La prima torta

di Yurippe
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La servitù del castello delle tenebre era impegnata nel lavoro in cucina quando Lady Moon fece la sua comparsa.

“Signora….” esclamò il capo cuoco, per poi fare un leggero inchino seguito dai suoi colleghi.

La neo sovrana fece un cenno con la mano per fare capire a loro di ricomporsi e prese parola: “andate pure a riposarvi un po’, della torta di mio marito me ne occuperò io”.

A quelle parole tutti i cuochi spalancarono gli occhi sorpresi, mai era venuto a loro un ordine simile, il riposo di solito era a loro concesso solo una volta terminato il lavoro.

“Vostra altezza, dite sul serio?” chiese una delle cuoche, per essere sicura di aver capito bene

Rosalie –ovvero Lady Moon- annuì “più che seria, voglio occuparmene io della torta quindi godetevi le vostre ore di libertà, quando avrò finito vi chiamerò io”.

Allora la servitù della cucina sorpresa ma contenta allo stesso tempo di quelle ore improvvise di libertà uscì dalla cucina per dirigersi in giardino, in modo da respirare aria frescha.

Lady Moon allora, rimasta sola si rimboccò le maniche “e ora….diamoci da fare!”

 

*

Erano circa le due di notte quando Ace –ossia Bloody Moon- rientrò al castello delle tenebre.

Quel giorno essendo il suo compleanno, aveva festeggiato al castello della luce insieme a Andrew e Tea, semplicemente come Ace il comandante dell’esercito e nient’altro. Loro non sapevano della sua vera identità e non dovevano scoprirlo assolutamente. E questo, ammetteva, più il tempo passava più diventava stressante.

Ora che quella giornata era finita voleva solo buttarsi sul letto edormire.

Ma, una volta aperta la porta dovette cambiare i piani, infatti come entrò e si avvicinò al letto una sorpresa inaspettata lo colse: una torta.

“Ma…questa?”

“Piaciuta la sorpresa?” la voce di Rosalie colse il principe delle tenebre totalmente di sorpresa, appena si girò alle sue spalle vide Rosalie, che lo guardava un sorrisetto.

“Rosalie cara, l’hai fatta tu?” chiese allora stupito.

Lady Moon annuì “Certo che si, dimentichi che sulla terra lavoravo in una pasticceria? L’ho fatta alle mandorle proprio come quella che adocchiasti la prima volta che sei venuto a trovarmi al negozio”.

Bloody Moon si ritrovò a sorridere, ricordava bene quel giorno, come ricordava gli anni di solitudine alla ricerca di colei che sarebbe diventata sua moglie, anni di ricerche vane tanto che si era rassegnato a rimanere solo tutta la vita ma poi,….sulla terra, aveva incontrato lei, una normale pasticcera di paese che era destinata a diventare Lady Moon, ma non lo sapeva.

Inizialmente non fu facile, lei –anche se come cosa era comprensibile- non credeva a lui e a tutta la storia e rifiutava il suo destino. Anche quando infine lui l’aveva rapita per portarla a Lawent lei aveva continuato a opporre resistenza per un po’ ma, alla fine aveva accettato il suo destino e aveva iniziato a ricambiare i sentimenti del moro.

Ed ora eccoli lì, dopo tre mesi a festeggiare il compleanno di quest’ultimo insieme.

Dopo alcuni secondi interminabili Bloody Moon prese parola “beh,  già che siamo qui direi di mangiarci insieme la torta, che ne dici?” chiese con un sorrisetto ambiguo.

Rosalie subito annuì, ricambiando il sorriso “non c’è manco da chiederlo”

E così fecero.

Non sapevano quanti altri momenti sereni avrebbero trascorso insieme, con una guerra alle porte quei momenti potevano finire da un momento all’altro ma ora non importava, stavano vivendo proprio uno dei momenti felici e se lo sarebbero goduti fino in fondo.





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