contest
Love
is like a friendship
caught on fire.
[NaLu Love Fest 2019]
Day
7: Reunion
[Modern!AU]
Come ci fosse finita con le labbra incollate a quelle di Natsu Dragneel
su uno dei vari divani in pelle della lussuosa casa di Mavis
Vermillion, Lucy non avrebbe saputo dirlo. Doveva essere stato a causa
dell’euforia per quell’inaspettata reunion tra ex
compagni di classe che Mavis stessa si era occupata di organizzare a
distanza di tre anni dal diploma, o forse per via di quei bicchierini
di troppo che Cana le aveva fatto ingurgitare a suon di
«BEEE-VI! BEEE-VI! BEEE-VI!», o magari a causa
della velata delusione che l’aveva colpita scoprendo di
essere l’unica rimasta single, dal momento che Mavis e Zeref,
Levy e Gajeel, ed Erza e Gerard erano tutti finiti (piuttosto
prevedibilmente) insieme e che perfino Juvia era finalmente riuscita a
conquistare il cuore del suo Gray-sama.
O forse non c’entravano nulla né la rimpatriata,
né l’alcol o la nascita di tutte quelle nuove
coppie. Forse Lucy aveva ceduto alle esplicite avances di Natsu per il
semplice fatto che ne era stata segretamente innamorata per tutto il
corso delle superiori: più volte aveva cercato di
dichiararsi, ma le era sempre mancato il coraggio, un po’
perché si trattava della sua prima cotta e la cosa la
intimoriva alquanto, un po’ perché Natsu non
sembrava provare per lei qualcosa che andasse oltre
l’affetto, quindi Lucy era certa che un suo rifiuto non solo
le avrebbe spezzato il cuore, ma avrebbe anche minato le fondamenta
della loro amicizia. Finita la scuola, avevano preso strade diverse:
lei aveva intrapreso la facoltà di lettere con il sogno di
diventare giornalista o scrittrice, un sogno che coltivava ancora
giorno dopo giorno, mentre Natsu aveva seguito le orme di suo padre
entrando nell’azienda di famiglia. Durante il primo anno di
separazione, si erano visti più volte per prendere un
caffè insieme o per un’uscita in comune con i loro
amici, ma dopo quell’anno i loro incontri si erano fatti
sempre più radi fino a svanire del tutto, forse a causa dei
troppi impegni o forse a causa della lontananza fisica, da cui poi era
derivata una lontananza anche effettiva.
Eppure, nonostante ciò, era bastata
quell’improvvisa reunion non solo per farli riavvicinare, ma
anche per far scattare la scintilla – che poi, più
che scintilla, a Lucy pareva un vero e proprio fuoco.
Era ancora palesemente cotta di Natsu nonostante dopo la scuola avesse
avuto varie storie? Decisamente sì, e rivederlo dopo tanto
tempo così bello, maturo e sicuro di sé, era
stato davvero un colpo al cuore per Lucy, la quale aveva fatto
interiormente i salti di gioia quando lui le aveva chiesto di
allontanarsi insieme dalla festa e l’aveva portata al piano
di sopra dove l’aveva praticamente incollata al divano con un
bacio tutt’altro che innocente.
Il nuovo Natsu, che non aveva più nulla a che fare con
l’ingenuo ragazzino delle superiori, ci sapeva fare
– con le parole, con la bocca, con le mani – e la
cosa la stava eccitando parecchio, mettendole in testa idee malsane che
includevano l’uso di quel divano per altri scopi (il che, era
certa, avrebbe mandato fuori di testa Mavis se l’avesse
scoperto, ma al momento Lucy non se ne curava).
Fu con un movimento veloce e sinuoso che, senza staccarsi dalla calda
bocca di Natsu, Lucy gli si mise sopra a cavalcioni, stringendogli il
bacino tra le cosce e guardandolo da sotto le lunghe ciglia bionde con
sguardo malizioso. Natsu, piacevolmente colpito da quella audacia,
approfittò di quella posizione per dedicarsi al suo collo
con baci umidi e bollenti. Quando la bocca del ragazzo finì
nell’incavo tra i seni lasciato scoperto dall’ampia
scollatura, Lucy sospirò di piacere, infilando le dita nei
capelli di Natsu e spingendo il bacino contro il suo. Poteva sentire
chiaramente il cavallo dei pantaloni di Natsu gonfiarsi un
po’ di più ad ogni minimo sfregamento, il che la
rendeva ancora più curiosa e disinibita di quanto pensasse
di essere.
«Lucy», sussurrò Natsu facendo scorrere
le mani lungo la sua schiena fino ad intrufolarsi al di sotto della
gonna per accarezzarle i glutei da sopra le mutandine. «Mi
farai impazzire continuando così...».
«Dovrò pur vendicarmi», rispose Lucy
sorridendo malandrina.
Natsu interruppe di colpo i baci e le carezze per guardarla meglio
negli occhi. «Cosa vuoi dire?».
«Ero pazza di te, ma tu non l’hai mai
capito».
Sentendo nuovamente il bisogno della lingua di Natsu nella bocca, Lucy
lo baciò piegando la testa da un lato e imprimendo in quel
contatto una piccola dose di frustrazione per quei sentimenti mai
ricambiati e a lungo celati.
«L’ho capito, invece», si
affrettò a precisare Natsu. «Tardi, quando la
scuola era già finita ed eravamo lontani e mi mancavi. E
rimpiango solo di non averlo capito prima».
Lucy sgranò gli occhi stupita. Era forse una mezza
dichiarazione, quella? Perché se lo era davvero, allora
avrebbe dovuto ringraziare Mavis dal profondo del cuore per aver
organizzato quella benedetta rimpatriata. Senza di essa, probabilmente,
non avrebbe mai scoperto che Natsu era attratto da lei almeno quanto lo
era lei di lui, e che baciava bene, dannatamente bene.
Lucy sorrise appagata. «Meglio tardi che mai, no?».
Quelle parole sembrarono accendere una lampadina nella mente di Natsu.
«Credi che potremmo...?».
Lucy capì all’istante. Se fino a quel momento si
erano semplicemente lasciati travolgere dalle sensazioni e dalla pura
attrazione fisica, ora si parlava di qualcosa di più serio,
di più intimo. E forse era davvero arrivato il momento di
mettere le cose in chiaro, una volta per tutte.
«Natsu». Lucy gli accarezzò dolcemente
il volto, spostandogli i ribelli ciuffi rosa dalla fronte.
«Credi che se fosse stato Gray o Gajeel o qualunque altro
ragazzo a propormi di lasciare la festa e appartarci qui sopra, io
avrei acconsentito?». Lucy poggiò la fronte contro
quella di Natsu e socchiuse gli occhi con il cuore colmo
d’emozione, finalmente libera di poter esternare tutto
ciò che provava. «Sei sempre stato tu, sempre e
solo tu».
Natsu la baciò all’improvviso stringendola in un
abbraccio caldo e possessivo, come se non stesse aspettando
nient’altro che quelle parole, e lì Lucy
pensò che ne era davvero valsa la pena aspettare tutti
quegli anni pur di sentirsi così bene tra le sue braccia.
«Andiamo via da questa festa, Lucy»,
soffiò il ragazzo sulle sue labbra. «Ti porto a
casa mia. Vivo da solo ora, lo sai?».
Lucy ridacchiò, mascherando quanto in realtà
quella proposta la allettasse. «Ma come siamo impazienti,
Dragneel».
Natsu sorrise imbarazzato e in quel momento sembrò tornare
l’innocente ragazzino che era stato capace di farle battere
il cuore per la prima volta grazie alla sua disarmante
semplicità e nobiltà d’animo.
«Va bene», acconsentì Lucy subito dopo.
«Ma ad una condizione».
Natsu pendeva dalle sue labbra. «Quale?».
«Che non ci separeremo più, che recupereremo il
tempo perso».
Natsu la guardò negli occhi con fermezza. «Te lo
prometto».
Fu con un nuovo bacio che sugellarono quella promessa e poi, mano nella
mano, scesero al piano di sotto salutando gli invitati e ringraziando
Mavis per la bella festa, pronti per iniziare una nuova, emozionante
avventura che li avrebbe condotti più lontano di quanto
avrebbero mai pensato.
Il primo amore non si
scorda mai, no?
Note dell'autrice:
Termina qui questa raccolta a cui tengo particolarmente
perchè mi ha fatto riscoprire il mio amore per la NaLu.
Avevo accennato alla possibilità di continuare con i prompt
bonus, ma non credo di farcela, visto che ho in corso molte altre
storie e che comunque ho anche una vita reale fatta principalmente di
università XD GRAZIE
di cuore a chi è arrivato fin qui, probabilmente
scriverò ancora sulla NaLu <3 a presto!
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