Marco
era rilassato sul petto del suo ragazzo,che era seduto sul divano a
giocare,adorava osservarlo mentre era così concentrato sullo
schermo,ogni tanto si mise a grattare il suo mento ruvido,alzando il
suo languido sguardo verso di lui.
"E'
l'ennesima volta che mi sconcentri Marco,stanotte niente chika chika
boom boom" il ragazzo con le lentiggini mise il broncio.
"Quegli
occhi da cucciolo...guarda che non ci casco più" Jean poteva
perdere mille partite, ma non si sarebbe mai arrabbiato per davvero.
"Prova
a giocare con me,se ne hai il coraggio?"Sasha, che era insieme a
loro,era determinata a vincere e prese in mano l'altro joystick.
"Io
vincerei per forza contro di te,senza ombra di dubbio" il suo
amico faceva lo sbruffone come al solito.
"Sei
sicuro?non è che lo dici perchè temi la mia
bravura?" si chinò
e appoggiò un gomito sul tavolino davanti a loro.
"Stai
occupando la mia visuale,torna in cucina a svuotare il nostro
frigorifero" Marco,decise di cambiare argomento per fermare i
loro battibecchi,prima che la situazione degenerasse e per prevenire
che Sasha si trasformasse in una belva.
"Stiamo
tranquilli ragazzi,consoliamoci del fatto che non siamo ancora finiti
come Eren" Marco aveva ricevuto fino a poco fà,un messaggio
da
parte di Armin,mentre era tra le braccia di Jean.
"Almeno
lui è fortunato, essere l’assistente di un amico
che è anche un
hacker,caspita''
Marco
era stato troppo vago e l’atmosfera intorno a lui, si era
alterata
velocemente,ma forse, anche Jean, doveva prestare più
attenzione.
‘‘Eren
sta rischiando la galera, hanno trovato casa sua” Jean rimase
stranito, nonostante tutto, ripensò al rischio che aveva
rischiato
insieme a Marco nella settimana scorsa.
Mentre
era più focalizzati nel fare qualcos'altro.
‘‘Com’è
possibile? Armin è sempre stato attento a queste cose''
Sasha
intervenne.
‘‘Può
essere che è stata Mikasa che era preoccupata per
voi” prima che
gli altri potessero rispondergli, Sasha trovò la sua ovvia
supposizione.
“È
una possibilità..” Jean premò play,non
aveva bisogno di agitarsi
sapendo che Armin avrebbe sicuramente avuto qualcosa in mente.
“No,Sasha
ha ragione,ci siamo soltanto limitati a rassicurarla su Armin,e
questo forse,l’ha fatta un pò dubitare”
in effetti,nell’eseguire
certi incarichi pieni di responsabilità, non erano neanche
sicuri
loro stessi di quello che stavano facendo escludendo i soldi come
risultato, ma almeno potevani ringraziare il cielo che non avevano
corso rischi.
“O
può essere che Eren si è costituito lui
stesso,perchè che fa
brutto andare in cella ragazzi eh” Jean indossò
degli occhiali
neri in modo teatrale, e si stravaccò con la schiena
rilassata e le
braccia e le gambe allargate.
“Lo
stile non è acqua” Intanto Sasha imitava Mikasa
strusciandosi
addosso giocosamente,ma Marco non approvava.
°°
“Ti
sei cacciato in un gran bel guaio,Eren”
I tacchi di Annie rimbombavano nella stanza,mentre il poliziotto si
assentò per un pò.
“E
sarai tu a tirarmi fuori dai guai,non è
così?” Eren,seduto, alzò
leggermente la testa,per guardarla con lieve diffidenza.
Annie,con
la complicità di Eren,che blocco la porta,scavò
nell'armadietto e
si mise la divisa da poliziotta.
Fecero
giusto in tempo,che Eren tornò a sedersi,dopo che
sentì la porta
sbattere.
Lui
non aveva la più pallida idea se il piano di Annie avrebbe
funzionato,ma non aveva altra scelta in quel preciso momento,che
affidarsi a lei e alle sue capacità.
Mikasa
intanto, li osservava da lontano.
Eren
era insieme a quella donna che prima l'aveva bloccata,era una
poliziotta?
Ma
non era in divisa fino a poco fà
Sommersa
tra I suoi pensieri,passarono minuti,mezz'ora,Eren uscì
fuori
insieme a quella
donna,forse
doveva farsi anche lei i capelli biondi?
Che
stupida,mi sto comportando come una bambina
Si
avvicinò a loro,speranzosa di poter aver un confronto
“Eren,posso
parlare un attimo con te?” Eren la ignorò e la
guardò soltanto di
traverso,Annie si spostò davanti a lui.
“Stai
tranquilla Mikasa,l'ho aiutato a ltirarsi fuori di qui”
Mikasa la
guardò di traverso.
“Come
fai a sapere il mio nome?” Mentre proseguivano con il
discorso,si
allontanarono per evitare sguardi sospetti.
“Eren
me l'ha detto,bene il mio compito,è fatto” L'amico
di Eren spuntò
da un angolo.
“Questi
vanno bene?” Armin mostro I soldi ad Annie,che
annuì e se ne andò
via,senza degnarli di uno sguardo,quasi come un robot.
Mikasa
guardò per terra.
“Senti..
Armin,ti conosco appena,ma ti chiedo scusa,sono io che ho avvisato la
polizia,mi ha fatto delle domande e io... ho risposto” Armin
fù
sbigottito,per tutto questo lasso di tempo,credeva di aver sbagliato
qualcosa,invece avrebbe dovuto capirlo fin da subito.
Mikasa
trovò il coraggio di guardarlo negli occhi,che erano scuri
come una
foresta e quasi indecifrabili.
“Quindi
eri davvero in pensiero per loro due e non ti fidavi eh” si
grattò
la testa,Eren lo strinse forte con una pacca sulla spalla.
"Grazie
mille,posso sempre contare su di te" Armin sorrise, non era
niente questo per lui.
“Questo
e altro per te Eren, adesso dobbiamo trovare un modo per-”
Eren
osservò di lato Mikasa, che come risposta, si
girò i pollici delle
mani
“Adesso
per favore,ci lascieresti un attimo da soli?Ne riparliamo
più tardi”
Armin lo salutò e se andò.
Passarono
dei lunghi secondi interminabili
“Sbaglio
o mi sento osservata da qualcuno? Mikasa non si sbagliava, qualcuno
la stava spiando.
“Girano
molte persone qua in giro” la voce di Eren la
catturò.
“Si,beh,
ecco.. ” Mikasa starnutì per tre volte
consecutive, Eren alzò
lievemente il sopracciglio con un impercettibile sorriso.
“Ti
sei dimenticata quella sciarpa” Mikasa si
accarezzò il collo,
ripensare a quel momento la fece arrossire, ma assunse un sguardo
fermo e rigido, non voleva mostrarsi vulnerabile.
“Non
ne ho bisogno,e poi non fa ancora freddo” incrociò
le braccia,
sbuffando aria dalla bocca, Eren si siede sui gradini, con le braccia
appoggiate dietro di lui.
Mikasa,
prima esitò qualche secondo,ma poi si unì a lui.
“Eppure
hai starnutito quasi quattro volte,sei raffreddata” Eren
guardò il
cielo.
“Tu
giri a petto nudo di notte, ma io non dico nulla” Eren rise
sotto i
baffi,ricordando quella scena, era appena uscito dalla doccia.
“Senti
Eren,non ce l’hai con me, vero?” Mikasa gli
sfiorò la spalla
apprensivamente
“Sono
stato già in galera per una settimana, con la differenza che
Armin
quella volta,non sapeva come aiutarmi” stava per
rispondergli,ma
Eren girò la schiena nella sua direzione
“Secondo
me ti preoccupi troppo per gli altri,Armin è stato sempre un
amico
affidabile,avrebbe fatto la stessa cosa per i tuoi,i nostri
amici”
inclinò la testa per notare che la mano di Mikasa la mano di
Mikasa
non si era staccata dal sua spalla.
Mikasa
si alzò in piedi
“Allora
perchè non mi hanno parlato mai di te? Mi sembra sospetta
come cosa”
si alzò anche Eren che gli bisbigliò
nell’orecchio e afferrò
piano il suo polso
“Forse
non l’hai ancora capito, io aiuto Armin e insieme facciamo
hackeraggio,meno persone lo sanno meglio è” Mikasa
spalancò gli
occhi,doveva sicuramente tenere acqua in bocca
La
sua voce sussurata la ipnotizzò.
“Ah
quindi la quella poliziotta ti aiutato a..” Mikasa fece di
tutto
pur di nascondere l’argomento di discorso da orecchie
indiscrete.
“Annie
lavora in questo settore, anche lei fa l'hacker”
“Ah
quindi è la tua..” non fece in tempo di
rispondere, che un gruppo
di bambini frenetici che correvano,la fecero traballare.
Eren
stese la mano per afferarla, ma cadde insieme a lei per le scale.
Sopra
di lei, la sua testa fece impatto sul suo petto.
“Ah
che male,questi bambini sono figli di satana”Eren si
lamentò ma
poi aprendo gli occhì, si accorse di non essere atterrato
sul duro
cemento
Non
appena Mikasa esclamò con il suo viso,Eren si
staccò da lei in
evidente imbarazzo, cercando di sdrammatizzare.
“Almeno
atterrando sul morbido, non mi sono fatto male, e tu stai
bene?”Mikasa era diventata più rossa della sciarpa
che gli aveva
regalato, stava per alzare un mano, ma Eren la afferrò
agilmente.
“Qui
la situazione si sta riscaldando”Sasha era insieme a Marco.
“È
questo quello che ti dicevo quandi mi sentivo osservata,Eren”
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