Alliance

di la_pazza_di_fantasy
(/viewuser.php?uid=1016336)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Caleb aprì gli occhi leggermente frastornato. Aveva un’incessante mal di testa che gli sembrava di essere preso a pugni da Lucas quando aveva ancora 8 anni e voleva a tutti i costi giocare insieme a lui. La prima cosa che riuscì a vedere fu il soffitto bianco che sembrava fatto di tessuto per come sembrava alzarsi leggermente verso la destra. Poi realizzò.

Non si trovava nella sua camera del palazzo, ma nella sua tenda.

Caleb chiuse nuovamente gli occhi e cercò di ricordarsi gli ultimi avvenimenti per capire anche come ci era finito li.

Stava combattendo contro un umano dell’esercito reale per potersi riprendere il pezzo di terra che gli era stato portato via. Nonostante il re degli umani avesse assicurato che non sarebbero più avvenute delle invasioni nei territori dei vampiri, quegli sciocchi umani erano riusciti, a soli due giorni dalla promessa del re, a conquistare una piccola cittadina e Caleb aveva deciso di attaccarli per riprendersi ciò che era suo di diritto.

Quindi ritornando al dunque, Caleb stava combattendo contro quell’umano e stava per morderlo al collo quando aveva visto improvvisamente tutto nero. Poi aveva un vuoto di memoria. Come ci era arrivato li?

Aprì di nuovo gli occhi giusto in tempo per vedere l’ingresso di Cecil, suo cugino e anche l’unica altra persona oltre al padre e a Jerome che potevano entrare nella sua tenda senza farsi annunciare, con una faccia da funerale. La sua espressione migliorò leggermente quando vide il rosso sveglio.

- cos’è successo?- chiese Caleb una volta che Cacil si fu seduto su una sedia vicino alla brandina dove si trovava.

- abbiamo vinto- disse solo il biondo rigirando tra le mani un pezzo di carta.

- e cosa mi è successo?- chiese Caleb sbuffando per il fatto di dover tirare le parole dalla bocca di Cecil.

- sei stato colpito alle spalle, ma me ne sono accorto subito e ti ho portato dai guaritori. Ti hanno preso in tempo, se non me ne fossi accorto saresti morto- disse questi massaggiandosi dietro la nuca in imbarazzo.

- cos’altro ti preoccupa?-

- è arrivata questa da palazzo. È dallo zio Jen- Caleb prese il pezzo di carta dalle mani di Cecil e iniziò a leggere la lettera velocemente. Gli era appena tornato in mente che non aveva aggiornato il padre nei due giorni precedenti alla sua ferita e non sapeva quanti giorni fossero passati dall’ora. Il padre l’aveva minacciato già un paio di volte, e sperava vivamente che quella lettera non contenesse la realizzazione concreta delle sue minacce.

Arrivato alla fine emise un gemito di frustrazione. Una volta tanto che non scriveva una lettera per motivi seri ecco che suo padre realizzava le sue minacce.

- Congratulazioni!- disse Cecil facendo un sorriso tirato che si spense subito non appena gli occhi verdi di Caleb divennero rossi per la rabbia.

- Congratulazioni un corno! Mi sposo con un’umana!-





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3868512