5° capitolo – Il ritorno del Re
L’urlo della Dea si propagò in quasi tutto
l’universo tranne che sulla Base Luna, dove solo Betta ne
aveva subito l’effetto. Il medico, Fabian Franco, raggiunse
la sala comando e vide la ragazza appoggiata al suo sedile, immobile,
gli occhi fissi che guardavano verso l’esterno della base e
con la bocca spalancata, come se fosse stata lei a urlare.
Istanti prima la battaglia nello spazio vicino alla Luna era al
culmine. Thomen, il traditore, stava per disintegrare
l’Arcadia e tutti i suoi occupanti e invece fu
l’astronave repubblicana a esplodere, in conseguenza alle
interferenze magnetiche propagatesi improvvisamente. Thomen era
riuscito a fuggire dalle fiamme che sconquassavano la sua astronave,
mentre l’equipaggio dell'Arcadia, oramai pronto alla morte,
rimase attonito davanti a quella scena apocalittica.
Solo qualche ora più tardi Betta si ristabilì
dalla catatonia. «Non so cosa dire dottore, ho avuto come la
sensazione che qualcosa entrasse nel mio cervello ma in modo amorevole
e che una forma di vita abbia voluto utilizzare il mio corpo per uno
scopo importante e, da quel momento, non ricordo altro».
Douglas, tenendole la mano, disse: «L'importante mia cara
ragazza è che tu stia bene e quando ti sentirai in grado di
riprendere il tuo posto basterà dirlo al dottore e ti
accoglieremo in sala comando con gioia».
Su Urano la distorsione spaziale aveva spazzato via molte delle
astronavi repubblicane così Sukrit e Kaplan sfruttarono
quest’occasione insperata per lasciare il pianeta dirigendosi
verso il loro vero obiettivo: Nettuno.
Su Mercurio, dopo l’urlo, ogni installazione predisposta per
la conversione della luce solare in energia termica esplose e Hiei, in
preda al panico, si mise in contatto con il Primo Ministro
Repubblicano. «Manola… aiutatemi! Sono stato un
console fedele… aiutatemi vi prego... la luce ci sta
raggiungendo... sento delle voci... no... lasciatemi... troppo
calore…»
Nella sala attigua a dove Kherkan era preda del dolore, Manola cercava
di avere altre informazioni da Hiei ma tutto taceva. Anche lei si
preoccupò al punto da comunicare un ordine
all’apparenza insensato. «Messaggio a tutte le
astronavi in territori ostili; cessate le operazioni di guerra e
tornate sui pianeti della repubblica, ogni altra missione deve cessare
immediatamente.»
«Ministro, non abbiamo più comunicazioni dai
pianeti repubblicani, sembrano spariti in un buco nero» disse
Lesnar.
«Anche le mie astronavi non hanno più segnali
dalla patria e il ponte di collegamento con Mercurio si è
interrotto. Ho mandato una spedizione in avanscoperta e
l’ultimo rapporto che ho ricevuto da loro diceva che sul
pianeta stava bruciato tutto» disse allarmato Jakall.
Manola ascoltò con crescente preoccupazione le rivelazioni
dei ministri e decise di sfruttare il momento per lasciare Saturno
così ordinò ai suoi attendenti:
«Preparate subito la mia astronave e se e quando
l’imperatore dovesse destarsi e chiedesse di me, ditegli che
ho deciso di fare un’ispezione a sorpresa agli equipaggi
della mia flotta per testare che l’efficienza non sia
diminuita durante quest’attesa in orbita.»
Kherkan all’improvviso smise di gridare ma era ancora scosso.
«Quella voce, lei si è destata e Noi siamo in
pericolo» poi rivolgendo lo sguardo verso Lia disse:
«Anche tu l'hai sentita vero? Inutile mentirmi, ti si legge
negli occhi che quella strega ti ha dato pace e speranza. Scopriamo
subito se il sorriso che hai sulle labbra ti rimarrà anche
adesso!»
L’imperatore fece un cenno con la mano e un pretoriano mise
delle manette ai polsi della regina. «Chiudila nella
roccaforte, voglio che non veda nessuno e non parli con nessuno fino a
quando lo deciderò io» ordinò Kherkan.
Il pretoriano portò via la Regina che non oppose resistenza
e Kherkan attivò una comunicazione attraverso il monitor.
«Cain, porta tutti i mezzi d'assalto su Iceworld e contattami
quando sarete giunti sul pianeta. In quel momento ti fornirò
gli ordini.»
Uno degli attendenti di Manola si avvicinò
all’imperatore e gli raccontò la falsa motivazione
della partenza del Primo Ministro Repubblicano. Kherkan non disse
niente ma il suo sguardo non prometteva niente di buono.
Angler aveva completato la sua missione senza essere riuscito a
estrarre dal ghiaccio il corpo della Dea, ma stava portando con
sé l’uomo che aveva trovato sul pianeta ghiacciato
prima di vedere la Dea Mickie. Il Priore ottenne il permesso di
atterrare su Plutone e insieme all’uomo, che indossava una
tunica da sacerdote, furono portati nella sala conferenza, dove Redward
li accolse.«Priore Angler, anche io come tutti gli altri
adepti del Primo Sole ho sentitolo l'urlo della Dea. Lei è
viva?»
«Purtroppo no, il suo corpo giace nei ghiacci di Iceworld,
però il suo spirito vive e si è manifestato in
una giovane donna che ho conosciuto sulla Terra.»
«Questo non è un posto sicuro per lei Priore, mi
hanno comunicato che le astronavi di Cain sosteranno su Plutone prima
di andare a Iceworld» disse preoccupato Redward.
«Questo significa che Kherkan sapeva che nei ghiacci era
sepolta la Dea!»
L’uomo che seguiva Angler fece un gesto di stizza
all’affermazione del Priore e Redward chiese per la prima
volta allo sconosciuto: «Chi siete voi?».
L’uomo abbassò il cappuccio svelando il suo volto
e Redward rimase sorpreso nello scoprire chi si celasse sotto quella
veste.
Superato il pericolo, i militari presenti sulla Base Luna si
ritrovarono nel centro ricreativo nel quale erano presenti anche i
pirati dell’Arcadia. Questo incontro scaldò subito
gli animi.
«Appena vedete una donna, esce il vostro essere
pirati» stava urlando Durin mentre il suo avversario,
Hartigan, rispondeva a tono. «Cosa avresti da dire sui
pirati? Se rimarrete vivi, lo dovrete soltanto a noi. La signorina
Martina è una bella donna e se ci sta, a te non deve
importare.»
Dalle parole alla rissa passò un istante. Da una parte i
ragazzi della flotta terrestre e dall'altra l'equipaggio dell'Arcadia
mentre, la persona contesa, sbuffava nel vedere degli uomini fare a
cazzotti senza neanche aver chiesto a lei cosa volesse.
La scienziata, raggiunto il limite di sopportazione, urlò:
«Fatela finita tutti! Avete gli ormoni in esplosione? Vediamo
se con una doccia gelata vi calmate tutti» poi, con un
semplice gesto, fece scattare l’allarme antincendio che
attivandosi riverso litri di acqua su tutte le persone presenti nella
sala. D’incanto, tutti smisero di prendersi a pugni e
iniziarono a ridere tra loro come se niente fosse successo. Purtroppo
per loro l’attivazione dell’allarme aveva attirato
l’attenzione di Douglas che mostrò, sul grande
monitor della sala, il suo viso per nulla contento. «Quando
avrete smesso di farvi la doccia vi voglio TUTTI alle vostre
postazioni. E quando dico TUTTI intendo proprio TUTTI compreso
l'equipaggio dell'Arcadia che si deve recare immediatamente nella zona
manutenzione dei mezzi d'attacco per riceve i loro ordini.»
Douglas, nella sala comando, spense il monitor, guardò un
soldato fermatosi ad ascoltare e disse ridendo: «Beata
gioventù. Anch’io mi sarei fatto la doccia con
loro.»
Il gruppo di ribelli Sayan guidato dal Duca Sukrit e dal console
Kaplan, a bordo di due astronavi, si stava dirigendo verso Nettuno
quando si ritrovarono alle costole le astronavi imperiali di Sarto.
Ancora una volta i Sayan si trovavano in difficoltà per la
disparità di forze ma questa volta non c’erano vie
di scampo. Sukrit non ebbe esitazioni del comunicare la sua scelta.
«Fedele popolo Sayan, non siamo in grado di vincere questa
guerra, ma vinceremo la battaglia portando con noi tutte le astronavi
del gerarca imperiale. Preparate la Weapon X recuperata su
Urano!»
Sarto si apprestava a infliggere il colpo finale ai nemici quando
apparve una navetta della Federazione e da essa giunse a tutti la voce
di Angler. «Gerarca, abbandoni la battaglia o
morirà.»
Sarto rise rispondendo: «Ah, è lei Priore. Non
crederà di impressionarmi con le sue previsioni del futuro,
anzi, le chiedo di togliersi dai piedi se non vuole fare la stessa fine
di quei cani Sayan.»
L’uomo che indossava ancora il cappuccio rispose a Sarto:
«Dovresti ascoltare le parole di un uomo di fede come
Angler!»
La voce dell'uomo fu sentita anche sulle astronavi Sayan, dove i due
comandanti gridarono all’unisono: «Il principe
Ilian!»
Il principe, ancora vivo, spinse un bottone sul pannello di comando
della navetta attivando un dispositivo che Williamson aveva fatto
montare sulla navetta affidata ad Angler. Due cannoncini con la potenza
a “onde moventi” spararono una serie di colpi
contro l’ammiraglia imperiale comandata da Sarto che esplose
in pochi istanti mentre il resto delle astronavi imperiali
fuggì dopo aver visto la potenza di fuoco della navetta
della Federazione Terrestre.
Nel frattempo sulla Terra era giunta una navetta proveniente da Base
Luna e i suoi occupanti, Hogan e Andrew erano stati portati dal
presidente.
Andrew andò subito il punto. «Le ho portato un
messaggio da un mondo lontano.»
Williamson lesse il messaggio consegnato da Andrew e poi
informò sia il pirata sia Hogan del contenuto.
«Re Geno ci ha annunciato il suo ritorno
nell’Universo visibile per adempiere alle scritture sacre del
suo popolo. Nello specifico i testi sacri dicono che la Dea Solare
parlerà a tutti e che il Re tornerà per
riprendere tutti i suoi figli e tutte le cose create.»
La battaglia nei pressi della Base Luna era stata un successo ma
Douglas sapeva che bisognava tenere alta la tensione così
organizzò un’esercitazione generale.
Il Freedom Fly testava il volo radente e l’attacco diretto
utilizzando dei missili di superficie per abbattere alcuni ostacoli.
Durin aveva il pieno controllo del mezzo, con il nuovissimo tipo di
radar Solomon individuava i bersagli nascosti che poi Brawler abbatteva
senza difficoltà.
In un'altra zona era impegnato il Freedom Car nei test di movimento
accelerato con contrattacco verso bersagli mobili e, anche qui, tutto
procedette nei modi prestabiliti grazie alle manovre di Fabrix e alla
continua calibrazione del motore, eseguite in modo manuale da Billy.
Douglas osservava le azioni dei suoi uomini con crescente soddisfazione
quando Betta lo distolse dai suoi pensieri.«Comandante,
c’è un messaggio criptato in arrivo dalla Terra .
Non posso crederci. Ci confermano che le rocce uscite nelle ultime ore
dal “Varco Beronz”, dopo attente analisi, sono
ammassi espulsi dall’esplosione di tutti e tre i pianeti
della Repubblica Autonoma. Inoltre le rilevazioni a lungo raggio hanno
consentito di scoprire che su Mercurio è avvenuta
un’enorme catastrofe e che ora il pianeta appare
completamente arso dal calore solare, sul quale appaiono anche migliaia
crateri causati da più esplosioni.»
Douglas si rivolse a Martina, presente in sala comando.
«Signorina Dubois, sta leggendo i dati, cosa ne ricava
lei?»
«In base hai dati che hanno analizzato al centro scientifico
sulla Terra sono d’accordo sulle valutazioni espresse e,
personalmente, non ho la minima idea di cosa possa essere successo in
quelle zone.»
Douglas pensò alle vite umane scomparse ma allo steso tempo,
da soldato, pensò alla situazione critica in cui era
sprofondata la Repubblica; fatto che dava un grosso vantaggio per la
forze della Federazione Terrestre impegnate nella guerra.
Nel frattempo, nell’hangar principale della base, un piccolo
gruppetto di persone si era riunito davanti alle astronavi. Schyry
disse: «Sentite gente, io mi sto stufando qui,
perché non rubiamo qualche mezzo e ce ne andiamo?»
«Bella idea, e voi tre che fate?» rispose Hartigan
guardando gli altri compari.
«Io mi trovo bene qui, là fuori ci potrebbero
essere le truppe nemiche pronte a colpirci al minimo movimento. Non ci
sono luoghi tranquilli per noi» disse Ubri.
El Barbo annuì. «Anch’io preferisco
starmene qui e protetto dalla flotta della Federazione» e
poi, guardandosi attorno, disse: «tu Ubas... Ubas?»
Ubas, senza ascoltare la discussione degli altri, si era diretto verso
un mezzo Federale e con crescente impazienza lo mise in moto. Si
trattava di una stranissima e piccola astronave da battaglia. Ubas
scese dal mezzo e raggiunse i compagni indicando loro la sua scelta e
questi lo seguirono senza fiatare. L’astronave
sfrecciò via dall’hangar senza richiedere permesso
e, naturalmente, nel centro di comando si accorse di tutto.
Betta aprì la comunicazione. «Freedom Shuttle...
Freedom Shuttle... Non avete ricevuto ordine di uscire, rientrate
immediatamente alla Base Luna.
«Bellezza, siamo stufi di farvi da camerieri, torniamo a
vagabondare nello spazio perché noi siamo Pirati!»
urlò Hartigan come risposta.
«Betta, attiva dalla tua postazione il codice
Transformer» ordinò Douglas con molta calma.
La ragazza inserì nel computer una sequenza numerica quindi
schiacciò il pulsante azzurro posto alla sua destra e
improvvisamente il Freedom Shuttle si trasformò da astronave
a robot da combattimento, attivò i retrorazzi tornando da
solo sulla Luna per poi fermarsi in posizione d’attesa
davanti alla Base Luna. Gli occupanti, senza sapere come comportarsi,
rimasero fermi ai loro posti sapendo che sarebbero stati arrestati per
il furto.
Douglas, pur mostrando calma, era preoccupato che qualcuno avesse
potuto vedere questa novità in azione prima di un
combattimento.
Nello stesso istante, su Marte, il nuovo ministro della repubblica
Thomen parlava con un essere a lui sconosciuto.
«Chi siete? State invadendo lo spazio repubblicano di
Marte.»
«Mordor è qui per riprendersi ciò che
è suo» rispose Re Geno.
THE END???
N.d.A.
Con questo capitolo si chiude la seconda serie di “Universal
Wars”. A fine maggio inizierò a pubblicare la
terza serie formata da tre puntate.
Credits
- Il Regno Sayan è un omaggio ai guerrieri Sayan dell'Anime
Dragonball.
- I tre pianeti della Repubblica Autonoma: Gavilon è un
omaggio all'Anime Star Blazers, Maxtor e un omaggio alla casa
produttrice di Hard Disk esterni, Pentium è un omaggio al
processore creato dalla Intel Corporation.
- Weapon X è un omaggio al personaggio Wolverine dei fumetti
prodotti dalla Marvel.
- La stazione spaziale Voyager è un omaggio ai due satelliti
lanciati dalla NASA alla scoperta dello spazio profondo.
- Il pianeta Mordor è un omaggio al regno immaginario creato
da J.R.R. Tolkien per la saga del Signore degli Anelli.
- L’astronave Arcadia è un omaggio
all’astronave omonima creata dal Maestro Leiji Matsumoto nel
suo manga “Capitan Harlock”.
- L’ordine “R2D2” e
l’autorizzazione “D3BO” sono un omaggio
ai due robot creati dal regista George Lugas per la saga Star Wars.
- Le “onde moventi” è un omaggio alla
tecnologia utilizzata dall’astronave Yamato nella serie di
Anime “Uchuu Senkan Yamato” (Star Blazers).
- Il codice “Transformer” è un omaggio
alla serie animata Transformers prodotto dallo studio Toei Animation.
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