Be Satisfied
Be Satisfied
Well, mama told me,
when I was young,
Said, "Sit
beside me, my only son,
And listen closely to
what I say.
And if you do this,
It'll help you some
sunny day.
Ah, yeah, it will.
John ricordava quel giorno in cui sua madre gli aveva
parlato con tanta franchezza, tanto amore, tanto trasporto.
Aveva da poco compiuto otto anni, la sua famiglia si era
trasferita di recente negli Stati Uniti dal Libano, e sua madre l’aveva
richiamato accanto a sé, dopo averlo ascoltato suonare la batteria per un po’.
Gli aveva sempre detto che il suo tocco era magico, che non
la infastidivano i suoni acuti dei piatti o quelli ridondanti dei tamburi.
Il piccolo John si era seduto sul bordo del proprio letto,
accanto alla madre, e le aveva rivolto uno sguardo incuriosito, senza osare
chiederle spiegazioni. Anche da piccolo era sempre stato piuttosto silenzioso e
riservato, poco incline a mettersi in mostra o a invadere gli spazi altrui.
«Ascolta bene ciò che ti dico, figlio mio. La nostra
famiglia ha subito degli scossoni e tu lo sai, non sei mai stato un bambino
come tutti. Hai sempre capito ogni cosa, lo vedo nei tuoi occhi.» Aveva fatto
una pausa per guardarlo bene in viso, per poi distogliere di nuovo lo sguardo e
posarlo sulle proprie mani. «Se mi ascolterai, questo potrebbe aiutarti in
futuro. So che hai solo otto anni, ma mi sento di dirti queste cose adesso.»
John aveva annuito, in paziente attesa che lei proseguisse.
Oh, take your time,
don't live too fast.
Troubles will come
and they will pass.
«Ci tengo che tu sappia una cosa: è importante non bruciare
le tappe nella vita.»
A quel punto John aveva domandato: «Cosa significa?».
Un sorriso era spuntato sulle labbra della madre. «Significa
che devi vivere con calma la tua vita. Ogni cosa accadrà nel momento giusto, e
tu non devi mai avere fretta. Sono le esperienze che ti renderanno la persona
che vorrai essere, non il momento in cui le vivrai.»
Il bambino aveva fatto un cenno affermativo per comunicarle
di aver capito.
«I problemi ci saranno, ma passeranno, come ogni cosa. Ti
basterà avere la forza per affrontare ogni difficoltà, e so che tu la
possiedi.»
You'll find a woman
and you'll find love.
And don't forget that
there is a someone up above.
«Troverai una donna, troverai l’amore… ne sono certa, perché
vedo già nel tuo sguardo un ometto capace di rendere felice chiunque e di
proteggere le persone a cui tiene.»
John ci aveva riflettuto su per un istante. «Come faccio con
Miles?» si era lasciato sfuggire, riferendosi al suo cagnolino.
«Esatto. Tu lo difendi quando papà lo trova fastidioso e
vorrebbe buttarlo fuori a calci! E lo difendi se qualche altro cane lo attacca!
Perché gli vuoi bene» aveva confermato la donna con un tenero sorriso sulle
labbra.
Poi era tornata seria e aveva proseguito: «Non dimenticarti
che c’è sempre un angelo a vegliare su di te. Quando ti sentirai perso, potrai
aggrapparti alla speranza e tutto tornerà a posto».
«Sì, mamma, lo so.»
Forget your lust from
the rich man's gold.
All that you need now
is in your soul.
And you can do this
(oh, baby) if you try.
All that I want from
you, my son, is to be satisfied.
«Vedi, noi non siamo mai stati ricchi, John. Ma tu non hai
bisogno di questo per realizzarti, capisci? Tutto ciò che ti serve puoi
trovarlo nella tua anima.»
Il piccolo si era portato la mano sinistra al petto. «E
anche dentro il cuore?»
Lei aveva annuito. «Esatto, anche lì. Puoi fare qualsiasi
cosa se lo vuoi, devi solo provarci e metterti in gioco. Come quando suoni la
batteria e cerchi di fare dei ritmi sempre più difficili.»
«Davvero? Posso anche diventare un supereroe?»
«Ma tu sei già un supereroe, tesoro! Quello che voglio dire,
figlio mio, è che desidero soltanto che tu sia soddisfatto, qualunque strada
seguirai.» Le si erano inumiditi gli occhi e aveva cercato di nascondere la
commozione al figlio.
Ma John l’aveva percepita nella sua voce e si era proteso
per abbracciarla. «Non piangere, mamma. Seguirò tutti i tuoi consigli!» l’aveva
rassicurata.
«So che lo farai.»
Oh, don't you worry.
You'll find yourself.
Follow your heart
And nothing else.
«E se sbaglio qualcosa, tu mi vorrai bene lo stesso?» le
aveva chiesto poi, dopo aver sciolto l’abbraccio.
La madre gli aveva scompigliato i capelli, trattenendo
un’altra lacrima. «Certo! Ma non preoccuparti: se seguirai il tuo cuore, non
sbaglierai. Troverai te stesso e andrà tutto bene.»
«Anche se ci saranno tanti ostacoli?»
«Sì. E tu li affronterai e sarai sempre più forte, proprio
come i supereroi.»
And you can do this
(oh, baby) if you try.
All that I want from
you, my son, is to be satisfied.
«E ricordati, John: non importa cosa deciderai di fare, io
sarò con te e sarò felice quando ti vedrò soddisfatto delle tue scelte. I genitori
vogliono il meglio per i propri figli, e per me il meglio è quello che ti rende
felice.»
Lui aveva annuito ancora.
«Un’ultima cosa.»
John era rimasto in attesa, curioso e sempre più attento
alle solenni parole di sua madre.
And be a simple kind
of man.
Be something you love
and understand.
Baby, be a simple
kind of man.
Oh, won't you do this
for me, son, if you can?
So, baby, be a
simple, be a simple man.
Oh, won't you do this
for me, son, if you can?"
«Sii un uomo semplice, un uomo che si ama e che si
comprende. Un uomo semplice e speciale, come già sei. Crescerai, farai tante
esperienze, ma sono sicura che non cambierà mai il tuo modo di affrontare la vita,
che non perderai questa bellissima luce che brilla nei tuoi occhi. Che non
lascerai andare in fumo la tua curiosità e creatività, ma soprattutto sarai una
brava persona, a prescindere dalle strade che il tuo cuore di farà percorrere.»
A John si erano inumiditi gli occhi e anche lui aveva
tentato di nascondersi alla vista della madre; a quel punto era stata lei ad
abbracciarlo e a lasciargli un piccolo bacio tra i capelli leggermente sudati e
arruffati.
«Puoi farlo per me, figlio mio? Puoi ricordare quello che ti
ho detto oggi? Puoi pensarci ogni tanto, quando la vita ti metterà di fronte
alle sue imprevedibili sfide?»
«Sì, mamma» aveva singhiozzato il piccolo John,
aggrappandosi alla stoffa morbida e profumata del vestito della madre.
Poi lei aveva sciolto l’abbraccio, aveva sorriso e lo aveva
pregato di suonare ancora un po’ per lei.
E ora John ricordava quelle parole come se le avesse udite
il giorno prima.
Seduto dietro la sua imponente batteria, fissava il vuoto di
fronte a sé, perso nei propri pensieri.
Aveva appena compiuto quarantasei anni e non era certo che
sua madre fosse del tutto orgogliosa di lui.
Riflettendoci, gli venne in mente che era davvero
soddisfatto della sua vita, nonostante tutte le difficoltà che aveva incontrato
e tutte quelle che ancora incombevano nella sua esistenza e che lo aspettavano
dietro l’angolo.
Sorrise appena, mentre nella sua mente si facevano largo
rapidi ricordi legati alla sua carriera con i System che ora era a un punto di
stallo, alla sua esperienza con gli Scars On Broadway e al suo amore smisurato
per i fumetti che lo aveva portato ad aprire già due negozi.
Già progettava di dare alla luce un terzo figlioletto, un
altro punto vendita Torpedo Comics, e questo non poteva renderlo più felice.
Ripensò a quando riusciva a dare una mano a chi ne aveva
bisogno, alla casa che aveva potuto comprare ai suoi genitori e a tutto ciò che
la vita che amava gli aveva permesso di realizzare.
Aveva ancora in cantiere un album da solista in
collaborazione con tanti musicisti che stimava, ma non voleva bruciare le
tappe, esattamente come gli aveva saggiamente suggerito sua madre tanti anni
prima. Ancora non era giunto il momento, ma lui sentiva che prima o poi ce
l’avrebbe fatta.
Poi la sua mente si fermò su Daron e le sue labbra si
incurvarono in un tenero sorriso. Forse lui non era esattamente la donna
che secondo sua madre avrebbe trovato, ma si trattava senza dubbio dell’amore
che lei gli aveva augurato di conoscere.
Dopotutto era soddisfatto, anche se tante cose sarebbero
potute andare meglio, anche se con i System non si riusciva a trovare un
compromesso per creare nuova musica, anche se a volte aveva desiderato di poter
avere dei figli…
In fondo era felice e si rendeva conto che questo aveva un
solo significato: anche sua madre era orgogliosa di lui, per il semplice fatto
che lui era soddisfatto e che non viveva di rimpianti e rimorsi.
Spostò lo sguardo sulle sue mani che ancora impugnavano le
bacchette per la batteria.
Oh, won't you do this
for me, son, if you can?
«L’ho fatto, mamma. per te e per me stesso» mormorò tra sé.
Poi si alzò dal seggiolino, appoggiò le Vic Firth sul timpano e uscì
dalla stanza, pronto a vivere il suo quarantaseiesimo compleanno stretto tra le
braccia delle persone che amava e che lo amavano.
♫ ♫ ♫
Miei carissimi lettori!
Come avrei potuto non scrivere qualcosa per il compleanno del mio adorato
John? *-*
Ebbene, l’ispirazione mi è venuta grazie alla canzone che vi ho fatto
ascoltare come sottofondo. Quella che accompagna questo racconto è una cover
degli Shinedown che mi ha fatto piangere tantissimo quando l’ho sentita per la
prima volta, e che mi fa piangere ancora quando la ascolto. È bellissima, mette
i brividi e fa commuovere in una maniera assoluta, non so come altro
descriverla.
Senza nulla togliere alla versione originale dei Lynyrd Skynyrd, che vi
linko di seguito in caso voleste ascoltarla:
https://www.youtube.com/watch?v=sMmTkKz60W8
Trovo che quella fatta dagli Shinedown sia molto più toccante, almeno per
quanto mi riguarda, forse perché le doti canore e interpretative di Brent Smith
sono immense e non so, mi emoziona e basta!
Alcuni di voi avranno notato che oggi ho aggiornato due volte, ma non
importa: per John questo e altro! :3
Perciò tantissimi auguri al batterista del mio cuore e spero che la
lettura sia stata di vostro gradimento!
Grazie a chiunque leggerà e recensirà, e alla prossima avventura ♥
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