Al nostro detective gelò il sangue nelle vene a sentire quel nome. Gin! Cosa aveva a che fare Hibiki con lui? Ormai gli parve chiaro che quella donna non fosse una comune ragazza di New York. Decise di continuare ad ascoltare:
«che succede, ti sento strana» disse l’uomo al telefono
« sono solo un po’ stanca... » rispose l’altra
« tse…Hai di nuovo perso tempo a correre dietro a dei topolini da riempire di insulse scatole di cioccolatini e odiosi e puzzolenti mazzi di fiori?»
« e anche se fosse, anche se trovassi un ragazzo a te cosa importerebbe?!»
« oh, niente niente! Dove ti trovi in questo momento?» Hibiki ci pensò su. Sapeva che mentire con Gin era impossibile, se ne sarebbe accorto subito
« mi trovo a Tokyo. Sono venuta a trovare un’amica.»
« Tokyo?! Allora fa in modo di trovarci, ho un paio di cose da chiederti! Vieni domani sera all’indirizzo che Vodka ora provvederà a mandarti» Gin riagganciò e la ragazza tirò un lungo sospiro.
Cosa poteva fare, ora? Non aveva voglia di vedere i ragazzi. Voleva andare da qualcuno ma non sapeva chi.
Conan finì di ascoltare e, ancora tremante, fece per uscire di casa
«dove stai andando ora?!?» lo rimproverò Ran
«Ma certo! I miei amici!» esclamò la nostra protagonista. Prese il cellulare, il messaggio di Vodka non era ancora arrivato, e chiamò Conan
«pronto? Sono Edogawa»
« ciao Conan-kun! Scusa il disturbo ma volevo chiedervi se domani mattina tu e Ran potreste venire con me a fare un giro»
Conan ci pensò. Se era una dell’organizzazione era meglio non fidarsi, però avvicinarsi a lei avrebbe potuto anche essere un vantaggio. Decise di fare finta di nulla e di presentarsi all’appuntamento, ma senza Ran.
Hola minna-san! Scusate per l’assenza ma sono stata molto indaffarata. Ho deciso di continuare e finire la storia, per cui eccovi il nuovo capitolo. Non è molto lungo ma è perché mi serve da transizione per il prossimo, spero vi piaccia! |