Un mondo oscuro
6
Rún
*
Dopo aver mangiato si sentiva molto
meglio.
In parte per il cibo in sé, in
parte per la compagnia, ma il malumore era quasi passato e stava
riuscendo a godersi la serata.
La prima giornata del ciclo era sempre
infernale per lei, ed ovviamente quando era partita per Asgard in
tutta fretta non aveva controllato se aveva in borsa almeno un
antidolorifico. Cosa che non era, quando poi era andata a
controllare.
E poi c'erano tutte quelle cose che
Frigga aveva detto loro, sul ciclo femminile, sulle quattro fasi,
sulle energie di ogni fase... era incredibile!
-Darcy? Tu credi a tutto quello che ci
ha detto la regina a proposito delle mestruazioni?-
La sua assistente le rispose con la
bocca piena del dolce al miele che stava ancora sbocconcellando.
-Certo, perché non dovrei? Fa
molto più figo dire “Sono nei giorni della Strega,
dunque sono una sciamana che viaggia tra i due mondi e vede i diversi
piani dell'esistenza” piuttosto che “sono sclerata perché
ho questo cazzo di ciclo!”-
Scoppiò a ridere.
Certo, per Darcy doveva essere stata
una manna dal cielo (letteralmente) scoprire quelle cose.
-In effetti fa una figura migliore-
concesse.
-Ed immagina quando torneremo sulla
Terra e fonderemo il nostro culto di sacerdotesse che seguono il
ciclo femminile! Sarà una figata pazzesca!-
Per un attimo Jane si immaginò
Darcy vestita con qualche tunica e con monili vichinghi, e che
officiava strane cerimonie a proposito delle fasi del ciclo.
E la cosa grave era che non doveva
nemmeno fare troppo sforzo ad immaginarlo.
-Sarebbe una specie di setta new age di
adoratrici del ciclo-
-Ed anche un ottimo posto per dei
vampiri-
-Eh?-
-Jane... per favore... ti ricordo che
hai tre lauree, non farmi spiegare certe battute-
Lentamente la comprensione illuminò
il suo cervello, che però era fatto per ben altre cose che
comprendere battutacce a doppio senso... poi il disgusto... poi una
risata isterica che non riusciva a fermare in nessun modo.
**
“Sarebbe una buona idea uscire”
Il pensiero le era spuntato in mente
senza motivo, ed ormai Frigg sapeva che più una cosa sembrava
senza motivo più era interessante assecondarla. Stavolta non
era un senso di minaccia, anzi il pericolo che aveva percepito solo
il giorno prima si era quasi acquietato.
-Vieni, Thor, usciamo in terrazza. È
una bella serata-
***
-Jane, ti va di uscire un po'? È
tutto il giorno che sei chiusa qui dentro-
-In effetti non sarebbe male come idea.
Va bene, fammi mettere le scarpe ed usciamo-
Oltre alle scarpe presero anche i
mantelli, perché l'aria della notte di Asgard era fresca.
Accanto a lei Darcy canticchiava
qualcosa che poteva essere tra le tracce della sua “epica
colonna sonora”.
****
-Jane! Non mi aspettvo di trovarti qui
fuori!-
Il modo in cui il viso di Thor si era
illuminato quando l'aveva vista le aveva fatto un effetto strano.
-Sì, abbiamo deciso di uscire a
prendere un po' d'aria-
-Sono contento che lo abbiate fatto-
Forse davvero non c'era nessun motivo
di preoccuparsi. Forse avrebbe potuto dirgli che le servivano un paio
di giorni perché aveva il ciclo.
Si avvicinò a lui ed a Frigga, e
colse un sorriso di incoraggiamento della regina.
Frigga era davvero una gran donna,
pensò Jane.
-Thor. Vuoi... accompagnarmi?-
-Certo-
Lui le offrì il braccio e lei vi
si appoggiò.
Scambiò una veloce occhiata con
Darcy che le fece segno di ok con entrambi i pollici alzati.
Ok, no... era meglio appartarsi.
Alle loro spalle, prima di essersi
allontanati abbastanza, sentì Darcy che chiedeva a Frigg di
spiegarle di nuovo la questione delle fasi delle energie. O delle
energie delle fasi.
****
Asgard vista dall'alto era una
meraviglia.
Loki la accarezzava con lo sguardo da
dietro la vetrata della finestra della sua stanza.
All'interno aveva tenuto solo una
lanterna accesa, e, se si sforzava di mettere a fuoco, il vetro della
finestra faceva da specchio e gli rimandava la sua immagine invece
che quella dell'esterno.
Le rughe sul viso corrucciato, i
capelli più lunghi, il viso che si era fatto più
scavato, l'abitudine che aveva preso non ricordava più quando
di stare con le mani intrecciate dietro la schiena. Loki si vedeva
cambiato.
“Per fortuna tra di noi non c'è
bisogno di formalità. Preferirei morire di fame piuttosto che
sedere alla stessa tavola con Thor”
“Potrei farti compagnia io”
“Un'altra volta, magari”
Loki stava ancora pensando al suo
colloquio con Frigg di quella sera, ed era ancora convinto che
decidere di restare da solo fosse stava la scelta migliore.
Il cibo era buono, il vino anche, e
l'ancella che glieli aveva portati era graziosa. Per il momento si
sarebbe accontentato.
Per il momento quello che gli occupava
la mente era altro: l'Aether, possibili scappatoie al suo giuramento,
cosa fare quando ne sarebbe stato sciolto...
Ogni tanto la parola Svartálfar
gli attraversava la mente, ma adesso che era fuori dalla cella era
ben deciso a non farsela pesare come una minaccia.
E poi c'era la questione del bracciale
intrecciato di rune.
Loki lo sollevò per scrutarlo
alla luce della lampada.
Era pesante, di bronzo lucidato, e le
rune incise formavano un intrico impossibile da sciogliere.
Odino gli aveva detto di non provare a
liberarsene, ma si era rifiutato di dirgli quali avrebbero potuto
essere le conseguenze.
Era stato un bluff?
O ci sarebbero davvero state
conseguenze spiacevoli?
Quale sarebbe stata la cosa peggiore
che avrebbe potuto succedergli? Odino non avrebbe davvero mutilato o
ferito gravemente il suo migliore alleato solo per una ripicca,
giusto?
…
Giusto?
*****
-Mia madre ti ha detto la verità:
per noi uomini di Asgard il ciclo femminile è un dato di
fatto. Sappiamo che è un potere che è solo delle donne
e non ci intromettiamo-
-Non vi mette in imbarazzo?-
-Solo perché in certi giorni le
nostre donne sono più irritabili e più forti, e
rischiano di batterci a duello. Quello sì che è
imbarazzante-
-Io non potrei mai batterti a duello-
obbiettò Jane.
-Tiri certi schiaffi che con un po' di
allenamento potrebbero mettermi in seria difficoltà-
Jane rise al ricordo di lei che
schiaffeggiava Thor quando erano a Londra.
Era finita per appoggiarsi a lui, e
Thor le aveva messo un braccio attorno alle spalle.
-Sono contenta di essere qui con te-
-Anche io lo sono. Quando tutto questo
sarà finito vorrei parlare di noi, lo sai? Di cosa fare nel
futuro-
Ah. Quella sì che era una
discussione interesante.
-Sei stato lontano così tanto
tempo che credevo mi vessi dimenticato- confessò lei piano,
stretta nel suo abbraccio.
Thor la strinse più forte e la
fece girare per guardarla negli occhi.
-No, Jane, questo mai! In questi mesii
che siamo stati lontani io non ho mai smesso di pensare a te, e
sapevo che anche tu mi stavi cercando. So di averti fatto soffrire.
Mi dispiace, Jane-
******
Che cosa avrebbe potuto essere? Non una
punizione fisica grave, perché Odino non poteva permettersi di
fargli del male al momento, e quindi perché preoccuparsene?
Il bracciale gemello era stretto al
polso di Thor, e allora? Non era mai stato un problema liberarsi di
Thor.
Loki decise che lo avrebbe fatto:
avrebbe provato ad aprire il bracciale con il suo seidr anche solo
per il gusto di ribadire a Padretutto che lui non era una cane che
poteva tenere al guinzaglio.
Si concentrò, fece scorrere le
dita lungo le rune intrecciate, e poi, dove aveva individuato una
leggerissima discontinuità tra Ehiwaz ed Isa, tentò di
scardinare l'incantesimo.
*******
-È stato difficile, una volta
ricostruito il ponte dell'arcobaleno, resistere alla tentazione di
raggiungerti, ma alla fine il Wyrd ha voluto lo stesso che ci
incontrassimo ancora-
Ok, forse Jane avrebbe dovuto usare una
delle sue tre lauree per capire come resistere al fascino degli occhi
di Thor innamorato di lei.
O forse no, dato che le piaceva
sentirsi dire quelle cose, da quel dio, con quella voce.
Tranne che...
-Thor? È una cosa normale?-
-Cosa?-
Jane indicò il suo polso destro,
dove uno strano bracciale aveva iniziato a brillare di simboli di
rune incise.
Thor sgranò gli occhi. Dunque
non era normale.
-Oh, no... Loki! oh, n...-
Non riuscì a finire la frase,
perché all'improvviso Thor sparì nel nulla, lasciandola
sola, al buio, e molto, molto delusa.
********
Thor non capiva.
Era stretto a Jane, stavano discutendo
di progetti per il futuro, ed all'improvviso si era sentito
risucchiare nel vuoto come quando viaggiava con Bifrost, e poi lo
schianto di metallo contro metallo ed il suo braccio destro bloccato
come se fosse legato a qualcosa.
Dovette stringere gli occhi nella
penombra per rendersi conto che il “qualcosa” era il
braccio sinistro di Loki, attaccato allo stesso Loki, che non sapeva
se essere sconvolto oppure furioso.
La sua prima reazione fu dare uno
strattone ma i bracciali rimasero incollati e Loki, preso alla
sprovvista, rischiò finire a terra.
Non ci fu bisogno che Loki aprisse
bocca perchè Thor capisse che, potendo, lo avrebbe incenerito.
Poi fu il suo turno di provare, e
stavolta Thor tenne il braccio fermo.
Niente. Per quanto Loki tirasse e si
sforzasse anche a costo di slogarsi il polso, restavano attaccati.
Si guardarono negli occhi solo un
istante, tempo di leggere ognuno la consapevolezza dell'altro, prima
di cominciare ad urlarsi contro.
-Loki! Che ti è saltato in
mente?! Hai rovinato tutto!-
-Chissene frega di cosa ti ho rovinato!
Se avessi saputo che mi sarei trovato incollato a te non ci avrei
provato!-
-Ah, quindi hai provato a liberarti del
sigillo? Padre ti aveva detto di non farlo!-
-E tu sai tutto sull'obbedienza ad
Odino, non è vero? E comunque non è mio padre-
-Sta zitto e pensa a come liberarci!-
-Perché sono sempre io quello
che deve pensare per tutti e due?-
-Loki, o fai subito qualcosa per
risolvere questo guaio oppure me ne fregherò della legge del
non colpire un avversario disarmato!-
-Ma cosa credi, che io mi diverta ad
essere così appiccicato a te? Questa non è nemmeno una
punizione, è uno scherzo infame! E non posso fare nulla contro
queste rune-
-Vuoi dire che non puoi staccarci?-
-No che non posso! Lo avrei già
fatto!-
-E allora...-
La soluzione era una sola a quel punto:
o amputare una mano a Loki oppure...
-MADREEEE!!!!-
********
-Sono stata a colloquio con vostro
padre. Dice che lui ha tracciato quelle rune e lui solo ha il potere
di scioglierle, dunque dovrete aspettare la sua presenza. Ed ha
aggiunto che al momento è molto impegnato-
Loki imprecò tra i denti.
Thor imprecò a voce alta e
ricevette subito un'ammonizione da Frigg.
-Ha avuto almeno la grazia di dire per
quanto tempo sarà impegnato?- chiese Loki, curandosi di
mettere più veleno possibile in ogni parola.
-Non lo ha specificato, comunque fossi
in voi non mi aspetterei la sua presenza prima di domani mattina.
Mettetevi pure a dormire. Buonanotte-
Thor sperò di esserselo solo
immaginato, tuttavia gli era sembrato di sentire una traccia di
divertimento nella voce di sua madre.
-Ah, Thor... non preoccuparti: ho
provveduto io a scusare il tuo... ehm... comportamento presso le
nostre ospiti-
Frigga li lasciò, ed a loro non
rimase altro da fare se non restare avviliti ed incollati, seduti uno
accanto all'altro sul divano del salottino delle stanze di Loki.
Le lampade alle pareti illuminavano di
una luce ambrata che però non era confortevole, anzi in quel
momento li infastidiva.
-Non posso credere che abbia fatto una
cosa simile!- ringhiò Loki.
-Non posso credere che Padre abbia
messo di mezzo me. Avrebbe potuto fare in modo che il bracciale ti
fulminasse se tu avessi cercato di togliertelo-
-Oh, ti ringrazio per il pensiero!
Purtroppo io sono ancora di qualche utilità qui ad
Asgard-
-Purtroppo davvero-
-Cos'è'? Ti rode che io solo
abbia certe capacità e che Odino sia arrivato a sospendere la
mia pena pur di avere il mio aiuto? Per te non lo ha fatto, quando
eri in esilio su Midgard-
-Come avrebbe potuto, dato che tu lo
avevi fatto sprofondare nel Sonno? Sei paranoico, fratello-
-Non sono paranoico! E non sono nemmeno
tuo fratello-
-Sì, sì, come vuoi...
adesso voglio dormire almeno qualche ora-
Thor si alzò, convinto di poter
raggiungere il letto e di poterci sprofondare fino all'alba, ma
quando provò a fare il primo passo si trovò bloccato.
Suo fratello era ancora seduto, e
poiché il suo braccio era ancora attaccato...
-Loki, smettila di fare i tuoi stupidi
scherzi-
-Non è uno scherzo. Se vuoi
andare a nanna fai pure, ma io non ho intenzione di seguirti. Non
sono un dei tuoi cani, Thor!-
-Bada a te, Loki!-
-Altrimenti? Non puoi infierire su un
avversario disarmato e non puoi nemmeno danneggiare il migliore
alleato di tuo padre-
Una soddisfazione malsana scintillava
nelle iridi di Loki, e tanto bastò a Thor per farlo infuriare.
-Sei uno stupido!-
-Di tante cose che potevi dirmi hai
scelto proprio la più banale e la meno esatta-
Thor provò a fare un bel respiro
per calmarsi, e gli riuscì abbastanza bene.
-Ascolta, vorrei solo dormire qualche
ora. Ti ricordo che abbiamo problemi più importanti da
affrontare-
-Non nell'immediato. Potrei continuare
questo giochetto fino all'alba di domani, lo sai?-
-Ed io potrei staccarti quella lingua
biforcuta una volta per tutte!-
Loki si alzò di scatto per
litigare alla sua stessa altezza.
-Provaci! Davvero, provaci! E poi
spiega a tuo padre che ti sei fatto provocare come un ragazzino
stupido-
C'erano limiti che Loki non doveva
sorpassare, ed invece si metteva sempre d'impegno per fargli perdere
il controllo.
Senza pensare Thor lo aveva afferrato
di nuovo dal collo.
-Adesso basta!-
-Smettetela tutti e due-
Si voltarono entrambi. O meglio, Thor
si voltò, mentre Loki dovette accontantarsi di ruotare il
collo quel tanto che gli permetteva la stretta del fratello.
Se la regina aveva deciso di
intervenire di persona voleva dire che avevano davvero esagerato.
-Thor, adesso lascialo andare. E tu,
Loki, ricordati che non sei più un bambino e che certi
atteggiamenti dovresti averli superati da un pezzo-
La stretta di Thor si allentò
lentamente e molto di malavoglia.
Frigg li osservò ancora qualche
momento prima di annuire convinta.
-Così va meglio. Il vostro
comportamento non è stato degno dell'educazione che avete
ricevuto. Adesso, se volete scusarmi, vorrei tornare a riposare-
L'immagine di Frigg sparì poco a
poco, e lasciò i due colpevoli in silenzio ed a testa bassa.
Essere rimproverati in quel modo era
stato ancora più umiliante che essere incatenati assieme.
-Madre ha ragione. Sono atteggiamenti
che dovremmo aver superato tutti e due- disse Thor a voce bassa.
Accanto a lui Loki non rispose subito,
ma teneva le labbra serrate come per non lasciar uscire qualcosa.
-Ammetto di aver esagerato- disse alla
fine. Non erano delle scuse ma comunque meglio di niente.
-Scusami, Loki. Se non vuoi dormire
posso aspettarti. Avrei dovuto chiedertelo-
Di nuovo quelle labbra strette e gli
occhi chiari di Loki che lo evitavano.
-No. Andiamo. Domani abbiamo del lavoro
da fare-
Appiccicati in quel modo sembravano i
bambini di una volta, che si tenevano per mano, ma la realtà
era ben diversa.
Arrivati in camera da letto avrebbe
potuto essere comico il modo in cui ci dovettero salire, ovviamente
senza potersi spogliare perché non sarebbero riusciti a
sfilare quella manica.
Thor stava pensando di dire qualcosa,
ma Loki spense in fretta la lampada accanto al letto e gli diede le
spalle. Il braccio che non poteva muovere gli doveva stare
scomodissimo.
Ritenne più saggio allora
restare in silenzio, e spense anche lui la sua lampada sporgendo
appena il braccio e stando attento a non dare troppo fastidio a Loki.
Per dormire anche lui avrebbe voluto
girarsi e dargli le spalle, ma se lo avesse fatto entrambi si
sarebbero slogati qualcosa; preferì non creare altro disagio e
rimase disteso con il braccio libero dietro la testa e l'altro più
vicino possibile a Loki per non farlo svegliare troppo anchilosato il
mattino dopo.
*********
Quella era una delle storie più
assurde ch Jane avesse mai sentito.
Frigg l'aveva accompagnata di persona
nella sua stanza dopo che lei era tornata da loro in lacrime, e le
aveva assicurato che doveva esserci una spiegazione più che
ragionevole per quanto successo.
Solo che quella non le sembrava una
spiegazione ragionevole!
Thor e Loki erano incatenati assieme?
Appiccicati perché Thor era il custode di Loki finché
non fosse finita la minaccia degli elfi oscuri e Loki non fosse
tornato in cella? Eh, no... non era ragionevole per niente!
Però era parecchio divertente.
**********
Svartálfar!
Madre!
Loki si svegliò perché
stava soffocando.
Aveva in gola un rantolo che non
riusciva ad emettere tanto era inchiodato dal terrore.
Era bagnato di sudore freddo, ed i
capelli gli si erano incollati alla fronte e sul collo.
Il cuore martellava furioso nel petto,
tentando di sfuggire a quella parola terribile.
Svartálfar!
Svartálfar!
Svartálfar!
Tentò di portarsi le mani al
viso, ma il suo braccio sinistro rimase bloccato da qualcosa.
Ah, già. Thor. Ed il bracciale
di Rune.
Era ancora talmente annichilito dal
terrore che non ebbe nemmeno la forza di arrabbiarsi per quello.
Perchè la visione non cambiava?
Non aveva forse messo da parte il suo orgoglio pur di salvarla? Non
aveva deciso di mettere da parte il rancore verso Odino e di usare
tutto il sapere in suo possesso pur di cambiare il destino che aveva
visto in Sogno?
Ed allora... perché?
Se non fosse stato incatenato a Thor si
sarebbe alzato per camminare e sfogare la tensione con il movimento,
ma poiché non voleva rischiare nemmeno di svegliarlo e di
farsi chiedere “che succede?” era costretto a restare
immobile.
Lo irritava, ma era meglio che dover
dare spiegazioni a Thor.
Loki si chiese se ancora una volta non
avesse fatto l'errore di essere presuntuoso, e se tutta la sua
abilità con il Seidr non sarebbe stata inutile. O se, peggio,
come in tanti racconti che aveva letto “ci si imbatte nel
proprio destino proprio sulla strada presa per evitarlo”.
No! Si rifiutava di accettarlo!
La partita era ancora tutta da giocare,
e lui non avrebbe perso senza prima aver dato fondo ad ogni astuzia
lecita o illecita in suo possesso.
***********
Fu svegliato dalla consapevolezza che
c'era una presenza che si avvicinava.
Scattò a sedere con gli occhi
sbarrati, ancora carico di adrenalina dopo la visione della notte, ma
l'intruso non era né un elfo oscuro né nessun altro
nemico di Asgard.
Piuttosto stavano bussando alla porta,
e lui rispose “Entrate” senza quasi pensare.
Il suo strattone aveva svegliato Thor,
che però si mise a sedere con calma, sfregandosi il viso
stropicciato dal sonno.
-Che succede?- -Credo che tra poco
saremo liberi. Avanti, alzati: non voglio farmi trovare così-
Thor borbottò qualcosa di
incomprensibile ma alla fine riuscirono ad alzarsi ed a farsi trovare
da Padretutto già svegli e pronti.
Il re di Asgard li scrutava come alla
ricerca di qualcosa.
-Spero che vi sia servito da lezione-
Loki dovette fare un grosso,
grossissimo sforzo, per non dire tutto quello che pensava.
-Alla buon ora. È stata una
stupida ripicca farci questo scherzo-
-Forse, ma è stato molto
istruttivo. Sapevo che non avresti resistito alla tentazione di
sfidarmi-
-E questo ti fa sentire meglio? Ti dà
l'illusione di riuscire a prevedere le mie mosse e tenermi sotto il
tuo controllo?-
Odino non potè rispondere perché
Thor si mise di mezzo, anche lui arrabbiato, offeso ed umiliato.
-Ed io? Perché coinvolgere anche
me?-
-Non ti avevo forse detto che la
questione della tua disobbedienza sarebbe stata trattata a parte?
Considerala trattata-
Accanto a lui Thor stava per rispondere
male, ma Loki sapeva che il loro unico obbiettivo avrebbe dovuto
essere tornare liberi prima possibile, quindi gli diede un calcio
nelle caviglie per farlo tacere.
Forse Odino lo aveva visto, ma nemmeno
gli importava più di tanto.
Con un gesto della mano il Padre degli
dei fece segno di allungare le braccia.
Non fece altro che toccare entrambi i
bracciali, e subito le rune risposero al suo tocco emetendo un
bagliore dorato; quella era l'ennesima conferma di ciò che si
mormorava già da tempo: Odino conosceva le rune meglio di
quanto lasciasse vedere.
I bracciali si separarono all'istante,
e loro furono di nuovo liberi.
Si scambiarono appena uno sguardo
rapido e rancoroso, prima di riportare la loro attenzione su Odino.
-E adesso mettetevi al lavoro. C'è
una gemma dell'inifinito di cui occuparsi-
************
-Voglio accesso alla bilioteca- Mise
subito in chiaro Loki -A tutti i testi della biblioteca-
-Non vuoi vedere di nuovo la ragazza?-
gli chiese Frigg. Gli altri seidmadr, anche i più anziani ed
esperti, non aprivano bocca ed anzi lo guardavano il meno possibile.
-Non mi serve vederla, per adesso, ma
voglio... vorrei... sapere di ogni cambiamento, se ce ne
saranno-
-Va bene, hai accesso alla biblioteca.
Vuoi che ti siano portati i testi o preferisci andare tu-
-Ci andrò io, e ci andrò
subito per cominciare le ricerche. Ti ringrazio, mia signora-
Loki si inchinò per congedarsi e
sparì prima possibile.
Frigg avrebbe voluto parlare con lui,
avrebbe voluto sapere cosa c'era sotto quella facciata così
rigida, fredda, formale, ma sapeva che non era il caso di forzare i
tempi: quando e se Loki avesse voluto parlare, lo avrebbe fatto lui.
Ed intanto la tela del Wyrd delineava
il suo intreccio.
************
La biblioteca era un posto che gli era
mancato.
Risvegliava in lui ricordi meno amari
che il resto del palazzo, e Loki vi si rifugiò con un senso di
sollievo.
Attorno a lui c'erano scaffali alti
fino al soffitto, carichi di tutta la storia di Asgard. Erano libri
di incantesimi impregnati essi stessi di magia, e libri
incomprensibili per chi non avesse saputo interpretare i significati
più nascosti delle rune.
Quell'ala del palazzo non aveva che
finestre molto alte ma sottilissime, poco più che feritoie,
larghe una spanna per impedire qualsiasi accesso dall'esterno.
Odino aveva compreso che la conoscenza
è un bene, una risorsa, persino un'arma, e dunque la custodiva
gelosamente come i tesori d'oro e d'argento.
Pochi avevano avuto accesso a quei
testi, e Loki era uno di quei pochi. Non sempre con il permesso di
Odino, ovviamente.
Dopo il sospiro iniziale Loki si sforzò
di riprendere il suo portamento consueto: era lì non per
nascondersi come un codardo o per frignare, ma per trovare un modo di
separare l'Æther dal
corpo ospite.
Che spreco di tempo! Per quanto lo
riguardava la lama di un pugnale sarebbe andata benissimo!
Ma finché nessun altro la
pensava come lui avrebbe dovuto adattarsi.
Si diresse a colpo sicuro verso i testi
che comprendevano le trasformazioni a livello subatomico.
************
-Le riparazioni sono tutte complete. Le
ultime prove e poi potremo partire-
Algrim non si allontanò dopo
averglielo riferito.
Aspettava che lui lo congedasse, ma
Malekith scoprì che non voleva che si allontanasse.
-Sei un aiuto prezioso, Algrim il
Forte. Sei ciò che serve a guidare questo popolo di nuovo alla
sua grandezza-
-Sarai tu a riportare gli Svartálfar
alla grandezza, non io. La tua conoscenza delle arti magiche è
superiore alla forza-
-Ogni regno ha bisogno della forza. Ne
hanno bisogno i soldati per avere un modello da seguire, e ne ha
bisogno la magia, perché da sola la magia è spirito
inconsistente. La magia rischia di far smarrire la realtà.
Abbiamo bisogno della tua forza, Algrim-
-Sono onorato che tu la pensi così-
Algrim rimase in silenzio, e Malekith ne fu insipiegabilmente
infastidito. Gli sembrava un reazione troppo fredda, e sentiva che
Algrim era molto di più.
-Io sono un guerriero. So molto poco
sulla magia, se non gli elementi di base che si imparano da piccoli.
Temo di essere un disonore per la nostra razza, a dire la verità,
dato che ho difficoltà ad eseguire incantesimi che bambini
riescono a padroneggiare ad occhi chiusi. Per questo... per questo
ammiro tanto il tuo potere. Tu vedi, senti ed agisci su livelli che
io non posso nemmeno immaginare-
Malekith non riusciva a crederci.
Sapeva che Algrim era leale, che non nutriva ambizioni che
minacciavano il suo potere, ma non aveva mai sospettato che dietro la
sua lealtà ci fosse vera ammirazione per lui.
Per la prima volta nella sua lunga vita
non sapeva come comportarsi, perché era tirato da forze che
non conosceva e non riusciva a comprendere.
-La magia è il regno dello
spirito, e lo spirito può perdersi-
Guardò un attimo in basso, verso
la voragine che era l'interno dell'astronave, appena rischiarata
dalle emissioni di energia di pochi strumenti.
E se lo avesse fatto? Avrebbe potuto?
-Io ho bisogno della tua forza al mio
fianco. Sappi che ti considero azém-
Algrim spalancò gli occhi.
Azèm! Voleva dire “mio
pari”, “colui a cui concedo completa fiducia”.
Algrim si inginocchiò davanti a
lui prima che Malekith potesse fermarlo e gli strinse le mani.
-Ti ringrazio. Sarò degno di
questo onore-
Era a testa bassa e Malekith non poteva
più vedere il suo viso, ma nel buio sentiva che Algrim lo
stringeva in un modo completamente diverso dal solito.
**************
Loki si sfregò gli occhi
stanchi.
Le rune richiedevano molta
concentrazione per decifrarne tutti i livelli di significato, e lui
aveva passato molto tempo senza leggerle davvero.
Tuttavia le sue richerche, anche se
faticose, erano state utili, e di questo era abbastanza soddisfatto.
Decise di fare una pausa per non
abusare delle sue forze, ed anche perché gli sembrava corretto
tornare negli appartamenti di sua madre all'ora di pranzo anche se
avrebbe mangiato da solo.
Era quasi arrivato all'uscita della
biblioteca quando sentì altri passi che entravano.
“Oh, no! Ci mancava solo questa!”
Lo irritava avere a che fare con
Padretutto, ed era sicuro che fosse venuto a cercarlo apposta; per un
breve attimo pensò di nascondersi con un'illusione e di
svicolare in fretta, ma non appena lo ebbe pensato tutto il suo
essere si era rivoltato: lui era un principe, non sarebbe fuggito
come un ratto!
-Loki. Mi hanno detto che avrei potuto
trovarti qui-
-Sì. Ci sono testi che ho voluto
consultare-
-Ti ho cercato per un altro motivo-
-Davvero?-
Avrebbe preferito che lo avesse cercato
per controllarlo.
-Sì. Volevo dirti che ho dovuto
farlo-
-A cosa ti riferisci, esattamente?-
-Imprigionarti. Rinchiuderti in un
posto abbastanza profondo e sorvegliato da rendere il venirti a
prendere uno spreco di energie-
Ecco, Loki aveva ragione a pensare che
sarebbe stato meglio essere cercato per essere controllato.
Non era preparato per una cosa del
genere, e non sapeva trovare altra reazione che il fastidio.
-E dunque? Ti aspetti la mia
gratitudine per questo?-
-Sarei uno sciocco. Volevo solo dirtelo
ora che posso guardarti in faccia. Puoi tornare alle tue ricerche-
Odino se ne andò dalla
biblioteca e lo lasciò solo.
Era successo tutto troppo in fretta.
Era per quello che Loki non aveva trovato risposte caustiche a quella
patetica ostentazione di generosità interessata.
Solo per quello.
***************
-Che palle!- imprecò Darcy per
l'ennesima volta.
I signori in tunica bianca si voltarono
sorpresi dal rumore improvviso, ma poi tornarono ad ignorarla. Darcy
aveva l'impressione di essere per loro niente di più che una
cavia per un bizzarro esperimento scientifico; l'unico migglioramento
rispetto a Loki era che nessuno di loro l'aveva chiamata “corpo
ospite”.
Era distesa sul solito tavolo di
metallo, simile a quello che tante volte aveva visto nelle serie
crime come tavolo da autopsie, e sopra di lei galleggiava ancora
l'immagine del suo corpo in 3D composta da glitter rosso rame;
c'erano zone in cui il colore era più chiaro, vicino all'oro,
e zone in cui era quasi bronzo.
Le piaceva la sua copia fatta con i
glitter, ma loro avrebbero anche potuto spiegarle cosa stavano
facendo.
-Salute, maestri. Ci sono novità?-
Ah, almeno era arrivata Frigg! La
regina era la migliore in quel posto!
-Mia regina, non c'è molto da
dire. La fusione a livello subatomico procede lentamente, come voi
potete vedere, ma procede. Non possiamo fermarla, e più passa
il tempo più sarà difficile rimuovere la gemma-
-Capisco-
Frigg rimase a testa bassa a
riflettere.
I loro sguardi si incrociarono per
caso, ed allora a Darcy non piacque per niente quello che vide: le
sembrò che Frigg fosse dispiaciuta, anzi che la guardasse come
i condannati a morte.
-Vi prego, signori, lasciateci per il
momento-
I maestri di imagia obbedirono e presto
nella stanza rimasero solo Darcy e Frigg.
-Sono spacciata, non è vero?-
-No, cara non sei spacciata. Ci sono
altre strade che si possono provare. E poi abbiamo Loki adesso. Con
il suo aiuto potremo risolvere questo problema-
-Non è giusto!-
-Oh, tesoro, non devi preoccuparti.
Troveremo il modo di liberarti da questo peso, vedrai-
-Non è questo-
-Ed allora cosa?-
-Mi secca il fatto che potrei avere i
super poteri anche se solo per poco tempo, e non li posso usare! Che
noia! Io credevo che almeno... non lo so... almeno un'onda energetica
avrei potuto farla. Oppure la telecinesi come Carrie. Quello sì
che sarebbe stato figo. E invece... niente! Non posso nemmeno
caricarmi la batteria dell'IPod senza svenire!-
Frigg sospirò. Era
incredibilmnte simile ad una madre terrestre, in certi atteggiamenti.
-Darcy, ascoltami. Ognuno di noi ha un
talento. Un superpotere, se vogliamo chiamarlo così. Anche
senza l'Aether, tu saresti una persona speciale-
-Bella storia. In questo modo siamo
tutti persone speciali!-
-Esatto. Ciò che ci rende
speciali è che siamo uno diverso dall'altro. Non hai bisogno
la gemma dell'infinito per avere i superpoteri. E adesso che ne dici
di andare a pranzo?-
****************
Stava piluccando dal piatto di
malavoglia e senza sentire il gusto del cibo. Era più quello
che spostava con la forchetta che quello che effettivamente metteva
in bocca. E per fortuna non c'era sua madre a testimoniare!
Il problema era che era stato uno
stupido. Ci aveva sperato davvero! Era stato stupido, infantile,
debole.
Quando Odino gli aveva detto di averlo
rinchiuso per tenerlo al sicuro da Thanos, Loki aveva davvero creduto
per un momento che lo avesse fatto perché in fondo gli
interessava che mostriciattolo raccattato a Jotunheim mille anni
prima non finisse squartato dal Titano Folle.
Ma la logica gli diceva che era assai
più probabile che Odino lo avesse rinchiuso perché non
fosse più motivo di imbarazzo presso gli altri otto regni, e
che adesso prendesse come scusa un presunto residuo di affetto per
tentare di riconquistare la sua lealtà e di avere di nuovo le
sue capacità al servizio di Asgard.
Gratis, stavolta, anzi come era sempre
stato finché lui non si era stancato ed aveva rovinato il
giorno della nomina di suo fratello.
Detestava Odino per essere ricorso ad
un trucco così meschino, ma ancora di più detestava sé
stesso che non era ancora riuscito a schiacciare quella parte di sé
che desiderava essere “il figlio degno”.
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Cantuccio dell'Autore
Come avete passato Halloween? Tutto
bene? Vi sono avanzati scheletri nell'armadio?
Io sono tornata a postare dopo
tantissimo tempo, dunque ringrazio per la pazienza tuti quelli che
hanno aspettato quest nuovo capitolo.
Lle note sono queste:
-Forse adesso ho capito perché
durante Dark World Jane tirava ceffoni a tutti: aveva il ciclo ma la
Marvel non lo ha detto pubblicamente.
-La scena del bracciale di rune e di
Thor e Loki appiccicati mi ha fatta rotolare dal ridere mentre la
scrivevo. Non serve a nulla ai fini della trama, spero che vi abbia
divertito quanto ha divertito me.
-Algrim è la più fedele
fangirl di Malekith-sempai. Scusate, mi è uscito così.
Al prossimo capitolo.
Makoto
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