Capitolo 10
1 settembre 2017
- Buon giorno, amore - ho detto a mio marito. Mi ero accorta che
si era svegliato. Intorno la luce di una bellissima giornata veneziana e il
rumore delle acque del Canal Grande. Era ancora presto.
- Buon giorno, Niamh… o devo chiamarti professoressa Montague… -
mi ha detto Charles
Mi toccai la fede al dito. Era vero! Mi ero sposata due settimane
prima e non mi sembrava ancora vero!
- Chiamami come vuoi… Ma se mi chiami “professoressa” è più
eccitante…
Avrei continuato, naturalmente, ad insegnare Cura delle Creature
Magiche, ad Hogwarts anche quell’anno, ma il Primo Ministro Irlandese mi aveva
voluto dare anche la direzione della Riserva Magica del Connemara… Avrei dovuto
fare i salti mortali tra Regno Unito e Irlanda!
Charles mi prese la mano: - Tutto bene?
- Benissimo, amore! Anche se qualcuno mi ha tenuto sveglia
parecchio questa notte… quanto abbiamo dormito? Quattro ore?...
- Tutta colpa tua, professoressa… Devi farti perdonare..
Sorrisi: - Quello che è giusto, è giusto - gli dissi, mentre la
mia mano scivolava su di lui afferrando una parte del suo corpo che … ok, è
meglio non specificare!
Sorrise anche Charles. Ghigno da perfido serpeverde… quanto mi
piaceva!
Poi ha aggiunto: - Dobbiamo proprio andare? Guarda che, se fai
così, io di nuovo comincio a…(e mi fece la sua proposta, alla quale io mi finsi,
naturalmente, di essere scandalizzata… queste cose non si dicono ad una moglie!
O sì?)
Insomma, poco dopo, eravamo di nuovo impegnati nella nostra
piacevolissima occupazione. E, dopo un’oretta, poi, tornammo in possesso di noi
stessi. Che bel modo di cominciare la giornata!
- Purtroppo la passaporta per Londra scatta tra un paio di ore…
Sai che, in questo periodo le linee sono intasate e ottenere una passaporta
internazionale non è facile… Volevi andare alla stazione a salutare Victoire… Mi
avevi detto così, se non sbaglio...
Oh, sì, lei doveva andare ad Hogwarts (era il suo ultimo anno),
mentre noi, nel pomeriggio, saremmo partiti per la seconda parte del nostro
viaggio di nozze (la prima l’avevamo passata a Venezia!): quindici giorni nei
Mari del Sud (decisamente un cambiamento di clima notevole!), in un posto
imprecisato (Charles mi voleva fare una sorpresa) e poi ospiti, per qualche
giorno, prima di tornare in Gran Bretagna, dei Macnair. Hagrid mi avrebbe
coperto, naturalmente, ad Hogwarts con i miei ragazzi, che avrei visto solo alla
fine del mese…
- Dai, andiamo, allora! - ho detto, alzandomi dal letto e andando
in bagno - Dobbiamo essere veloci!
Poco dopo (cioè un’oretta dopo… un po’ di tempo ci vuole a noi
ragazze!) eravamo a fare colazione insieme. Gli elfi si erano sbizzarriti e sul
tavolo era assiepato ogni ben di Dio… Quant’è buona la cucina italiana! Dovevo
stare attenta a non mangiare tutto, altrimenti la mia linea sarebbe andata a
farsi friggere di lì a qualche mese… anche se, da quanto lo facevamo, senza
nessuna precauzione, avevo idea che la mia linea ben presto si sarebbe
modificata…
Mentre mangiavo, accanto a Charles, tutto quel ben di Dio, mi
venne da pensare al nostro matrimonio…
Beh… Era stato bellissimo! Ci eravamo sposati in una piccola
chiesetta irlandese (opportunamente ingrandita per contenere tutti gli ospiti)
del Connamara, con padre O’Sullivan che officiava.
Padre Sullivan… Ricordavo perfettamente il momento in cui avevo
detto loro del matrimonio… e della mia condizione di strega! In Irlanda non c’è
il paranoico “statuto di segretezza” del Regno Unito e i non magici che
conoscono la realtà magica sono diversi, anche se naturalmente vige una certa
prudenza… A lui però dovevo dirlo, se non altro perché avevo intenzione di
chiedergli di sposarci e gli invitati appartenevano tutti al mondo magico…
- Padre… posso confessarle una cosa? - gli avevo detto in un
momento in cui i bambini stavano preparandosi per andare a letto ed eravamo
rimasti in sala, a rigovernare, solo io, lui e suor Esther.
- Ma certo, Niamh… dimmi pure… - mi ha risposto tranquillamente.
- Mi allontano… - ha aggiunto suor Esther.
- No… puoi rimanere… Esther… - le ho detto. E poi: - A me e
Charles farebbe piacere se voi due veniste al nostro matrimonio… io e Charles
abbiamo intenzione di sposarci… il 13 agosto… e sarebbe per noi un onore se
fosse lei, padre, a celebrare…
Subito un grande sorriso è apparso nei volti di padre O’Sullivan
e di suor Esther.
- Ma certo, Niamh! - ha detto tutto felice il prete - Sono
contentissimo! Certo, ognuno è libero di comportarsi come pensa opportuno, ma
qui in Irlanda il fondamento di una vita comune è sempre il santissimo
matrimonio, approvato da Santa Romana Chiesa, volto a formare in piccolo la
stessa comunità che …
- C’è però un piccolo problema - ho aggiunto io, interrompendo la
sua esaltazione estasiata dell’istituzione matrimoniale - Io e mia sorella… e
anche Charles e Ginevra… beh… apparteniamo ad una comunità… che da secoli si
nasconde per non offendere la sensibilità di qualcuno… ma non siamo cattivi…
- Certo che non siete cattivi! - disse scandalizzato padre
O’Sullivan - Altrimenti non vi avrei permesso di venire qui nella casa-famiglia!
Siete bravissimi ragazzi! Pensate che io non lo abbia subito capito? Che tua
sorella ami una ragazza e che tu conviva, non è importante! Siete bravissimi!
Sono stato fortunato a conoscervi… ah, e adesso vi sposate! Che bello… ma di
quale comunità state parlando?
- Beh… io sono una strega… e anche Charles e gli altri miei
familiari, e Ginevra… sono maghi o streghe… ma… siamo buoni.. cioè, nella nostra
comunità ci sono persone buone e persone cattive… come tra i non magici…
Attimo di silenzio. Poi Esther è venuta ad abbracciarmi.
Sorrideva divertita, probabilmente avendo notato il mio imbarazzo.
- Io sono una maganò - ha detto suor Esther, intervenendo in
questo punto - E padre O’Sullivan lo sa.
- E io conosco l’esistenza del mondo magico da anni… - ha
aggiunto padre O’Sullivan, sorridendo bonariamente - Non penserai che in
cinquant’anni di confessioni non mi sia capitato di imbattermi in qualche mago o
in qualche strega… Sarà interessante partecipare ad una cerimonia magica… E non
preoccuparti per la segretezza… sai, questa è praticamente una confessione, e
sai che noi preti cattolici non possiamo divulgare quello che ci è stato detto…
E anche suor Esther è molto discreta…
Respirai sollevata… Avevo pensato che cominciassero ad urlare che
ero malvagia e mi impedissero di tornare dai bambini!
- E… a proposito… che ne dici di una bella confessione? Penso che
sia ora… prima del matrimonio…
Oddio, mi aveva incastrato! Gli avrei dovuto raccontare tutto?
Ma… tutto tutto?
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Comunque, tornando al matrimonio, i miei fratelli e gli amici
(Kyle e Rup in primo luogo) avevano organizzato un impeccabile servizio
d’ordine; i piccoletti (Patrick e Deirdre) ci avevano portato le fedi, i nostri
genitori (soprattutto mia madre) si erano commossi e tutti erano felici. Quanti
erano! Per fortuna, poi, Harry era riuscito a seminare i giornalisti che
sarebbero impazziti nel sapere che lui e tutti i Weasley, ma anche metà degli
Eroi di Hogwarts (primo ministro inglese compreso) erano presenti.
E la cerimonia era stata anche molto simpatica… se non altro per
il fatto che, al momento dello scambio delle promesse, il mio corvus glacialis
era venuto a posarsi sulla mia spalla e aveva controllato da vicino lo scambio
degli anelli…
Padre O’Sullivan era stato perfetto! E, al suo fianco, c’era
anche suor Esther, che aveva voluto esserci anche lei. Tutti e due erano
felicissimi!
In effetti pensavo peggio: non era stato troppo faticoso
organizzare pranzo e cerimonia (per fortuna ci sono gli elfi, e poi tutti i miei
familiari e parenti mi avevano dato una mano, come ho detto), e neanche cercare
di collocare tutti nel posto più indicato a tavola, su cui mi ero impegnata: ad
esempio non potevo mettere vicini i Potter, i Weasley e i Malfoy (cosa
abbastanza semplice), ma, viceversa, avevo pensato di collocare nella stessa
tavolata tutti i ragazzi. Il che forse avrebbe poi provocato qualche problema,
dato che erano capitati vicini Scorpius, il figlio di Astoria e Draco, e Rose,
la figlia di Ron ed Hermione e avevo notato che i due avevano parlato per tutto
il pomeriggio… Ok, forse è “deformazione professionale”, ma già immaginavo il
figlio di Draco con la figlia di Ron… Immaginavo già il casino tra le due
famiglie se i due avessero…
Senza contare Ted e Vic… Li avevo deliberatamente collocati allo
stesso tavolo (del resto sono una specie di cugini) e i due non avevano fatto
altro (li avevo visti benissimo) che guardarsi per tutto il pomeriggio,
sorridersi e parlare… Oggi Victoire, come James, Albus e Rose, sarebbe partita
per Hogwarts (le avevo promesso di andare a salutarla alla stazione, prima di
partire per il viaggio di nozze: i suoi non potevano accompagnarla, dato che
erano in Francia ed era rimasta a dormire dagli zii). Perché non si era ancora
fatto sotto Ted? Ormai la biondina era cotta a puntino, e anche lui avrebbe
dovuto lasciarsi andare! Anche perché, ora che era diventato Auror, rischiava di
non rivederla per un bel pezzetto!
- Ce la faranno finalmente Vic e Teddy Lupin? - mi aveva chiesto
Charles, quando mi aveva visto impegnata a comporre le tavolate
- Sì… - gli avevo detto - Ma i due ancora non vogliono
riconoscerlo. Ma è questione di poco, vedrai…
Almeno speravo! Quanto erano complicati gli altri. Io sono più
diretta, sicuramente.
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Salutati gli elfi, siamo andati nel Camino e, un attimo dopo,
eravamo al King’s head, il pub magico situato proprio a due passi dalla
stazione..
- Saremo in ritardo? - ho detto, trascinando Charles per mano.
- No, non preoccuparti - mi ha tranquillizzata. E, poco dopo,
eravamo sul binario 9 e 3/4! Che bello l’Espresso! Strano che ci fosse un po’ di
nebbia, qui, mentre a Londra il cielo era completamente pulito. Quanto è strano,
a volte, il mondo magico!
- Se conosco bene Vic, dovrebbe essere nella carrozza di testa -
ho detto a Charles.
C’erano un sacco di maghi e noi siamo sgaiattolati velocemente
verso la testata del treno. Per poco non sono andato a sbattere in un raggiante
James che correva all’impazzata in direzione opposta alla mia. Ha appena fatto
in tempo a lanciarmi un - Ciao, Niamh! Dopo ti racconto! - che è scomparso.
Charles ha quindi visto la sorella e i genitori e si è fermato
con loro. Io li ho salutati velocemente, ho promesso che sarei subito tornata e
sono andato a salutare Vic: glielo avevo promesso!
Ma forse la mia promessa era inutile… Qualcuno la stava
salutando… Teddy! Finalmente! I due erano avvinghiati, in prossimità della prima
carrozza, quella dei prefetti, e il bacio che si davano non era affatto
platonico: si vedeva che si desideravano l’un l’altro da tanto tempo, da come si
stringevano, da come si toccavano, da come si baciavano, incurante di tutto e di
tutti, con i loro corpi aderenti come due sottilette, le mani di lui posate sul
fondoschiena della mia adorabile amica (!) e le mani di lei infilate sotto la
camicia a stringergli la schiena e avvicinarlo a lei… Che dovessero rifarsi in
quel posto del tempo perduto? Evviva, ero contentissima! Finalmente! Ce
l’avevano fatta!!!
Inutile disturbarli in questo momento… Yeeh! Quanti anni erano
che i due si cercavano! Avevo perso il conto!
Piano piano, e con un grande sorriso stampato sul viso, tornai
indietro da Charles. Era ancora in compagnia dei suoi genitori e di Annah. Mia
cognata (ora era mia cognata a tutti gli effetti) stava per salire in treno, e
aveva al suo fianco Leonard, che le aveva dato la mano e parlava tranquillamente
con mio suocero.
- Allora, tutto bene, Niamh? - mi ha detto Annah, abbracciandomi.
- Tutto bene, Annah, grazie! Mi dai una mano anche quest’anno,
con gli unicorni e gli altri animali?
- Certo, Niamh - mi ha detto sorridendo
- E naturalmente ci sarò anche io… - ha detto Leonard.
In quel momento si è sentito l’ultimo fischio del treno, prima
della partenza, e subito Annah e Leonard sono saliti. Un attimo dopo ci
salutavano dal finestrino. Sono passati davanti a noi, poi, dai loro
scompartimenti, tutti gli altri ragazzini. Alcuni mi riconoscevano (i miei ex
alunni!) e mi salutavano. Vidi anche, velocemente, passarmi davanti, seduti
nello stesso scompartimento… Rose, Albus (che mi sorrise timidamente) e Scorpius,
il figlio di Malfoy… Rose e Scorpius… chissà se poteva funzionare? Io ho un
sesto senso per queste cose…
Beh, ora mi aspettava la seconda parte del viaggio di nozze, nei
mari del Sud e, se fosse stato bello come era stata la prima parte, che
avevamo passato a Venezia (giornate bellissime a gironzolare per campi e calli
e, soprattutto, notte “infuocate”)… beh… forse non sarei riuscita a finire
l’anno scolastico e, da lì a nove mesi, tutta la famiglia si sarebbe riunita per
festeggiare un nuovo piccoletto… Anzi, ne ero sicura…
Come facevo a saperlo? Il mio favoloso solito sesto senso,
naturalmente!
F I N E
Ringrazio tutti voi che mi avete
accompagnato, in questi mesi, leggendo le ff. Un grazie particolare a tutti coloro che mi hanno
aiutato con i loro consigli e le loro impressioni (Barby_Ettelenie_91 e Carme93). Un doveroso ringraziamento a AdhoMu, creatrice del corvus glacialis (Zlatlan è il
corvus della inizialmente inquietante famiglia Macnair), e di Leonard, Maya e loro padre (Bastian), che compaiono in diversi punti
della saga.
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