-Noah...- lo chiamò, un'ultima volta prima uscire, una donna
che gli somigliava vagamente. -Sicuro che per te non sia un problema
rimanere a badare ai bambini?- gli domandò in ansia per i
cinque figlioletti che stava ponendo nelle mani di quel ragazzo sempre
così menefreghista e poco empatico... effettivamente la
sorprendeva che si fosse offerto di fare da baby sitter ai suoi
bimbi... non poteva sapere che suo marito, l'uomo che l'aspettava in
macchina, aveva convinto il nipote con una relativamente cospicua somma
di denaro... era disperato, uscivano poco e niente da quando l'ultima
baby sitter era andata al college e trovare qualcun altro che volesse
avere a che fare con cinque bambini non era facile.
-Nessun problema, zia.- le disse tranquillo. -Tanto tra un po' dovrebbe
venire Owen a darmi una mano.-
-Owen? Vi siete riappacificati?- era così sorpresa dalla
notizia da non preoccuparsi del fatto che il ragazzone biondo non fosse
tanto più idoneo di Noah a prendersi cura dei suoi figli.
-Perchè? Io e Owen avremmo litigato secondo te?-
-Beh, l'hai mollato per quella ragazza, pensavo fosse logico che se la
fosse presa. Ok, che non ti preoccupi più di tanto per gli
altri, però...-
-Zia, io e Owen non siamo mai stati insieme.- disse accigliato. -E mi
avevi detto di aver visto il reality, dovrebbe essere ovvio per te che
non...- la donna lo interruppe.
-Pensavo fosse una recita fatta per tranquillizzare tuo padre che non
stavi con quel perdigiorno.- aveva capito che il ragazzo si fosse
effettivamente messo con Emma solo quando era passato dal fare lo
scroccone a casa di Owen a fare la sanguisuga dalla giovane asiatica..
poi anche lei lo aveva cacciato dicendo che la distraeva troppo dai
suoi studi... ma stavano ancora insieme. -Poi la recita si è
trasformata in qualcosa di più e lo hai lasciato per Emma.-
-Zia... che razza di commedie romantiche guardi in TV?- lo zio, ancora
fuori ad aspettare cominciò a suonare insistentemente il
clacson.
-Ah... scusa ora devo andare.-
-Tranquilla... non troverai la casa esplosa al tuo ritorno.- la donna
si immobilizzò.
-Ho chiuso il gas?!- scappò in cucina a dare un'occhiata,
poi se ne andò. Chissà se lo aveva scordato
aperto veramente... ma Noah, decise di non soffermarsi troppo su quel
affascinante quesito.
Sentendo degli strilli di bambino nell'altra stanza di
avvicinò, ma senza alcuna fretta, non era poi
così entusiasta di quell'incarico.
Una delle sue cuginette di quattro anni, Ely, si era appesa alle trecce
della sorella di sei, Evy. Probabilmente si erano messe a litigare per
la bambola che si trovava ai loro piedi.
-Ehì, finitela qui!- disse Noah cercando di dividerle, ma in
cambio ricevette solo calci... beh, di bambine piccole, ma gli fecero
comunque male. Sentendo una fastidiosa risatina si girò.
Vide Sarah, la cugina di undici anni, sul uscio della porta che lo
fissava mostrandosi discretamente divertita.
-Potresti aiutarmi?- le domandò irritato, la bambina scosse
le spalle.
-Non mi va.- disse annoiata. -E poi il baby sitter sei tu...- disse il
piccolo mostro dai codini castani mentre si sistemava gli occhiali.
-Fortunatamente tra un po' arriverà la cavalleria...-
sospirò prendendo in ostaggio la bambola delle saltellanti
bimbette.
-Emma?- domandò Sarah.
-Owen.- la bambina alzò un sopracciglio. -Non siamo mai
stati fidanzati.- le disse prima che potesse domandare qualcosa. Non si
era accorto che la sua famiglia avesse frainteso così la
situazione. Nel mentre, Noah, schivando le bambine cercava di tenere la
bambola fuori della loro portata.
-Quindi stavi solo sfruttando i suoi sentimenti per i tuoi interessi?
Mi sembrava strano che potesse piacerti, proprio non me lo spiegavo...-
-Eh... no, Owen non ha sentimenti, solo spazio per il cibo.-
sghignazzò per un attimo. -Scherzo... ma non è
interessato a me, questo è sicuro.- le sottili labbra
dell'undicenne si distesero in un ampio sorriso.
-Sei proprio bravo a capire i sentimenti delle persone...- a Noah non
stava particolarmente simpatica ma dovette distogliere l'attenzione per
ridirigerla alle ostinate cugine più piccole che cercavano
di arrampicarsi su di lui.
-Ora basta, se continuate così divido la bambola in due e ne
avrete entrambe un...- nemmeno finita la frase, le piccole gli
saltarono addosso portandogli via la bambola e si congedarono con una
linguaccia.
-Ti chiami Noah, mica Salomone...- gli ricordò la saccente
ragazzina. Noah sentì altri bambini che litigavano. -Spero
per te che la cavalleria arrivi presto.- sghignazzò la
piccola.
Sarebbe stato un lungo pomeriggio...
Contrariamente a quanto si sarebbero aspettati Noah e sua zia, Owen se
la cavava... tranne che con Sarah che lo evitava come la peste. Per il
resto, il ragazzo sembrava abbastanza a suo agio. Probabilmente avendo
più fratellini sapeva come muoversi decentemente quando si
mettevano a litigare e farli smettere di piangere.
“A quanto pare anche un Owen può imparare dalle
esperienze.” sorrise il ragazzo. Dopo un po' Owen si sedette
sul divano accanto a lui, sfinito, approfittando del fatto che i due
cuginetti maschi si erano addormentati. “Ma il troppo
movimento rimane comunque nemico di un Owen.”
-Non ti somigliano per niente...- Quando l'amico gli aveva chiesto
aiuto, si era ingenuamente aspettato di dover badare a dei piccoli,
poco vivaci, adorabili, Noah in miniatura, non a due gemelli iperattivi
che si arrampicavano in mezzo agli scaffali della cucina... le bambine
gli era sembrate apparentemente più tranquille... poi
avevano improvvisato una sorta di lotta greco-romana... Owen riprese
fiato, avrebbe faticato meno se fosse andato a fare una corsa...
-Sai, credo dovresti metterti a dieta.-
-Tu dici?- sorrise, fra una boccata d'aria e l'altra.
-Ti ringrazio, mi hai davvero salvato la vita.- si
stiracchiò Noah, stanco per qualcosa che non aveva fatto.
-Dai, a che servono gli amici?- disse il ragazzo abbracciandolo senza
fare caso agli scricchiolii che il corpo di Noah produceva.
-La sai una cosa assurda?- chiese una volta libero.
-Uhm... Ah, si... hanno fatto uscire Chris di prigione, di nuovo.-
-Sì, abbastanza assurdo...- valutò il ragazzo.
-Ma mi riferivo ad un'altra cosa...-
-Spara!-
-A quanto pare, parte della mia famiglia era convinta che stessimo
insieme o comunque che io ti piaccia.- rise Noah.
-Beh, ma infatti tu mi piaci molto!-
-Owen... si intendeva in senso romantico...-
-Ah...- successivamente prese a ridere nervosamente. -Ma certo che...
certo che no...-
-Visto?- disse Noah soddisfatto, incontrando con lo sguardo una
spettatrice silenziosa. Sarah scosse le spalle e sorrise.
-Beh, ho visto ottusangoli più acuti...- Noah
sospirò scocciato.
-Sai, anche se pensi che io sia troppo poco reattivo, dovresti fare
attenzione a non stuzzicare troppo le persone.-
-Eh... ragazzi...- si intromise Owen. -Dai, non litighiamo, siamo una
famiglia, no? Volevo dire siete...-
-So benissimo come valutare le situazioni.- rispose offesa al cugino.
-E poi se riesci tu a trovare amici e fidanzate, può farcela
chiunque...- disse ferita. -Gli dici di continuo che dovrebbe fare una
dieta e poi non fai niente per fargliela seguire. Non ti preoccupi
dello stato di salute del tuo migliore amico? Della persona che rimane
li a sopportarti, ascoltarti e darti supporto? Non ti sentiresti male
se morisse? Insomma Noah!- lo riprese la ragazzina. -In
realtà posso capire che tu non voglia immischiarti tanto
nella sua vita privata, peccato che sembri fregartene semplicemente di
tutto ciò che non riguarda te stesso.- fremette di rabbia
mentre lo rimproverava. -Eppure tu...-
-Sarah, ora stai...- Owen interruppe l'amico, temendo che potesse
perdere la pazienza, circumnavigandolo col braccio e spingendolo
più vicino a sé.
-Ehi, Sarah, guarda che il tuo cuginetto non è affatto male
come pensi.- disse Owen cercando di sdrammatizzare. -Non è
da tutti rimanere accanto ad uno come me... Non so rispettare gli spazi
personali, le mie puzze potrebbero diventare un'arma biologica...-
-Già, e non fai nulla per trattenerle.-
puntualizzò Noah.
-Hai idea del mal di pancia che mi verrebbe se le trattenessi?-
domandò preoccupato, accarezzandosi la pancia. -Sai, potrei
anche esplodere!-
-Ma dai...-
-Il punto è che diverse persone mi troverebbero imbarazzanti
o si stuferebbero in poco tempo di me, ma il tuo cuginetto, il tuo caro
cuginetto è sempre con me! Ormai siamo come gemelli
persiani!- disse divertito.
-...Volevi dire siamesi?- chiese Sarah.
-Eh... credo...- rispose massaggiandosi una tempia. -Comunque non devi
farti ingannare. Anche se Noah non lo dice a parole, il fatto che mi
stia sempre vicino significa che mi considera un amico e mi vuole bene.
Le dimostrazioni di affetto non sono... non sono da Noah, come le diete
non sono da me...- annuì convinto di aver detto qualcosa di
profondo. -Ansi, questo è un ottimo modo per capire quando
sta male, se Noah un giorno venisse da me e mi dicesse che mi vuole
bene saprei che sta delirando o che gli rimane poco da vivere...-
-Beh, contento tu. Ma sappi che se ti trovassi in una situazione in cui
Noah dovrebbe aiutarti, anche se ti trovassi in pericolo lui non
muoverebbe un dito per te...- lo avvertì cinica la bambina.
-Ma dai, perchè hai così poca fiducia in lui?-
sdrammatizzò Owen, poi guardò l'amico.
-Beh... non posso mica sapere come reagirei in una determinata
situazione se prima non mi ci trovo.- poi Noah si accorse che
situazioni del genere si erano già verificate...
-Comunque tu non preoccuparti, Sarah, non devi essere invidiosa di tuo
cugino. Troverai sicuramente delle persone che tengono a te. Una
bambina che prende così a cuore un estraneo non
può non trovare un amico che le voglia bene.-
Noah guardò Owen sconvolto, poi guardò la bambina
che si era fatta rossa come un peperone.
-N-Non sono affatto i-invidiosa di l-lui...- balbettò
imbarazzata chinando lievemente la testa.
“Ci ha preso... Owen ci ha preso?!” Noah era ancora
incredulo all'idea che l'amico potesse aver intuito qualcosa a cui lui
non avrebbe mai pensato. “Suppongo che ai suoi neuroni possa
anche capitare di avere qualche connessione fatta bene...”
sorrise quasi fiero di lui.
-E-e n-non ero preoccupata per te... insomma... Noah te lo sei scelto
tu, quindi... q-quindi...- la bambina fuggì in
preda al panico prima di completare.
-Non capisco... ho detto qualcosa che non andava bene?- chiese il
ragazzo piuttosto confuso.
-No, anzi, sei stato bravo.- lo rassicurò Noah.
-Ma...- disse un po' titubante. -Te lo chiedo giusto per esserne
sicuro. Non sei mai stato interessato a me, vero?-
-Uhm...- Owen diede l'impressione di starci pensando un po' troppo.
-Dai, scherzo.- rise. -Sei il mio migliore amico, ma non per male...
ovviamente, il problema non sei tu...- disse girandoci intorno fingendo
di aver paura di spezzargli il cuore. -Al momento non mi sento pronto
per una relazione.- gli diede una pacca sulla spalla per consolarlo.
-Lo so amico mio, è dura...- per un attimo Owen
diventò pensieroso. -Beh, certo... se fossi disperato e mi
supplicassi non saprei come resisterti... però tu sei felice
con Emma e io sono felice per te.- disse Owen con un sorriso
rassicurante. -Uh... se fossi innamorato di te dovrei essere perlomeno
un po' geloso, giusto?- sembrava effettivamente una domanda, Noah ne
rimase un po' perplesso, ma annuì. -Sì... forse
è strano che io abbia bisogno di basarmi su questo per
capirlo... ma sai, a volte mi sento un po' confuso, quindi...- rise
Owen. -Di Izzy per esempio un po' geloso lo ero... mi è
anche dispiaciuto quando mi ha mollato...-
-Ma se volevi già lasciarla...- lo interruppe Noah.
-Sì, ma sarebbe stata comunque una separazione sofferta e...-
-Davvero?- Noah non ricordava l'amico particolarmente sofferente.
-Beh... forse non è andata proprio così alla
fine.- riconobbe con leggerezza il ragazzo. Noah ci riflettè
su.
-In pratica ti importo meno di Izzy? L'Izzy che hai buttato fra le
braccia di quello che credevi fosse uno spietato, pazzo, assassino, con
la motosega e l'uncino?-
-Eh... Ehm...-
-Scherzavo.- Noah si mise a ridere. -E poi probabilmente anche io farei
lo stesso con te... siamo davvero una bella squadra!-
-In realtà non so se lo farei con te al posto di Izzy...
Come hai detto prima tu, dovrei ritrovarmi in quella situazione per
saperlo...- riflettè Owen. -Comunque... se io ti avessi
risposto che sono innamorato di te, tu come avresti reagito?-
domandò curioso.
-Boh...-
-Ti sarebbe dispiaciuto per me e per il mio amore non corrisposto?- lo
stuzzicò.
-Non credo...- rispose Noah tenendosi sul vago.
-Non ci credo!- lo canzonò Owen.
-Fa come vuoi.- si limitò a rispondere l'altro.
-Però... da domani cominciamo la dieta.-
-Cosa?!- esclamò Owen, anche se, probabilmente Noah si
sarebbe arreso e avrebbe abbandonato il progetto facilmente. -Che
carino! Sei rimasto impressionato da quello che ti ha detto Sarah?-
anche se non si fosse realmente messo ad aiutarlo con la dieta, in fin
dei conti, ad essere importante era il pensiero. Noah
preferì comunque rimanere schivo.
-Può darsi... forse sì, forse no...-
Angolo dell'autrice:
Di re Salomone, nella Bibbia, si racconta che abbia proposto a due
donne che litigavano per un neonato, di cui si proclamavano entrambe
madre, di tagliare il bambino in due per accontentare entrambe, in
realtà per capire chi era la vera madre e teneva di
più al piccolo tanto da rinunciarsi pur di tenerlo in vita.
Sono agnostica, ma pur non avendo dei bei ricordi in proposito
ultimamente mi sento in vena di citazioni bibliche... chissà
perchè mi vengono proprio nei capitoli di questo tipo...
...E' la mia coppia non canonica preferita, per quanto non riesca a
immaginarmi risvolti romantici fra loro, li apprezzo molto
più in coppia che come personaggi singoli.
Non so quanto questa accoppiata possa interessare, spero comunque che
questo capitolo vi possa piacere e a tutti i curiosi giunti fin qui, vi
ringrazio davvero, ma davvero tanto.
Mi piace inserire parentame a caso... anche se temo che Sarah possa
risultare una bambina piuttosto fastidiosa, ma anche se fosse, spero
non infici troppo negativamente sul capitolo. In generale ho abbastanza
paura di gestire i personaggi in modo fastidioso, probabilmente lo
faccio con Courtney e forse l'ho fatto anche con Noah... nel complesso
non sono particolarmente sicura di come ho gestito i personaggi
principali. Se volete darmi un parere sul fatto che il capitolo e i
personaggi vi siano piaciuti o no, se avete notato problemi o errori, a
me farebbe molto piacere.
Spero abbiate passato un buon ferragosto.
Grazie mille ancora per aver letto, alla prossima!
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