Primo
Anno (Mondo degli Uomini)
Il Regno di Metel, subito dopo la sentenza di condanna di Fajro, ha
dichiarato guerra contro il Regno di Tan conquistando altra terra fino
a raggiungere il confine più a nord dell’oasi
Oazo. L’inizio del Conclave dei Saggi e le parole di pace
proferite da Ohlaka, saggia di corte di Metel, hanno convinto Re Titan
a fermare l’invasione. Metel ha ridato a Tan alcune zone
vicine al ponte distrutto di Nord/Ovest, però il governo
provvisorio del Regno ha dovuto accettare la smobilitazione
dell’intero esercito.
Il Conclave dei Saggi ha nominato all’unanimità il
nuovo Imperatore, Atua, CCXVII del suo nome. Questa importante carica
è stata assegnata proprio a Ohlaka per la grande saggezza
con cui ha portato avanti le trattative di pace tra Metel e Tan.
Verso la fine dell’anno è iniziata una nuova
invasione verso il Regno di Tan, questa volta effettuata dai briganti
di Oazo. I briganti, durante la guerra tra Tan e Metel, sono riusciti a
conquistare alcune terre del deserto di Koraha che si erano stranamente
svuotate dalle sabbie rosse. Tan, senza esercito, non può
opporre resistenza, ma in loro aiuto sta intervenendo una coalizione
formata da Metel, Tera e Apen, mentre Dwr, dissociata
dall’alleanza, ha comunque garantito la protezione
dell’isola Ngahuru così come espressamente
richiesto dall’Imperatore Atua, CCXVII del suo nome.
§ § §
Il piccolo Ten sta vivendo un’avventura fantastica
osservando, attraverso gli occhi di Agisto, gli avvenimenti che
coinvolgono il suo nuovo eroe. Assiste alle dure prove che Fajro
affronta a Wuxing, impara a conoscere questo modo e scopre, con grande
sorpresa, che Agisto ha trovato casa proprio in questo luogo. Il corvo,
posseduto dall’anima errante di Matco, ha un suo trespolo
personale nella sala cerimoniale ed è proprio
l’Imperatore, un vecchietto arzillo che Ten ha subito
paragonato al suo anziano maestro, a prendersi cura di lui. Ten,
purtroppo, in questa sua condizione di semplice osservatore,
può sentire tutto tranne quando l’Imperatore parla
direttamente a Matco.
Come per Fajro anche Ten scopre ogni giorno cose nuove e tra queste
l’importanza che ha il corvo come osservatore speciale nel
mondo degli uomini. Il bambino comprende perché il suo
maestro gli ha detto che avrebbe potuto vedere tutto, anche cose che
lui stesso non ha conosciuto e spera di riuscire a ricordare ogni cosa
in modo che l’anziano istitutore possa scrivere il quinto e
il sesto tomo della storia.
2° capitolo – I
compiti dell’eroe
«Maledizione!» esclama Fajro dopo
l’ennesima brutta figura fatta in allenamento contro Mizu.
«Fajro, devi liberare la mente, creare il vuoto, e il corpo
si muoverà istintivamente senza che tu debba impartire
ordini» urla da distanza Kasai.
«Permettimi di mostrarti come puoi ostacolare Mizu»
dice il generale Haru. «Ti posso assicurare che è
difficile anche per me quando usa il suo Elemento.»
Fajro lascia il posto a Haru e il generale si mette in posizione di
attesa tenendo la spada con la punta rivolta verso il basso e gli occhi
chiusi.
Mizu parte all’attacco e Haru para ogni colpo mantenendo
sempre gli occhi chiusi e infine conquista la vittoria entrando con
tutto il corpo nella linea difensiva dell’avversario.
«Come hai visto non ho usato la forza fisica. Il fragore
delle lame che si scontrano è soltanto un effetto scenico
mentre la vittoria può avvenire senza troppi movimenti
superflui» dice Haru aprendo gli occhi. «Un
avversario forte non s’impressiona se agiti la tua spada,
anzi, attende che tu sia stanco per poterti colpire.»
Atua, che stava assistendo in disparte, raggiunge Kasai e le chiede a
bassa voce: «Contro Kinzoku?»
«Nessun miglioramento neanche contro di lui. Sono sicura che
ci sia qualcosa che lo turba ma che lui stesso non riesce a comprendere
che va oltre la famiglia e alla principessa di Tera, un malessere
profondo scaturito da qualcosa che ha visto e lo ha turbato a tal punto
da frenarlo inconsciamente» risponde Kasai.
«Sei una donna fantastica e forse ho capito!»
risponde sorridendo Atua.
Una ragazza giovanissima raggiunge l’arena,
s’inchina a Haru, e dice: «Maestro,
l’Imperatore chiede di voi.»
Haru fa una smorfia rispondendo: «Problemi a
Sliabh?»
«No Maestro, è rientrato il generale
Natsu.»
«Ah, meno male» risponde sollevato Haru prima di
allontanarsi.
La ragazza rimane nell’arena, si avvicina a Fajro e gli
consegna un telo per asciugarsi la fronte dal sudore.
«Grazie Mokuzai, sei sempre gentile con me» dice
Fajro.
Il viso di Mokuzai diventa rosso appena vede il sorriso del ragazzo e
la scena non passa inosservata a Kasai.
«Amica mia, neanche tu sei immune alla presenza di un bel
ragazzo. Chissà se pure il generale
Aki…»
«La Signora non è frivola come te o timida come
me!»
«Appunto, lei parte in vantaggio su noi due! E non escluderei
neppure Eteru!» dice Kasai ridacchiando.
«Lasciate in pace questo ragazzo, pettegole» dice
Atua facendo l’occhiolino a Kasai.
La donna comprende il messaggio e dice a Mokuzai: «Usciamo
un attimo, ho bisogno di un consiglio.»
«Da me? E da quando mi chiedi consigli?» risponde
la ragazza mentre Kasai la trascina fuori dall’area di
allenamento.
Rimasti soli, Atua chiede a Fajro: «Tu sei consapevole che
è stata una scelta di Saga?»
Il ragazzo mostra subito nervosismo rispondendo: «Se fossi
stato attento, se non fossi crollato a terra alla notizia della morte
di mio padre, lui avrebbe utilizzato una sola magia per salvarci
tutti.»
«Ed è per questo che hai aggredito verbalmente
Torcon, vero?»
«Se lui avesse obbligato nostro padre a portarsi dietro Saga
non sarebbe morto nessuno» risponde Fajro ancora
più stizzito.
«In realtà qualcuno sarebbe morto lo stesso:
tu.»
«Io sono l’ultima ruota del carro, potevo diventare
Globo di Luce e nessuno avrebbe sentito la mia mancanza.»
«Lo sai cosa ti sta bloccando? Hai tratto la conclusione che
niente sarebbe successo se quel giorno, invece che
adirarti…»
«Fossi rimasto a casa come voleva mio padre»
finisce la frase Fajro, mentre i suoi occhi mostrano nervosismo e
tristezza.
Atua mette una mano sulla spalla del ragazzo dicendo: «Tu
avevi fatto una scelta, così come tutti gli altri, e hai
continuato a scegliere in base ai tuoi sentimenti; ti sei assunto una
colpa per salvare tua madre e la gente di Tan, hai protetto Aarde da
accuse infondate e hai scelto di stare qui per salvare il mondo intero.
Troppi “se” nel tuo cuore e so che Kasai sta
insistendo sul concetto del tempo.»
«Ma se…»
«Visto? Te lo dico io un “se”; se tu
fossi rimasto a casa e non si fosse salvato nessuno ugualmente, adesso
diresti che è colpa tua perché avevi rinunciato a
seguire le tue idee. Le scelte che facciamo sono per noi e non avranno
mai ripercussioni sul futuro degli altri salvo che non sia tu,
direttamente, a privarglielo. Mentre combattevi sul ponte, ti sei mai
fermato a pensare che stavi uccidendo una persona? No, e sai il motivo?
Perché quella persona aveva scelto di combattere senza porsi
domande, esattamente come hai fatto tu.»
Fajro è ancora perplesso, ha capito il concetto, ma la
rabbia non si è assopita. Atua è consapevole che
non ha risolto completamente il problema, nota lo stato di nervosismo
del ragazzo e dice: «Gestisci la tua ira, incanalala dentro
di te e utilizzala per raggiungere il tuo obiettivo. Ricorda figliolo,
il nemico che dovrai affrontare sfrutterà ogni tua
debolezza, anche quelle che giungono dal cuore. Egli anela il potere e
l’unico mezzo per sconfiggerlo è privarlo del suo
desiderio di dominio.»
§ § §
Fajro è nell’arena insieme con tutti e sei i
samurai di Wuxing e a gestire questa sessione di teoria e pratica
è la Signora, il generale Aki.
«Oggi ti sarà permesso di osservare la Forma
Energetica Assoluta dei nostri sei combattenti. La Forma Energetica
è unica per ogni essere vivente, si manifesta sotto
tipologie diverse ma la più potente è quella
animale. Quando un combattente riesce a evocare l’animale, la
bestia si lega in modo indissolubile al suo padrone. Più
l’essere vivente diventa forte, più
l’animale aumenta il proprio potere, ma con esso anche i
rischi per l’evocatore: se durante un combattimento
l’animale è ferito, il suo padrone ne risente gli
effetti; se l’evocatore perde il controllo mentale sulla
magia, la bestia acquisisce coscienza e può ribellarsi fino
a distruggere il suo stesso padrone.»
Fajro ascolta con attenzione perché Atua e Kasai
l’hanno solo accennato.
«La Forma Energetica si distingue in tre livelli chiamati
Kou, il più alto, Heikin quello intermedio e Tei quello
più basso. Soltanto due esseri viventi sono in grado di
raggiungere il Kou e sono il venerabile imperatore di Wuxing, unico ad
avere completato la sua formazione, e quello di Heru, che per nostra
fortuna non è ancora riuscito a raggiungere il massimo. Il
livello Heiken può essere raggiunto soltanto dai quattro
generali di Wuxing, e Natsu è quello più vicino
al massimo, e dai cinque servitori dell’imperatore di Heru.
Il livello Tei può essere raggiunto da tutti con qualche
eccezione. I sei samurai di Wuxing hanno tutti raggiunto il massimo,
gli esseri umani, che voi chiamate Saggi, sono molto vicini
all’ultimo passo mentre gli altri esseri viventi non sono
consapevoli dell’energia che scorre nei loro corpi.»
Aki si ferma a parlare, raggiunge Atua, che stava in disparte, lo
indica e dice: «E poi c’è Atua,
l’unico essere umano che in vita ha raggiunto il massimo del
livello Heikin, tanto da poter rivaleggiare con il generale
Natsu.»
«Troppo gentile» risponde Atua ma la donna, con
tono brusco, dice: «Non è gentilezza, anzi, sotto
un certo punto di vista è pura invidia.»
«Ti comprendo mia cara, non preoccuparti» risponde
ridendo Atua.
Aki borbotta qualcosa poi dice a Fajro: «Ragazzo, hai da
farmi qualche domanda idiota come quelle che faceva
quest’uomo per nulla cortese?»
«Maestra, principalmente una, e spero non sia idiota. Qual
è la vera differenza tra un generale e un samurai?
Ovviamente il potere ma non può essere soltanto questo
fattore a determinare i vari livelli.»
Aki è sorpresa e compiaciuta nel notare che Fajro si
differenzia totalmente da Atua in ogni occasione in cui lo incontra e
senza far trasparire la soddisfazione risponde: «Mentre chi
acquisisce il Tei può evocare un animale, chi ottiene
l’Heikin ne può invocare più di uno. Il
generale Natsu, per esempio, ne può evocare sette e riesce a
gestirne quattro nello stesso momento.»
«Maestra, mi permetta una seconda domanda: la Maestra Eteru
per quale motivo non è presente e non è neppure
nominata tra i samurai di Wuxing?»
Fajro non era sicuro se fare questa domanda che era soltanto una sua
curiosità, ma si accorge che tutti i presenti reagiscono
mostrando della preoccupazione sul viso. Aki, dopo un inchino verso il
nulla, risponde: «Dopo la lezione sarai convocato dal
Venerabile Imperatore e risponderà al tuo quesito.
Aki si riporta al centro dell’arena e chiama ogni samurai per
mostrare la propria Forma Energetica Assoluta. Ogni combattente evoca
il proprio animale senza recitare nessuna formula lasciando Fajro a
bocca aperta perché con ognuno di questi samurai si era
sempre allenato solo con le armi e il potere che gli stanno mostrando
amplifica la differenza di forza tra loro e lui.
Atua gli è vicino e cerca di incoraggiarlo: «Con
il tempo riuscirai a superarli perché ognuno di loro ti
fornirà il suo supporto quando tornerai nel mondo degli
uomini, sia magico sia fisico. I buoni rapporti che stai intessendo in
questi mesi assumeranno maggiore importanza perché spesso
combatteranno al tuo fianco.»
Uno dei samurai evoca una Tigre con denti a sciabola fatti di ferro,
Fajro osserva mentre chiede ad Atua: «Con lui non vado molto
d’accordo, forse perché siamo obbligati a fare
insieme un allenamento tutti i giorni ed io non faccio
progressi.»
«In verità lui è designato a essere il
tuo nemico. Kinzoku farà di tutto per metterti in
difficoltà, anche usando l’Elemento Metallo che
stai vedendo evocato nella Tigre, ma non per odio, anzi, lui
è il primo a volere che tu lo batta. Kinzoku, semplicemente,
è il più forte dei Sei e se lo sconfiggi, vuol
dire che puoi passare alla fase seguente.»
§ § §
Finita la lezione teorica e la visione della Forma Energetica dei Sei
samurai, Fajro si ritrova, senza essersi mosso, nella sala cerimoniale.
Davanti a lui ci sono Eteru e un vecchietto ingobbito intento a
ripulire la piccola ciotola del mangiare posta su un trespolo.
«Mi avete convocato imperatore?» dice Fajro
inchinandosi verso il baldacchino.
Eteru sorride mentre il vecchio dice: «Giovanotto, dove stai
guardando? Sono qui al tuo fianco.»
Fajro impallidisce e s’inginocchia di scatto sbattendo
pesantemente le rotule sul pavimento. «Vi chiedo perdono, non
sapevo foste Voi.»
«In effetti, non mi hai mai visto in questi mesi e immagino
che sia facile per un principe potermi scambiare per un
servitore» dice ridacchiando l’imperatore.
Un corvo appare all’improvviso nella stanza e gracchiando
atterra direttamente sul trespolo. Il vecchio chiede a Eteru:
«Per favore, mi porteresti delle ciliegie? Il nostro amico ne
va matto.»
«Sì mio Signore» e una volta risposto
Eteru scompare.
«Vieni più vicino giovanotto, saluta un
amico.»
Fajro non capisce di chi stia parlando poi, avvicinandosi
all’uomo, osserva meglio il volatile ed esclama:
«Il corvo di Sipestro!»
Il corvo guarda Fajro e urla: «Impiccati al
pennone… impiccati al pennone!»
«Agisto! Ma che cosa ci fa qui a Wuxing?»
«Chissà» risponde l’imperatore
senza svelare il segreto del corvo. «Piuttosto ti ho
convocato per diversi motivi. Uno è che voglio essere io a
spiegarti perché Eteru non era presente alla
lezione.»
«Signore, ho notato le espressioni preoccupate degli altri.
Spero di non avere fatto una domanda sbagliata» si rincresce
Fajro.
«È giusto che tu sappia tutto e la tua domanda
è coerente con la lezione. Il suo potere magico oltrepassa
ogni livello, compreso il Kou perché Eteru è la
persona più vicina al Creatore del Tutto. Può
evocare un singolo animale, ma avendo l’Elemento neutro, la
bestia che appare divorerebbe ogni cosa nel creato riportando
l’equilibrio all’inizio dei tempi, mentre, in
disequilibrio, l’animale sbranerebbe ogni essere vivente che
gli si parasse davanti creando un mondo fatto di solo Caos. Eteru
è una persona combattuta perennemente tra la Luce e
l’Oscurità e trova riposo soltanto in due luoghi
di Wuxing: la sala cerimoniale e il Tempio Celeste dove dimora durante
le sue giornate, soprattutto ora che il Caos si è
manifestato.»
«Non sapevo esistesse questo tempio?»
«Come sai alcuni luoghi a Wuxing trascendono la materia e
solo se si ottiene il permesso di visitarli si possono vedere. Durante
il tuo addestramento sarà Eteru stessa a farti entrare nella
sua stanza» dice l’imperatore sorridendo.
Eteru riappare nella sala cerimoniale, s’inchina e si dirige
verso il trespolo per mettere delle ciliegie nella ciotola del cibo.
Agisto gracchia felice mentre l’imperatore sorride dicendo:
«Lo sapevi che questo tipetto è goloso di
ciliegie? Si vede che il buon Sipestro l’ha curato con
amore.»
«Avevamo molti corvi messaggeri a Tan ma
l’ammiraglio si è affezionato a lui fin dal primo
momento. Ricordo che se lo portava appresso anche quando veniva alla
Villa Reale per cerimonie o banchetti» dice sconsolato Fajro
mentre ricorda il bravo ammiraglio defunto nella Grande Guerra.
«Piuttosto, cosa pensi della Forma Energetica dei nostri
samurai?» chiede l’imperatore.
«Onestamente Signore, temo di non riuscire a eguagliare i
vostri combattenti.»
«Eguagliare? Tu li supererai, ma non stando a Wuxing. Qui
devi imparare a gestire il potere magico, sconfiggere il tuo nemico e
dare del filo da torcere a un generale, ma sarà solo nel
mondo degli uomini che la tua forza crescerà al massimo
perché avrai dei compiti precisi da svolgere prima di
affrontare chi si cela dietro la maschera
dell’Inquisitore.»
«Pensavo che avrei fatto le stesse cose di Atua?»
«Oh no, niente è uguale per nessuno, magari si
assomigliano, ma ogni percorso è diverso e più
gravoso di quello precedente.»
«Signore, voi sapete già che cosa dovrò
fare?»
«Esistono dodici oggetti sacri, sette forgiati nel Regno
Wuxing e cinque nei Cinque Regni degli Uomini. Questi oggetti si
tramandano dai genitori ai figli, ma quando uno qualsiasi di questi
manufatti cambia percorso, l’equilibrio è
sostituito dal Caos ed è proprio per uno di questi oggetti
che si è scatenato l’attuale disequilibrio.
Adesso, soltanto cinque oggetti sacri sono nelle mani dei legittimi
proprietari, ma anche questi dovranno essere recuperati e portati a
Wuxing per la purificazione e sia i legittimi proprietari sia gli
usurpatori non cederanno il loro oggetto senza combattere. Due dei
dodici oggetti sono nelle mani dell’Inquisitore, ma egli
conosce solo il loro potere magico e non quello di Luce, mentre uno dei
dodici oggetti è scomparso e so soltanto che durante il tuo
viaggio una persona ti svelerà dove si trova.»
«E gli altri nove?» chiede Fajro.
«Anche nel Caos devo ubbidire alla Regole del Creatore e non
posso svelarti né l’oggetto né dove si
trova. Tu però, scelto da me per questo compito seguendo le
stesse Regole, sarai attratto dal potere magico che emanano e li
riconoscerai, mentre la Luce ti guiderà nei luoghi dove sono
nascosti in bella vista. È mia facoltà dirti che
uno di questi oggetti si trova a Wuxing e dovrai convincere la persona
che lo possiede a cedertelo senza utilizzare armi o magie, ma soltanto
il tuo cuore.»
«Potete dirmi chi?»
«Io» risponde Eteru sorridendo.
§ § §
Sono trascorsi quasi due anni da quando Fajro è stato
portato a Wuxing. Il ragazzo è sempre stato impegnato in
allenamenti con armi e scontri fisici, ma non è riuscito
ancora a evocare il suo Elemento Magico. Fajro, costantemente al
lavoro, non aveva prestato attenzione allo scorrere dei giorni e
soltanto grazie a Kasai e a Mokuzai, sempre pronte a riempirlo di
attenzioni, aveva capito che era passato il tempo. Quella mattina
Fajro, appena sveglio, si era ritrovato le due donne nella sua stanza e
alla sua richiesta di spiegazioni, Kasai, con un enorme sorriso, disse:
«Buon compleanno, Uomo!»
Fajro era felice di ricevere quest’augurio per il suo
diciottesimo compleanno, ma avrebbe voluto trascorre la sua giornata
nella Villa Reale insieme alla madre, agli amici e soprattutto con
Aarde.
§ § §
Secondo Anno (Mondo degli Uomini)
La guerra tra il Regno di Tan e i briganti di Oazo si è
conclusa. Dai trattati di pace il Regno di Tan è costretto a
perdere ulteriori territori, ma ottiene di riprendersi le terre vicine
al mare grazie all’intervento risoluto della Regina di Tera
durante un Concilio dei Cinque Regni.
Nella stessa riunione è stata approvata la richiesta di Oazo
di diventare Stato Libero in cambio della firma di un accordo di
“non belligeranza” contro i Cinque Regni e
l’impegno formale di gestire e controllare il confine del
deserto di Koraha appena acquisito nella guerra contro Tan.
§ § §
È il giorno del diciannovesimo compleanno di Fajro e appena
apre gli occhi trova nella sua stanza, come l’anno
precedente, Kasai e Mokuzai. Ormai tra Fajro e le persone di Wuxing
c’è più confidenza e le due donne
mostrano subito questo legame buttandosi entrambe sul letto del ragazzo.
«Smettetela di toccarmi!» dice Fajro
imbarazzatissimo.
«Io lo faccio sempre, perché oggi ti
lamenti?» chiede Kasai mentre mette la faccia di Fajro sul
suo seno prosperoso.
«E se lo fai lei, posso farlo anche io!» dice
Mokuzai trascinando Fajro sul proprio di seno.
«Attenta, sei piatta, rischi di fargli male al
naso!» dice Kasai ridacchiando mentre Mozukai arrossisce.
«Ragazze smettetela! Siete le mie Maestre!»
«Zitto tu!» dice Kasai baciandolo sulla bocca.
«Se sei un nostro allievo, devi accettare i nostri
ordini!»
Mokuzai, nonostante questo momento di spigliata giocosità,
è pur sempre molto timida, così chiude gli occhi,
spinge in avanti le sue labbra e dice:
«Anch’io!»
Un bacio umido, Mokuzai trema, apre gli occhi, vede Fajro in piedi e
Kasai che la sta baciando.
«Ma sei pazza?» urla Mokuzai.
«Mettiamola in questi termini: io ho baciato Fajro, tu hai
baciato me, quindi lui ti ha baciata in modo
indiretto» risponde Kasai sempre più divertita nel
vedere le strane facce che sta facendo Mokuzai.
Il momento divertente è spezzato dall’arrivo nella
stanza di Atua. L’uomo sembra preoccupato mentre dice:
«Fajro, Kasai, siamo convocati dal generale Fuyu
nell’arena!»
In più di due anni Fajro non ha rivisto questo generale dopo
il giorno in cui aveva accettato di fermarsi a Wuxing e il viso di Atua
non è quello di una persona che reca buone notizie.
Nell’arena sono presenti anche gli altri tre generali e Fajro
sente i loro occhi su di sé, infatti…
«Fajro, il tuo allenamento fisico procede più o
meno bene, comunque procede, mentre il tuo addestramento magico non ha
avuto nessun tipo di evoluzione. Abbiamo deciso di tentare un approccio
diverso, ma soltanto tu puoi acconsentire perché la
possibilità di perdere la vita e pari a quella di
vivere» dice il generale Natsu con intensa determinazione.
Fajro è consapevole che non ha minimamente utilizzato il
potenziale magico rinchiuso nel suo corpo e sa per certo che ogni
persona a Wuxing si adopera per migliorarlo sotto ogni aspetto. Non
mostra paura rispondendo: «Sono stato scelto per questo
compito, l’imperatore crede in me ed io non dubito di voi,
quindi qualunque cosa vogliate fare per accelerare i tempi del mio
apprendistato sono a vostra disposizione. Se è la morte
ciò che mi aspetta, l’accetto.»
«Da quando, due anni fa, ti ho detto che apprezzavamo e
detestavamo il tuo impeto sei migliorato tantissimo anche nella
gestione mentale. Sarà proprio la tua mente a decretare il
successo o il fallimento di questa prova e solo per questo motivo ci
siamo convinti a eseguire un rituale così
pericoloso» dice il generale Aki sorridendo al ragazzo per la
prima volta in questi anni.
Atua stringe a sé Fajro dicendo: «Io non ho
affrontato questa prova che può uccidere completamente il
corpo o soltanto la mente, ma sono qui perché
anch’io credo in te.»
Le parole di Atua ricordano a Fajro la frase che sua madre gli disse
prima che andasse a Raumati, ringrazia Atua con un inchino e ne fa un
altro in direzione di Kasai, sorride, e poi raggiunge il centro
dell’arena, dove sono schierati i quattro generali.
«Ragazzo, mi spiace rivederti solo ora e per questa prova
così difficile ma conto di conoscerti meglio appena sarai di
nuovo sveglio» dice il generale Fuyu. «Stenditi a
terra e resisti fin che puoi.»
Fajro esegue l’ordine e i quattro generali
s’inginocchiano ai suoi quattro lati.
Haru tocca il braccio sinistro del ragazzo, Fajro sente una forza
incredibile scorrere dal braccio verso il cuore, così
potente da fargli accelerare il ritmo cardiaco. Natsu tocca i piedi del
ragazzo e Fajro sente un enorme calore svilupparsi e risalire dalla
pianta fino all’addome. Aki tocca il braccio destro del
ragazzo e Fajro sente intorpidirsi ogni parte del corpo dal collo fino
ai piedi. Fuyu mette le mani sulla testa del ragazzo dicendo:
«Il tuo ciclo vitale muore per rinascere nel fuoco.»
Fajro sente il gelo partire dalle mani del generale per poi spandersi
in tutto il corpo fino a raggiungere il cuore. Il ragazzo ha un
sussulto, inizia a gridare per l’indicibile dolore, il suo
cuore smette di battere ma lui respira ancora, ansima, perde liquidi
dalla bocca, lancia un urlo straziante quando il gelo stringe il suo
cervello come se fosse schiacciato in una morsa, le pupille spariscono
all’indietro e il secondo urlo è
l’ultimo segno di vita del giovane principe di Tan.
I generali si alzano in piedi, Fuyu, spossato, dice ad Atua:
«Il rito ha funzionato, ora tocca soltanto a lui.»
Natsu chiama Kasai: «Portalo nella sua stanza e prenditi cura
di lui. Ti conosco da secoli e so cosa farai, ebbene, hai il permesso
di agire come ritieni più giusto.»
«Grazie della fiducia Maestro, farò tutto il
necessario per aiutarlo» risponde Kasai con estrema decisione.
§ § §
«Ciao bambino mio.»
Fajro riconosce quella voce, apre gli occhi e vede il sorriso di sua
madre.
«Che cosa ci fate qui?»
«Non so cosa sia per te il “qui”, io sono
nella mia stanza alla Villa Reale.»
«Madre, non è possibile, io vedo soltanto
voi!» esclama Fajro perplesso.
«Anch’io vedo soltanto te e sono contenta di
poterlo fare. Come sia possibile, non m’importa,
ciò che m’interessa è sapere che il mio
bambino sta bene» risponde Bruligida con il bel sorriso che
aveva prima della morte del marito.
«Voi come state madre? I vostri capelli sono… sono
di nuovo rossi.»
«Sto bene figliolo.»
«Madre, non so perché sono apparso a voi, ma vi
chiedo di mantenervi salda e forte fino a che potrò
abbracciarvi nuovamente.»
«Bambino mio, credo che la tua anima avesse bisogno di
conoscere la mia situazione, ed è per questo motivo che mi
appari così come aveva fatto tuo padre prima di te. Io ti
prometto solennemente che non raggiungerò il Leggendario
prima di averti rivisto e baciato» risponde Bruligida con le
lacrime agli occhi.
Fajro vorrebbe dire altre parole ma in una frazione di secondo si
ritrova da un’altra parte.
Nella stanza entra Flame e chiede: «Madre, con chi stavate
parlando questa volta?»
«Con il mio bambino. È vivo!»
La ragazza, ora maggiorenne, scoppia in lacrime e abbraccia Bruligida.
Una camera sfarzosa, un bel tavolo e sopra delle buste da lettera.
Fajro guarda chi dorme nel letto e si emoziona chiamandola:
«Aarde, amore mio!»
La principessa non si sveglia ma risponde: «Sei vivo o sei
soltanto un bel sogno?»
«Sono vivo e immagino che la mia anima sia arrivata da te
perché attende una risposta da due anni, dal giorno in cui
mi hai visto con le mani insanguinate. Ti supplico, fammi conoscere la
tua verità.»
«Quel giorno non ho potuto dire ciò che pensavo ma
solo ciò che ho visto, ma nel mio cuore sono sempre stata
sicura che non eri stato tu ad assassinare
l’imperatore.»
«Mia adorata, tornerò da te a ogni
costo.»
Il ragazzo vorrebbe abbracciarla ma anche questa volta si ritrova in un
altro luogo.
Aarde si sveglia di colpo, il suo cuore batte all’impazzata,
è certa che non fosse un sogno perché il volto
del giovane è leggermente cambiato nel corso degli ultimi
due anni, soprattutto per quell’inizio di barba biondiccia
che gli cresce sul viso. Chiude di nuovo gli occhi e sorride dicendo:
«A presto, amore mio.»
Fajro appare in un luogo innevato, si guarda attorno vedendo soltanto
la neve candida. Sente freddo, gli fa male la testa, soffia sulle mani
per scaldarsi ma non funziona perché non sono solo loro a
essere raffreddate, ma l’intero corpo perché
è nudo in quel luogo. Chiama:
«C’è qualcuno?»
Una voce, proveniente da molto lontano, risponde: «Sei solo,
nessuno può aiutarti, o vivi o muori!»
Il ragazzo riconosce chi gli ha risposto. «Generale Fuyu, non
mi arrenderò mai!»
Fajro non riceve altra risposta, inizia a camminare sperando che il
movimento gli procuri calore, ma il freddo è troppo intenso.
Altri passi ma cade all’indietro mentre altra neve scende dal
cielo iniziando a ricoprirlo.
«Tutto qui quello che sai fare?» Questa volta
è la voce del generale Natsu.
Fajro non risponde, non riesce perché anche le corde vocali
sembrano congelate, però il suo spirito è
indomito, arrendersi non è contemplato. Il suo cuore aumenta
il ritmo dei battiti e per la prima volta lo sente e lo accoglie: il
suo fuoco arde, il suo Elemento ruggisce, i suoi pensieri, liberati dal
timore di avere già perso le due persone che ama, scongelano
la morsa che stringeva la sua mente. Tutto si è acceso, ma
forse è troppo tardi, però continua a fidarsi di
loro e lascia che il suo corpo bruci con quella fiamma che è
arrivata per avvolgerlo completamente.
Fajro sente un profumo delizioso, ma anche un peso addosso, apre gli
occhi ed è nel suo letto. Ma non da solo! Anche lei
è nuda, gli è sdraiata sopra, le sue braccia lo
stringono forte ma con tenerezza. Lui la chiama per nome:
«Kasai, grazie.»
La donna si solleva mettendosi cavalcioni su di lui, non è
mai stata timida e fargli vedere il suo seno nudo non la disturba,
anzi, probabilmente lo desidera da qualche tempo. Kasai sorride, si
abbassa verso Fajro e gli regala un bacio, semplice, tenero,
affettuoso, uno schiocco così divertente che entrambi
ridono. Kasai vorrebbe muoversi sopra di lui, le piace quel ragazzo, ne
è attirata e non solo per lo stesso Elemento Magico, la
voglia di essere posseduta con forza sul quel letto è
inebriante, ma si trattiene, non è lì per questo,
forse un giorno, o forse mai, non importa, adesso lei vuole aiutare
questo giovane. Dice: «Ero certa che saresti tornato sano e
salvo!»
«Kasai, l’ho sentito e riuscirò a
evocarlo!»
«Io l’ho visto, però è un
cucciolo» dice Kasai ridacchiando, ma subito smette
perché Fajro la ribalta sul letto fermandosi sopra di lei.
Kasai diventa rossa, Fajro la guarda e ride dicendo: «Questa
volta sei tu a essere già tutto un fuoco.»
Ma lei vince sempre questa battaglia. «Stai aspettando che
sia io a indirizzarlo nel punto giusto?»
Fajro scatta in piedi e si copre velocemente mentre Kasai ride, non
solo per questo momento imbarazzante, ma perché lui
è davvero tornato.»
§ § §
È il momento di dimostrare che l’ultimo tentativo
è andato a buon fine. Fajro è
nell’arena, davanti a lui proprio il generale Fuyu.
L’uomo non sorride, mostra subito la sua intenzione di
attaccare senza riserbo; il ragazzo si adegua, sfila dal fodero la
strana spada chiamata katana e la punta verso l’avversario ma
questa volta non parte diretto: studia le movenze, medita e libera la
mente. Fuyu estrae la sua katana e urla buttandosi contro Fajro con
impeto e il primo scambio di colpi sono delle parate e contrattacchi.
Ai lati dell’arena molti osservano, qualcuno ha una reazione
di stupore, altri rimangono impassibili, tutti attendono la parte
più importante della sfida.
Fuyu evoca uno scorpione gigante, molto simile a Skorpio, una delle
creature malvagie di Koraha, il ragazzo non mostra paura e attraverso
la sua Forza Energetica fa apparire il suo animale: un leone con occhi
e artigli infuocati, non è enorme, ma neanche piccolo. Fuyu,
mentre agita le mani, esclama: «Ora la parte
difficile.»
Anche lo scorpione mostra l’aculeo infuocato e il leone
indietreggia fino a raggiungere Fajro. La bestia leonina guarda il suo
creatore, apre la bocca per fare di Fajro il suo cibo, ma il ragazzo
alza il braccio e mette la sua mano davanti alle fauci del leone.
Animale ed evocatore si guardano intensamente, entrambi sembrano
propensi a sprigionare con potenza delle fiamme dagli occhi per
colpirsi a vicenda, ma il leone invece abbassa la testa per farsi
accarezzare e poi rivolge la sua attenzione allo scorpione facendo un
ruggito così forte da far tremare i muri. Fajro dice
soltanto “combatti” e il leone scatta a grande
velocità contro lo scorpione senza temere nulla.
Il generale Aki crea una barriera fatta d’acqua che si
solidifica immediatamente in ghiaccio ponendola in mezzo alle due
bestie mentre il generale Natsu urla: «Ora Fajro, esegui il
rientro!»
Il ragazzo solleva il braccio, il leone svanisce lentamente mentre
tutta l’energia, fatta a forma di lingua di fuoco,
è assorbita dalla mano di Fajro. Il contraccolpo fa
indietreggiare il ragazzo di qualche passo ma Fajro resta in piedi
senza accusare dolore fisico. Aki fa scomparire la barriera ghiacciata,
Fuyu, che aveva fatto rientrare la sua energia senza contraccolpi,
cammina veloce verso Fajro e s’inchina davanti a lui dicendo:
«Ben fatto, prosegui su questa strada e arriverà
il giorno in cui il leone non avrà bisogno di ricevere
istruzioni.»
Gli altri nell’arena si avvicinano a Fajro e mostrano la loro
soddisfazione nei modi che più conoscono: abbracci, baci,
inchini e musi lunghi mentre dicono “bravo”, ma
tutti rifilano un delicato pugno sulla testa del ragazzo.
Fajro sorride felice ma Kasai, dopo essersi parecchio strusciata su di
lui, lo richiama all’ordine: «Forza, adesso
dobbiamo provare la magia elementare!»
L’arena si sgombera quasi completamente: Kasai e Fajro si
dispongono al centro mentre a osservare rimangono il generale Natsu e
Atua.
«Il rito ha avuto successo?» chiede Atua
preoccupato.
«A livello magico c’è stato un enorme
balzo in avanti, il ragazzo deve lavorarci sopra per trovare
l’intesa perfetta con il suo leone, ma ciò che
è sicuramente cambiato in meglio è
l’aspetto mentale. Qualunque cosa abbia visto gli ha spezzato
le catene che lo imprigionavano e l’imperatore ha
già deciso di fargli cadere l’ultimo muro. Grazie
al vostro lavoro sappiamo cosa continua a opprimere il ragazzo e
più tardi l’imperatore in persona darà
in pasto al flusso energetico Fajro.»
Al centro dell’arena Kasai e Fajro depongono le armi e dopo
pochi istanti iniziano l’allenamento magico. Entrambi si
mettono in posizione, uno affianco all’altro, per uno scontro
fisico ma dai loro pugni più avanzati escono delle fiamme;
Kasai le indirizza verso un bersaglio mentre quelle di Fajro rimangono
ferme nella sua mano.
«Cancellati la mente» dice Kasai sottovoce.
«Obiettivo, non risultato.»
Le fiamme di Fajro prendono vigore, ma non raggiungono il bersaglio
fermandosi a poca distanza.
«Sono curiosa, proviamo a incanalarle sulla katana»
dice Kasai prendendo la spada da terra.
I due sguainano la spada, le loro mani sprigionano il fuoco, la katana
di Kasai s’incendia mentre le fiamme di Fajro non si fermano
e colpiscono il bersaglio facendo un buco come se dalla spada fosse
partito un colpo.
«Ho sbagliato?» chiede Fajro notando lo sguardo
interrogativo di Kasai.
«Sì, ma in teoria no. L’obiettivo finale
di questa tecnica è proprio quello che hai fatto tu, ma non
so né come né perché tu sia riuscito a
completare l’allenamento senza passare attraverso il livello
intermedio.»
«In che senso?»
«Se con il pugno non arrivi al bersaglio, sempre in teoria,
con la spada non dovresti riuscire neppure a farla incendiare
completamente.»
Il generale Natsu ha assistito alla scena e chiama la donna:
«Kasai, parliamone tra noi, forse dobbiamo cambiare
prospettiva con lui.»
Fajro vorrebbe dire qualcosa, ma in un attimo si ritrova nella sala
dalle pareti bianche che ha visto soltanto quando Atua gli ha fatto
visitare Wuxing il primo giorno.
L’imperatore è nella sala ma Fajro si sorprende
soprattutto perché non ha brividi com’è
accaduto la prima volta, ma, al contrario, sente un enorme calore.
«La risposta è semplice: adesso anche tu puoi
maneggiare la magia e ciò che provi è il fluire
del tuo elemento mentre è in contatto con ogni Globo di Luce
presente in questa sala» dice l’imperatore.
«Signore, c’è altro, sento qualcosa di
famigliare, ma non è fuoco» risponde Fajro mentre
si tocca la barba appena accennata sulle sue guance.
L’imperatore appare piacevolmente sorpreso e urla:
«Straordinariamente ottimo!»
Fajro rimane interdetto da questa strana felicità, vorrebbe
parlare ma nota che l’imperatore sta alzando il braccio verso
l’alto e lo guarda. L’uomo sembra aver preso
qualcosa tra le dita, serra il pugno e abbassa il braccio mentre dice
qualcosa in una lingua arcaica. L’Imperatore, completata la
formula, muove il braccio come se volesse lanciare dei semi in un orto
e davanti a Fajro appare un suo vecchio amico.
«Siete cresciuto anche in altezza mio Principe»
dice il Saggio Saga lasciando senza parole Fajro che, intimorito, fa
qualche passo indietro.
«Ciò che avevi sentito era l’Elemento
Aria proveniente dal Globo di Luce di Saga, e ciò che vedi
è lo spettro del tuo saggio di corte» dice
l’imperatore mentre traballa sulle gambe. Il ragazzo lo aiuta
a rimanere in piedi e l’imperatore afferma: «Questo
effetto negativo si ripercuote su chi manipola dell’energia
pura perché l’evocatore deve fornire parte della
propria vitalità allo spettro per potersi
manifestare.»
«Perché avete fatto questa cosa se poi ne pagate
le conseguenze?» chiede Fajro preoccupato.
«Fajro, in questi anni ho imparato a conoscere i tuoi
pensieri e dopo il rito con i quattro generali la tua mente
è diventata molto più ferma. Sono certo che hai
visto ancora in vita le persone che ami e questo ti ha rafforzato,
così come sono certo che solo incontrando Saga scioglierai
l’ultimo nodo che ti lega al tuo passato più
tragico» risponde l’imperatore con sicurezza.
«Ora sto meglio e vi lascio soli» aggiunge
l’imperatore prima di scomparire.
Fajro è titubante, non sa cosa dovrebbe dire al Saggio,
allora è Saga a parlare per primo. «Figliolo, io
ti conosco da quando sei nato, comprendo più di tutti il tuo
carattere e immagino che ti stia torturando ritenendoti colpevole per
la mia morte.»
«Ho accettato che ognuno sceglie la sua strada, ma sei
rimasto sul fondo del mare e continuo a dirmi che è stata
colpa mia perché ero troppo distratto sul ponte. Potevi
tornare tu sulla terra ferma, avresti potuto aiutare Torcon nei mesi
seguenti, era lui il principe ereditario di Tan.»
«Fajro, perché continui a dire che la tua salvezza
sia stata la mia morte? Forse prima potevi crederlo, ma adesso che sei
a Wuxing e conosci la verità sulle Leggi Magiche, non ti
è mai venuto il dubbio che io avrei potuto fare una terza
magia?»
Il ragazzo è sorpreso dall’affermazione di Saga e
il Saggio lo rimprovera: «Sei un testone, impari le cose in
fretta, ma poi le lasci indietro come se fossero nozioni slegate una
dall’altra!»
Fajro accenna un sorriso dicendo: «Ho imparato a essere
testardo da un Saggio di mia conoscenza.»
«Bubbole! Adesso mi tocca darti l’ennesima lezione!
Il ponte è crollato, siamo finiti sul fondale del
mare…» dice Saga attendendo che Fajro concluda la
frase.
«Mare dell’Ovest.»
«Per la geografia del mondo ci siamo; qui ti hanno anche
detto che sul fondo del Mare dell’Ovest
c’è… »
«Il Regno di Sea.»
«Ora una domanda di storia; se il Kraken era a Ngahuru gli
altri due erano…»
«Il Leviatano e il Nathair Mara stavano uscendo dal Regno di
Sea e tu li hai fermati.»
«Forse ero uno dei pochi saggi ad avere percepito un
disequilibrio nella magia e ho agito seguendo il mio istinto tenendoli
a bada in modo che nessuno dei due potesse colpire te o tuo fratello.
Prima di lanciarti verso l’alto ti ho detto che avrei
compiuto il mio dovere fino all’ultimo e il mio compito, come
Saggio di Tan, è sempre stato quello di proteggere gli eredi
del Re. Così come il tuo dovere è di proteggere
il tuo regno fino all’ultimo istante della tua
vita.»
«Sono le parole che ripeteva spesso di mio padre»
dice malinconicamente Fajro.
«Explodon è stato un esempio per tutti, anche per
noi saggi più anziani, ma aveva il tuo stesso caratteraccio!
Contestava ogni decisione di tuo nonno e tu hai acquisito questo lato
ribelle da lui» dice Saga ridendo.
Fajro si accorge che lo spetto di Saga sta scomparendo lentamente e gli
dice: «Vecchio testone, mi mancano molto le tue
sgridate.»
«Mio Principe, usate ogni mezzo che vi sarà
fornito e sconfiggete l’oscurità così
da riportare la pace nei Cinque Regni. Anche’io
credo in voi» sono le ultime parole del Saggio Saga prima di
svanire.
L’imperatore riappare nella sala e Fajro chiede:
«Perché non me ne avete parlato?»
«Dirtelo io ha poco valore, sentirsi dire come si sono svolti
i fatti dalla persona che li ha vissuti è tutta un'altra
cosa. Devo essere sincero e dirti che non sarei voluto arrivare a
questo punto, avevo la speranza che il solo fatto di essere qui ti
potesse smuovere i blocchi che ti opprimono.»
Il ragazzo mostra la sua sofferenza nell’aver deluso le
aspettative ma l’imperatore gli dice ridendo:
«Forse sei proprio un testone!»
Fajro sorride, rialza la testa, guarda quel vecchietto determinato e
dice con assoluta convinzione: «Per anni ho vissuto nel
benessere, mi sono impegnato in lavori che un principe non dovrebbe
fare soltanto per dimostrare agli altri di essere indipendente.
Litigavo con chiunque dicesse qualcosa che mi disturbava, ho fatto
ammattire Saga durante le lezioni e mio padre senza capire che mi stava
ascoltando, infine ho insultato mio fratello pensando che fosse un vile
e adesso comprendo quanta ragione avesse mia madre nel dirmi che mi
sarei pentito. Ora ho capito davvero che il passato ha forgiato il
presente e che non esiste un domani senza l’oggi; ora ho
compreso pienamente il mio obiettivo e non ci saranno altri giorni
senza passi in avanti. Non lotterò per dimostrare agli altri
che sono capace, ma lo farò perché è
il mio dovere!»
CAST
Importanti
Agisto – Corvo messaggero appartenuto a Sipestro di Tan
Ten [m] – Bimbo che vede gli avvenimenti attraverso gli occhi
del corvo
Atua Primo [m] – Leggendario Imperatore dei Cinque Regni Umani
Fajro [m] – Principe di Tan e protagonista della storia
Amara [f] – moglie di Atua Primo, deceduta da secoli (solo
nominata)
Regno Wuxing
- ? [m] – Imperatore (il suo nome non è stato
ancora detto)
- Aki [f], Fuyu [m], Haru [m], Natsu [m] – i quattro generali
di Wuxing
- Eteru [f] (Neutro) – la samurai definita più
vicina al Creatore
- Kasai [f] (Fuoco), Mizu [m] (Acqua) – due dei tre samurai
con Elementi Primari
- Kinzoku [m] (Metallo) – uno dei tre samurai con Elementi
Secondari
- Mokuzai [f] (elemento ancora sconosciuto) – una dei sette
samurai
Regno Sea
(regno negli abissi marini)
- Kwakhala [f] – Regina (solo nominata)
- Esseri mostruosi: Kraken, Leviatano
Regno Koraha
(regno nel deserto omonimo)
- Yuly [f] - ? (solo nominata)
- Esseri Mostruosi: Golem, Skorpio
Regno Sliabh
(regno sulle montagne condivise tra Metel e Tera)
- Esseri mostruosi: Gigante
Regno Hout
(regno chiamato anche Foresta Proibita)
- Esseri mostruosi: Ombra della foresta?
Regno Heru
(regno sotterraneo posizionato alle radici
dell’albero Hyperion)
- Innominabile – Imperatore (soltanto identificato come
imperatore)
- ? – Cinque servitori di Heru
Altri personaggi
nominati o apparsi nel capitolo
- Vecchio Maestro – è l’uomo che aiuta
il piccolo Tan nell’apprendimento di una qualche arte magica
ancora non definita
- Atua, CCXVII del suo nome, vero nome Ohlaka, era la saggia di corte a
Metel prima di diventare Imperatore dei Cinque Regni
- Titan, Re del Regno di Metel
- Sipestro, ammiraglio di Tan deceduto nella Grande Guerra nella
battaglia nel Mare del Nord ucciso in duello da Oceanya, principessa e
comandante in capo dell’esercito di Dwr
- Bruligida, Regina del Regno di Tan
- Flame, ex ancella della regina, è stata adottata da
Bruligida e ora è principessa del Regno di Tan
- Aarde, principessa ed erede di Tera
- Saga, Saggio di corte a Tan, deceduto durante la Grande Guerra nella
battaglia del Ponte Nord/Ovest per salvare il principe Fajro
Schema della magia
- Ogni Essere Vivente è costituito di Energia
- Con al morte fisica l’Energia si tramuta in un Globo di
Luce o in uno Oscuro
- Il Globo di Luce raggiunge il Regno Wuxing (il bene) mentre il Globo
Oscuro raggiunge il Regno Heru (il male)
- L’Energia di ogni Essere Vivente è la base per
la creazione degli Elementi Magici
Schema degli elementi
magici
- Esistono due Elementi Dominanti: Luce, Oscurità
- Esistono tre Elementi Primari: Acqua, Fuoco, Terra
- Esistono tre Elementi Secondari: Aria, Legno, Metallo
- Esiste un Elemento Neutro: Etere
- se uno o più Elementi Secondari acquistano potere
crea/creano squilibrio
- con lo squilibrio uno o più Elementi Primari
soccombe/soccombono e l’Elemento Neutro diventa Caos
- L’Elemento Caos dona maggiore potere all’Elemento
Dominante Oscurità che prende il soppravvento sulla Luce.
Schema della Forma
Energetica Assoluta
- La Forma Energetica Assoluta è il massimo raggiungibile
nella Forma Energetica
- La Forma Energetica si divide in tre livelli:
a) Livello Kou (alto) : lo ottengono solo l’Imperatore di
Wuxing e l’Imperatore di Heru
b) Livello Heikin (intermedio): lo ottengono solo i generali di Wuxing
e i servitori di Heru
c) Livello Tei (basso) – lo ottengono i samurai di Wuxing e
tutti gli altri esseri viventi che hanno coscienza delle differenze.
- La Forma Energetica evoca magicamente un Animale
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