta muovendo da Nettuno verso la nostra direzione».
«Completiamo la missione e se Sukrit riuscirà a portare a termine la propria, non dovremo temere niente».
Il gruppo armato di Sukrit sfondò la difesa del centro comunicazioni, raggiunse la sala di comando e il Duca in persona appose gli ordigni esplosivi. L’esplosione avvenne in sincronia con quella causata dal gruppo di Kaplan.
I soldati Sayan esultarono ma all’improvviso sulle loro teste apparve uno stormo impressionante di astronavi imperiali. Sia Sukrit sia Kaplan, senza cedere alla disperazione, ordinarono ai loro uomini di trovare un riparo sicuro.

Su Saturno, intanto, l’imperatore sorrideva parlando alla sua ospite. «Era semplice immaginare che i ribelli attaccassero Urano dopo le informazioni che abbiamo ricevuto e Sarto sarà già arrivato in zona e spazzerà via questi poveri illusi».
Manola rispose al sorriso di Kherkan ma senza dimenticare il motivo della sua presenza sul pianeta. «Dobbiamo iniziare a pensare come riorganizzare l’Universo dopo la distruzione della Federazione. A noi basta acquisire i pianeti del primo quadrante che è vicino al “Varco Beronz”».
«Tu continui a fare richieste» urlò Kherkan, «e questo atteggiamento indisponente Ci irrita. Non esistono accordi, Noi siamo l’unico Imperatore e decideremo Noi cosa regalare a chi mi è sempre stato fedele.»
Manola stava per dire qualcosa ma Kherkan, dopo essersi seduto sul trono, continuò il suo discorso. «Oggi voi siete gli ultimo tra i fedeli, dopo che avete progettato di attaccarci alle spalle. Tu non avrai davvero pensato che ammaliandoci la vostra posizione fosse migliorata? Noi diciamo che con l'annessione di Mercurio potrete tenere anche Venere e sperate che Noi non decidiamo di cambiare idea nuovamente!»
Manola dovette abbassare lo sguardo capendo che tirando troppo la corda con l'Imperatore avrebbe rischiato di perdere tutto, anche la sua Repubblica, infatti, Urano era già stato proclamato nuovo pianeta imperiale.

Sulla Base Luna l’allerta era molto alta quando sbucò dall’iperspazio una piccola navetta. «Scusate per l’attesa!» disse Mavelix.
Rispose direttamente Douglas sorridendo. «Siete gli ultimi. La prossima volta svegliatevi presto alla mattina.»
«Ha ragione comandante» disse divertito Mavelix mentre la sua navetta atterrava nell’hangar principale.
Il divertimento durò solo quegli istanti perché Solomon disse: «Comandante, astronavi Repubblicane in avvicinamento.»
«Eccoli, ci siamo. Betta comunica l’ordine R2D2».
La ragazza chiamò Durin. «Capitano, autorizzazione R2D2».
Tutti i caccia della Base Luna si levarono in volo seguiti da una delle novità tecnologiche della Federazione: il Freedom Fly. Si trattava di un mezzo aereo più grosso di un caccia, ma allo stesso tempo più piccolo, più manovrabile e più veloce di un’astronave, ma che allo steso tempo ne manteneva la potenza di fuoco. Il Freedom Fly aveva in dotazione una nuova tecnologia motoristica, le “onde moventi”, applicata congiuntamente ai cannoni che ne avrebbero sviluppata la potenza anche a livello di fuoco, in grado addirittura di spezzare in due una grande astronave nemica con un singolo colpo. Sul Freedom Flight il capitano Durin esclamò ridendo: «Metteteli fuori gioco e cercate di portare le chiappe a casa!»
«Finalmente posso usare questi cannoni» esclamò Brawler felice dell’occasione.
L’astronave Repubblicana rispose con l’invio di caccia bombardieri che tentarono di colpire la Base Luna, ma trovarono una difesa impenetrabile. Douglas aveva già alzato lo scudo difensivo, anch’esso modificato con la nuova tecnologia così, i repubblicani tentarono la carta dell’invasione terrestre facendo atterrare dei mezzi cingolati, ma anche in questo caso il comandante terrestre aveva una sorpresa per i nemici.
Betta confermò l’ordine di Douglas. «Comandante, autorizzazione D3BO».
I mezzi corazzati terrestri si misero in moto guidati dal Freedom Car, altra novità della Federazione. Un cingolato con funzioni non solo di combattimento terrestre ma anche predisposto a essere un incursore speciale. Mavelix era appena arrivato alla Base Luna ma prontissimo alla battaglia e disse: «Billy, mi hanno raccontato che sei l’ingegnere motoristico più in gamba della Federazione e affido a te la nostra potenza di movimento.»
«Ricevuto comandante. Vedrà che spettacolo quest’aggeggio!»
Mavelix si avvicinò a Fabrix. «Ora tocca a te amico far muovere l’aggeggio.»
«Non si preoccupi signore, porterò l’aggeggio fino alla zona d'atterraggio di quei maledetti senza che nessuno ci faccia un graffio durante il tragitto» rispose Fabrix eccitato da queste prime manovre in battaglia.
Il Freedom Car, seguito dal resto dei mezzi corazzati, si buttò nella battaglia e Douglas, dall’interno della base, compiaciuto per le azioni dei suoi uomini, si apprestava alla terza fase difensiva. «Signori della sala comando, è il momento di mettere il bavaglio a quelle astronavi!»
Lo schermo protettivo iniziò a restringere il proprio campo concentrandosi sulla Base Luna mentre una serie di cannoni, anch’essi dotati del sistema a “onde moventi”, si alzarono puntando verso le astronavi repubblicane. Completate le manovre di preparazione, lo scudo spaziale concesse un’apertura nella propria linea difensiva per permettere ai cannoni di sprigionare la loro potenza di fuoco e subito dopo i primi colpi andarono a segno disintegrando delle astronavi nemiche.

Nel centro di comando sulla Terra giunsero le prime notizie degli scontri sulla Luna e Williamson, in attesa di un attacco diretto al pianeta, si sorprese quando giunse una comunicazione da una piccola astronave.
«Sono il Presidente di Venere a bordo di un vascello pirata che mi ha salvato da un attacco diretto al mio convoglio. Chiedo il permesso di atterraggio».
«Hogan, grazie al cielo siete vivo» rispose all’inizio Williamson ma poi, dopo qualche istante, aggiunse preoccupato: «Purtroppo non posso acconsentire alla tua richiesta. Capisci anche tu che potresti essere prigioniero dei pirati ed io porterei sulla Terra un altro pericoloso nemico.»
Nella comunicazione s’intromise Andrew. «Sono il comandante dell’Arcadia e nativo della Colonia X21. Fino a pochi giorni fa’ avrei dubitato anch’io della buona fede di un acerrimo nemico ma oggi la mia ciurma ed io non ci presentiamo come pirati ma come sopravvissuti alla distruzione del mio paese e desiderosi di sconfiggere chi, senza alcuna pietà, ha ucciso migliaia di vite innocenti. Inoltre sono ambasciatore per conto di…»
La comunicazione s’interruppe improvvisamente e Williamson si stupì perché la linea da cui parlavano era criptata da un codice segreto sviluppato soltanto per il quartiere generale militare della Federazione Terrestre, ma non dovette attendere molto per avere conferma dei suoi timori perché apparve in video Thomen.
«Dovevi ascoltarmi quando ti dissi di unire la Federazione all'Impero ma Hogan e te mi avete sempre tenuto in disparte nelle decisioni importanti della Federazione con la scusa della votazione maggioritaria. Voi eravate al sicuro, protetti da Mercurio, mentre io mi trovavo tra Giove e la miriade di stazioni orbitanti da cui partivano gli assalti di questi pirati che ora parlano di vite innocenti spezzate ma che prima non si facevano scrupoli a colpire la mia città nella quale ho perso mia moglie. Kherkan e Manola sapevano che non avreste mosso un dito e voi siete gli unici responsabili per la distruzione del Regno Sayan. Ora ne pagherete le conseguenze perdendo anche la Terra che, dopo la guerra, avrà un presidente vero e potente con me al comando».
Thomen stava parlando quando dei colpi sferrati dall’Arcadia, raggiunsero la sua astronave. I pirati erano all’attacco.
«Schyry, metti in funzione i motori laterali, andiamo all'abbordaggio» ordinò Andrew ma Hogan gli chiese di attendere. «Non ora, la cosa importante in questo momento è il messaggio che portate a Williamson.»
Tutti gli uomini della ciurma dissero la loro su come agire, ma Andrew non aveva tempo di fare una consultazione e prese la sua decisione.
«Hogan ha ragione, cerchiamo di allontanarci.»
Hartigan iniziò delle azioni evasive mentre Ubri, appostato nelle torrette, colpiva i caccia nemici. Ubas propose un’idea pericolosa. «La fuga è accettabile ma se non riduciamo la mole di fuoco che ci stanno riversando contro dall’astronave non ne usciremo vivi ugualmente. Dobbiamo colpire i loro cannoni principali».
Andrew guardò Hogan che rispose con un cenno di assenso quindi ordinò: «Bene, puntiamo dritti al loro muso e sganciamo delle bombe sulla cannoniera poi li aggiriamo e filiamo via verso la Terra.»
L’azione fu precisa e perfetta ma all’improvviso apparve una nuova astronave repubblicana che colpì in pieno i motori dell’Arcadia.

Il Priore Angler aveva raggiunto il pianeta Kilrathi e atterrò su Iceworld. Incurante del gelo eterno si diresse verso una grotta dove, con sommo stupore, trovò un letto criogenico sul quale era sdraiato un uomo che conosceva bene. Angler, nella ricerca della Dea Solare, non si aspettava di trovare un'altra persona e in lui crebbe il dubbio di essersi sbagliato ma la sua mente si liberò del pensiero quando la Dea Mickie fece sentire la sua presenza. Il Priore, attirato da quel dolce suono, scese una scalinata e davanti a lui trovò ciò che cercava: anche la Dea Solare era sdraiata su un letto criogenico ma anche imprigionata dietro un muro di cristallo. Angler toccò il muro e all’improvviso ogni apparecchio elettronico che il Priore portava con sé iniziò a causare dei problemi come se stessero subendo un’interferenza proveniente dall’esterno poi, come una deflagrazione improvvisa, l’urlo della Dea si propagò nell’intero universo. Angler disse ad alta voce: «Questo urlo è terribile ma allo stesso tempo soave, fa piangere il cuore dalla dolcezza che emana ma atterrisce le menti prive d’amore. Io sono scosso perché tu sei qui davanti a me Dea Mickie ma prigioniera tra i ghiacci e dunque chi sta propagando la tua parola con così tanta forza? Che sia davvero lei la tua reincarnazione perfetta che riporterà pace nell’universo?»

Sukrit e Kaplan, nello stesso istante, ricevettero dai propri ufficiali addetti ai radar e alle comunicazioni un rapporto particolare. Una strana interferenza elettromagnetica, mai vista prima di quel momento, stava distorcendo lo spazio come se cercasse di inghiottirlo. Entrambi non capirono bene le parole dei loro sottoposti e, senza parlare, sperarono che questa nuova scoperta potesse essere un aiuto nella lotta, anche se il timore che fosse qualche altro strano marchingegno dell’Impero Kilrathi li attanagliava.

Su Saturno, invece, Kherkan si alzò in piedi urlando. «Questa voce, questo caldo insopportabile, non può essere lei!»
L’imperatore era in preda ad un panico irrefrenabile; sentiva nella sua testa un urlo fortissimo provenire non solo da qualche luogo in questo presente, ma anche dal passato e stento i suoi pretoriani riuscivano a tenerlo fermo mentre si contorceva dal dolore. La Regina Lia osservava quell’uomo con disprezzo perché anche lei aveva sentito quell’urlo ma come una gioia intensa.

In un luogo lontano, dove poche persone avevano potuto mettere piede, Re Geno e il suo popolo di Mordor si manifestarono nella loro forma originale e, tutti insieme, si legarono tenendosi la mano per formare una catena vivente. L’urlo della Dea stava dando conferma delle profezie scritte nei libri sacri e il popolo di Mordor fremeva mentre il loro Re esclamava: «La Dea Solare Mickie si è destata dal lungo sonno.»










Credits
- Il Regno Sayan è un omaggio ai guerrieri Sayan dell'Anime Dragonball.
- I tre pianeti della Repubblica Autonoma: Gavilon è un omaggio all'Anime Star Blazers, Maxtor e un omaggio alla casa produttrice di Hard Disk esterni, Pentium è un omaggio al processore creato dalla Intel Corporation.
- Weapon X è un omaggio al personaggio Wolverine dei fumetti prodotti dalla Marvel.
- La stazione spaziale Voyager è un omaggio ai due satelliti lanciati dalla NASA alla scoperta dello spazio profondo.
- Il pianeta Mordor è un omaggio al regno immaginario creato da J.R.R. Tolkien per la saga del Signore degli Anelli.
- L’astronave Arcadia è un omaggio all’astronave omonima creata dal Maestro Leiji Matsumoto nel suo  manga “Capitan Harlock”.
- L’ordine “R2D2” e l’autorizzazione “D3BO” sono un omaggio ai due robot creati dal regista George Lugas per la saga Star Wars.
- Le “onde moventi” è un omaggio alla tecnologia utilizzata dall’astronave Yamato nella serie di Anime “Uchuu Senkan Yamato” (Star Blazers).
  
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