Le Vie dell'Ombra

di Crateide
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Lei si fermò. Volse leggermente il capo dorato e rimase immobile a rimirare quell’ombra allungarsi accanto alla sua. Ade trattenne il fiato e quando la guardò ancora negli occhi, capì che mai e poi mai avrebbe dovuto strapparla alla Superficie, a quel Mondo che pareva incarnare. Tutte le grazie e tutte le bellezze erano in lei, rifulgevano, lo abbagliavano.

Ade si coprì il volto con una mano e pianse, lasciando cadere l’elmo a terra. Pianse la sua misera Sorte e quell’amore a cui era costretto a rinunciare.

Un fruscio leggerissimo lo costrinse a risollevare il capo. La fanciulla gli porgeva l’elmo e all’interno – quale meraviglia! – una ghirlanda di narcisi bianchi.

 

 

 

 





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