Parte: 3 di 3
Introduzione: fiction scritta per la III edizione
del Multifandom
Contest indetto da ro-chan.
Disclaimer:
Inuyasha
e i personaggi della serie non appartengono a me ma alla divina Rumiko
Takahashi e non vengono usate da me a scopo di lucro.
Note dell’autore: 1. non betata, scusate
eventuali errori.
2. ecco l’ultimo capitolo. Grazie a tutti quelli che hanno
recensito e messo la
storia tra i preferiti <3.
Il capitolo è
più corto degli
altri e mi sembra davvero una conclusione
banale, ma la mia ispirazione ha deciso di rimanere a Roma,
mentre io sono
dovuta tornare a casa.
3. commenti - e critiche -
graditi
come sempre.
©Art
by
http://nillia.deviantart.com/
ATTO PRIMO (3/3)
"L'amore è
una commedia in un atto: quello sessuale.” Enrique
Jardiel Poncela(*)
“Allora…che tipo è?” le
chiese Sango, osservandola da sopra
la sua tazza ricolma di caffè fumante.
Se ne stava con i gomiti appoggiati al bancone del locale,
incurante degli sguardi scocciati che i clienti dietro di lei le
lanciavano.
“Presuntuoso. Arrogante. Sicuro di sé.”
elencò Kagome,
roteando gli occhi, tra un Arrivederci
e un Ecco a lei il suo caffè,
signore.
“Troppo sicuro di
sé.” aggiunse in un
sussurro, scuotendo la testa. Sospirò e tornò
alla macchina del caffè.
“Ma ti piace.” aggiunse l’amica per lei
subito dopo, senza
nascondere un sorriso.
Kagome le lanciò un’occhiataccia.
“Può darsi.” mormorò,
mordendosi
il labbro inferiore.
“Cioè…sì, no, forse sì,
un pochino-”
Sango non riuscì a trattenere una risatina.
“- e togliti quel sorriso soddisfatto dalla
faccia.” borbottò
in aggiunta, aggrottando la fronte.
“Quando vi vedete?” chiese l’altra, dopo
aver bevuto un
sorso di caffè.
“Passa a prendermi alle sei, appena stacco dal
lavoro.” Kagome
lanciò uno sguardo all’orologio sopra la cassa.
“Tra venti minuti.”
Sango ridacchiò. “Questa non devo proprio
perdermela.”
Si allontanò dal bancone e si sedette al tavolo di fronte al
bancone, lanciando di tanto in tanto sguardi divertiti a Kagome. Fu
solo
quindici minuti e circa dieci caffè dopo che Kagome si
decise ad avvicinarsi al
tavolo di Sango per mandarla via. Non tanto perché le desse veramente fastidio, più che
altro per l’irritazione
- o l’imbarazzo, ancora non le era chiaro - che il sorrisino
sulle labbra
sottili dell’amica le procurava.
“Devo aspettare Miroku.” rispose Sango con falsa
innocenza, anticipandola
quando aprì la bocca per parlare e trattenendo una risata.
“Bugiarda.”
sibilò
Kagome, sfilandosi il grembiule verde.
In quel preciso momento il campanello sopra la porta
tintinnò piano.
“E’ lui?” domandò Sango,
mordendosi il labbro e allungando
il collo per vedere meglio.
Kagome alzò lo sguardo, fino a incrociare gli occhi dorati
di InuYasha.
“Ehm…sì.” rispose con voce
strascicata, mentre rivolgeva un
cenno di saluto con la mano al ragazzo,.
Lanciò il grembiule accanto all’amica, pregandola
di
rimetterlo a posto, e si avvicinò a grandi passi verso di
InuYasha. Non riuscì
a non sentire il debole Poi mi racconti
tutto che Sango pronunciò e abbozzò un
sorriso.
“Andiamo?” le chiese InuYasha, una volta che lo
raggiunse. Kagome
si limitò ad annuire, prima di infilarsi la giacca ed uscire
insieme a lui. Il
campanello sopra le loro teste tintinnò piano
un’altra volta.
*
La prima cosa che
notò quando aprì
gli occhi la mattina seguente, non fu tanto il fatto di ritrovarsi nuda - ancora
una volta - nel suo letto, piuttosto -
ancora
una volta - la figura accanto a lei che ronfava alla grande.
Ma non si stupì
più di tanto.
FIN
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