Rimasugli di pensieri

di alessandroago_94
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Quel tuo tatuaggio

QUEL TUO TATUAGGIO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Se uscirò da questa radura

che per me è labirinto di sentimenti

sensazioni

interiori tormenti,

io prenderò la Via della Seta,

seguirò le costellazioni d’Oriente

fino ad arrivare a te.

 

L’odore tuo

il rumore dei tuoi bracciali,

dolce tintinnio dei monili e delle collane,

gli anelli d’oro con le pietre preziose

che troneggiano nelle tue dita tozze,

e infine quel tatuaggio nell’avambraccio sinistro…

che vuol significare?

Lì c’è impressa la rotta per raggiungere il tuo cuore?

 

In lingua orientale, la scritta

nera, pece,

il braccio marchiato come se fosse a fuoco,

per sempre e in eterno.

 

Potrò mai tradurlo?

 

Sono un cavaliere e mi sono perso,

la radura sterminata

ma io ricordo quella scritta,

che indica la Via della Seta;

io seguirò la pista carovaniera,

non mi fermerò al cospetto della fatica.

 

So della tua sofferenza,

la leggo sempre nei tuoi occhi.

Non voglio saperne nulla,

lascia che possa lenire questo dolore,

questo strazio,

o per lo meno che io possa raccoglierlo su di me,

vorrei soffrire al posto tuo.

 

Io muoio ogni sera

 e risorgo tutte le mattine, all’alba;

non ti ho mai detto che io sono

l’unico cavaliere che si è stancato di vivere

tante volte, con amarezza,

immerso nella mia solitudine dalla quale

fatico a uscire.

 

E mi dà fastidio chi mi fa domande,

chi m’importuna;

io seguo la mia rotta, e lo faccio da solo.

Tu però puoi chiedere quello che vuoi.

Tu e le poche persone care che ho a mio fianco.

 

Ma io, sai,

io un giorno seguirò la Via della Seta,

perderò tutto e tutti;

ho paura di perdere anche te.

Il mio sarà un viaggio di punizione e redenzione,

in cui smantellerò me stesso

mattone per mattone,

brandello per brandello.

 

Un anno fa, durante un duro momento,

avevo chiesto a Dio una sola cosa;

di donarmi qualcuno di amare.

Qualche mese dopo ho perso la testa,

e poi ho perso la rotta.

 

Sento che la sto ritrovando, ma…

è così tardi!

Ho perso.

Tu vali molto più di me,

divorami.

 

Mi hanno detto che devo essere felice per me,

non per via di terzi fattori.

Ma che ci posso fare se sono condannato,

se mi sono stancato di me stesso?

 

Sono stanco di me fin da quando sono nato.

Con te, qualche speranza di salvezza.

Illusoria.

La vita è tutta una prova.

 

Non voglio perderti.

Non voglio perdervi.

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

Il bello della poesia è che può trasmettere… tutto ciò che il lettore può interpretare. Prendete quindi questo brandello di me e se vi va fatemi sapere le vostre impressioni, come fate di solito.

Nel mio viaggio interiore, avervi come fedeli compagni è per me un grandissimo onore. Tra l’altro vi ho catapultato in un mondo ambiguo, di luci e ombre, come se fosse una favola… ma è fiaba che rasenta la realtà. Nessuna parola è inserita a caso.

E… non è vero, non seguirò mai la Via della Seta: ammetto che ho timore.





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