Capitolo 5
Lupi mannari, giornaliste da strapazzo e strani animali
- No, sono contraria! Certo, voteremo, ma, se fosse per me,
quella non metterebbe piede qua dentro se non dopo la mia morte - ha detto, con
voce ferma, la nostra combattiva preside, Minerva McGranitt.
Eravamo al solito Collegio dei Docenti e stavamo discutendo una
proposta della Gazzetta addirittura scandalosa (almeno dal mio punto di
vista). Ancora non mi ero espressa, ma non potevo permetterlo…
- E tu cosa pensi, Adrian? - chiese la McGranitt rivolto a Whyte.
Il freddo professore di Difesa si alzò e: - Beh, a parte il
generoso contributo della Gazzetta, che ci farebbe comodo per comprare
nuove attrezzature magiche, sarebbe una bella pubblicità per Hogwarts… ci
saranno decine di giornalisti e la nostra scuola sarà al centro dell’attenzione
mediatica dell’intero paese… sapete, per quanto sia odiosa, su queste cose ci sa
fare… Se poi le negassimo la possibilità di presentare il suo nuovo libro qui,
salterebbe fuori con le solite accuse di censura e ostruzionismo rivolte non
solo a te, Minerva, ma al Ministero, a Kingsley, ad Harry Potter… invocherebbe
la difesa della libertà di stampa… Io sono per un sì condizionato…
- Niamh?
Era la volta mia. Dovevo cercare di essere oggettiva. Perché, se
c’era una donna che disprezzavo, questa era proprio Rita Skeeter. Si poteva
proporre una maledizione senza perdono come risposta? No, vero?
- Se accogliessimo la sua richiesta - ho detto con un tono di
voce calmo - , daremmo indirettamente l’approvazione ad un libro da lei scritto,
in cui, come al solito, scriverà bugie su tutti e su tutto. E si farebbe
pubblicità con questo…. “approvato dai docenti di Hogwarts”… “un testo che ad
Hogwarts hanno letto con interesse”… “richiesto a gran voce da tutti gli
insegnanti”… sarebbero queste, e altre, le bugie che racconterebbe. Non mi
importa quanto sia disposta a pagare… per me non è opportuno… la verità non è in
vendita… e lei, l'ho provato sulla mia pelle, racconta a suo modo la realtà,
deformandola sistematicamente. Io non mi fido...
- Scusami, Niamh, se ti contraddico - ha detto Cooman in quel
punto - Tu non hai letto il libro, ma io ho avuto il piacere di leggerlo in
anteprima… sai, la Skeeter è amica di mia zia… e mi sembra particolarmente
efficace... direi brillante!. E Rita è molto professionale… beh, forse un po’
polemica nei confronti di auror e ministero… ma è una bell’indagine… a me il
libro è piaciuto…
Lo guardai con uno sguardo perplesso. Come si fa a sostenere che
la Skeeter abbia qualche qualità? O che sia "professionale"? Avevamo idee
diverse su di lei e, conseguentemente, su quel maledetto libro: io non l’avrei
sicuramente letto, ma “a priori” doveva fare schifo. Come faceva schifo quella
che l’aveva scritto. Ok, sono prevenuta. Ma chi se ne frega? La disprezzo...
- Va bene. Ora ci siamo chiariti le idee. Possiamo votare - ha
detto la Preside - Chi è favorevole alla possibilità che Rita Skeeter, come ci
ha chiesto la Gazzetta, presenti il suo ultimo libro Fenrir Greyback:
eroe o mangiamorte? qui ad Hogwarts?
Si alzarono solo le mani di Whyte, Cooman e Karlsberg… Stettero
rigorosamente basse quelle di tutti gli altri.
- Va bene. La proposta è respinta - disse la McGranitt.
- Se la prenderà anche con noi… - piagnucolò Cooman - dirà che
abbiamo voluto censurarla…
- Cambiamo argomento… - disse la McGranitt, e cominciò a parlare
di tutt’altro.
In effetti era arrivata a ciel sereno la richiesta di presentare
l’ultimo orribile libro di quella strega (detto con accezione negativo) della
Skeeter proprio nella nostra scuola. Quella sottospecie di pseudo giornalista
aveva infatti scritto un libro su Greyback, in cui diceva di parlare ampiamente
di lupi mannari e di come difendersi da loro (in realtà, immaginavo, piena di
malevole insinuazioni su tutti e palese disinformaizone). Cavalcava come al
solito la paura che serpeggiava nel mondo magico per la fuga di Greyback e
Lestrange (del primo soprattutto, perché il secondo era presentato dai giornali
come molto meno pericoloso), che non erano stati ancora trovati. Ci mancava solo
che la scuola avallasse quei suoi ridicoli libri scandalistici…
Finito il Collegio, me ne tornai nel mio studio insieme a
Clementina Gufs, la prof.ssa di Antiche Rune, che, detto tra noi, per me era,
probabilmente, l’auror sotto copertura. Era gentilissima, simpatica a Blacky
(che invece guardava torvo sia Karlsberg sia Cooman… quest’ultimo avrebbe voluto
utilizzarlo in una sua lezione perché era convinto che i corvus glacialis
potessero predire il futuro: avrebbe dovuto estrarre dei bigliettini da un
grande vaso. Ma l’esperienza non era piaciuta al mo Blacky che, al posto di
estrarre il fogliettino, aveva dato una bella beccata sulla mano di chi si stava
avvicinando!) e sempre presente in mezzo agli alunni e alle alunne (del resto
era più bassa di molte di loro… si mimetizzava perfettamente!), specialmente
affabile con le ragazze e i ragazzi del sesto anno (chissà perché?), che
invitava talvolta nel suo studio a bere una tazza di thé e parlare del
programma. La vedevo poi circolare, di sera, nel Castello, nei posti più strani…
non che fosse proibito… ma sembrava veramente che controllasse che tutto fosse
in ordine.
Ma se mi sbagliavo? In tal caso doveva essere uno dei due altri
insegnanti nuovi. Alan Karsberg, il palestrato che mi aveva abbordato, la
prima volta, come già detto, mi stava alla larga: aveva però il fisico che mi
immaginavo dovesse avere un auror. Che fosse lui? Jeremiah Cooman, il nipote
della “mitica” prof.ssa Cooman… era forse lui l’auror? Se non altro perché era
proprio imbranato: nella sua disciplina non ne imbroccava una (sembrava cioè un
auror a cui avessero messo, come copertura, l’insegnamento di una disciplina di
cui non capiva niente): circolavano buffe storie di sue strampalate profezie,
che non si avveravano mai, da quelle sulle partite di quidditch (regolarmente
sbagliate) a quelle personali (del tutto fuori strada). Faceva poi una gran
confusione tra carte, bocce di cristallo, linee della mano e foglioline di thé,
tanto che un gruppo di sapute studentesse (prevalentemente serpeverde) erano
andato a protestare dalla McGranitt per il basso livello dell’insegnamento
proposto in quella disciplina quell’anno.
Mia sorella lo odiava (le aveva predetto che avrebbe incontrato
un bel ragazzo, alto e moro, in quell’anno scolastico, ad Hogwarts, con cui si
sarebbe sposata di lì a qualche anno) e per poco non gli aveva spaccato la
boccia di cristallo in testa; Ryann lo trovava invece divertente, anche se come
insegnante era un fallimento.
Il che poi lo rendeva, almeno ai miei occhi, un possibile
candidato per essere l’auror misterioso messo nella scuola da Harry Potter: la
persona meno sospettabile era forse quella effettivamente coinvolta, come nei
gialli babbani! Ma c’era sempre la possibilità che non ci fosse nessun auror… se
mi fossi sbagliata e il modus operandi di Harry fosse cambiato?
Era iniziato dicembre e, una volta scesa a colazione, notai gli
occhi di tutti i ragazzi puntati verso di me. Che non mi fossi pettinata o
avessi dimenticato qualcosa nel mio abbigliamento? No, mi sembrava di no… Andai
nel solito posto, di fianco ad Hagrid, nel tavolo degli insegnanti.
- Io, a quella, le stacco la testa, Niamh… quando la vedo… - mi
disse il mio amico mezzogigante - Tanto ad Azkaban hanno allontanato i
dissennatori…
Anche Neville mi guardava preoccupato
- Cosa è successo, ragazzi? - chiesi loro.
- Mi dispiace, Niamh - mi disse Neville, passandomi la
Gazzetta - Ma sei menzionata nell’ultimo articolo della Skeeter… Non
rovinarti la giornata…
Uffa! E’ possibile che non debba avere un attimo di pace con
quella arpia? Ma, questa volta, neanche l’avevo incrociata!
UNA SCUOLA SEMPRE PIU’ IN BASSO
Giovani insegnanti, a detta di molti incapaci e incompetenti,
hanno affossato la proposta di centinaia di lettori della Gazzetta, che
sarebbero convenuti con gioia ad Hogwarts per la presentazione dell’ultimo
importante libro della sottoscritta.
Perché Hogwarts? Perché presentare proprio qui il mio ultimo
libro: “Fenrir Greyback: eroe o mangiamorte?” Beh, la domanda è scontata.
Hogwarts rappresenta il luogo in cui si è combattuta un’epica battaglia contro
il male, il luogo dove è morto Voldemort, dove i suoi seguaci, tra cui il
discusso Lupo Mannaro, sono stati sconfitti. Quale luogo più indicato di questo
per presentare un’epica trattazione della vita di quello che molti considerano
il più spietato lupo mannaro della storia recente?
“Era sicuramente un’idea brillante, Rita” mi ha detto il
carissimo Jeremiah Cooman, uno dei brillanti giovani insegnanti di Hogwarts (sì,
perché non tutti i giovani insegnanti sono del tutto incompetenti). “Ma alcuni
insegnanti hanno parlato contro… ed una, addirittura più giovane di me… ha anche
detto che è pieno di bugie…! E ha portato dalla sua parte alcuni colleghi”.
Niamh O’Neil (è lei la giovanissima… e immaginiamo quanto
competente… insegnante che ha fatto una crociata contro un’opera scritta da me
per difendere il mondo magico dai lupi mannari), insomma, senza aver letto una
sola riga del mio ultimo lavoro, ha capito (dalla copertina?) che è pieno di
bugie e si è intestardita, per puro odio, del tutto immotivato per altro, nei
confronti della sottoscritta (non ha accolto troppo bene qualche critica che
negli anni passati, avevo rivolto a suoi discutibili comportamenti oppure
pensava che sarei dovuta passare nella non troppo folta schiera dei suoi
ammiratori?), boicottando la brillante proposta e, dato che diversi insegnanti
stranamente si fidano ciecamente di lei (il mezzo gigante Hagrid, il sempre più
controverso professore di Erbologia, la vecchia Sinistra e l’ormai prossima alla
pensione McGranitt, presumo), non ha esitato a portarli dalla sua parte. E
pensare che ha avuto un T (= troll) all’esame di
M.A.G.O. in Difesa contro le Arti Oscure! Bravissima! E, grazie alla sua
brillante conoscenza della Difesa delle Arti Oscure (… proprio brillante, non
c’è che dire, visti i risultati nel M.A.G.O.) ha espresso un parere negativo… O
sarà che lei non conosce tanto la Difesa, ma le Arti Oscure? Un certo Abraxas
Onellius, spietato mago oscuro del XV secolo, è tra i suoi antenati…
E’ questa la nuova classe di insegnanti di Hogwarts? E’
possibile che per innominabili protezioni sia affidata a docenti di tal fatta
l’educazione dei nostri figli?
Comunque, senza fare ulteriori polemiche, la sottoscritta ha
preso atto della scellerata decisione del collegio dei Docenti di Hogwart e
presenterà il suo nuovo libro nel prossimo mese di marzo ad Hogsmeade. Invito
tutti, e in primo luogo la giovanissima professoressa O’Neil, a venire per
capire cosa vuol dire rigore e onestà intellettuale. Quelle qualità che,
probabilmente, non tutti hanno… A buon intenditor poche parole!
La vostra Rita Skeeter
- E’ la solita idiota. Ti ha attaccato perché con te ha il dente
avvelenato… e ha preso spunto dalla frase di quello stupido di Cooman… - mi ha
detto Neville.
E, in quel momento, proprio Jeremiah Cooman mi si è avvicinato: -
Niamh… scusami… non dovevo dire niente… ma ho parlato con zia e mi sono lasciato
un po’ andare… non ho parlato direttamente con lei… ma lei è amica di zia e l’ha
saputo…
- Nessun problema, Jeremiah… Ma sta’ attento la prossima volta…
quella donna è cattiva… per un articolo ucciderebbe la madre… - gli ho detto. La
Skeeter erano anni che mi attaccava. E io non la consideravo neanche più. Come
non consideravo le persone che la sostenevano leggendo i suoi articoli e i suoi
ridicoli libri.
- Certo. Ho già avuto una strigliata dalla McGranitt… Non
succederà più. E poco fa ho consultato anche le carte… e mi hanno detto che la
Skeeter parlerà bene di te prima della fine dell’anno scolastico…
Sì, proprio, immaginavo. Un’altra di quelle sue strampalate
profezie.
Era ormai passati due settimane dal velenoso articolo della
Skeeter e ormai tutti l’avevano dimenticato. Tutto stava filando liscio… Unica
novità era la partenza… per il San Mungo, dove aveva partorito due bellissimi
gemelli, di Sara Teller, la mia collega di babbanologia! Ero felicissima, anche
perché sapevo che Sara e il marito era un po’ che li cercavano! Siamo pertanto
andati subito a trovarli, io e Charles, e li abbiamo visti: erano proprio due
bellissimi bambini, che facevano la felicità dei loro genitori!
In men che non si dica è arrivato il Natale, che abbiamo passato
in famiglia (prima a casa dei miei, poi dai suoi), poi dai bambini di padre O’Sullivan
(avevamo comprato loro tanti regali e abbiamo fatto festa insieme!). Per
Capodanno invece siamo andati, io e Charles, a Venezia: avevamo già gli inviti
per una fantastica festa babbana in quella città, che letteralmente adoro… mi
ricordava tanti bei momenti passati insieme al mio dolcissimo moroso (finge di
essere una perfida serpe, ma in realtà mi vuole bene e farebbe qualsiasi cosa
pur di rendermi felice).
Dopo quella vacanza, mi sono dovuta di nuovo ambientare al clima
scolastico. E, purtroppo, Sara è andata in maternità ed è stata sostituita da
Othis Copsy… sì, l’imbranato che già aveva fatto una supplenza l’anno
precedente. Era stato inviato dal Ministro dell’Istruzione (era un suo lontano
parente?), ma in Babbanologia ne sapevo sicuramente più io. Dalle parole
storpiate orrendamente (il feletono, la telesivone, il compultore) alle vere e
proprie idiozie (diceva che i babbani amano bere il detergente per le mani, che
usano vecchi spazzolini usati per lavare i piatti, che si fotografano in
continuazione con il telefono… sì quest’ultima cosa mi sa che è vera…) ma dove
l’avevano trovato?
E, nel frattempo, erano cominciati i lavori all’ala ovest, per
noi interdetta. Si vedeva ogni tanto qualche importante funzionario del governo
o qualche famoso magiarchitetto che girava per Hogwarts osservando i lavori. E
c’erano naturalmente molti magioperai impegnati nella sistemazione
dell’edificio. Per fortuna, perché, negli ultimi mesi, si erano aperte voragini
magiche sempre più spesso e la McGanitt aveva dovuto collocare alcuni elfi che,
in continuazione, percorrevano quei corridoi cercando di riparare i danni o
almeno mettendo in sicurezza la zona.
Per il resto l’attività scolastica procedeva benissimo: per tutto
il primo trimestre avevo svolto il mio programma con una certa sicurezza: i miei
amici centauri mi portavano qualche simpatico animaletto, che poi noi studiavamo
e lasciavamo poi libero nella foresta… Oddio, per modo di dire, perché poi
tornavano spesso vicino ad Hogwarts dai miei alunni che si affezionavano a quei
batuffoli pelosi o piumati (si affezionavano anche agli insetti magici!) e
fornivano loro da mangiare… Insomma, tra Hagrid che portava thestrall, ippogrifi
e altre bestiame non troppo consentito e i miei alunni, mi trovavo, la sera, a
sfamare mezza Foresta Oscura (o quasi), per fortuna aiutata da una squadra di
aiutanti (parenti e ex alunni in primo luogo). Ma la cosa bella era che… era
venuta a trovarci una unicorno gravida che, ferita da qualche bestiaccia
malefica nella Foresta Oscura (il sangue di unicorno è una specie di
ricostituente-medicina per molte bestie oscure), si era avvicinata ad Hogwarts!
Per fortuna le ferite erano superficiali… E quant’era bella! Addirittura
adorabile! Dovevo assolutamente aiutarla!
- Gli unicorni si fanno solo avvicinare dalle ragazze vergini -
mi aveva detto Hagrid - e mai dagli uomini! Io perciò non posso starle vicino…
pensaci tu, Niamh!
Sì, perché lui pensava che io… Ok, dovevo trovare qualcun’altra
che mi desse una mano. Per fortuna avevo subito fermato Annah (mia cognata), che
stava venendo con Lenny (il suo fidanzato) a darmi una mano (come fanno spesso,
quei due) e l’ho portata un secondo in disparte:
- Scusami, Annah, posso farti una domanda privata… molto privata?
- Ma certo, Niamh… dimmi pure?
- Tu e Lenny…. insomma… avete fatto l’amore? - le ho chiesto
direttamente.
La povera Annah (che dovrebbe essere abituata al mio
comportamento qualche volta un po’ bizzarro… è praticamente mia cognata!) è
diventata tutta rossa: - Beh… no… Ci baciamo… e anche qualcosa in più, a
volte… ma ancora non l’abbiamo fatto… perché?
- Bravissimi! Perfetto! Sapevo di potermi fidare di voi! - ho
esclamato, mentre lei mi guardava sorpresa, domandandosi probabilmente perché le
facessi domande tanto personali e perché esaltassi tanto una condizione di cui
non ero mai stata una grande sostenitrice.
Poi le ho spiegato: - Mi servi per avvicinare un unicorno!!!!
Serve una ragazza vergine, altrimenti non si fanno toccare! Ti prego, aiutami!
Dai, andiamo!
Insomma, quella unicorna si è fatta avvicinare solo da lei
(quando mi vedeva mi guardava con due occhiacci, mi soffiava e mi minacciava con
il corno! E io le avevo trovato una bella stalla e le portavo da mangiare!), si
è fatta medicare e si faceva continuamente accarezzare da lei.
Non dico i miei alunni quando l’hanno visto! Le ragazzine sono
andate ad accarezzarla, mentre io e i ragazzi stavamo prudentemente ad una certa
distanza.
- Lei non va, professoressa? - mi ha chiesto un piccoletto.
- No… io rimango con voi a controllarvi. Non vorrei che qualcuno
di voi si avvicinasse troppo! - gli ho risposto.
Certo che la cosa era un po’ imbarazzante. E’ possibile che
esista un animale che è interessato alla vita sessuale dei suoi interlocutori
umani? Il mondo magico, talvolta, è proprio strano!
Comunque Io e Hagrid le avevamo costruito una bella stalla, dove
Giuditta (così l’avevo battezzata) stava divinamente e aveva intenzione
di rimanere fino a quando non fosse nato il piccolo. A turno le ragazzette le
portavano da mangiare e noi tutti, a debita distanza, osservavamo la scena…. Che
bello! I miei alunni (le mie alunne in particolare) erano impazziti e anche io
ero contentissima: non è da tutti i giorni poter vedere degli unicorni… e
sarebbe nato un piccolo, prestissimo! Quanto mi sarebbe piaciuto accarezzarlo!
Ecco, è tornata anche la Skeeter... Per fortuna
ci sono gli unicorni a rallegrare Niamh (che, secondo gli autori del Medioevo,
possono essere catturati solo da una ragazza vergine!). Siamo a metà ff (ci sono
in tutto 10 capitoli) e, dalla prossima puntata, comincia tutto a precipitare...
Grazie a
chiunque abbia letto il capitolo. A mercoledì. S.
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