Salve a
tutti!
In
questo momento, sto tornando alla massima velocità dal
commissario Megure e dagli
altri! Quel bastardo di Ginyu ci ha preso in giro! E’ ancora
in libertà!
Spero
abbiate passato delle buone vacanze e non attendo un secondo altro di
più!
Ecco a
voi il nuovo capitolo di GOLDEN BULLET – THE HUNTER WARRIOR!
GOLDEN
BULLET - THE HUNTER WARRIOR
La
creatrice di X-X-I!
Venerdì
28 Luglio 2018
AI
[Soundtrack
20 – DRAGON BALL GT]
Piccolo,
come promesso, venne a farmi visita. Dopo aver spiegato al
dottor Agasa chi fosse quell’alieno così alto e
minaccioso (per poco non svenne
a causa dello shock), io ed il mio sen-sei andammo a sederci sul
divano,
davanti al quale erano già pronti una bottiglia di acqua
fresca, un bicchiere
ed una tazzina di caffè, poggiati su un tavolino.
Fu
in quell’occasione che io gli raccontai di tutte le
novità su questa
fantomatica Clarice e sull’Hard-Disk donatomi dalla stessa.
“Perciò,
tu e Shinichi potrete tornare adulti da un
momento all’altro” comprese il namecciano,
prima di cogliermi alla
sprovvista con la sua affermazione “Sempre
che vogliate ricrescere...”
“Che
intende, Piccolo-Sama?”
“Ovviamente
questo discorso vale principalmente per
te, Ai. Sei sicura di voler tornare adulta? I MIB ti stanno ancora
dando la
caccia, e potrebbero scoprire la verità su Helena...”
“Già...
in effetti ci sto ancora pensando...”
Era
la verità. In quei mesi avevo sognato di ritornare adulta
per poi
andare a cercare Selena in Albania. La successione degli eventi,
tuttavia,
aveva cambiato e non poco i miei piani. Avevo scoperto, grazie ad
alcune mie
ricerche, che l’amica di Akemi altri non era che la moglie di
C-17, fratello di
C-18. La sicurezza di Selena, perciò, non era in
discussione, e non ritenevo
saggio strappare mia figlia dalle mani di quelli che Selena aveva
sempre
creduto fossero i suoi genitori. Piccolo, inoltre, aveva notato
giustamente che
il Gruppo Karasuma era sempre in agguato e che non andava sottovalutato.
Lasciar
morire per sempre Shiho Miyano poteva sembrare un gesto da
codarda, ma tornare adulta equivaleva ad essere per sempre marchiata
come la
scienziata pazza dei MIB.
Proprio come quel malato di Beer...
...
Dio...
...
se c’era qualcuno che io, tra tutti quei membri, detestavo
più del
padre di Selena, quello era proprio Beer. Per fortuna Gin lo uccise
poco prima
che io fuggissi dall’Organizzazione, freddandolo con uno
sparo.
Una
delle due azioni che io non avrei rinfacciato a
quell’assassino...
... l’altra era quella di
avermi donato un pezzo così importante della
mia vita, come Selena, a prescindere dai metodi.
Chissà
quando
l’avrei rivista.
Nel
frattempo, Conan aveva citofonato alla nostra porta, ed il dottor
Agasa era andato ad accoglierlo. A giudicare dallo sguardo eccitato dei
due,
compresi avessero intenzione di passare il pomeriggio ai videogiochi.
Uomini...
“E
di Clarice? Cosa hai scoperto su di lei?”
“Molte
informazioni mi erano note già ai tempi in
cui entrai a far parte dell’organizzazione” ammisi con
soddisfazione, bevendo la mia tazza di caffè “Era
la figlia del
generale Red, capo indiscusso del Fiocco Rosso. Venne trasferita nel
reparto
scientifico, a prendere ordini dal temutissimo Dr. Gelo. Entrambi erano
delle
menti brillanti, ma non so se ebbero una relazione sentimentale...”
“...
in effetti, conosciamo pochissimo sulla vera
vita del Dr. Gelo, nonostante fossimo nemici” dichiarò
Piccolo, leggermente confuso “Nemmeno il precedente Supremo fu in
grado di controllarlo dal palazzo. Sappiamo soltanto che era sposato
con una
donna e che ebbe un figlio, di nome Glacial, morto alla nascita”
“Sì...
sono le stesse informazioni che mi rivelò Beer,
all’epoca” confermai io, continuando
a bere il mio caffè
amaro senza zucchero “Ciò che nessuno sa, invece,
è che il
Gruppo Karasuma ed il Red Ribbon siano legati dalle stesse origini. Il
primo,
all’inizio, faceva parte del ramo di protezione per il
reparto scentifico del
secondo. Successivamente, quando si vennero a scoprire le reali ed
orrende
intenzioni del Dr. Gelo, i MIB si separarono dal Fiocco Rosso,
diventando ciò
che è adesso”
“E
tu sai quali fossero i suoi malefici piani, Ai?”
“All’inizio
no. Nessuno seppe la verità, e credo che
anche oggi la maggior parte dei suoi membri ignori la
verità. Io, invece, posso
solo trarre delle ipotesi, ma con tutta probabilità si
trattava del progetto
Cyborg, quello che ha portato alla nascita di C-17, C-18... o di Cell!”
“In
effetti non me ne sorprenderei... il Gruppo
Karasuma potrà anche essere pericoloso, ma non punta a
sterminare la vita sulla
Terra come fecero tempo fa gli androidi”
Una
domanda cominciò, improvvisamente a sorgere nella mia testa.
“Piccolo-Sama...
lei sa qualcosa in più, rispetto a
me, riguardo il progetto Cyborg?”
“Più
o meno”
ammise lui, raccontandomi “Le intenzioni del Dr. Gelo erano di
costruire un esercito di androidi,
cyborg e macchine che permettessero al Red Ribbon di prendere il
controllo
dell’intero pianeta. Puntavano a sterminare tutte le
popolazioni esistenti,
sostituendo la razza umana con quella dei cyborg e creando, in questo
modo, la
razza perfetta. D’altronde, il Red Ribbon è sorto
dalle ceneri del Nazismo, e
si riconoscono moltissime somiglianze tra i due eserciti”
“Che
orrore... erano dei mostri...”
“...
e tra tutti, il Dr. Gelo era il più
ossessionato da tale obiettivo, al punto da essere temuto perfino dai
suoi
stessi collaboratori e generali. Se le armi furono facili da costruire,
per gli
androidi ed i cyborg si rivelò una grandissima fatica. Tu
conosci la differenza
tra i due, non è così?”
Certo
che la sapevo. Un androide era un robot costruito con parti
completamente meccaniche, e non vi era traccia di elementi biologici in
esso.
Un cyborg, invece, era un robot costruito su base umana. Anche tra
questi
ultimi vi erano delle differenze; se il cervello ed il cuore biologico
erano
ancora presenti nel suo corpo, il cyborg veniva considerato un essere
umano.
“Devi
sapere che, in tutto, il Dr. Gelo costruì
venti robot fra androidi e cyborg, incluso lui stesso ed escludendo
Cell, il
quale è stato creato dal nulla per mezzo della
bio-nano-tecnologia e della
genetica. Gran parte di essi, tuttavia, furono dei completi fiaschi ed
il
Supremo stesso, una volta che il Dr. Gelo morì, si
occupò di gran parte di loro.
Molti di questi, tuttavia, non furono uccisi...”
“Un
momento! IL DR. GELO ERA UN CYBORG LUI STESSO?!”
Piccolo,
sorpreso, mi guardò con aria dubbiosa prima di ammettere.
“Sì,
Ai... pensavo tu lo sapessi! Il suo numero era
il 20”
“Affatto!
Come diavolo avrebbe fatto a trasformarsi
in un Cyborg da solo?! Qualcuno deve averlo operato!”
“E
tu pensi che...”
“... possa
essere stata questa Clarice? Molto probabile!” confermai
io, dichiarando anche “Non solo! Ho trovato strano il fatto
che il suo androide si chiamasse C-22! Se il Dottor Gelo era il cyborg
numero
20... il ventunesimo chi era? Pensando al Red Ribbon o al Gruppo
Karasuma... mi
sorprendo se questo non sia già diventato uno dei criminali
più pericolosi del
pianet...”
[Soundtrack
62 – DETECTIVE CONAN]
Mi
bloccai di getto quando mi resi conto che Conan, subito dopo essere
entrato, scappò fuori dalla nostra casa, davanti allo
sguardo sconcertato del
mio padre adottivo.
“Non
dirmelo... avete ascoltato i nostri discorsi”
Il
cenno di assenso del dottore confermò le mie ipotesi.
Poco
male. Se non altro, probabilmente avevo aiutato Conan con una
deduzione. L’unica mia speranza era che nessuno si facesse
male.
***
SIMON
[Colonna
Sonora – SQUADRA ANTIMAFIA]
Era
passato
diverso tempo dal giorno in cui avevo parlato con All Might e i due
poliziotti
del sesto universo. Lo stesso giorno, più precisamente la
sera, avevo indetto
un’assemblea straordinaria della Sezione Anti-mafia, nel
nostro covo, con
l’ispettrice Sato ed il vice-ispettore Takagi presenti,
raccontando loro tutte
le nuove novità e mostrando loro le registrazioni che avevo
fatto. La stessa
sera, io iniziai a fare un riepilogo su tutto ciò che
avevamo scoperto.
A
Tokyo vi erano
più società criminali di stampo mafioso, e dal
primo agosto se ne sarebbero
aggiunte altre. Noi puntavamo a sradicarne almeno quattro.
I
più
pericolosi, inutile discuterne, erano i Deadly Sins. La storia di
Lilith mi
aveva sicuramente rattristito, ma non potevo provare pietà
per una Dea
intenzionata ad uccidere chiunque avesse tentato di fermare la sua
ricerca.
Provavo pietà per la reincarnazione di Zero, e ringraziai il
cielo di non avere
un’anima nascosta all’interno del mio corpo.
Assieme
a lei
vi stavano altri sette membri certi, di cui ora conoscevamo tutti i
nomi ma non
il loro effettivo aspetto, a parte Sloth e quella ragazzina dai capelli
argentati descrittaci da Tomura. Gli altri si chiamavano Envy,
Gluttony, Greed,
Lust, Pride e Wrath. Era facile ipotizzarli, dato che si trattava dei
nomi in
inglese dei sette peccati capitali elencati nella religione cattolica.
Ciò che
ci restava da capire era il legame tra loro e
l’ex-commissario Matsumoto. Il
sospetto maggiore, tuttavia, era che l’uomo fosse una
semplice pedina di Lilith
e che venisse manipolato per permettere agli altri membri di celarsi
agli occhi
di tutti.
Un
nemico che
si sarebbe potuto aggiungere, purtroppo per noi, poteva essere
l’esercito
dell’imperatore Freezer. Durante una delle mie visite al
laboratorio segreto,
Clarice mi aveva rivelato che il mio cellulare aveva subito un attacco
informatico da parte di una traccia aliena, completamente sconosciuta
ai suoi
computer. Per fortuna, mi aveva tranquillizzato subito, Rosalia e Adolf
erano
riusciti in qualche modo a respingerla, ma questo non mi fece affatto
sentire
più sicuro. Ero convinto che, presto o tardi, avremmo avuto
a che fare con quel
dittatore assassino e l’idea non mi attraeva affatto.
La
più
numerosa e complicata da affrontare, tra le nostre minacce, era
sicuramente la
Yakuza, quella con la quale la Centrale di Polizia di Tokyo aveva
aperto una
guerra ormai inarrestabile. Nel giro di un anno, avevamo scoperto,
l’intera
mafia di origine giapponese si era suddivisa in dieci Macro-Clan, di
cui solo
pochi membri avevano la forza necessaria a darci problemi. La
difficoltà
maggiore stava nel non possedere una lista completa di ogni membro di
ciascun
clan. I loro dati, infatti, venivano giornalmente nascosti da Samantha
Edwards,
la miglior Hacker al mondo e giornalista sotto falso nome di Sasha
Orton, la
quale era sempre accompagnata dai nove membri più forti
della Yakuza, gli unici
di cui conoscevamo il vero nome. Per cancellare la minaccia di
Samantha,
avevamo deciso di assoldare altri due hacker molto noti nel mondo del
crimine,
ovvero Rosalia Mares ed Adolf Weber, i quali erano andati a vivere nel
laboratorio segreto di Clarice Red ed erano sempre controllati da
alcuni dei
miei uomini.
Per
il
momento, tuttavia, nessuno dei due era riuscito a fare molto, ma ero
sicuro
che, presto o tardi, entrambi avrebbero trovato un modo per abbattere
le difese
del sistema informatico eretto dalla loro collega. Se di Adolf mi
fidavo
ciecamente, conoscendolo da molti anni, lo stesso non potevo dire di
Rosalia la
quale, ero più che certo, avrebbe provato a farla franca
fuggendo assieme a suo
figlio.
L’ultimo
ostacolo che ci si stava parando davanti era quello del Gruppo
Karasuma, più
noto come MIB, od Organizzazione degli Uomini in Nero. Il fatto che si
fossero
uniti all’Unione dei Villain, che avessero collaborato con un
personaggio
sinistro quale Hit ma, soprattutto, il coinvolgimento di Cell, li aveva
resi
più minacciosi di prima.
Il
loro
legame con il Red Ribbon, purtroppo per me, venne immediatamente
accertato
quando ebbi la conferma a ciò che avevo dedotto durante
l’incontro al palazzo
di Zeno-Sama. Non tutti sapevano, infatti, che il Red Ribbon possedesse
una
sezione completamente segreta che si occupava di spionaggio, assassini,
contrabbando di armi e droga… ma soprattutto ricerche
scientifiche con cavie
umane. Il nome di questa sezione era Black Ribbon.
Tuttavia,
la
prova la trovammo solo una settimana dopo, quando io, C-17 e C-18
raggiungemmo
le campagne di Lecce per cercare il tanto famigerato laboratorio
segreto del
Dr. Gelo.
[Mani
sulla Città – SQUADRA ANTIMAFIA]
La
ricerca fu
un successo. Trovammo la botola nei pressi del vecchio Parco di
Rauccio, grazie
ad un metal-detector che io avevo acquistato a poco prezzo su Amazon.
Al suo
interno, trovammo moltissimi progetti segreti, pezzi di ricambio per
molti
cyborg ma, soprattutto, un libro scritto a mano, con un linguaggio a me
sconosciuto. Sembrava decisamente antico…
…
no… dava l’aria di
essere totalmente inventato!
La
sorpresa
più grande, tuttavia, la trovammo all’interno di
una piccola cassaforte, mai
notata da C-17 durante il suo primo sopralluogo…
…
al suo interno, infatti,
avevamo
trovato ventidue cd-rom, numerati in ordine crescente, più
il diario segreto di
quel famigerato scienziato, scritto in linguaggio binario... ma non
solo…
…
trovammo anche un elenco
di tutti i
suoi laboratori segreti!
Ve ne
erano almeno una
ventina, nascosti in tutto il mondo!
Alla
fine,
decisi di recuperare tutto il contenuto di quel nascondiglio e di
portarlo
immediatamente alla base segreta dei nostri cyborg, ai quali detti
l’ordine di
cercare i restanti laboratori, informandomi se ne avessero trovato uno.
La
ricerca
iniziò tre giorni fa. Ciascuno di loro, infatti, aveva
trovato le locazioni di
tutti i laboratori, ed in poco tempo recuperarono tutto ciò
che c’era da
sgraffignare da quegli scaffali, portandoseli nel loro covo.
Era
pomeriggio inoltrato quando mi chiamarono per dirmi che avevano
concluso la
ricerca ed il trasloco delle cianfrusaglie. Decisi perciò di
salutare tutti i
miei colleghi, dato che quello era l’ultimo giorno prima
dell’inizio del mio
permesso speciale, e di tele-trasportarmi prima a casa mia, recuperando
il mio
computer portatile, e poi direttamente nel nostro covo entrandovi
dentro dopo
aver suonato il citofono ed essere stato accolto da Bulma.
[Colonna Sonora
– SQUADRA ANTIMAFIA]
“Sei
arrivato! Che sollievo! Avevamo davvero bisogno di una mano…”
“Ed
io non avevo altro da fare…”
accettai
io, varcando l’ingresso della casa dei cyborg.
Tutti
e sette
si trovavano immersi negli abbecedari trovati nel laboratorio del
dottor Gelo,
cercando di trovare un qualsiasi indizio.
“Ciao,
Simon!”
mi salutarono allegramente James,
Akemi e Bikini, venendo subito ad abbracciarmi calorosamente.
“Come
butta?”
mi chiese scherzosamente Victoria, battendo il
pugno con il mio.
“Finalmente
qualcuno che possa darci una mano…” affermò
soddisfatto Edward, la cui
posizione mi ricordò, nuovamente, quella di L nel manga di
Death Note.
“Buonasera,
padrone”
mi salutò educatamente Juzo con un
sorriso sincero “Finalmente
potrà iniziare il suo allenamento, non è
così?”
“A chi
lo dici…” confermai io,
avvicinandomi a C-16 e chiedendogli “…
c’è qualche libro o diario che non avete
ancora analizzato?”
“Sì…
i
primi” mi rispose l’androide
più anziano, indicandomi un posto attorno
al tavolo dove erano seduti, davanti al quale vi stavano appoggiati i
due libri
ritrovati davanti al primo laboratorio, oltre ai ventidue cd “Abbiamo
preferito lasciarli a te, dato che ci sono sembrati subito
strani…”
“Strani?”
domandai io, incuriosito.
“Strano
che non se ne sia accorto lei,
signore…”
mi rispose
Juzo, confuso, prima di rivelarmi “…
su questi oggetti vi sono centinaia di migliaia di particelle di sporco
e
polvere. Quei due oggetti, tuttavia, sembrano comprati da una libreria
solo
pochi giorni fa…”
“In
effetti è così…”
mi trovai costretto ad ammettere, dichiarando però “… non me ne sono reso conto
perché ho
pensato prima a trovare delle tracce di DNA sopra gli
scaffali… ma era passato
troppo tempo e non vi era nulla di interessante…”
Decisi
di
intraprendere subito la mia indagine su quegli oggetti.
Il
diario era
scritto, con mia grandissima sorpresa, in codice binario. La
capacità del Dr.
Gelo di scrivere un diario completamente a mano solo per mezzo di un
linguaggio
così semplice era da ammirare.
Mi
ero
portato, per comodità, il mio pc portatile da casa, per non
dare problemi agli
altri. Mi andai a sedere al mio posto, cacciai il computer dalla borsa
e lo
accesi, dopodiché mi accinsi subito a trovare un sito che
potesse tradurmi il linguaggio
binario.
Bingo!
[See
What I’ve Become – BEST OST IN THE WORLD]
Mi
accinsi a
ricopiare il primo paragrafo del diario del Dr. Gelo, il quale
possedeva il
seguente codice.
01000011
01101000 01101001
01110101 01101110 01110001 01110101 01100101 00100000 01110011 01110100
01101001 01100001 00100000 01101100 01100101 01100111 01100111 01100101
01101110 01100100 01101111 00100000 01110001 01110101 01100101 01110011
01110100 01101111 00100000 01100100 01101001 01100001 01110010 01101001
01101111 00101100 00100000 01110011 01100001 01110000 01110000 01101001
00100000 01100011 01101000 01100101 00100000 01101001 01101100 00100000
01110011 01110101 01101111 00100000 01100001 01110101 01110100 01101111
01110010 01100101 00100000 11101000 00100000 01000011 01101000 01110010
01101001 01110011 01110100 01101111 01110000 01101000 01100101 01110010
00100000 01000111 01100101 01101100 01101111 00101100 00100000 01100011
01100101 01101100 01100101 01100010 01110010 01100101 00100000 01110011
01100011 01101001 01100101 01101110 01111010 01101001 01100001 01110100
01101111 00100000 01100110 01100001 01101101 01101111 01110011 01101111
00100000 01101001 01101110 00100000 01110100 01110101 01110100 01110100
01101111 00100000 01101001 01101100 00100000 01101101 01101111 01101110
01100100 01101111 00101100 00100000 01101101 01100101 01101101 01100010
01110010 01101111 00100000 01100101 01100110 01100110 01100101 01110100
01110100 01101001 01110110 01101111 00100000 01100100 01100101 01101100
00100000 01010010 01100101 01100100 00100000 01010010 01101001 01100010
01100010 01101111 01101110 00100000 01100101 00100000 01100011 01100001
01110000 01101111 00100000 01100100 01100101 01101100 01101100 01100001
00100000 01110011 01110101 01100001 00100000 01110011 01100101 01111010
01101001
01101111 01101110 01100101 00100000 01110011 01100101 01100111 01110010
01100101 01110100 01100001 00101100 00100000 01101100 01100001 00100000
01110011 01101111 01100011 01101001 01100101 01110100 11100000 00100000
01100100 01100101 01101100 00100000 01000010 01101100 01100001 01100011
01101011 00100000 01010010 01101001 01100010 01100010 01101111 01101110
00100001 00001010 01000011 01101000 01101001 01110101 01101110 01110001
01110101 01100101 00100000 01110011 01110100 01101001 01100001 00100000
01101100
01100101 01100111 01100111 01100101 01101110 01100100 01101111 00100000
01110001 01110101 01100101 01110011 01110100 01101111 00100000 01100100
01101001 01100001 01110010 01101001 01101111 00101100 00100000 01110011
01100001 01110000 01110000 01101001 00100000 01100011 01101000 01100101
00100000 01100001 01101100 00100000 01110011 01110101 01101111 00100000
01101001 01101110 01110100 01100101 01110010 01101110 01101111 00100000
01110110 01101001 00100000 01110011 01110100 01100001 01101110 01101110
01101111 00100000 01101110 01100001 01110011 01100011 01101111 01110011
01110100 01101001 00100000 01101001 00100000 01101101 01101001 01100101
01101001 00100000 01110011 01100101 01100111 01110010 01100101 01110100
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11100000 00100001
Premetti
il
tasto ‘Traduci’. Trovai immediatamente le conferme
che mi servivano.
Quindi
ci
avevamo davvero visto giusto!
Immediatamente
mi accinsi a controllare il numero delle pagine scritte e presenti su
quel
diario. Erano meno di una decina, ma il diario era grande quanto una
mano,
pertanto non ci avrei messo nulla a ricopiare il tutto. Iniziai
lentamente a
trascrivere ogni linea di codice presente su di esso.
01010011
01101111 01101110
01101111 00100000 01101110 01100001 01110100 01101111 00100000 01101001
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00101110
[Nobody
Wants to be Alone – BEST OST IN THE WORLD]
Sgranai
gli
occhi quando lessi la traduzione di quelle parole. Quindi Clarice ed il
Dr.
Gelo non avevano un rapporto così complicato come mi aveva
raccontato C-22.
E
poi… il Dr. Gelo
era…
Continuai
a
digitare il codice, insaziabile di risposte.
01001110
01101111 01101110 00100000 01110011 01101111
00100000 01100011 01101111 01101101 01100101 00100000 01100110 01110101
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01100001 01110010 01100100 01110101 01101111 00100000 01100011 01101111
01101101 01110000 01101001 01110100 01101111 00100000 01100100 01101001
00100000 01110011 01100011 01101111 01110000 01110010 01101001 01110010
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01101111 00100000 01110011 01101001 01100001 00100000 01100100 01101001
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01110010
01100101 01100001 01101100 01110100 11100000 00101110 00001010 00100000
00100000 00100000 00100000 00100000 00100000 00100000 00100000 00100000
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01100100 00100000 01110000 01100101 01110010 00100000 01100001 01100011
01100011 01100101 01100100 01100101 01110010 01100101 00100000 01100001
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01100011 01100100 00100000 01100011 01101000 01100101 00100000 01101000
01101111 00100000 01100011 01110010 01100101 01100001 01110100 01101111
00100000 11101000 00100000 00101101 00100000 01010100 01001000 01001111
01001101
01000001 01010011 00100000 00101101
Finita
la
trascrizione e la traduzione, mi accinsi a salvare il risultato su un
file di
testo e mi rivolsi immediatamente agli altri presenti in quella stanza,
ovvero
i cyborg e Bulma.
“Ho
terminato di analizzare il mio primo indizio”
“Hai
trovato qualcosa?” mi
domandò C-16,
con curiosità.
“Direi
proprio di sì…”
affermai con tranquillità, mostrando il piccolo
quadernetto scritto in codice binario “Avevamo
ragione. Questo è il diario del dottor Gelo, e vi ho trovato
molte informazioni
interessanti. Come avevamo supposto, il Black Ribbon altro non
è che il nuovo
Gruppo Karasuma! Il dottor Gelo ed il boss dei MIB erano in aperto
contatto.
Inoltre Tao-Pai-Pai sembra proprio facesse parte degli Uomini in Nero,
a
giudicare dal modo in cui lo scienziato ne parla.
Un’altra importante informazione riguarda il rapporto
personale tra
il Dr. Gelo e Clarice Red. Lei non ci ha detto tutto…”
“Davvero?!” esclamò
allarmata Akemi, ma io la tranquillizzai
subito.
“Ci
parlerò io, non credo sia allarmante
come
sembra. Un’altra scoperta è stata il suo passato
prima di entrare nel Red
Ribbon… questo viscido era un
grande
amante della razza ariana!”
“Non
me ne sorprendo, a dire il vero…”
ammise Bulma, con disgusto, prima di ricevere un’altra
scioccante notizia.
“Non
c’è solo
questo… qui c’è anche descritto
parte del passato di C-17 e C-18, o meglio… un
piccolissimo riassunto di quando sono morti da umani!”
“COS…!?
Fammi vedere subito!”
La
scienziata
si alzò dal suo posto e si mise a leggere il testo tradotto
dal diario del Dr.
Gelo. Quando arrivò alla parte incriminata,
sgranò gli occhi sconvolta e per
poco non scoppiò a piangere.
“Oh
no… non credo che a loro due piacerà sapere tutto
questo!”
“Credo
proprio di no…”
confermai io,
recuperando i ventidue cd numerati “Io voglio analizzare questi, ora che conosco
la password per entrare nel loro software”
“D’accordo!
Allora io mi occupo di questo!”
esclamò lei, recuperando il secondo libro, quello
più difficile da tradurre “Le
lettere mi ricordano moltissimo la scrittura namecciana che ho imparato
anni
fa… strano che vi fosse un oggetto del genere nel
laboratorio!”
Afferrandolo
per porgerglielo, tuttavia, mi resi conto di una grandissima
stranezza…
“Sai,
invece, Bulma? Ho come l’impressione
che questo libro non sia namecciano!”
“EH?!
DICI SUL SERIO?”
“Eh
già… sai cosa
c’è? Penserò io a questo!”
affermai con certezza, lasciandole il computer ed i cd-rom “Ho l’impressione di aver già
visto questo
libro da qualche parte… devo solo trovare la conferma alle
mie teorie!”
Solo
dopo che
Bulma raggiunse nuovamente la sua postazione, io ripresi ad analizzare
il
libro, cercando una pagina in particolare di quel manuale.
Dov’era…
possibile che
mi fossi sbagliato… no! Eccola!
[Sadness
and Sorrow – TAYLOR DAVIS]
“Come
pensavo… questo libro era di mia madre!”
Tutti
quanti
interruppero istantaneamente ciò che stavano facendo,
voltandosi basiti verso
di me.
“COOOOOOOOOOOOOOSAAAAAAAAAAAA?!”
“Simon!
Sei certo di ciò che stai
dicendo?!”
mi chiese Bulma, letteralmente sconvolta dalla mia rivelazione.
“Sì…
guardate qui…” confermai io,
con nostalgia, mostrando la pagina del
libro che stavo cercando.
Sul
fondo
della pagina, scritto con un pennarello giallo ed uno rosso, vi stava
una
scritta da bambino in italiano, il cui significato era ‘ Ti voglio bene, mamma! ’.
“Me
lo ricordo perfettamente perché mia
madre
lo leggeva quasi sempre, scrivendoci sopra. Vi
sono scritte delle favole, o almeno questo credevo…”
rivelai
loro, fissando nostalgico quel manuale “Chissà
da quanto tempo si trovava lì… pensavo fosse
finito distrutto a causa di… fa
niente…”
“Per
quale motivo crede che quel libro si
trovasse dentro al laboratorio del Dr. Gelo?” mi chiese Juzo, confuso
“Lei
non faceva parte del Red Ribbon…”
“Ma
Clarice, la sua migliore amica, sì!” affermò invece
Victoria, con enorme
sospetto “Ho
l’enorme sospetto
che questi oggetti non si trovassero dentro il laboratorio di
Lecce… ma che ci
siano stati infilati solo dopo il primo arrivo di C-17!”
[Trickster Imps –
BEST OST IN THE WORLD]
“…
e sospetti che sia stata la stessa Clarice a lasciarceli, magari
aiutata da
C-22”
esclamò Edward,
riflettendoci su “Ora
che mi ci fai pensare, c’è un’altra
stranezza in questi indizi…”
“Che
intendi, Edward?”
gli chiese Akemi, preoccupata.
“I
cd-rom, non è vero?”
intuì Bulma, contando i dischi tra le sue mani “Il Dr. Gelo, nel suo diario, parla di venti
dischi… perché qui ce
ne sono ventidue?”
“Ricordi
ciò che ci ha detto Crilin riguardo al sospetto di C-18?”
le feci
notare però io “Secondo
la sua ipotesi,
oltre ai primi venti cyborg, il Dr. Gelo ne avrebbe dovuti costruire
altri due.
Invece, ora abbiamo scoperto la verità… C-22
è stato costruito da Clarice e dai
miei genitori… e Clarice, C-16,
è stata
la tua prima creatrice, non il Dr. Gelo!”
La
reazione
di C-16? Totale indifferenza…
La
reazione
di tutti gli altri cyborg? Shock totale!
“EEEEEEEHHHHHH?!
Tu sei stato costruito da
Clarice?!”
“Non
ho alcun ricordo di questo…”
affermò tuttavia C-16, ipotizzando
tuttavia “…
probabilmente, la mia vecchia memoria potrebbe essere stata
sostituita dal Dr. Gelo per farmi credere fosse stato lui a crearmi”
“…
e questo spiegherebbe perché sei caratterialmente simile a
C-22. Voi due
eravate modelli identici, prima che Bulma ti facesse tornare in vita
con questo
nuovo corpo”
confermò
Juzo, arrivando per primo al pensiero che avevano tutti.
“Non
solo… ora sappiamo che anche Clarice
stessa ha creato cyborg numero 20, dalla base di un morente Dr. Gelo.
Solo dopo
aver fatto ciò, lei se ne è andata, lasciando
definitivamente il Red Ribbon
come ci aveva narrato quel giorno. Per di più, se questi cd
ci confermeranno il
loro contenuto, avremo un’altra scioccante
rivelazione… Bulma! Prova ad
aprire il cd-rom numero 18!”
La
scienziata
annuì, inserendo il cd dentro il mio computer, aspettando
che si caricasse. Si
aprì un software sul mio schermo, prima che una finestra con
un riquadro vuoto
ci chiedesse la password.
“Perfetto!”
esclamò la scienziata dopo averla scritta, aspettando che il
software si
aprisse definitivamente.
Ciò
che si
aprì fu l’ennesima conferma a tutti i miei dubbi.
“Ma
questo… questo è un
modello
tridimensionale di C-18! Vi sono rappresentate tutte le sue parti
meccaniche…
oddio! Ce ne sono addirittura il triplo, oggetti ancora non completati!
Il Dr.
Gelo aveva intenzione di trasformarla in carne da macello… disgustoso!”
“Perché
il modello è senza vestiti?” domandò James
innocentemente,
beccandosi però un cazzotto sulla fronte da parte di
Victoria.
“SMETTILA
DI FISSARLE LE TETTE, MANIACO! E VOI
TOGLIETE GLI OCCHI DA QUELLO SCHERMO!” affermò la
cyborg platinata, indicando tutti i maschi,
compreso me.
“Il
computer sarebbe mio…” stavo
per ribattere io, prima che Akemi mi
coprisse gli occhi, imbarazzata.
“PADRONE!
NON LA GUARDI! E’ MALEDUCATO PER UN
UOMO OSSERVARE IL CORPO NUDO DI UNA DONNA SENZA IL SUO PERMESSO!”
Alla
fine
tutti noi uomini fummo costretti ad arrenderci e ad allontanarci da
quel
computer, con solo le donne a controllare il contenuto di quel
programma. Nel
mentre, Victoria continuava a lanciare occhiatacce verso di noi, in
particolare
James, il quale decise saggiamente di non provocarla.
[Dark
Horror Trap – BEST OST IN THE WORLD]
“Sì…
è
proprio ciò che abbiamo ipotizzato”
concluse infine Bulma, chiudendo
definitivamente il programma “In
questi
cd vi stanno tutti i dati di costruzione dei cyborg del dr. Gelo.
E’
incredibile… ciascuno di loro possiede delle parti
meccaniche studiate per il
corpo a cui verranno installate. Per quanto mi faccia ribrezzo
ammetterlo, quel
pazzo era un vero genio…”
“Se
avesse usato la sua intelligenza per altri scopi, nessuno lo
ricorderebbe come
un malato di mente…” esclamai
io, recuperando due cd in particolare “…
quindi conosciamo potenzialmente tutti i
dati sui cyborg dal numero 1 al numero 20, ma nulla sui numeri 21 e 22.
La mia ipotesi è che questi ultimi
due
cyborg siano stati costruiti da Clarice, perciò sarebbe
saggio andare a parlare
con lei, adesso!”
“Ottimo!”
acconsentì Bulma, assieme a tutti gli altri cyborg
“E per il
libro di tua madre?”
“Cercherò
di decifrarlo! Se ci è riuscita lei, ci riuscirò
io!” affermai io,
recuperando il libro dal tavolo ed infilandomelo nella mia borsa.
Qualcosa,
però, scivolò per terra cadendo dalle pagine del
libro. Prontamente lo
raccolsi.
Era
un foglio
a quadretti, scritto con lo stesso codice cifrato.
“E
questo da dove salta fuori?”
esclamò Bulma, osservandone il contenuto “E’ scritto nello stesso linguaggio del
libro…”
“…
e questa è la
calligrafia di mia madre, ne sono più che certo!” affermai io, infilando
nuovamente il
foglietto dentro il libro “Cercherò di studiarlo a
casa… ora dobbiamo pensare a
Clarice e a questi C-21 e…”
Improvvisamente
il cellulare di Bulma squillò nella sua tasca. La scienziata
si affrettò a
leggere il messaggio che le era arrivato.
“Ragazzi...
potete aspettarmi un attimo? E’ urgente!”
Il
suo
sguardo, mentre usciva dalla stanza, non mi promise nulla di buono. Era
decisamente allarmata, più del solito, come se non volesse
far sapere a nessuno
il motivo del suo allontanamento.
Molto
sospetto...
“Padrone...?
PADRONE!”
Loro
non mi
avevano mai visto separare la mia anima dal corpo, perciò
rimasero sconvolti
quando videro il mio guscio afflosciarsi per terra senza vita.
Più veloce che
mai, attraversai le mura che ci separavano da Bulma e mi accinsi a
studiare il
contenuto del messaggio ricevuto da Bulma.
Era
stato
Shinichi a mandarlo...
... ed il
suo contenuto mi fece ribollire il sangue.
Clarice…
C-21…
21…
“SIMON!
FINALMENTE
SI E’ RIPRESO... PERCHE’ STA SCAPPANDO?! DACCI UNA
SPIEGAZIONE!”
***
ROSALIA
[Merlin’s
Study – BEST OST IN THE WORLD]
Era
passata
qualche settimana dal primo giorno in cui io ed Adolf venimmo assoldati
dalla
sezione Antimafia di Tokyo. I nostri tentativi di attaccare le difese
informatiche di Samantha Edwards si erano rivelate inefficaci,
rendendomi
sempre più nervosa ed irascibile. Come se non bastasse,
entrambi dovemmo
occuparci del problema hacking sul cellulare di Hunter Warrior,
riuscendo
malamente a proteggerlo da quelle interferenze inter-galattiche.
Leonardino,
fortunatamente, non era cambiato di una virgola. Era sempre allegro e
giocherellone, e passava gran parte del tempo a divertirsi con Clarice
e
quell’androide. A volte, con mio grande disappunto, ai loro
giochi si univano
anche Domenico e Claudia, come se non fosse già umiliante
dover vivere
sottoterra, nascosti dal mondo, per non essere arrestata e per non
perdere mio
figlio ancora una volta.
In
quei
momenti, tuttavia, io cercavo di studiare anche il sistema informatico
che
permetteva di reggere le difese del laboratorio segreto di quella donna
sulla
sedia a rotelle. Con mia grande soddisfazione, mi resi conto, queste
erano
molto più fragili di quanto credessi, perciò
decisi di modificare leggermente i
loro codici mantenendo, tuttavia, nascoste le modifiche sia a Clarice
che ad
Adolf. Avere sempre una possibilità di fuga non guastava
mai, no?
Durante
le
pause, invece, io mi misi a cercare il numero di Gustavo. Non ci misi
molto a
rintracciarlo, data la sua testa bacata, e gli mandai un semplice
messaggio.
Speravo solo che lui si sbrigasse a rispondermi.
Quel
pomeriggio, tuttavia, dovemmo sorbirci anche l’ennesima
visita di Simon Kog, come
se non fossimo già abbastanza spiati.
Non
eravamo
noi due, tuttavia, i suoi obiettivi.
“Ciao
Leonardino!”
salutò subito mio
figlio, il quale aveva preso in simpatia anche lui.
Dovevo
allontanarlo il prima possibile
da quella gentaglia, prima che lo corrompessero!
“Ciao,
signor Simon!”
“Che
cosa sei venuto a fare qui?” domandai
subito io, visibilmente
contrariata dalla sua presenza.
“In
realtà stavo cercando Clarice… sapete dove si
trova?”
“Sono
qui!”
esclamò subito la donna,
fuoriuscendo da uno dei tanti corridoi “Ero
andata a prendere un bicchiere d’acqua per Leonardino! Ecco a
te…”
“Grazie,
zia Clarice!” accettò
educatamente lui, bevendo e restituendo il
bicchiere alla scienziata “Io ora vado ad esercitarmi in matematica con
lo zio 22! Ciao, signor Simon!”
Dopodiché
Leonardino si inchinò frettolosamente davanti a tutti noi,
venne a darmi un
bacio sulla guancia e scappò di corsa in uno dei tanti
corridoi, probabilmente
dirigendosi verso la serra dove C-22 passava la maggior parte del tempo.
“E’
davvero un amore…” ammise Clarice, con
tristezza “Mi
ricorda tantissimo mio figlio quando era piccolo…
spero solo che tutta questa storia si concluda il prima possibile!
Questa base
non gli farà bene alla salute…”
“Sarà
così, credimi…”
affermò Simon con
determinazione “…
alla fine del torneo, tutta questa storia sarà conclusa
definitivamente e Leonardino potrà tornare a respirare aria
pulita!”
“Ah
già… la
fine del Torneo…” esclamai io
falsamente colpita, ricordandomi delle
dichiarazioni fatte da quel giovane di fronte alle telecamere “… a proposito…
spero vivamente per te che
noi due non verremo coinvolti nelle tue trame malefiche! Non
ti sei scordato della promessa che ci hai fatto, dico bene?!”
“Allora
ci pensi un po’ anche a me,
Rosalia…”
affermò Adolf, accennando un sorriso, prontamente cancellato
dal mio successivo
e sarcastico commento.
“Vecchiaccio…
guarda che parlavo di me e Leonardino!”
“State
tranquilli entrambi… fin quando
voi
obbedirete ai miei ordini, noi non faremo saltare alcun accordo! Io sono un uomo di parola!”
“A
qualcuno non sembra piacere questa tua
decisione…” lo avvisai io, riferendomi a
Domenico e Claudia.
“Non
succederà nulla fin quando glielo ordinerò
io… non avete bisogno d’altro che di
fidarvi di me!” insistette, per fortuna,
Simon, voltandosi
improvvisamente verso Clarice “Ora
il mio
problema maggiore sei tu, Clarice… vorrei parlare con te in
un luogo privato,
se non dispiace!”
[How
Beautiful it is – BEST OST IN THE WORLD]
“Che
ti succede, Hunter Warrior?” lo presi in
giro io, sghignazzando
contrariata “Hai paura che i tuoi
segretini escano fuori dalle nostre bocche?”
“Rosalia…
non credo sia necessario…” provò a
fermarmi la scienziata,
imbarazzata, ma Adolf venne sorprendentemente in mia difesa.
“Se
posso permettermi, miei signori… se
volete coinvolgerci nelle vostre battaglie, vorremmo non essere tenuti
all’oscuro di niente. Se non volete
farlo per mancanza di fiducia nei nostri confronti per il nostro
passato… vi
pregherei di farlo per ciò che vi stiamo aiutando a svolgere!”
Sia
Simon che
Clarice si guardarono intensamente negli occhi, lei con sottomissione e
lui con
minacciosità. A prendere una decisione, tuttavia, sarebbe
stato soltanto il
nostro superiore.
“D’accordo…
se vi interessano i pettegolezzi, siete liberi di ascoltare”
acconsentì
lui alla fine, andandosi a sedere su una postazione non molto distante
dalle
nostre, con Clarice a seguirlo con la sua sedia a rotelle.
Solo
quando
tutti si furono preparati ad ascoltare le parole di Simon,
quest’ultimo decise
di parlare.
“Dall’ultima
volta in cui sono venuto a farvi visita sono accadute molte cose. Io,
C-17 e
C-18 abbiamo trovato un vecchio laboratorio del Dr. Gelo, nei pressi
della mia
città natale, all’interno del quale abbiamo
ritrovato numerosi oggetti
appartenenti allo scienziato… inclusi questi!”
Hunter
Warrior poggiò sul tavolo diversi oggetti. Notai un
quadernetto sgualcito
grande quanto la mia mano, un libricino dalla copertina azzurra ed
almeno una
ventina di dischi.
“Simon…
questi cosa sono?”
“Non
cambiare discorso” la interruppe
però Simon, bruscamente, aprendo prima
il quadernetto “Questo è
un diario
segreto di quel pazzoide, nel quale racconta tutta la sua vita. Qui
c’è scritto
che, un tempo, assieme al Red Ribbon vi stava un’altra
sezione… capitanata dal capo dei
MIB, ovvero Renya
Karasuma! Perché non ci hai mai detto la verità?”
“Perché
il Black
Ribbon non ha gli stessi obiettivi del Gruppo Karasuma” specificò lei,
affranta “Il
primo agiva cercando di finanziare le ricerche
scientifiche di Christopher. Il secondo, invece, non ha nulla a che
vedere con
il primo poiché solo due membri fanno parte di
esso…”
“…
ossia Karasuma e Rum” concluse il
ragionamento Adolf.
“Questo
non ti giustifica, Clarice… altra domanda!”
riprese però Simon,
visibilmente contrariato e nervoso “Perché,
da ciò che leggo su questo diario, sembra che tu ed il Dr.
Gelo non siate
stupratore e vittima… ma due amanti consenzienti?”
Questa
volta,
Clarice rimase letteralmente senza parole.
“No…
non può averlo
scritto per dav…”
“Invece
è tutto qui!”
insistette però
lui, indicando freneticamente il quadernino “E’
scritto in codice binario, ma sì… li vedi questi
cd? Per avervi
accesso, è necessario digitare la password –
THOMAS -! Non mi sembra che
Christopher avesse un brutto ricordo di te… dato che sei
stata tu stessa a
trasformarlo in un cyborg! Non è forse così,
Clarice Red? Chissà, poi, come è
venuto a sapere il nome di tuo figlio!”
La
donna si mise
una mano davanti alla bocca, scioccata e scoperta sul fatto.
Vedi
questa troia da quattro
soldi…
alla fine non era innocente come ci aveva fatto credere.
“Io…
fui davvero
stuprata da lui all’inizio. Mi ammanettò su quel
tavolo operatorio, lo stesso
sul quale si divertiva a dissezionare i suoi cadaveri,
dopodiché… ricordo solo
di aver provato un dolore così atroce da farmi urlare a
squarciagola per
diversi minuti… ricordo l’umiliazione che provavo
quando si mise a giocare
letteralmente con tutto il mio corpo. E poi… e
poi…”
“…
e poi ti sei arresa a lui…”
compresi
io, scuotendo il capo schifata.
“…
sì… capii che la mia
unica speranza di
sopravvivenza fosse non difendermi in alcun modo…
abbandonare la mia libertà e
diventare il suo giocattolo. Non vado fiera di
ciò
che ho fatto… uno o due
anni dopo l’inizio di quella relazione orrenda, scoprii di
essere incinta ma
non ne parlai con lui. Christopher, davanti a quella notizia…, Rosalia, dovresti
capirmi
bene dato
che sei una madre… capisci cosa avrebbe fatto quel farabutto
se lo avesse
scoperto sin da subito”
Per
non
mostrarle il mio voltastomaco, decisi di voltarmi dall’altra
parte.
Noi non
eravamo simili… io
non mi ero
fatta umiliare come una puttana prima di concepire Leonardino. Gustavo
non era
certamente il migliore tra gli uomini, o tra i padri, ma una cosa era
certa…
…
era un signore, in
confronto a
quello scienziato disgustoso!
“…
perciò l’hai davvero ricostruito tu?”
le domandò Adolf, troppo
comprensivo per i miei gusti.
Vecchio
credulone…
“E’
vero. Il giorno in cui mio padre venne a scoprire quello
che mi fece quello scienziato e della mia gravidanza, andò
di matto… pensava
che io fossi sempre stata consenziente e che volessi prendere il suo
posto. Il
Generale Red fece uccidere il dr. Gelo, avvelenandolo con una boccetta
di
cianuro di potassio, e provò a fare lo stesso con me. Per
fortuna, C-16 era
attivo in quel periodo e mi salvò da morte certa.
All’epoca sarei dovuta
semplicemente fuggire via senza tornare in quel laboratorio…
ma ormai nel mio
cuore non riuscivo ad ammettere ancora che mi fossi innamorata
perdutamente di
quel folle megalomane, senza rendermene conto. Si trattava del padre di
mio
figlio e non potevo lasciarlo morire davanti ai miei occhi. Sapevo perfettamente come costruire un
cyborg su base umana… e l’ho fatto…
consapevole che non l’avrei mai più
rivisto… consapevole di ciò che lui avrebbe fatto
una volta risvegliatosi… io
decisi di legare il suo corpo sullo stesso tavolo operatorio in cui lui
mi
aveva stuprato… afferrai il bisturi… ed iniziai a
creare il mio primo, vero
cyborg. Fu in quel modo che nacque C-20, il cyborg del Red Ribbon
creato dallo
stesso corpo del dottor Christopher Gelo, lo scienziato più
brillante mai
esistito…”
“…
e non fu
l’unico, dico bene?”
[The
Sealed Kingdom – BEST OST IN THE WORLD]
Clarice
si
pietrificò sul posto, come se l’avessero
minacciata di morte con una pistola.
Lei incominciò ad indietreggiare lentamente con la sua sedia
a rotelle,
spingendo Simon ad alzarsi dalla sua postazione e ad avvicinarsi alla
donna,
visibilmente iracondo.
“…
sai, ci ho messo un
po’ a fare quest’ultima deduzione, e Shinichi
l’ha capito solo da qualche ora,
ma più che mai siamo convinti di averci azzeccato! Sai, ho
creduto fin troppo
presto al racconto di C-22. Questo fino a quando non ho trovato tutti
questi
oggetti. Tu hai la più pallida idea di chi possa averceli
messi?”
“Io…
io non credo di…”
“Smettila
di mentirmi,
Clarice! Tu sai
benissimo di cosa sto parlando!” la minacciò
pericolosamente Simon, costringendola ad arretrare sempre
di più.
Sia
io che
Adolf iniziammo a preoccuparci seriamente per la sorte di quella donna.
Conoscevamo perfettamente ciò che accadeva quando Hunter
Warrior perdeva il
controllo del suo potere e, per quanto Clarice non fosse una santa, non
avevamo
intenzione di rivivere un omicidio di quel mostro senza
pietà!
“Ehi!
Calmati, Simon!” si affrettò
subito Adolf a mettersi tra lui e Clarice,
seguito dalla sottoscritta che cacciò la pistola puntandola
verso il guerriero
cacciatore.
La
reazione
di Hunter Warrior? Per nulla felice…
“Avete
cinque secondi per levarvi dalle palle, prima che io annulli il mio
accordo e
spezzi le ossa di tutti e tre… in particolare le tue,
scienziata da strapazzo!”
esclamò lui, per niente intimorito dalla nostra presa di
posizione “Farai
meglio a dirmi la verità, Clarice…
perché se scopro che me l’hai nascosta…”
Merda…
non stava
funzionando per
niente!
Dovevo
trovare un modo per farlo ritornare in se… o quantomeno, un
metodo che
impedisse a lui di torcerle un capello prima di recuperare il suo
auto-controllo.
Lui voleva
delle verità da
Clarice… e
allora…
“SE
TI AZZARDI AD AVVICINARTI A LEI, GIURO
CHE L’AMMAZZO!” gli urlai contro io,
imprigionando la donna in una morsa e
puntandole la pistola sulla tempia “TU
ADESSO FAI PACE COL CERVELLO E TI FERMI! NON MI IMPORTA SE CERCHERAI DI
UCCIDERMI… GUAI A TE SE METTERAI IN PERICOLO UNO DEI
PRESENTI IN QUESTO
LABORATORIO! MI HAI CAPITO BENE, GUERRIERO CACCIATORE!?”
“ROSALIA!
GETTA LA PISTOLA!”
Oh
merda… mi ero fatta sentire da
quei due
rompi-coglioni del cazzo…
“NON
FARCELO RIPETERE DUE VOLTE!” insistette
Claudia, cercando di mostrarsi
più minacciosa che mai.
“Allora
dite al vostro amico di darsi una regolata!”
le urlò di rimando Adolf,
comprendendo il mio piano ed indicando Simon “Sta perdendo di nuovo il
controllo… voleva uccidere Clarice!”
“Cos…
Simon…”
si voltò preoccupato
Domenico verso il suo amico, il quale però continuava a non
distaccare il suo
sguardo dal mio. Era una battaglia che non potevo perdere, anche se ci
avessi
rimesso la vita.
“Vedete
tutti di darvi una calmata”
A
parlare,
con nostra grande sorpresa, era stato C-22, il quale aveva Leonardino a
cavalluccio sulle sue spalle…
…
ma che… come
gli era venuto in mente
di portarsi appresso mio figlio in quella situazione pericolosa!?
“Sarò
molto franco con tutti voi” ci avvisò tutti
l’androide, più
sincero e sorridente che mai, lasciando che Leonardino prendesse un
piccolo
telecomando dalle sue mani “Se
non recupererete il controllo, io darò il permesso a questo
bambino di premere
il bottone di quel tele-comando… a tutti voi
l’ardua sentenza. Allora, amico
mio… premi il bottone al mio v…”
“NO!
NON FARLO! TI
SCONGIURO! DIRO’ TUTTA LA VERITA’! TE LO PROMETTO,
SIMON!”
urlò Clarice in preda al panico,
incurante della mia pistola.
Hunter
Warrior iniziò ad osservare quel telecomando con molta
più preoccupazione del
solito. Perché sembrava intimorito da
quell’oggetto?
“Si
è dimenticato ciò che le abbiamo detto il
primo giorno che lei ed il suo cyborg arrivaste qui? Attorno a queste
mura…
siamo io e Clarice a comandare, non voi”
Il
Questore
della Sezione Antimafia strinse con rabbia i suoi pugni prima di
rimettersi
seduto sulla sua postazione. Solo
a quel
punto decisi di liberare la mia prigioniera, sussurrandole
all’orecchio.
“La
prossima volta non sarai così fortunata…
ricordatelo
bene!”
Lei
si
massaggiò le spalle, intimorita dal mio sguardo, prima di
riconcentrarsi su
Simon, mentre io mi voltai verso C-22 furibonda.
“Vorrei
riavere mio figlio tra le mie braccia… senza quel
telecomando tra le sue mani!”
L’androide
obbedì senza alcun rimorso, facendosi restituire quel
pericoloso oggetto dalle
mani di mio figlio, il quale scese dalle sue spalle e mi raggiunse di
corsa
salendo sulle mie gambe e sedendosi sopra esse.
“Simon…
che diavolo è quel coso?”
domandò preoccupato Adolf al poliziotto, ma
fu Clarice a risponderci.
“E’
il telecomando di
attivazione manuale dei Cannoni al Plasma… non mi aspettavo
saresti arrivato a
tanto, C-22. Non intendevo nascondergli la verità…”
“…
lui è ancora troppo accecato dall’odio e non
ragiona lucidamente. Se non metto
a repentaglio la sua vita, non sarà in grado di controllare
la sua rabbia”
insistette l’androide, mostrandoci
il suo dito poggiato sul pulsante principale del marchingegno
“Fin
quando lo avrò in mano, tutte le persone
qui presenti, incluso me, rimarranno in pericolo di vita. Spetta a te,
signorino Kog, decidere la tua linea di azione. Scelga bene”
Simon
si
passò le mani sul viso, decisamente contrariato, ma sembrava
avesse recuperato
del tutto il suo controllo. Per quanto insensata fosse stata
l’azione di quel
robot, essa era stata decisiva.
[Suspenseful
Background Music - UNKNOWN]
“All’interno
del diario del dr. Gelo, vi sta scritto che lui ha lasciato soltanto
venti cd…
ma qui ve ne sono due in più, intitolati 21 e 22”
riprese il discorso
precedente Hunter Warrior, voltandosi nuovamente verso Clarice
“In
ciascuno di questi cd-rom vi stanno i progetti di ciascun cyborg
costruito dal
dottor Gelo… o almeno così immaginavo prima di
venire qui. Sai… mi è subito
parso strano il fatto che, tra di essi, vi fossero anche questi altri
due, che
non sono mai stati creati da lui… ma da te! Non è
così?”
“Se
parli dei cd, io
non li mai visti prima d’ora, così come quei due
libri che ti sei portato
appresso…”
insistette Clarice, prima però di ammettere “…
tuttavia… non posso negare di aver creato
io C-21 e C-22. E’ vero… io ho creato un altro
cyborg oltre al mio maggiordomo,
a C-16 e C-20, in base umana come quest’ultimo”
Davanti
a
quella notizia, tutti rimanemmo sconvolti e orripilati.
Clarice
aveva
creato un altro di quegli abomini?!
“Non
ci avevo fatto caso, per tutto questo tempo… eppure avevo
moltissimi indizi.
Prima di tutto, C-18 ci aveva fatto notare lo strano salto tra C-20 e
C-22,
suggerendoci questa verità. Inoltre, ve n’era un
altro ancora più celato, ma
talmente semplice da farmi domandare come sia stato in grado di non
capirlo
tempo fa… ci sono arrivato solo quando Shinichi ha mandato
questo messaggio a
Bulma, pregandola di non rivelarmi nulla!”
Simon
si
voltò verso la scrivania, e vi prese un foglio bianco ed una
penna. Con
quest’ultima, lui scrisse qualcosa sopra quel pezzo di carta,
dopodiché lo girò
verso di noi.
Clarice,
leggendo il contenuto di quel foglio, ricominciò a tremare,
più sconvolta e
scioccata che mai.
Anche
noi ci
avvicinammo per leggere. La nostra reazione fu di autentico shock e
terrore,
tant’e vero che Domenico e Claudia caddero a terra in preda
agli attacchi di panico.
21
10+10+1
X-X-I
Simon
si
rialzò nuovamente dal suo posto e si portò
proprio dinnanzi a lei, porgendole
quel foglio. Lei, per tutta risposta, lo appallottolò con
frenesia e lo gettò
il più lontano possibile, sbilanciandosi dalla sua sedia a
rotelle e cadendo
per terra, incapace di rialzarsi da sola.
Riuscimmo
a
sentire le sue amarissime lacrime di sconforto e dolore.
“Basta
prenderci per il culo, Clarice Red…” affermò Simon,
per nulla provato dalla sua sofferenza “Tu sai
perfettamente chi ha lasciato tutti
questi oggetti dentro il laboratorio… ciò che
adesso io desidero sapere è… per
quale motivo hai creato X-X-I… cosa ti ha spinto a mentire a
mia madre,
facendola scappare dall’uomo che amava per colpa di una tua
creazione… perché
hai permesso che quel mostro distruggesse la vita di tutte quelle
persone… ma
soprattutto… PER QUALE MOTIVO QUEL
BASTARDO POSSEDEVA UN LIBRO DI MIA MADRE?! COME MAI HA DECISO DI
LASCIARE TUTTI
QUESTI OGGETTI GIUSTO QUALCHE GIORNO PRIMA CHE IO, C-17 E C-18
SCOVASSIMO IL
SUO LABORATORIO?! COME CAZZO FA, QUEL BASTARDO DI X-X-I, A CONOSCERE LA
MIA
VERA…”
[Golden
Freezer Takes The Place – DRAGON BALL SUPER]
Una
sirena
fortissima iniziò, improvvisamente, a riecheggiare per tutto
il laboratorio, frantumandoci
i timpani.
“Cosa
sta succedendo?!” ci urlò
Domenico, allarmato, mentre io ed Adolf
analizzammo subito i dati sul nostro computer.
Lo
schermo ci
dava un solo singolo allarme.
ALLARME!
ATTACCO FISICO PROVENIENTE DALL’ESTERNO!
“Qualcuno
sta cercando di forzare l’entrata del laboratorio!”
affermò Adolf
agitato, prima che una scossa terrificante di terremoto ci facesse
mancare
l’equilibrio.
“Quella…
quella era una bomba?!”
esclamò Claudia, preparando la sua pistola, ma
venne immediatamente bloccata da Simon.
“No…
temo che questo fosse un semplice pugno di avvertimento!”
affermò
l’uomo, prima di ordinarci “Clarice! Hai una via di fuga per queste
situazioni? Rispondi!”
“Certo!
C-22! Porta
Leonardino e tutti gli altri fuori di qui! Anche loro due!” affermò la
scienziata, indicando
anche me ed il mio vecchio professore “Raggiungete
l’auto blindata e fuggite verso
il covo dei cyborg! Con quel mezzo, le vostre aure non verranno
percepite!”
“Venga
anche lei, signorina…” la supplicò
l’androide, ma la donna
si alzò dalla sua sedia con un’energia del tutto
inaspettata, portandosi di
fianco a Simon.
“Questo
laboratorio è
mio… e qui c’è la tomba di mio
figlio… non permetterò che me lo prendano con la
forza!”
C-22
annuì,
affranto, prima di scortare tutti noi verso una direzione, lasciando
Simon e
Clarice completamente da soli ad affrontare il nemico.
“Mamma,
ho paura!” mi disse Leonardino, quasi in
lacrime, prima che io lo
prendessi in braccio e provassi a consolarlo.
“Non
preoccuparti… Simon e Clarice sono due persone molto forti e
cacceranno via i
cattivi!”
“Tua
madre ha ragione, Leonardino…”
si
aggiunse Adolf, con positività “… quei due ne sanno davvero
una più del
diavolo! Non esiste avversario al mondo in grado di sconfiggerli!”
Sperai
davvero con tutto il cuore fosse stato così. Affrontare
guerrieri così forti
non era certamente il più piacevole dei toccasana per una
come me…
… e se
Hunter Warrior fosse caduto, niente avrebbe potuto salvare me o mio
figlio!
***
SIMON
[Golden
Freezer Takes The Place – DRAGON BALL SUPER]
“Non
sei obbligata a rimanere qui…”
feci notare a Clarice, preparandomi alla
lotta, mentre lei si avvicinò ad uno dei suoi pc
incominciando a pigiare tasti
a caso sulla tastiera “…
a proposito… cosa stai cercando di fare?”
“Attivo
tutte le
difese qualora qualcuno riuscisse ad entrare dentro il laboratorio, ed
inoltre
sto cercando di controllare dalle telecamere esterne di chi possa
trattarsi!” mi rispose lei,
decisamente
preoccupata, prima di indicare lo schermo “Ecco!
E’ lui che ci sta attaccando! Lo
conosci?”
Mi
avvicinai
al computer, osservando la figura esile di un essere umanoide dalla
carnagione
bianca, con diverse zone violacee lungo tutto il corpo, che stava per
sbattere
a frusta la sua coda, verso la botola di entrata del laboratorio.
Una
nuova
scossa di terremoto mi fece quasi cadere per terra, ed iniziai a
preoccuparmi
seriamente…
…
ma seri? Quel mostro
stava
provocando tutto questo semplicemente con uno schiocco della sua coda?
“Mai
visto prima… ma sembra decisamente più forte di
me!” affermai io,
ordinando a Clarice “Se
rimani qui, rischi seriamente di venire
uccisa… ti conviene andare via, e alla svelta!”
Lei
per tutta
risposta, si tolse il suo camice da scienziato e lo poggiò
sulla sua sedia a
rotelle.
Solo
a quel
punto mi resi conto che la sua aura fosse più alta di quanto
immaginassi,
troppo alta per una semplice scienziata.
Poi,
il suo
corpo cominciò improvvisamente a mutare. La sua pelle, da
pallida, si colorò di
un rosa molto acceso, mentre i suoi capelli si stinsero fino a
diventare quasi
argentei. Il suo vestito a scacchi rosso-verdi iniziò a
mutare. Ora lei
indossava un semplice reggiseno nero, un paio di pantaloni larghi
bianchi e due
copri-avambracci neri, oltre che due bracciali, ciascuno su ogni polso,
ed una
collana tutti d’oro. Infine, una lunga ed affusolata coda
partiva dal suo
fondoschiena, fuoriuscendo da un foro sui suoi nuovi pantaloni.
“Ne
hai di segreti da svelare…”
constatai io, rendendomi immediatamente
conto di ritrovarmi di fronte a qualcuno di più forte del
normale.
“Avrai
le tue risposte
se usciamo vivi da questa situazione…” mi rispose lei, con tono
molto secco, mostrandomi il
suo piano “…
ed ora ascoltami. Io intendo aprire la
botola…”
“…
MA SEI PAZZA?!”
“…
PREFERISCI CHE DISTRUGGA L’INTERA TOKYO DURANTE IL
COMBATTIMENTO?!” mi urlò contro
lei, cogliendomi
letteralmente alla sprovvista.
No…
quella non era la
stessa Clarice
di prima… sembrava un’altra persona!
“Se
ci avesse voluti
morti fin dall’inizio, non si sarebbe limitato a farsi
segnalare così, non
credi?”
mi fece
notare, iniziando nuovamente ad inserire codici sul suo pc “Potrebbe
perfino
voler solo parlare con noi… l’unica maniera
è scoprirlo lasciandolo entrare…
nel peggiore dei casi…”
“…
cannoni al plasma…”
compresi io,
notando un telecomando sulla mano di Clarice “… te l’ha dato
C-22, non è vero?”
“No…
gliel’ho tolto io senza che se ne accorgesse…” mi rivelò
tuttavia lei, premendo
invio sul suo computer “…
i nostri amici sono
fuggiti… ora possiamo farlo entrare! Teniamoci
pron…”
[Freezer
Army – DRAGON BALL SUPER]
Fu
a quel
punto che una pressione mostruosa mi fece quasi venire la nausea,
togliendomi
il respiro…
…
ma scherzavamo?!
Quella era l’aura di quel mostro?! Ma chi diavolo era?!
“Non
può essere… ho soltanto disattivato le botole
d’ingresso!”
esclamò Clarice, scioccata, prima di paralizzarsi sul posto,
voltandosi
tremante verso l’entrata del nostro corridoio.
Non
ci fu
bisogno di capire cosa stesse succedendo. Il nostro avversario era
già di
fronte a noi.
Era
molto più
basso di quanto sembrasse dalle telecamere. Era completamente bianco,
ed aveva
un aspetto molto meno spaventoso, sembrando quasi innocuo grazie al suo
corpo
snello. Era tutto bianco, con alcune placche a corazza viola sulla
spalle,
sulla testa, gambe, braccia e sull'addome.
“Buonasera,
signori… il mio nome e' Freezer e sono
l’Imperatore del Settimo Universo! Sono
qui solo per parlare con un certo… Simon Kog, se non
erro…”
Sbiancai
letteralmente quando me lo ritrovai ad un palmo dal mio naso, nemmeno
un millesimo
di secondo dopo.
“Sei proprio tu…
riconosco al volo le
persone
che mi interessano…” affermò
lui, col ghigno più terrificante che io avessi
mai visto “…
peccato per quegli occhi… non sono gli stessi che ho visto
in quel
programma televisivo…”
***
FREEZER
[Freezer
is Free – DRAGON BALL SUPER]
Ci
ero
rimasto leggermente male quando mi ero reso conto che quel terrestre
non era
così forte come mi immaginavo. Mi ero fatto troppe
illusioni, dovevo
ammetterlo.
Mi
sarebbe
bastato alzare un braccio e puntare un dito verso di lui, usare uno dei
miei
raggi letali per bucargli il petto ed ucciderlo sul colpo, come avrei
fatto con
un qualsiasi mio sottoposto che avesse avuto la faccia tosta di
provocarmi.
Tuttavia,
non
mi sarei arreso. Era la prima volta che avevo visto uno sguardo
così
determinato nello sfidare tutto e tutti. Quello non era lo stesso
sguardo di
Goku o di Vegeta, in grado di farmi venire la nausea.
Quel
ragazzo
sembrava fosse l’unico sopravvissuto di una guerra
sanguinolenta e feroce, e
non sembrava in grado di controllare la sua rabbia. Nonostante non si
fosse
rivelato quello che mi immaginavo, io non avevo intenzione di
rinunciare a
parlarci.
Dopo
averlo
provocato di proposito, mi allontanai lentamente da lui e mi andai a
sedere
sopra ad una sedia di fronte ai miei interlocutori.
In
effetti
non mi ero reso conto, inizialmente, dell’altra figura
affianco a lui… non
volevo altre persone ad ascoltarci, mi dava fastidio.
Prontamente
sferrai un raggio di KI dai miei occhi, perforandole letteralmente il
cranio.
Simon si voltò tremante verso la sua compagna…
…
la quale tuttavia
rimarginò la sua
ferita come se fosse fatta di gomma.
“Questo
è il mio laboratorio,
Freezer… il mio mondo… non puoi uccidermi in
questo posto!” affermò costei,
intimorita solo in
parte dalla mia aura “Se
vuoi parlare, lo
farai con me in mia presenza!”
“Almeno
qualcuno mostra un po’ di palle, al momento…”
esclamai io, capendo di
non poter far nulla di troppo eclatante per far andare via quella donna.
Poco
male…
l’importante era che non si
azzardasse ad interrompermi.
[Fear
– DRAGON BALL SUPER]
“Come desidera,
mademoiselle…
saro' franco con
te, mio giovane ragazzo… quando
ti ho visto la prima volta su quel
programma, dalla mia navicella, il mio primo desiderio e'
stato quello di
raggiungere il tuo pianeta, dare la caccia a tutta la tua famiglia,
sterminarla… e poi di torturarti fino ad estrarti ogni
goccia della tua anima
fuori dal corpo…”
Per
fargli
intendere che non scherzavo, aumentai leggermente la mia aura, facendo
arretrare entrambi per lo shock.
“Tuttavia…
durante quell’intervista, mi sono reso conto anche di altri
particolari, che mi
hanno spinto a non compiere la mia dolce decisione. Tu hai cercato di
provocarmi, ma solo
perché non mi avevi mai
conosciuto di persona… tu sapevi di me solo per la fama che
segue il mio nome,
e non sapevi quanto potessi essere forte in
realta'… secondo… quel messaggio non
era riferito solo a me, vero? Tu ti sei fatto altri nemici, avversari
che non
sanno nulla del funzionamento di queste sfere.
Devo ammettere che mi hai colpito molto, mio terrestre… hai
avuto le
palle di indirizzare l’attenzione sulle Sfere del Drago
Terrestri, ingannando
tutti i tuoi nemici… ma indirizzandoli tutti verso di me!”
“Che
sei venuto a fare qui?” mi chiese
preoccupato quel giovane, prima di
ricevere la mia risposta.
“Molto semplice. Dato che io
saro' uno dei
tuoi nemici al Torneo Mondiale di Arti Marziali… volevo
darti un semplice
avvertimento. Potrai anche riuscire a sconfiggere tutti i tuoi
fantasmi, piccolo
insetto insignificante… ma non
sperare di poter fare alcunche' contro
il sottoscritto!”
“Tutto
qui? Lo ritieni
un insetto, eppure sei venuto qui dal tuo pianeta per
minacciarlo…” disse la sua compagna,
puntandomi il
dito contro.
“…
in realtà… io sono venuto
qui per far assaggiare al tuo amico le conseguenze di cio'
che ha combinato!” affermai io, allargando il
mio
sorriso fino a scoppiare a ridere di gusto “AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!
Devo
ringraziarti per quello che hai detto in quel programma…
perché invece di
prendermela solo con te, mi appropriero' di tutto
ciò a cui tieni! Ed ho gia'
iniziato con questo pianeta… vuoi davvero sapere la nuova
novita'? So benissimo cosa
sta per accadere al tuo pianeta e al nostro universo… perche'
al
momento della fusione, io saro' nominato Imperatore Assoluto
del nuovo Universo
6-7! Solo gli Dei mi saranno superiori… ma solo fino a
quando non vincero' il
Torneo!”
[Terror
– DRAGON BALL SUPER]
“Co-COSA?!
NON POSSONO
PERMETTERLO…”
“Invece
si', piccola figlia di troia…”
la canzonai io, sghignazzando esilarato “…
essendo, io, il nuovo mortale piu' potente
tra i due universi, ed essendo io l’essere vivente con
piu' pianeti posseduti,
mi e' stato concesso il controllo di tutto il nuovo universo!
Questo,
Simon, solo grazie a te…”
indicai il
giovane terrestre, il cui
volto era una maschera di orrore e sgomento “…
se tu non avessi cercato di
provocarmi con le tue parole, io non avrei mai avuto la brillante idea
di
impormi tra tutti i sovrani degli universi, nel consiglio indetto dai
due
Zeno-Sama! Ma non
solo… c’e' una
nuova legge che vige da questo momento in avanti… CHIUNQUE
OSERA’ ATTACCARE L’IMPERATORE O UCCIDERLO,
VERRA’ GIUSTIZIATO DAGLI HAKAI-SHIN
ED IL SUO PIANETA VERRA’ CANCELLATO!”
“No…
sei un mostro…”
“Solo per voi,
credetemi… ma non per me!
In
un solo colpo, ho impedito a quei due scimmioni di Goku e Vegeta di
torcermi
anche solo una scaglia! E non e' finita qui… hai
presente la tua cara sfera del drago, quella
che tu ed i tuoi amici
desiderate riottenere? Ebbene… sappi che se cercate anche
solo di sfiorarla
senza il mio permesso, riceverete la stessa pena! Divertente, non
trovate?!
Tutto per colpa di una lingua troppo affilata come una lama…”
esclamai
soddisfatto, alzandomi dal mio posto e voltandomi verso
l’entrata dalla quale
ero giunto “… e' tutto! Io tornò alla mia
cap…”
[Soundtrack
7 – DRAGON BALL Z]
“Tu
non ti muovi di qui…”
Improvvisamente,
un’aura più minacciosa della precedente
cominciò a disturbare la mia, ed io mi
voltai sorpreso alle spalle.
Di
fronte a
me non vi era più quel giovane, ma un essere completamente
ricoperto di ferite
e sangue, dalla puzza così orripilante da farmi tappare il
naso. Il suo
aspetto, in parte, mi ricordò molto quello della sua
amica…
…
ma con una semplice
differenza…
…
quell’entità era molto più forte,
pericolosa e minacciosa dell’altra.
Sorrisi,
davanti alla trasformazione di quel giovane. Finalmente mi aveva
mostrato il
suo vero aspetto, la sua vera forza! Ovviamente era nulla paragonato
alla mia,
di potenza, ma il solo fatto di rivedere quello sguardo di sfida mi
eccitò al
punto da concedergli un’ultima opportunità di
parola, spingendomi a risedermi
sulla sedia che avevo occupato precedentemente.
[Destati
– KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Potrai
ingannare questo giovane ragazzo… ma
non Hunter Warrior!”
rispose lui, cogliendomi di sorpresa.
Un
momento… quello che
stava parlando non era Simon?
“Se
Whis e Vados ti hanno permesso di ottenere
quel ruolo, non è per la tua fama… ma per tenerti
sotto controllo! Ma non
solo... ammettilo… improvvisamente la tua anima sta
incominciando a
rischiararsi e per la prima volta nella tua vita hai imparato il
significato
delle parole pietà e rispetto, Freezer!”
“E tu chi
diavolo saresti?! E’ con quel
terrestre che voglio parlare!”
“Ma
tu ce l’hai proprio davanti… nascosto
dietro questa ripugnante maschera! Tutto quello che ti sto dicendo io,
lo pensa
anche lui! Simon Kog non vede l’ora di darti una bella
lezione, e lo stesso lo
desidero io, mio caro tiranno”
“Non so
chi tu sia, ma non mi fai certamente
paura!”
esclamai io,
divertito da quell’improvviso colpo di scena “Riesco a percepire
perfettamente la tua
aura… non ti
avvicini nemmeno minimamente al massimo della mia forza!”
“Non
hai tutti i torti… Simon Kog, al momento,
non ha il controllo assoluto del suo vero potere!” confermò questo
Hunter Warrior,
sogghignandomi “In
realtà, non immagina nemmeno di avere un demone dentro
il suo corpo… ma presto le cose cambieranno… e
solo grazie a te!”
Quella
frecciatina improvvisa non mi divertì affatto. Stava
provando a provocarmi
un’altra volta?
“Devo
ringraziarti, Freezer… se non fosse
stato per te, Simon non si sarebbe reso conto delle sue debolezze, non
accettando la proposta che Whis-Sama gli farà questa notte.
Sei stato incauto a
provocare il tuo avversario prima del torneo… lui, tra meno
di un mese,
diventerà un guerriero molto più potente di te!”
“Che
ci provi pure, per quanto mi riguarda… lui non
potra' togliermi dal mio posto!”
“Non
ce ne sarà bisogno… quel piccolo raggio
di umanità nato nel tuo cuore continuerà a
cancellare tutto l’odio che avvolge
la tua anima!”
Mi
tele-trasportai davanti alla faccia di quel pezzo di merda, mentre
l’altra
donna mi puntò la mano pronta a colpirmi con un raggio di KI.
No. La
situazione non mi
stava piacendo più.
“Fa
attenzione a ciò che dici, schifoso terrestre… ho
ucciso per molto meno!”
“Non
chiamarmi terrestre, perchè non lo
sono... e non prendiamoci in giro... non lo farai! Smettila di
provocarmi! Tu
non puoi uccidere nessuno! Questo è l’imposizione
che ti è stata data per
diventare Imperatore… molti anni fa, non ti saresti
abbassato a tanto. Hai
abbassato la cresta, invaghito dalla speranza di ottenere le Super
Sfere del
Drago”
affermò
tuttavia Hunter Warrior, cogliendomi impreparato per
l’ennesima volta “A
proposito… visto che ti senti così sicuro
della tua vittoria… che ne dici di tirare alla sorte il
destino delle Sfere Del
Drago terrestri? Se tu raggiungerai una posizione al torneo migliore
della mia,
io ti consegnerò personalmente tutte le sfere mancanti e
potrai farne ciò che
vuoi. Ma se sarò io, a superarti… tu dovrai
consegnarmi la sfera mancante al
termine del Torneo Mondiale!”
“Non
se ne parla!”
“Che
cosa c’è, Freezer? Paura
di perdere?”
[A
Tyrant Revived – DRAGON BALL SUPER]
Ok.
Questo
era davvero troppo. Se era la guerra che cercava, allora
l’avrebbe ottenuta!
Rilasciai
il
massimo della mia potenza, sbalzando via sia lei che il mio avversario,
i quali
finirono per arrestare il loro moto sopra i loro computer, mentre io
attivai
immediatamente la mia forma dorata.
Non
avevo
alcun bisogno di far esplodere nulla. La capacità di
controllo del mio potere
era perfetta abbastanza da non avere alcun avversario alla mia portata.
Avevo
raggiunto un nuovo livello.
“Ti piace
provocare, eh?! E SIA! ACCETTO LA TUA OFFERTA!” affermai io, notando il
suo
tentativo di rialzarsi “Ma solo
ad una condizione… SE VINCERO’ IL
TORNEO VOI NON POTRETE UTILIZZARE MAI PIU’ IL VOSTRO SET DI
SFERE DEL DRAGO E
DOVRETE CONSEGNARLO A ME!”
Detto
ciò,
decisi di andarmene definitivamente, usando il massimo della mia
velocità per
uscire dal laboratorio e volando nello spazio, attivando una barriera
per non
subire danni collaterali. Potevo respirare, vero… ma potevo
comunque subire dei
danni se rimanevo troppo tempo nello spazio aperto senza difese.
Quel verme
miserabile era andato oltre le mie aspettative… ma anche
oltre l’accettabile.
Una
cosa era
certa. Se lui non mi avesse mostrato di meglio con quella sua strana
trasformazione…
…
avrebbe fatto una fine
orrenda!
Poggiai
due
dita sulla fronte e tornai all’interno della mia navicella
spaziale.
***
SIMON
[Why
Do You Leave Me Alone – BEST OST IN THE WORLD]
“Simon…
Simon! Svegliati!”
Sentendo
quella voce preoccupata, io riaprii lentamente gli occhi. Mi trovavo
steso per
terra con diverse fasciature lungo tutto il mio corpo, e non ricordavo
nulla di
quanto accaduto. Affianco a me, Clarice stava cercando di pulirmi il
sangue da
un’altra ferita.
Era
tornata
normale, ed era ricoperta di graffi su tutto il corpo. Forse era
perfino
conciata peggio di me, ma non si era medicata da sola.
La
cosa
peggiore, tuttavia, era che non mi ricordavo nulla di ciò
che fosse avvenuto
dopo aver sentito Freezer affermare di essere diventato il nuovo
padrone del
pianeta Terra.
“Clarice…
cosa è successo…”
“Hai
perso il
controllo di te stesso…” ammise lei, affranta “…
hai provocato
Freezer e lo hai sfidato in forma da Hunter Warrior. Lui… lui ci ha messo al
tappeto in meno di un secondo,
ma ha accettato la
tua sfida…”
“Che
sfida… lui dov’è?”
provai a rialzarmi, ma non avevo più un grammo di
energia.
“Se
n’è andato…” mi
tranquillizzò Clarice, iniziando
improvvisamente a tossire con veemenza.
Gli
angoli
della sua bocca si sporcarono immediatamente di sangue, facendomi
temere il
peggio quando si accasciò proprio sopra di me. La scarica di
adrenalina
successiva mi permise di posizionarmi quantomeno seduto, poggiando la
mia
schiena sulla scrivania dell’enorme computer.
“Clarice!”
le gridai io, cercando di asciugarle il sangue “Accidenti, stai troppo male!”
“No…
io… io sto bene… sono soltanto senza
forze…”
ammise lei, distrutta dalla fatica e
dal dolore “…
è così dal giorno in cui ho creato
X-X-I…
perdonami… avrei dovuto parlartene prima…”
“Non
sforzarti, o sarà peggio… ci sarà
tempo per questi discorsi, ma non è adesso!”
la tranquillizzai io, cercando di recuperare il cellulare dalla mia
tasca.
Mi
ricordai
solo in quel momento di trovarmi ad un centinaio di metri sottoterra,
senza
alcuna possibilità di ricevere risposta.
“Sta
tranquillo… fra
dieci minuti arriverà C-22 e ci porterà dagli
altri”
mi rivelò Clarice, respirando a
fatica “Non
preoccuparti inutilmente per me…”
Per
tutta
risposta, io usai il briciolo di forze che mi restava per afferrarla e
per
poggiarla sulle mie gambe, imbarazzandola un po’.
“Si…
Simon… ma…
perché…”
“Credevo
che tu ci avessi mentito per consegnarci ai nostri nemici”
ammisi io,
senza peli sulla lingua “Hai avuto tutte le occasioni per uccidermi,
adesso, e non lo hai fatto. A me basta e avanza per potermi fidare di
te…
nonostante tutto. Ma dovrai raccontarmi ogni cosa… dalla
prima all’ultima
verità! Chiaro!?”
Clarice,
senza parole, poggiò la testa sul mio petto. I suoi
singhiozzi riecheggiarono
per tutto il laboratorio, riuscendo, incredibilmente, a spezzare il mio
cuore.
“Mi…
mi dispiace, Simon… sniff…
non avrei mai voluto… sniff…
creare quel mostro… sniff…
ma non ho
avuto altra scelta… sniff…
non c’è
giorno che io… sniff…
che io mi
penta della mia scelta… sniff…”
affermava
lei, contratta per il dolore, affondando le sue unghie lungo la mia
spalla “…
tua madre… sniff…
la mia migliore amica… sniff…
è
morta per colpa di quell’abominio… sniff…
è solo colpa mia… sniff…”
“…
ora non pensiamoci” insistetti io, ormai
inerme davanti
a quella povera donna, della quale potevo percepire la sua completa
sincerità “Abbiamo
problemi peggiori a cui pensare,
adesso. Mi hai detto che lui ha
accettato una sfida… di cosa si trattava?”
“Una…
una scommessa…
sniff…” mi
rispose Clarice, asciugandosi le sue lacrime con il palmo della mano
“…
vi
siete giocati le sfere del drago di questo pianeta. Chi arriva
più lontano al
torneo, avrà l’intero set a disposizione”
Sgranai
gli
occhi, davanti a quella rivelazione.
Ero
rincitrullito, per caso? Nonostante avessi visto la potenza smisurata
di quel
demonio vivente, avevo deciso di provocarlo come se fossi un bambino
delle
elementari?!
“Merda…
ho fatto una cazzata colossale!”
mi resi conto, tirando un pugno alla scrivania dietro di me.
L’unico
risultato che ottenni fu quello di farmi ancora più male.
“Simon…
quello non eri tu”
[Carry
Me – BEST OST IN THE WORLD]
Tornai
a
fissare negli occhi quella donna, non comprendendo le sue parole.
“Tu…
tu parlavi in
terza persona quando ti riferivi a Simon Kog… come se Hunter
Warrior fosse
un’entità… un qualcosa che vive dentro
di te e che può prendere il controllo
del tuo corpo quando e come vuole…”
“E’…
è
impossibile… io sono sempre lucido quando mi trasformo in
Hunter Warrior!”
affermai io, senza comprendere.
“Simon…
la tua aura è cambiata completamente…”
Iniziai
a
tremare, sentendo quella frase. Il motivo era molto
semplice… una persona non
poteva cambiare o modificare il colore della sua energia spirituale, ma
solo
convertirla. Come il DNA, per ogni essere vivente esisteva uno ed un
solo
genoma. Lo stesso valeva per Simon Kog ed Hunter Warrior i quali,
nonostante fossero
diversi di aspetto, possedevano la stessa ed identica aura.
Le
parole di
Clarice, tuttavia, mi fecero sorgere molti dubbi.
“E’
la verità,
credimi…”
insistette lei, sempre più agitata “…
perfino Freezer ha cambiato atteggiamento quando si è
reso conto di non parlare più con te. Lui… Hunter
Warrior… parlava di te come
se fosse una tua metà oscura, ma indipendente…
facevi paura solo con la tua
aura… eri riuscito quasi a pareggiare la sua! Hai fatto
venire i brividi ad
entrambi!”
Io,
orripilato, mi misi a fissare le mie mani.
Ma cosa
stavo diventando?! Che razza
di mostro albergava dentro di me?! Cosa aveva spinto, un imperatore
crudele e
spietato come Freezer, a temere uno come il sottoscritto?
“Ma
cosa diavolo sono…” esclamai a bassa voce,
davanti allo
sguardo colpevole di Clarice, prima di essere raggiunti da C-22 e tutti
i
cyborg, i quali si affrettarono subito a recuperarci, portandoci in
volo a casa
loro.
***
[Continuazione
– Carry Me – BEST OST IN THE WORLD]
Mai
mi sarei
aspettato un pomeriggio così pericoloso da affrontare. Nel
giro di un niente,
era avvenuto di tutto e di più. Io avevo ritrovato il libro
preferito di mia
madre ed un messaggio segreto lasciatomi sopra ad un foglio. Avevo
scoperto
molte informazioni sul dottor Gelo e sul Black Ribbon. Avevo trovato la
creatrice di X-X-I…
…
ed infine, dulcis in
fundo, Freezer aveva fatto la sua comparsa mostrandomi
l’abisso che c’era tra
lui e me.
Clarice
ed io
fummo portati d’urgenza nel covo dei cyborg, dove tutti i
membri della sezione
Anti-mafia, con assente solo il piccolo Conan, stranamente, ci fecero
visita
per capire cosa fosse successo. Solo dopo averci dato un fagiolo di
Balzar
ciascuno, noi due rivelammo la gravità della situazione in
cui ci eravamo
ficcati.
Inutile
dire
che Crilin e Bulma cominciarono seriamente ad agitarsi, davanti alla
scoperta
che Freezer fosse giunto sulla Terra senza essere scoperto da nessuno.
Per
fortuna, Clarice non parlò del mio cambiamento
d’aura, e di questo gliene fui
estremamente grato. Prima di allarmare i miei amici, volevo ricevere
delle
conferme.
Alla
fine
fummo costretti ad organizzarci per far soggiornare tutti gli sfollati
dal
laboratorio. Rosalia, Adolf ed il piccolo Leonardino rimasero a dormire
dai
cyborg, dove avrebbero ricevuto una sorveglianza maggiore. Clarice e
C-22,
invece, avrebbero soggiornato dentro la casa di Shuichi Akai, il quale
era
disposto a tenerli in guardia solo per quella notte, ossia il tempo
necessario
per permettere la ricostruzione o quantomeno la rimozione dei computer
danneggiati dal breve scontro con il tiranno galattico.
Clarice
si
sarebbe riavvicinata a mio padre dopo tantissimo tempo che non si
vedevano.
Forse non si sarebbero rivisti nemmeno in quel frangente. Sapevo solo
che, la
mattina successiva, io sarei andato lì a concludere quel
discorso iniziato
assieme a lei.
C’erano
ancora troppe domande a cui necessitavo di ricevere delle risposte.
Ero
tornato a
casa da meno di un’ora e mi ero diretto a passo svelto in
camera mia,
recuperando il pigiama da sotto il cuscino e cambiandomi in tutta
fretta.
Dopodiché mi ero infilato dentro le coperte, cercando di
prendere sonno.
Ma
non
riuscivo a chiudere nemmeno una palpebra, ancora scosso da tutti gli
avvenimenti di quel giorno.
Un
pensiero
in particolare mi passò tra la testa e non si
diradò affatto.
Hunter
Warrior… quella
maschera che mi
ero portato appresso per tre, lunghi anni… credevo mi
appartenesse, che
l’avessi creata io stesso, per celare la mia
identità. Scoprire che, alla mia
insaputa, questo non potesse essere vero, aveva cancellato ogni
certezza.
Se non ero
stato io a creare Hunter
Warrior… allora cosa era? Clarice aveva parlato di
un’entità, di una creatura
completamente opposta a ciò che io ero.
Un
mostro che
cercava di uscire dal mio corpo con la forza…
…
tu sei come noi…
Dove
avevo
già sentito quella frase? Perché mi era venuta in
mente?
Certo…
era stato Sloth. Mi
aveva
riferito quella frase il giorno in cui ero andato a salvare Kogoro,
Conan,
Heiji e le ragazze.
Un
dubbio
incominciò a crescere dentro di me…
…
e se Hunter Warrior
fosse…?
Prontamente
mi alzai dal letto e mi portai davanti allo specchio appeso
all’anta esterna
del mio armadio, togliendomi ogni vestito di dosso e trasformandomi in
Hunter
Warrior con il DNA Modify. Dopo essermi trasformato in quella creatura
ripugnante, mi fissai davanti al riflesso dello specchio.
Niente…
io avevo il
controllo completo del mio corpo e la mia aura era identica al cento
per cento
alla mia.
Cazzo…
ora avevo il
doppio dei dubbi! Avevo bisogno di risposte, non di altre domande!
Improvvisamente,
il mio cellulare cominciò a squillare, dal comodino, ed io
mi accinsi a
rispondere senza controllare chi mi avesse chiamato.
[Merlin’s
Study – BEST OST IN THE WORLD]
“Pronto?”
“Buonasera,
Simon! Sono Whis!”
“Che
caz…” esclamai
io, con mia grande
sorpresa, controllando il numero sullo schermo del cellulare.
Mi
venne un
colpo quando mi resi conto che fosse una video chiamata.
“Dovresti
pulirti le orecchie prima di
andare a dormire! Comunque… ti sto contattando dal mio
bastone, ecco perché
riesci a vedermi. Inoltre la chiamata è schermata a tutti,
pertanto nessuno può
vederti! Ho saputo ciò che è successo con
Freezer… mi spiace tantissimo per
quello che ha fatto. Non aveva alcun permesso per agire in quel modo!
Sta pur certo
che non proverà a torcere un capello a te o ad i tuoi amici”
“Parli
tu, dal tuo pianeta. Io, invece, comincio a credere di aver osato un
po’
troppo…”
“Giovane,
caro… mi sembra
normale pensarla
in questo modo! Freezer è un grande esperto nella lotta ed
il suo potere è
perfino maggiore di quello di molti Hakai-Shin degli altri universi!
Chiunque,
al posto tuo, resterebbe inerme davanti a tanta differenza di
potere…”
“…
certo, questo
lo capisco
perfettamente… però…”
“…
però…”
“…
però ho paura che mi
stia succedendo qualcosa di orribile!” decisi, alla fine, di
rivelare tutta la verità a Whis “Durante
l’incontro con Freezer, io mi sono
trasformato in Hunter Warrior senza alcun preavviso… ma non
ero io a parlare! Cioè…
sì, ero io… ma non ricordo nulla di
quello che ho fatto mentre ero trasformato! Clarice mi ha
detto che
percepiva un’aura completamente diversa dalla mia, mentre ero
Hunter Warrior,
ma ho riprovato a trasformarmi e la mia energia non è
cambiata per nulla!”
“Ah…
adesso comincio a capire
perché sei
nudo da capo a piedi… hohohoho!”
Solo
a quel
punto mi resi conto di trovarmi davanti allo specchio, da dove Whis
poteva
osservarmi come madre natura mi avesse creato!
“Whis…
dammi un minuto e ritorno da
te…”
Rosso
come un
peperone, tornai da lui nuovamente vestito con il mio pigiama, e lui
riprese il
discorso precedente.
“Un
bel dilemma, non
c’è che dire… ma
credo di sapere quale sia il tuo problema, ragazzo mio”
mi rivelò
l’angelo, con tranquillità “Dentro al
tuo corpo, vi sta un demone! Sei proprio come Naruto con il suo
Jinjuurichi in
quell’anime che ti piace tanto!”
“Ahah…
divertente, Whis…”
“Guarda
che io non sto scherzando, ragazzo
mio!” mi fece notare Whis, regalandomi
l’ennesima, scioccante
rivelazione di quel giorno “E’
da
tempo che avevo questo dubbio, ed oggi me ne hai dato una conferma. La
maschera
di Hunter Warrior è, con tutta probabilità, il
vero aspetto del tuo demone. E’
normale che tu non possa percepire la sua aura, soprattutto se si
tratta di un
demone puro!”
“Scusa…
in che senso?”
“Credo
che tu possa capire solo e soltanto
se inizi ad allenarti seriamente per il Torneo… ed
è il secondo motivo per il
quale ti ho chiamato! Visto il tentativo goffo di Freezer di
provocarti… ho
deciso di essere personalmente il tuo maestro fino all’inizio
del XXVIII Torneo
Mondiale di Arti Marziali! Ti andrebbe di allenarti assieme a me, sul
mio
pianeta, fino all’inizio della competizione? In questo modo
potremo anche
capire cosa sia il demone che alberga dentro di te!”
Quella
proposta, dovetti ammetterlo, mi intrigò parecchio. Forse
non sarei diventato
forte come Freezer, ma avevo più probabilità di
arrivare lontano in quel
torneo.
Ora
che mi
ero ritrovato di fronte a quell’essere, puntare alla vittoria
mi sembrava
impossibile. Un tentativo con l’angelo, tuttavia, non mi
avrebbe danneggiato di
certo, al contrario.
“Per
me va bene… ma dovrò rimanere in contatto anche
con gli altri!”
“Non
c’è problema! Ti
aiuterò io, in
questo…” mi rispose
allegramente Whis, più del solito, prima di
salutarmi “Verrò
a prenderti la
mattina del 1 agosto! Non servono valigie, troverai tutto il necessario
qui! Ti
consiglio di preparare qualcosa da mangiare per Beerus e Champa,
qualora
cercassero di opporsi al tuo allenamento! Ci si vede!”
[Beautiful
Horror Soundtrack – BEST OST IN THE WORLD]
Il
cellulare
si spense nuovamente, ed io lo lasciai cadere sul comodino,
preparandomi a
rientrare dentro al letto. Qualcosa, però, continuava ad
insistere dentro la
mia mente…
…
solo in quel momento mi
resi conto
che non ero io ad avere dei problemi…
…
come avevo fatto a non
accorgermi
della sua assenza?!
“MOON!
DOVE SEI FINITA?!”
Cercai
di
percepire la sua aura, e la sentii in salotto, sotto al divano.
Preoccupato, mi
accinsi a recuperarla, notando fosse più frenetica del
solito.
Ne
ebbi la
conferma quando provai a prenderla. Stava soffiando a vuoto,
visibilmente
terrorizzata…
…
come se vi fosse qualcuno
alle mie
spalle!
Prontamente
la afferrai ed aumentai la mia aura, preoccupato.
Ero
stato
un’idiota. Solo adesso mi resi conto dello strano disordine
sopra gli scaffali
di casa mia, come se qualcuno avesse frugato tra le mie cose senza
alcun
permesso. Ma quando era successo? Io non perdevo mai di vista la mia
casa…
…
no… oggi ero
andato al laboratorio
di Clarice! Là sotto non potevo rendermi conto di nulla!
“Va
tutto bene, piccola… adesso ci sono io…”
mi accinsi a tranquillizzare
la mia piccola gattina, la quale però continuava a soffiare
in direzione della
vetrata che separava il soggiorno dal balcone. Di fronte a me avevo una
credenza, con l’anta in vetro che rifletteva ciò
che avevo alle mie spalle.
Fu
in quel
modo che mi resi conto, in preda allo shock, di essere osservato.
Non
ebbi il
tempo di voltarmi e sfondare la vetrata con la mia spalla. La figura
sinuosa e
misteriosa che mi stava osservando dal balcone, semplicemente,
scappò via senza
lasciare alcuna traccia di se, mentre le luci all’interno del
mio palazzo
iniziarono ad accendersi, a causa del rumore improvviso.
Allarmato,
mi
diressi verso la camera da letto, con Moon ancora in braccio, andando a
controllare se il ladro fosse riuscito a mettere improvvisamente mano
sulle mie
cose più preziose.
Per
fortuna
la sfera del drago, il mio computer portatile, i miei cellulari ed il
libro che
avevo ritrovato oggi si trovavano ancora tutti lì. Tuttavia,
mancava la capsula
della mia moto, mentre la vetrata della mia camera era stata aperta
dall’esterno, con una forzatura sulla serratura a farmi
capire che quel
bastardo fosse entrato dentro casa da lì.
Non
avevo la
più pallida idea di come quel tizio fosse riuscito ad
entrare dentro casa mia
senza che io me ne rendessi conto… del motivo per il quale
non avevo percepito
nemmeno la sua aura o delle sue tracce durante il mio
passaggio…
…
per la prima volta,
dopo quel giorno in cui entrai nella Tele-Information, mi
sembrò di essere
finito all’interno di un terribile ed orrendo incubo, dal
quale non sapevo come
risvegliarmi.
***
Piaciuto questo capitolo?
Parto subito con l'annunciarvi che il
prossimo capitolo verrà rilasciato il 1 Ottobre.
Il secondo riguarda la pubblicazione del
disegno che, per questo capitolo, non è stato rispettato.
Semplicemente non ho avuto il tempo di completarlo, essendomi goduto
fino in fondo le vacanze. In compenso, ho il piacere di annunciarvi che
le due immagini del diciassettesimo capitolo sono parte di un nuovo
enigma da risolvere!
Si tratta, infatti, della lettera
scritta nel linguaggio del libro di racconti appartenuto alla madre di
Simon. E' un foglio a quadretti, scitto sia sul fronte che sul retro,
ed i due lati hanno stessi caratteri ma diversi stili di lettura.
Starà a voi comprendere quale sia il significato dietro la
lettera lasciata da Momo a Simon Kog...
... e vi verrà svelata una
verità a dir poco sconcertante!
Piccoli indizi:
1) Ogni simbolo corrisponde ad una lettera
dell'alfabeto italiano, e ricoprirà l'intera superfice del
quadretto;
2) Anche i segni di punteggiatura hanno un
proprio simbolo, ed anch'essi occupano un quadretto intero;
3) Osservate con attenzione ogni dettaglio
inerente a questi fogli, anche il più piccolo, come ogni
detective, e capirete il metodo adatto per comprendere il significato
di questo linguaggio.
Non accetterò lamentele sulla
scarsa scrittura del messaggio. Anche i poliziotti veri studiano
lettere scritte a mano. Prendete questo enigma come una prova con la
quale dimostrarvi ottimi detective
;-).
Coloro che riusciranno a risolvere
correttamente la lettera entro il 20 Capitolo, avranno in esclusiva la
lista di tutti gli anime-manga che faranno parte di questo crossover
mastodontico!
Detto
ciò, vi aspetto l'1 Ottobre per un nuovo capitolo di GOLDEN
BULLET - THE HUNTER WARR... eee... etciu'! MI STO RAFFREDDANDO DI
NUOVO! CHE TU SIA MALEDETTO, GINYUUUUU!!!!
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