CAPITOLO
11: Il Drago degli Abissi
LIFE
POINTS ALAN: 6100
LIFE
POINTS MERA: 5750
In
quel momento, Alan non sentiva il vociare del pubblico attorno a loro.
Sentiva
solo i propri pensieri, e questi spingevano più del motore
di un treno. Aveva
acquisito un effimero vantaggio su Mera, cosa di poco conto.
Fin’ora, la sua
avversaria si era rivelata implacabile. E non sembrava ancora essere
riuscito a
metterla all’angolo come avrebbe voluto.
-
Hai finito? – gli domandò l’altra.
Alan
guardò le carte che aveva in mano. Una era Spada di Bamboo
Spezzata, una carta
assolutamente inutile, e le altre due erano mostri. Sì,
aveva finito. Fece un
cenno con il capo a Mera, e quella abbassò lo sguardo sul
proprio duel disk. La
rossa non aveva carte in mano né sul terreno, eccezion fatta
per Umi. Se non
avesse pescato qualcosa di utile, pensò il moro, sarebbe
rimasta scoperta ai
suoi prossimi attacchi, e Alan avrebbe persino potuto annientare i suoi
life
points. Concludendo quel duello e la sua sofferenza in un colpo solo.
La
tempestività di quel pensiero lo fece tremare. Poteva
davvero dipendere tutto
dalla prossima mano? Be’, molto spesso nel Duel Monsters era
esattamente così
che andava. E Mera pareva saperlo molto bene; ne era consapevole tanto
quanto
lui.
-
Pesco! – dichiarò, afferrando la carta con
rapidità quasi scottasse. Il sorriso
che le si delineò sul volto fece perdere ad Alan la speranza
di una rapida
vittoria.
-
Esattamente ciò di cui avevo bisogno –
commentò la rossa, mostrando poi la
carta al suo avversario. – Gioco la Carta di
Santità!
-
NON CI POSSO CREDERE!! – L’esclamazione di Alan era
ben giustificata. Quella
carta, che ritraeva due soldati sotto a una pioggia di monete, intenti
a
cercare di raccoglierle coi propri elmi, era quella che si poteva
definire una
vera botta di culo. Tutti ne conoscevano l’effetto; tutti,
eccetto Barney.
-
Perché Alan è tanto preoccupato? –
domandò.
-
Immagina di dovere dei soldi a Totò o’
Scugnizz’ – intervenne Shaun, con i suoi
modi peculiari – e che stiate giocando una partita a poker.
Sono già passate le
tre di notte, quindi è il momento di tirare fuori le pistole
e i documenti di
vendita della propria casa. Tu hai dovuto fare All-In perché
se no sei nella
merda, e a un certo punto arriva qualcuno che ti dice “Ehi,
ti regalo sei
assi”. Ecco, questo fa la Carta di Santità.
-
Non ho capito… - ammise l’altro.
-
Carta di Santità permette a entrambi i giocatori di pescare
finché non hanno
sei carte in mano – spiegò Winona, le braccia
incrociate sotto al seno. – Mera
ha pescato la carta migliore per la sua situazione.
Ora
sì che Barney aveva capito. – Quindi Alan
è di nuovo nella merda… - realizzò.
Serena, vicino a loro, si tormentava le mani, osservando il duello con
apprensione. Suo fratello, molto più in alto, aveva ora un
sorriso nervoso sul
viso, specchio dei sentimenti contrastanti che si muovevano dentro di
lui. Be’, sarebbe da pazzi negare
che il Duel
Monsters non abbia anche una componente di sano culo. Mera avrebbe
potuto
perdere il duello in questo preciso istante, ma il fatto di avere
quella carta
nel suo deck l’ha salvata. È stata lungimirante.
Anche
se lui pensava che tutti dovessero avere almeno una Carta di
Santità nel loro
mazzo.
Mentre
entrambi pescavano, Alan rifletté: Questa
non mi ci voleva. Adesso posso solo sperare che non abbia pescato tutte
queste
gran carte.
Ma
sfortunatamente, quella sera le stelle rilucevano sinistre per lui.
Mera
guardava la sua mano come se avesse appena trovato la mappa per una
miniera
d’oro. Era passata da zero a sei in un lampo, e ora si poteva
ricominciare a
ballare.
-
Permettimi di mostrarti quanto ho detto poco fa –
intonò la rossa, togliendo
una delle carte dal ventaglio. – E cioè come
affidarsi allo stesso mostro sia
un gravissimo errore.
La
posizionò. – Gioco Lancio del Martello!
La
carta ritraeva un enorme martello di legno che schiacciava dei goblin.
Alan strabuzzò
gli occhi: - Oh merda!
-
Eggià – sorrise lei. Subito dopo, un grosso
martello di legno comparve sopra a
Drago Tricorno, per poi spiaccicarlo come fosse stata una mosca. Gli
arti del
drago si piegarono fuori dal raggio dell’arma, mentre un
ultimo verso soffocato
accompagnava la dipartita della creatura.
-
Lancio del Martello è semplice ma efficace –
spiegò Winona. – Distrugge il
mostro scoperto col più alto numero di punti
d’attacco. Alan ha perso il suo
Drago per ben due volte nella stessa partita.
-
Errore da principiante – commentò Sapphire
dall’alto del suo rifugio. – Pensavo
fossi più sveglio di così, Alan.
Anche
Gary, dal canto suo, era deluso. – Si può sapere
che diavolo ti è preso? - domandò,
come se l’altro potesse sentirlo. – Commettere
simili errori da novellino non è
da te.
C’era
una punta di amarezza e rimprovero nella sua voce.
-
E ora – proseguì Mera – è
tempo di dare una bella svolta a questo duello così
noioso, non trovi?
No,
Alan non trovava, ma si limitò a digrignare i denti.
Mera
proseguì. – Evoco Madre Grizzly in posizione
d’attacco!
Un
grosso e furioso orso dal pelo nero si levò imponente,
superando i due metri
d’altezza, e coprendo ad Alan la vista della sua avversaria.
Ringhiava
rabbiosa, come se le avessero toccato i cuccioli. (Attributo: Acqua;
Lvl: 4;
Tipo: Guerriero-Bestia/Effetto; ATK: 1400; DEF: 1000).
-
E ora – continuò – rimuovo dal mio
cimitero Kaiser Cavalluccio Marino e Pesce
dai 7 Colori…
Mostrò
all’altro una carta. – Per poter evocare con
evocazione speciale Fenrir!
Prima
si udì un ululato, che spinse tutti a guardarsi intorno, e
subito dopo
dall’ologramma emerse un grosso lupo grigio e dagli occhi
rossi che brillavano
come fari. Sembrava un lupo che si preparava a diventare uomo, o un
uomo che
non aveva finito di trasformarsi in un lupo, e anche questo era enorme.
(Attributo: Acqua; Lvl: 4; Tipo: Bestia/Effetto; ATK: 1400; DEF: 1200).
-
Sfortunatamente, nessuno dei due beneficia del bonus ambiente dato da
Umi. Ma
sono comunque entrambi sufficientemente forti per distruggerti!
Puntò
il dito. – Vai Fenrir, distruggi Pterodattilo Nero!
Il
lupo si lanciò all’attacco, e con una sferzata
d’artiglio lo fece a fettine.
Alan si difese dalle schegge olografiche che gli arrivarono in faccia.
LIFE
POINTS ALAN: 5700
LIFE
POINTS MERA: 5750
-
E ora è il tuo turno, Madre Grizzly!! – Alle
parole di Mera, Alan si vide
l’imponente orso caricarlo a quattro zampe. Il suo cuore
mancò un colpo quando
quello gli lanciò un’artigliata. Perse
l’equilibrio e scivolò all’indietro.
Qualcuno lanciò un grido; udì, lontana anni luce,
la voce di Barney che gli
urlava di stare attento. Ma Alan in quel momento ringraziò
la sua proverbiale
agilità, trovò subito un’altra roccia
dietro di sé e quindi controbilanciò con
il tallone, per poi portare indietro anche l’altro piede. Ora
era arretrato di
un passo, ma non era ancora caduto in acqua.
Sulla
riva, qualcuno tirò un sospiro di sollievo; Barney e Serena
tra questi.
LIFE
POINTS ALAN: 4300
LIFE
POINTS MERA: 5750
-
Tutto bene? – domandò la sua avversaria con una
punta d’ironia. Alan strinse i
denti, e poi fece una risata nervosa.
-
Preoccupati per te stessa – le raccomandò.
– Perché tra un po’ ne avrai
bisogno.
-
Mpf, giocare a fare lo spavaldo è inutile con me –
e detto questo, posizionò
due carte coperte e terminò il turno.
-
Molto bene, pesc…! – Ma il duel disk
lampeggiò di rosso e gli comparve la
scritta errore. Alan lo guardò con paura: - Si è
danneggiato con gli schizzi
d’acqua?
Ci
mancava solo quello. Ma le risate di Mera lo smentirono.
-
Mi spiace – si scusò, sinceramente – ho
dimenticato di avvertirti del potere
speciale di Fenrir. Quando distrugge un mostro in battaglia, il
possessore di
quel mostro non può condurre la sua Draw Phase per quel
turno.
-
Stai scherzando? – Alan guardò il lupo grigio, la
fronte madida di sudore.
-
Oh, nient’affatto. – Ma Mera lo
rassicurò. – Tuttavia, hai sei carte in mano
grazie alla mia generosa pescata. Immagino che per un campioncino come
te non
sarà un problema farci qualcosa, no?
Se
questo fosse il mio deck,
pensò nervoso mentre guardava la propria mano, a quest’ora non si sarebbe neanche posto
il problema, perché
probabilmente avresti già perso. Ma è inutile
continuare a pensare alle favole:
questo non è il mio fottuto deck, questa è una
fottuta truffa!
Si
tenne le piastrine. Lucius, sto cercando
di fare più in fretta che posso. Ma temo di aver esaurito la
mia proverbiale
fortuna, e di aver imparato la lezione nel peggior modo
possibile…
La
sua mente volò nuovamente all’arena…
-
Combatti!! – Lucius lo stava
esortando, mentre davanti a lui c’era un’imponente
scheletro con un sudario
viola e un’aura maligna attorno. I suoi punti
d’attacco avevano toccato i 3000,
lo stesso valore del leggendario Drago Bianco Occhi Blu di Seto Kaiba.
-
Avresti fatto meglio ad
ascoltarmi, ragazzo – stava dicendo il nero –
perché sarebbe finito tutto molto
più in fretta.
Poi
un sorriso non ancora del tutto
rilassato comparve sul suo volto. – Ma ce l’ho
fatta, alla fine…
A
quel punto, il giovane Alan,
dall’altra parte dell’arena, scoppiò in
una risata fragorosa. – Temo tu abbia
preso un granchio – gli rispose, e il sorriso
sparì dal volto di Lucius. – Io
sono tutt’altro che finito. Quello, casomai, sei tu.
E
prese una delle carte che aveva
in mano. – Permettimi di rispedire il tuo patetico
scheletrino nella fossa.
Assieme al resto dei tuoi life points.
-
Non puoi! – aveva protestato
l’uomo. – E’ impossibile, ormai,
sconfiggere il mio Re dei Servitori del
Teschio!!
Ma
Alan non aveva perso il suo
sorriso. – Oh, questo lo dici tu. Adesso sacrifico Kaiser
Cavalluccio Marino
attivando il suo potere speciale!
Il
guerriero marino si illuminò di
un’aura dorata, poi diverse crepe si formarono sulla sua
corazza, lasciando
emergere fasci di luce.
-
Cosa… cosa stai…? – Ma Lucius non
riuscì a finire la frase, perché
un’esplosione di luce lo costrinse a
schermarsi gli occhi.
E
successivamente, due immense ali
si spiegarono gettando la loro ombra sopra di lui.
Persosi
nuovamente fra i ricordi, Alan spostò lo sguardo dalla
propria mano a Mera.
Dio, quanto era bella, e quanto avrebbe voluto non dover lottare
così contro di
lei. Si meritava di più, molto di più. Sarebbe
stato tentato di dare forfait
anche solo per la vergogna che provava, se non fosse che quello andava
contro
la sua etica di duellante, e che avrebbe significato dover rivelare
ciò che per
nessun motivo avrebbe mai dovuto rivelare.
Quel
pensiero spostò il suo sguardo verso Lance. Non lesse
niente, se non sdegno,
negli occhi del rosso. E promise a sé stesso: Un
giorno sistemerò anche te. Non so ancora come, ma lo
farò.
Non
aveva idea di quanto avesse ragione.
-
Sto aspettando – lo esortò Mera. –
Comincio a stancarmi. E anche i miei fan.
Di
risposta, dei sonori “buuu!” si levarono dalla
folla.
-
Ma se i tuoi fan sono tutti ologram… ah no, ho sbagliato
duello – borbottò
Shaun tra sé e sé. Vicino a lui sulla riva,
Serena guardò Winona e le domandò:
- Pensi che Alan ce la farà?
-
Difficile a dirsi – le rispose onestamente la ragazza dai
capelli lilla. – Ora
come ora, sta messo un po’ nella merda. Però
è bravo, quindi se non si fa
prendere dal panico potrebbe anche trionfare.
Ma
la vedo grigia,
pensò.
-
Va bene – si risolse Alan. – Fammi vedere come
rispondi a questo! Gioco
Cavaliere della Regina in posizione d’attacco!
Una
bella guerriera dai capelli biondi e con un’armatura rossa,
armata di spada e
scudo, con un elmo alto e la corazza ricoperta dai simboli dei semi
delle carte
fece la sua apparizione. (Attributo: Luce: Lvl: 4; Tipo: Guerriero;
ATK: 1500;
DEF: 1600).
-
E la equipaggio subito con Ascia Ferro Fortuito! –
esclamò il duellante,
pescando una carta magia da quelle che aveva in mano. La spada e lo
scudo della
cavaliera furono sostituiti da un’ascia nera con delle
scritte luminose vergate
sulla parte piatta della lama. Il suo attacco schizzò a
duemila punti.
-
Subito dopo, attivo la carta magia Agnelli Dispersi, per evocare due
segna
mostro!
I
due batuffoli di pelo comparvero dal lato di Alan, tutti contenti
nonostante i
loro zero punti di attacco e difesa. Mera lo giudicò con
sguardo tagliente.
-
Pensi di nasconderti dietro a una difesa così esile?
– lo provocò. Ma Alan le
rispose per le rime: - Io non mi sto affatto nascondendo.
L’espressione
dell’altra mutò. Subito dopo, Alan prese
un’altra carta dalla sua mano e la
mostrò: era Controlla Avversario.
-
Con questa carta, posso scegliere di sacrificare uno dei miei mostri
per
prendere il controllo di uno dei tuoi fino alla fine del turno
– spiegò. –
Quindi adesso sacrificò uno dei miei segna mostro Agnello,
per prendere il
controllo del tuo Fenrir!
Il
controller gigante si materializzò dalla parte di terreno di
Alan, e con la sua
combinazione di tasti il grande lupo Fenrir scattò
all’erta, gli occhi che
lampeggiarono come i fari di un auto. Spiccò un balzo e si
posizionò dalla
parte di Alan, ringhiando contro la sua padrona.
Ma
quella rimase impassibile.
È
glaciale,
osservò Alan. Nonostante ora
l’abbia
messa con le spalle al muro, non dà alcun segno di
cedimento…
Strinse
i denti. No, non posso farmi prendere dal
panico ora. Il vantaggio è dalla mia parte, quindi devo
procedere senza
esitare.
E
così fece. – Coraggio Cavaliere della Regina,
distruggi Madre Grizzly!!
La
bionda cavaliera spiccò un balzo per poi abbattere la sua
ascia sul possente
orso. Un taglio fiammeggiante lo divise in due, facendolo esplodere. Le
schegge
olografiche finirono tra i capelli di Mera, che si riparò
con un braccio.
LIFE
POINTS ALAN: 4300
LIFE
POINTS MERA: 5150
-
E ora è il tuo turno Fenrir, attac… - Ma il
ragazzo si bloccò per via dello
sguardo e delle parole di Mera.
-
Non credo proprio – lo contraddisse infatti la rossa.
– Quando Madre Grizzly
viene distrutta in battaglia, il suo potere speciale mi consente di
chiamare in
campo un altro mostro di attributo Acqua, purché abbia
massimo millecinquecento
punti d’attacco.
Alan
si ritrasse. – Dannazione.
Mera
estrasse il suo deck a ventaglio e prese una carta. – E io
scelgo un’altra
Madre Grizzly!
Un
nuovo orso comparve sul terreno, innalzandosi sulle zampe posteriori e
ruggendo
contro Alan. Ora, Fenrir si trovava contro un avversario dello stesso
livello.
Ma
almeno eliminerò anche il suo
mostro…,
e il ragazzo la trovava una soluzione migliore
della semplice resa.
-
Vai Fenrir, distruggila!! – gridò. Il lupo si
lanciò all’attacco a fauci
spalancate. Lui e la Grizzly si avvinghiarono in una feroce battaglia,
prima di
esplodere entrambi in fumo e fiamme.
-
Metto una carta coperta – si risolse Alan, che ora contava
solo su Cavaliere
della Regina – e termino il mio turno.
Mera
sorrise. – Bene. Dato che non ho subito danni da battaglia da
parte di Fenrir,
posso condurre tranquillamente la mia Draw Phase.
Pescò
la sua carta, in una maniera quasi elegante, e le sue belle labbra si
curvarono
in un sorriso.
-
Ottimo – disse. – Sei pronto, Alan?
Perché da adesso non ti farò più
concessioni.
E
quando mai me le hai fatte?,
pensò l’altro.
-
Come prima cosa, scopro la mia trappola: Chiamata del Posseduto!
La
carta raffigurava una sfilza di lapidi dalle quali si alzava del fumo
violaceo.
Quella carta inquietò Alan in un modo particolare; era una
delle più famose del
Duel Monsters, ma per lui aveva un significato molto profondo.
-
Con Chiamata del Posseduto, posso riportare in vita dal cimitero uno
dei miei mostri,
e io scelgo Madre Grizzly!
Per
la terza volta, il grosso orso fece la sua apparizione dalla parte di
Mera.
Alan se lo vedeva già che gli correva incontro. Ma venne
subito smentito.
-
Tuttavia non resterà a lungo con noi –
proseguì Mera, che separò la carta che
aveva appena pescato dall’altra che aveva in mano.
– Perché ora lo sacrifico…
L’orso
venne avvolto da una spirale di luce, prima di scomparire. Mera
sollevò la carta:
- Per evocare Mobius, il Monarca Glaciale!!
Un
vortice di neve si sollevò dall’ologramma della
carta, e parte di Umi si coprì
di ghiaccio. Subito dopo, un gigante in armatura bianca e con un
mantello blu
si posizionò sul terreno, inginocchiandosi e appoggiando i
pugni a terra come
un gorilla. Un vento gelido spirava dalla sua figura, e Alan si
sentì molto,
molto piccolo. (Attributo: Acqua; Lvl: 6; Tipo: Acqua/Effetto; ATK: 2600; DEF: 1200).
-
Ohhh merda – fece Barney – quel coso è
più
grosso del mio Barnoccolo!
E
sì, ovviamente si riferiva al suo pene.
-
Cazzo… - mormorò Winona. – Ora
sì che Alan
è nella merda. E non è neanche il mostro
più forte di Mera…
-
Cosa?! – esclamò Barney. –
Com’è possibile?
Ha tantissimi punti di attacco!
-
Ingenuo – gli rispose la ragazza dai
capelli lilla. – Mera sta giocando con lui come il gatto col
topo. Con questa
mossa, è come se volesse dimostrare che non le serve il suo
mostro più forte
per mettere al tappeto Alan.
Si
strinse il braccio. Spero tanto che peschi la
mia carta…
Sul
terreno di gioco, Alan cominciò
inaspettatamente a ghignare. Mera inarcò un sopracciglio.
– Che ti prende? –
domandò serafica.
-
Oh, nulla di che – fece il moro – se non
che sono contento.
-
Contento di cosa?
-
Del fatto che sei caduta nella mia
trappola! – E a quel punto, il ragazzo stese il braccio.
– Ero preparato a
questa eventualità Mera, ed è per questo che ho
giocato Buco Trap…
Ma
quello che vide gli fece letteralmente gelare
il sangue nelle vene. L’ologramma
della sua trappola coperta era completamente imprigionato da cristalli
di
ghiaccio.
-
Co… cosa? Quando è successo?!
E
non era l’unica cosa ad essersi congelata;
anche l’Ascia Ferro Fortuito nelle mani di Cavaliere della
Regina era diventata
un blocco di ghiaccio. Il sorriso sottile di Mera ammazzò
tutto l’entusiasmo
dell’altro.
-
Te l’ho detto – gli ripeté –
io posso
contrastare ogni tua mossa. Non importa che carte giochi, o cosa tenti
di fare.
Il mio deck è molto, molto più forte del tuo
mazzo assemblato.
Guardò
Mobius, che torreggiava dal suo lato
del campo da gioco. – Quando il mio Monarca Glaciale viene
evocato con
successo, posso scegliere fino a due carte magie o trappola sul
terreno, e
renderle completamente inutilizzabili.
I
cristalli di ghiaccio esplosero per la
pressione, e Alan dovette dire addio a Buco Trappola ed Ascia Ferro
Fortuito.
Non
sta succedendo davvero…,
pensò. Ma purtroppo era così.
E
Mera chiuse il pugno, e da implacabile
esecutrice della volontà divina esclamò: - Il tuo
mostro ora è tornato ai suoi
punti d’attacco originali, ed è ancora
più debole di fronte alla Lancia di
Ghiaccio del mio Mobius!!
Il
gigante chiuse il pugno, sul quale si
formò uno strato di ghiaccio, che poi sparò sotto
forma di lancia; questa
trapassò il petto del Cavaliere della Regina, che divenne
una statua di
ghiaccio prima di finire in pezzi. Alan si coprì il volto e
soffocò un grido.
LIFE
POINTS ALAN: 3300
LIFE
POINTS MERA: 5150
-
Ricorda che ride bene chi ride ultimo, Alan
– lo rimproverò Mera. – Termino il mio
turno.
Alan
ingoiò il rospo e pescò la sua carta. La
mostrò subito: - Uso Anfora
dell’Avidità per pescare due carte.
Le
estrasse e le esaminò. Grande Angus,
pensò, è la carta di
Serena. Ma in questo contesto,
con Umi sul terreno, non è particolarmente vantaggiosa.
Scoccò
una rapida occhiata alla ragazza, che
osservava il duello con apprensione. Lei intercettò il suo
sguardo e cercò di
mostrarsi sicura per motivarlo. Alan sentì di poter quasi
arrossire; sì, era
minuta, e per certi versi anonima, ma la trovava veramente carina.
Tornò
a concentrarsi sulle carte. Tuttavia,
ragionò poi, potrei guadagnare del
tempo con quest’altra
carta…
Osservò
il terreno di gioco. Mera ha ancora una carta
coperta, e fin’ora
si è dimostrata in grado di anticipare tutte le mie mosse.
Ma se pescassi la
carta giusta…
Guardò
il suo duel disk. Allora potrei ribaltare la
situazione.
Stava
sudando. La rossa, davanti a lui, erra
invece tranquillissima, le braccia incrociate e lo sguardo fisso. Lo
stava
guardando, o stava pensando? Impossibile saperlo.
Tanto
vale tentare.
Si
decise, e separò una delle carte: -
Evoco
Grande Angus in posizione di difesa – annunciò.
La
grossa bestia rossa era decisamente fuori
posto in quel grosso oceano, ma si acquattò emettendo un
ringhio gutturale, i
denti scoperti e gli occhi feroci che fissavano l’altra.
(Attributo: Fuoco;
Lvl: 4; Tipo: Bestia; ATK: 1800; DEF: 600).
-
Mpf – Mera fece un sorrisino. – Sei
fortunato che il tuo mostro sia di tipo Bestia, e non di tipo Pyro. O
Umi
avrebbe ridotto il suo attacco di duecento punti.
Guardò
il suo Mobius. – Non che cambi molto,
comunque.
Questo
lo so perfettamente,
pensò
Alan, cercando di mantenere il controllo. Poi disse: - Io non ho ancora
finito,
perché ora gioco quest’altra carta.
E
la mostrò. – La magia continua Messaggero
di Pace.
La
carta raffigurava un uomo vestito con un
saio e un mantello viola. Aveva un’aura divina che lo
illuminava da dietro,
stringeva un libro, probabilmente una Bibbia, al petto con una mano,
mentre
l’alta era alzata in segno di pace. Aveva un ciondolo verde
al collo e una
colomba posata sulla spalla sinistra.
Mera
corrugò la fronte. – E così vuoi
impedirmi di attaccare, eh?
Fece
un sorrisetto. – Prendere tempo non ti
servirà a nulla, però.
Alan
posizionò la carta. – Questo lo vedremo.
-
Sono confuso – ammise Barney. – Cosa stanno
dicendo?
Fu
Serena a rispondergli. – Con Messaggero di
Pace in gioco, nessun mostro che abbia 1500 o più punti
d’attacco può
attaccare. Alan si è così garantito una difesa
contro Mobius, almeno per il
momento.
Ma
non c’era sollievo nella sua voce mentre
lo diceva. Stessa cosa valeva per quel che pensava Luvia, in disparte e
altezzosa come sempre anche nel portamento. Sì,
per quel che può valere. È una difesa debole:
qualunque carta magia o trappola
può spazzarla via. Se pensa che questo gli
basterà a pararsi il culo da Mera,
si sbaglia di grosso.
Si
morse un’unghia con frustrazione. Dannazione.
Alan
è alle strette,
pensò
Lance. È evidente che ha esaurito
le
possibilità del suo deck attuale.
Chiuse
gli occhi e abbozzò un sorrisino. Prevedibile,
non ha mai avuto speranze contro
Mera.
Così
dovrei aver guadagnato un po’ di tempo,
pensò Alan, guardando il suo terreno di gioco. Uno dei suoi
segna
mostro evocati da Agnelli Dispersi era ancora sul terreno, ma non
avendo punti
d’attacco o difesa non serviva a nulla. D’altro
canto, Mera aveva sul terreno
quel colosso di Mobius, e per lui era attualmente impossibile da
buttare giù.
Devo
inventarmi qualcosa,
pensò
allarmato.
-
Termino il mio turno – dichiarò. Aveva solo
una carta in mano, ed era quella Spada di Bamboo Spezzata che non
serviva
assolutamente a nulla. L’avrebbe scartata alla prima
occasione utile.
Mera
pescò, guardò la carta appena presa e si
limitò a dire: - Passo.
Ci
fu più di qualcuno che lanciò un verso
sorpreso.
-
Mera non fa nulla? – domandò Barney.
-
Sono ad una specie di stallo – disse
Winona. – Ora i potenti mostri di Mera non possono attaccare,
a meno che lei
non trovi il modo di liberarsi di quella carta magia.
Alan
pescò. – Passo anch’io.
Mera
lo seguì. – Passo ancora.
Qualcuno
cominciò a lanciare versi di
disapprovazione.
-
Pesco – disse il moro – e passo di nuovo.
-
Ma che diavolo fanno? – domandò Barney.
–
Così il duello non finirà mai.
Ho
capito,
pensò Lance. E,
quasi telepaticamente, sua sorella dall’altra parte del campo
di gioco disse: -
Stanno approfittando dell’occasione per riempirsi le mani.
Si
batté un pugno sul palmo aperto nel dirlo.
– Si stanno preparando per la loro prossima mossa.
-
Qualunque essa sia – disse Shaun, che ora
si stava mordicchiando un unghia. – Alan è alle
strette. E se Mera riesce a
sbloccarsi sarà completamente travolto dalla sua offensiva.
-
Speriamo in bene – disse Serena.
Avanti,
pensò Luvia, nervosa. Questo
duello sta diventando sfiancante. Sbrigatevi a fare qualcosa.
Non me ne frega nemmeno più di questo stupido concorso,
voglio solo che
qualcuno perda e che questa tortura finisca!
Aveva
una vena che le pulsava sulla fronte, e
muoveva il piede come fosse un cavatappi, torcendolo.
Mera
pescò ancora, e di nuovo passò. Ora la
rossa aveva quattro carte in mano; ma non accennava ancora a fare
nessuna
mossa.
Alan
pescò, e questa volta disse: - Posiziono
una carta coperta, e poi sacrifico il mio ultimo segna-mostro per
chiedere
l’intervento di Ohka – Mech Maestoso!
Il
leone alato meccanico arrivò ruggendo in
una nube di polvere rosa e bianca, impennandosi sulle zampe posteriori
come un
cavallo, e spiegando le ali meccaniche. Il suo ruggito creò
increspature sulla
superficie dell’acqua. (Attributo: Luce; Lvl: 6 Tipo:
Fata/Effetto; ATK: 2400;
DEF: 1400).
Mera
ridacchiò. – E allora? Il tuo mostro non
può attaccare per effetto della tua stessa carta, e anche se
potesse Mobius è
ancora più forte di lui.
Alan
si sforzò di non replicare, la fronte
madida di sudore. Si sentiva la camicia attaccata al corpo. Aspetta e vedrai, Mera. Al prossimo turno
userò Vortice, che ho qui in mano, per distruggere
Messaggero di Pace, e subito
dopo potenzierò Ohka con la mia carta coperta, Rinforzi, per
distruggere il tuo
Mobius. A quel punto, Angus avrà campo libero.
Strinse
il pugno. E ti pentirai di avermi sfidato!
-
Pesco! – esclamò la rossa. Ora aveva cinque
carte in mano. Gli si accesero gli occhi nel vedere l’ultima
carta, cosa che
non prometteva niente di buono, almeno per Alan.
Mera
sorrise in modo gelido. – Preparati,
Alan – disse – la pacchia è finita.
Alan
deglutì.
-
Come prima cosa – fece la rossa – rimuovo
dal mio cimitero Madre Grizzly e Fenrir, per poter evocare un altro
Fenrir!
Il
grosso lupo grigio con due fari rossi al
posto degli occhi si innalzò ancora, ululando alla luna. Un
brivido gelido
corse lungo le braccia scoperte di Alan. Non
farti prendere dal panico, disse a sé stesso, per effetto del bonus ambiente lui guadagna
duecento punti, il che
significa che raggiunge proprio quei millecinquecento che gli
impediscono di
attaccare.
Fece
un sorrisetto stentato. E ora che farai, Mera?
Per
tutta risposta, quello della rossa non fu
affatto un sorriso stentato. Prelevò un’altra
carta da quelle che aveva in
mano, e qualcosa diceva all’altro che fosse proprio la carta
che aveva appena
pescato.
-
Sei pronto ad ammirare un potere che non
puoi sconfiggere? – gli domandò, e quelle parole
lo fecero rabbrividire. Gli
occhi di bronzo dell’altra scintillarono: - Pronto o no,
niente ti salverà da
quello che sta per arrivare.
-
Oh no – mormorò Winona. – Non dirmi che
lo
ha pescato…
La
duellante fece il suo annuncio: -
Sacrifico Mobius e Fenrir!!
I
due vennero avvolti dai flutti e
scomparvero. Alan era incredulo. Cosa?!
Perché ha sacrificato Mobius?? Cosa diavolo sta evocando?
Non
dovette attendere molto la risposta. –
Vieni a me, potente drago degli abissi!
Mera
abbatté la carta sul duel disk. – Levia
Dragone Dedalo!!
Un
enorme spruzzo d’acqua, simile allo
sfiatatoio di una titanica balena, si sollevò al centro
dell’arena, schizzando
verso l’alto. Tutti i presenti guardarono a bocca aperta,
incapaci di proferire
parola. Poi il getto si curvò fino ad annodarsi su
sé stesso, assumendo la
forma di spire inquietanti. Infine, l’acqua esplose ovunque,
rilevando il corpo
gigantesco di un serpente marino. Il ventre era bianco e liscio, mentre
il
dorso era corazzato e azzurro, con una lunghissima cresta dorsale rosso
vivo
che arrivava fino alla coda, che terminava con quattro pinne rosse. Il
collo e
la testa erano corazzati da una fila di placche sovrapposte, aveva
quattro
arti, ognuno con tre artigli, sparsi lungo il corpo, e un volto
sormontato da
una scaglia a punta. La bocca era piena di denti affilatissimi, come
quelli di
uno squalo, e gli occhi erano piccoli e malefici.
Mentre
le sue spire si arrotolavano come
montagne russe fatte d’acqua, la creatura guardò
Alan e lanciò un ruggito che fece
assordare chiunque. (Attributo: Acqua; Lvl: 7; Tipo: Serpente
Marino/Effetto;
ATK: 2800;
DEF: 1700).
Alan
si fece indietro, ancora una volta
rischiando di cadere. Fissò la creatura gigantesca che si
ergeva sopra di lui.
-
E così… sarebbe questo il tuo mostro
migliore? – chiese, rabbrividendo quasi. La risposta era
ovvia. Mera ora lo
guardava fiera e altezzosa come una divinità, le braccia
conserte e il duel
disk illuminato che mostrava la carta posta su di esso. Il drago marino
intanto
stava spiegando le sue spire dietro di lei.
-
Esatto, Alan – confermò. – Ora che hai
visto il mio Levia Dragone Dedalo hai capito che non hai modo per
sconfiggermi.
È ora di chiudere qui la partita.
Strinse
il pugno, e subito dopo stese la
mano. – Attivo il potere speciale della mia creatura:
sacrificando Umi sul
terreno, posso distruggere ogni altra carta a eccezione del mio mostro!
Alan
era sbiancato. – COSA?!
-
Vai Levia Dragone Dedalo, usa il tuo
Tsunami e spazza via ogni cosa!!
La
bestia si innalzò emettendo un possente
verso, un grido lancinante di rabbia e potenza. Le acque cominciarono
ad
agitarsi e ribollire sotto di lui, finché Umi non si
trasformò in una
gigantesca onda anomala, pronta ad abbattersi sul lago.
-
OH SANTA POLENTA!! – esclamò Barney.
-
Qua finiamo come morto de la ucciso – disse
Shaun, balzando in piedi.
L’onda
si piegò, travolgendo il campo da
gioco. Alan si parò ripetendosi costantemente che erano solo
ologrammi, era
tutto finto, non stava per essere trascinato via davvero dalla
corrente. Ma la
sua mente non poteva fare a meno di ingannarlo e di fargli percepire
l’acqua
che gli scorreva addosso. Ohka ne venne travolto assieme a Grande
Angus, e
anche la magia Messaggero di Pace venne distrutta.
Quando
la marea si placò, un sacco di gente
era visibilmente scossa; ma tutto era tornato alla
normalità. La cascata ora
era solo la cascata, e il laghetto era solo il laghetto.
Ma
Alan era scoperto. E aveva improvvisamente
freddo.
Mera
non perse tempo. – Facciamola finita,
Alan – e stese il braccio. – Vai, Levia, attacca i
suoi life points con
Idrocannone!!
Il
drago caricò fra le fauci una sfera blu,
poi sparò un getto d’acqua ad alta pressione
percorso da spirali di spuma
marina. Alan incrociò le braccia e chiuse gli occhi, la sua
mente che gli fece
percepire l’impatto reale. Perse l’equilibrio e
atterrò di schiena sulla roccia
dietro di lui. Le scarpe gli affondarono nel laghetto, inzuppandosi
completamente.
LIFE
POINTS ALAN: 700
LIFE
POINTS MERA: 5150
-
Alan, non mollare! – gridò Barney dalla
riva. Alan aveva la testa che gli rimbombava e non riusciva a sentirlo.
L’unica
cosa a cui pensava erano i piedi bagnati e il fatto che stesse per
perdere il
duello.
Ormai
siamo al limite,
pensò
Lance a braccia conserte. Alan non ha mai
avuto speranze contro Mera. E questo duello è durato fin
troppo.
Abbozzò
un sorriso, che rifletteva la
corruzione del suo animo in corso. Presto
il tuo segreto sarà rivelato.
-
Avanti bruh, tirati su! – lo incitò anche
Shaun.
-
Resisti! – gridò Serena.
-
Avanti Alan, sai fare meglio di così! Lo
hai già dimostrato – e quell’esortazione
veniva da Winona, che strinse il pugno
con forza. Il ragazzo si tirò nuovamente in piedi,
stringendo i denti. Levia
torreggiava sopra di lui, le spire azzurre che sembravano non avere
fine. Senza
Umi in campo, era tornato al suo valore base di 2600 punti; ma era un
numero
ancora troppo alto, inscalfibile per i mostri del suo deck.
“Suo”.
Non era suo. Forse era vero che non si
poteva vincere con un deck che non sia proprio. Forse le carte hanno
una loro
volontà e forse le promesse non vanno infrante.
No,
si corresse subito dopo, e strinse forte le
piastrine. Non si era mai dimenticato del loro peso, ma ormai gli era
diventato
familiare. Erano roventi.
Staccò
subito la mano.
Non
sono tipo che si arrende così. Già che sono in
ballo, devo ballare.
Guardò
la sua mano. Aveva Spada di Bamboo
Spezzata e Vortice. Neanche un mostro, e comunque nessuno di essi era
abbastanza forte per combattere Levia. O meglio, uno c’era,
ma era stato
spedito al cimitero non una, ma ben due volte.
-
Posiziono una carta coperta – disse la
ragazza – e terminò il mio turno.
I
suoi occhi di bronzo lo guardarono e
giudicarono senza alcuna pietà. – Fai le tue
ultime mosse. Perché nulla può
salvarti dal mostro più terribile del mio deck.
Come
per risposta, Levia emise un ringhio
sommesso. Era un verso antico, che risuonava dagli abissi.
Alan
avvicinò la mano al suo duel disk.
Provava un fastidio bestiale per le scarpe e i piedi zuppi, ma non
poteva
deconcentrarsi. Afferrò la carta, ma attese ad estrarla.
Mi
trema la mano,
realizzò. Pazzesco. Non mi sono
mai
tremate le mani in tanti anni di duelli, in tanti tornei. E lo fanno
ora,
contro…
Guardò
la sua avversaria. Contro di lei.
Al
riparo su una delle collinette, Gary si
stava spazientendo. Si era poggiato al tronco di un albero, e aveva
un’espressione di disappunto sul viso.
-
Sei veramente arrugginito, Alan – commentò
aspramente. – Evidentemente mi sono sbagliato sul tuo conto.
Alan
cercò di tranquillizzarsi. Una voce nel
profondo della sua psiche gli disse: Ricorda
per un istante chi eri. Ricorda il duellante senza paura che dominava
le arene
dei duelli. Ricorda il bambino prodigio che tutti ammiravano e tutti
temevano.
Poi
aggiunse: E anche quello che tutti odiavano.
Ricorda la loro rabbia, nell’istante
in cui riconoscevano la loro impotenza.
La
voce si fece più decisa. Tu sei
Alan Kalos. E non sei mai, mai stato
sconfitto!!
Fu
allora che la mano di Alan smise di
tremare.
I
suoi occhi si fissarono con decisione sulla
rossa. E dichiarò: - Il duello non è ancora
terminato!
Mera
dischiuse le labbra, lo stupore sul suo
volto. Credeva di averlo ormai abbattuto. Tutti i suoi avversari si
erano
sempre sentiti schiacciati dalla potenza di Levia. Quindi
perché lui non
cedeva?
-
Pesco! – Alan guardò la carta e sbatté
velocemente le palpebre. La mostrò all’avversaria,
e al loro pubblico: - Gioco
anch’io la Carta di Santità!
-
Cosa?! – Mera non se l’aspettava.
Alan
pescò velocemente quattro carte; Mera,
dal canto suo, doveva prenderne solo due. Lance strinse i denti: Non pensavo avesse anche lui una Carta di
Santità. Mpf, poco male. Tanto non ha mostri in grado di
battere Mera.
Alan
guardò le carte appena pescate, e non
poté trattenere un sorrisino.
-
Si può sapere perché sei così
contento? –
gli domandò stizzita la sua avversaria.
Alan
le rispose con un sorriso meraviglioso.
– Perché non hai idea di quello che sta per
arrivarti addosso. Il corso della
partita sta per cambiare, Mera, e tu stai per perdere!
Le
puntò il dito contro.
Ma
di che parla? Sono in netto vantaggio, e ho dalla mia un mostro
imbattibile.
Guardò
poi la sua carta coperta. Oltretutto, la mia
magia rapida è in grado
di spazzare via qualsiasi mostro potente gli sia rimasto in campo.
Strinse
il pugno. Non ha alcuna
possibilità di ribaltare la situazione!
Anche
Lance, che osservava il tutto a braccia
incrociate, pensava le stesse cose. Alan
sta palesemente bluffando. È impossibile che riesca a
sconfiggere Mera. Ha già
distrutto Drago Tricorno più di una volta, e non ha altri
mostri così forti nel
suo deck.
Poi
un pensiero lo colpì come una scarica
elettrica. A meno che…
Voltò
gli occhi di scatto verso la ragazza
dai capelli Lilla. Winona! Che carta gli
ha dato lei?
Una
goccia di sudore gli scese lungo la
fronte. No, si convinse, non ha alcuna importanza.
Ma
importanza ne aveva eccome.
-
Secondo voi Alan è impazzito o fa sul
serio? – chiese Shaun.
-
Alan è già riuscito a ribaltare la
situazione in più occasioni – disse il biondo al
suo fianco. – Sono sicuro che
abbia trovato il modo anche stavolta.
-
Me lo auguro – commentò Winona, a braccia
conserte. – O sarà annientato al prossimo turno.
Spostò
lo sguardo su Levia, che torreggiava
sul terreno, imperioso e invincibile.
-
Preparati, Mera! – la avvisò Alan. –
Posiziono subito un mostro coperto! E poi metto questa carta coperta!
I
due ologrammi comparvero sul terreno. – A
te la mossa!
Mera
scoppiò a ridere. – E questa sarebbe la
tua incredibile strategia per sconfiggermi?!
Pescò
una carta. Tch, nessun mostro eh?
Be’, non importa, Levia mi basta e avanza. Anche
se non pescassi altri mostri fino alla fine del duello, Levia
può annientare
qualsiasi sua linea di difesa. Sta solo ritardando
l’inevitabile!
Guardò
il suo mostro. – Povero illuso – gli
disse – anche se, senza Umi, il mio mostro è
tornato al suo valore originario
di duemilaseicento punti, non c’è mostro nel tuo
deck che possa tenergli testa.
Quindi barricati pure dietro a tutte le carte coperte che vuoi, ma non
ti
servirà a nulla!
Stese
il braccio. – Vai Levia, distruggi il
suo mostro con Idrocannone!!
Levia
sparò un violento getto d’acqua
pressurizzato. Il mostro nascosto dietro la carta emerse un attimo
prima di
essere distrutto dall’acqua. Era un uomo vestito da fabbro,
nudo se non per un
grembiule sporco e un cappello. Aveva in mano un martello, una pancia
prominente, la pelle arrossata e un pizzo blu come i suoi capelli. I
loro
display mostravano che avesse solo cinquecento punti
d’attacco e difesa. Venne
annientato senza pietà da Levia.
Mera
ridacchiò. – Pff, mostri del genere sono
solo dei bocconcini per il mio drago marino.
Alan
ricambiò con un sorrisino. – Sì?
Be’, ho
paura che questo bocconcino gli farà venire una leggera
carie, tra un po’.
Mera
si rabbuiò. – Che vorresti dire?
-
Il mostro che hai distrutto si chiama
Kotetsu Fabbro del Ferro – spiegò il moro.
– E quando viene scoperto, mi
permette di aggiungere una magia equipaggiamento dal deck alla mano.
Aprì
il deck a ventaglio e pescò una carta,
che aggiunse alle altre che aveva in mano.
-
Credevo di aver distrutto tutte le tue
carte equipaggiamento – rivelò la rossa.
-
Tra un po’ pregherai di averlo fatto – la
provocò Alan. – Hai finito?
Mera
dovette ammettere a malincuore che sì,
aveva finito. In quel momento, le carte che aveva in mano non le erano
di
alcune utilità. Possibile che la
mia fortuna
sia finita così? No, non è mai stata questione di
fortuna.
In
mano aveva tre trappole e quattro magie
che, in quel momento, non servivano a niente. Molte delle magie
richiedevano la
sostituzione di un mostro dell’avversario, mentre le trappole
servivano in caso
di magie e trappola scoperte o da attivare.
Ne
posizionò una coperta, e poi terminò il
turno.
-
Ottimo – disse Alan. – Pesco!
Guardò
la nuova carta, poi la aggiunse alla
mano. – Ora evoco Ragazza Arpia in posizione di difesa!!
Una
giovanissima ragazza uccello, dai bei
capelli biondi e gli occhi azzurri fece la sua apparizione. Aveva arti
da
volatile, e calze rosa, come rosa erano le fasce sulle sue braccia. Dai
gomiti
le spuntavano ali piumate dello stesso colore. Il piumaggio formava una
coda
dietro la vita, e aveva anche una piuma in testa. Si
rannicchiò emettendo un
pigolio timido. (Attributo: Vento; Lvl: 2; Tipo: Bestia Alata; ATK:
500; DEF:
500).
Mera
strinse un pugno con rabbia. – Mi prendi
in giro?! Sono questi i mostri che mi mandi contro, Alan?! Pensavo
avessi più
considerazione di me!
La
sua voce ora era di un rabbioso prossimo
alle lacrime. I presenti furono per un attimo scossi da quella reazione.
-
Mera, di che parl… - provò a dire lui, ma
lei lo interruppe furiosamente.
-
Tutti qui mi trattano come una regina solo
perché sono bella – confessò
– ma la verità è che a nessuno importa
di quanto
io sia brava!
I
suoi occhi di bronzo erano ora velati di
lacrime. – Questo corpo…
Si
toccò un seno, un gesto assolutamente
privo di volgarità, ma che anzi esprimeva la sua impotenza e
condanna. – Questo
corpo è una maledizione per me!
Tutti
la ascoltavano in silenzio ora.
-
La gente mi ha sempre dato attenzioni solo
perché sono bellissima. I ragazzi volevano avermi intorno
solo per uscire una
gran figa! Nessuno pensa mai a cosa c’è sotto
questi vestiti e questa carne.
Si
passò ora una mano sul ventre, per poi
rialzarla a pugno. – Io ho sempre lottato con le unghie e con
i denti per farmi
strada nel mondo. Ho iniziato a giocare a Duel Monsters
perché credevo mi
avrebbe dato la possibilità di affermarmi finalmente come
essere umano! Sarei
stata una duellante, al pari degli altri! Finalmente la gente non mi
avrebbe
considerata più solo perché ero bella, ma anche
perché ero forte!
Gli
urlò contro: - Quindi smettila di usare
questi mezzucci con me e dacci dentro!! O vuoi dirmi forse che un
mostro del
genere è il meglio che sai tirare fuori da quel fottuto
deck?!
Urlò
fino a sgolarsi. La gente era
ammutolita.
-
Mera… - sussurrò Rob. E non al microfono.
-
Ohi – mormorò Shaun. – Questa non me
l’aspettavo.
-
Mera… - fece Barney.
Persino
Luvia non sapeva cosa dire.
Serena,
che dalla sua era molto empatica,
aveva ora gli occhi lucidi. – Mi dispiace così
tanto…
Winona
la guardò e le poggiò una mano sulla
spalla. – Su, non fare così.
-
No – singhiozzò lei – Mera aveva bisogno
di
noi, e noi non ci siamo mai accorti che stava soffrendo.
Dall’alto
del suo albero, Sapphire disse: -
Finalmente hai fatto uscire il dolore che provavi. Tu… sei
la vera Regina,
amica mia.
Incrociò
le braccia e appoggiò la testa al
tronco, chiudendo gli occhi. Un sorriso le affiorò sul volto.
Dall’altro
lato del laghetto, Alan cominciò a
ridacchiare.
Mera
era più che ferita. – Hai pure il
coraggio di sfottermi, dopo tutto questo?
Non
se l’aspettava proprio da lui. – Siete
tutti uguali! – sbraitò.
-
Ohi, ohi, adesso fai la sessista? – Ma
nonostante le sue parole, il sorriso del ragazzo era caldo. –
Mera… sei davvero
un’ingenua.
L’altra
non fiatò.
-
Metto due carte coperte sul terreno – disse
il moro – e termino il turno.
Riabbassò
le braccia. – Sono incazzato nero.
Incazzato perché ho i piedi fradici per colpa tua. Incazzato
perché
probabilmente per essermi preso anche questa serata mi licenzieranno da
lavoro.
Incazzato perché sto infrangendo per l’ennesima
volta la promessa che ho fatto
a una persona che ho deluso.
La
indicò. – E tutto questo è colpa tua!
Quindi ora smettila di frignare, e affrontami come hai fatto
fin’ora! Da
duellante a duellante!
Quelle
parole la fecero sussultare. – Ritieni
che il mio mostro sia indegno di te? Benone! Puniscimi! Fammi vedere di
che
pasta sei fatta! Guadagnati la vittoria, guadagnati la
verità!
Fissò
Lance. – E tu! – proseguì. –
Speravi
forse di buttarmi giù con questo spettacolino? E dire che la
gente qui ti considera
il campione, il migliore di tutti!
Chiuse
il pugno fino a far sbiancare le
nocche. – Ma la verità è che non puoi
accettare che il tuo sogno venga tradito
così, dico bene? Per questo ti nascondi dietro Mera.
Lo
fulminò. – Non sei migliore di me, Lance.
-
Bada a come parli, Alan! – inveì quello,
piegandosi in avanti.
Alan
ghignò. – Certo. Anche tu sei come tutti
gli altri.
E
non disse altro.
-
Posiziono una carta coperta, e termino il
mio turno. Goditi il tuo, Mera, perché sarà
l’ultimo.
La
ragazza aveva i nervi a fior di pelle dopo
quelle parole. Era arrabbiata, era in tensione, e profondamente
umiliata. Si
passò una mano sul viso, asciugandosi le lacrime di rabbia.
Non era da lei
aprirsi in quel modo, cedere alle emozioni. Doveva assolutamente
riaversi.
Doveva soltanto terminare quel duello, e poi filare via da
lì, il più
velocemente possibile. Non le importava nemmeno più un tubo
del segreto di
Alan. Era troppo arrabbiata e triste per restare là un
secondo di più.
Ma
la peggior nemica di un duellante è la
paura. Mera aveva sempre avuto paura a lasciarsi andare in quel modo.
Si era
agitata, e questo la rendeva frettolosa e confusa.
Pescò,
e neanche il tempo di realizzare che
carta avesse preso, perché l’aveva già
posizionata.
-
Gioco Kaiser Cavalluccio Marino!! – Un
altro Kaiser emerse dal laghetto, ma stavolta Alan non si fece
intimorire.
Ordinò
subito l’attacco. – Vai, Kaiser,
distruggi subito la sua Ragazza Arpia!!
Il
cavaliere marino scattò all’assalto con la
sua lancia. Distrutto il suo mostro,
annienterò
il resto dei suoi life points con Levia.
Sorrise
nervosamente. Ho vinto!
Ma
Alan era di un altro parere. – Scopro la
mia carta trappola: Annulla Attacco!
Si
alzò la carta, che raffigurava un vortice
di luce. – No! – esclamò Mera.
– Non lo farai! Scopro la mia trappola: Tornado
di Polvere!
La
carta raffigurava un grosso vortice, con
delle piume marroni in primo piano.
-
Grazie a questa trappola, posso distruggere
una tua magia o trappola, e poi posizionarne una a mia volta!
Ma
Alan intervenne prontamente: - Oh no, non
lo farai! Attivo la mia contro trappola: Malfunzionamento!
La
carta raffigurava un macchinario che stava
letteralmente per esplodere, con il fumo che copriva buona parte del
disegno.
-
Pago 500 life points – spiegò il ragazzo
–
e così facendo la tua trappola torna coperta, e non puoi
attivarla per questo
turno!
LIFE
POINTS ALAN: 500
LIFE
POINTS MERA: 5150
Detto
fatto, la carta si riposizionò da sola.
-
Alan è agli sgoccioli – commentò
Barney,
che si stava divorando le unghie nel panico.
-
Sì, ma ha creato una catena da tre mosse in
una situazione così disperata. Niente male –
osservò Winona.
-
Una cosa, scusa? – chiese il biondo, che,
ormai si è capito, è ignorantissimo in materia di
Duel Monsters.
-
Una Catena è quando gli effetti di alcune
carte si concatenano. Nel caso di Alan, lui ha usato Annulla Attacco,
che ha
fatto scattare il Tornado di Polvere di Mera, che a sua volta ha
attivato la
contro trappola Malfunzionamento, di Alan… -
spiegò Serena, intensamente.
-
Che al mercato mio padre comprò –
intonò
Shaun, per poi ricevere un coppino da Winona.
-
Dobbiamo credere che Alan abbia un piano e
non stesse bluffando – insistette Serena. – Forza,
facciamo il tifo per lui!
-
Buona idea! – concordò il biondo, che mise
le mani a coppa davanti alla bocca. – Ehi fratello, non
mollare!
Alan
si girò verso di loro con il pollice
alzato e un sorriso sicuro. Dall’altra parte, per canto suo,
Lance urlò: -
Mera, che stai aspettando?! Finisci questo duello!
-
La tensione è alle stelle! – Bob non sapeva
davvero per chi tifare. Da un lato c’era Mera, la beniamina
del pubblico, ma
quella sera si stava comportando davvero non come suo solito. E
dall’altro
c’era Alan, che sì aveva salvato il parco, ma era
dopotutto il nuovo arrivato.
Era davvero combattuto.
Il
vecchio Dan, seduto vicino a lui, si
accese una sigaretta e ridacchiò. – Non pensavo
che questa sera mi sarei
divertito così tanto.
Aveva
la voce arrochita da fumo. Se la tirò
via dalle labbra e soffiò. – Però le
cose hanno preso una piega davvero interessante.
E ora? Cosa farà il ragazzo?
Avanti
Alan, fammi vedere se ci sai ancora fare,
pensò Gary, che aveva riacquistato il suo sorrisino
divertito. Mostrami che non hai perso la tua
capacità
speciale, quella che ti ha salvato in ogni occasione, e che ti ha reso
il
grande duellante che sei.
Socchiuse
gli occhi. Dimostrami che sei in grado di
sconfiggerla in un turno.
Mera
si ritrasse di un passo, impotente. Non farti
prendere dal nervoso, si
disse. Sta solo ritardando
l’inevitabile,
ritardando l’inevitabile, ritardando
l’inevitabile…
Se
lo ripeteva come un mantra; ma invece di
calmarla, la metteva sempre più in confusione.
-
Termino… il mio turno – disse. Perché
ho la gola secca? Fa troppo caldo
qui!
Lance
la guardava incredulo. Mera
è… nel panico?
Non
l’aveva mai vista così.
Alan
pescò la sua carta. E disse una cosa
strana: - Ultimo turno.
Un
silenzio di tomba calò sul laghetto.
Sembrava che tutti i suoni fossero scomparsi, anche il frinire delle
cicale e i
versi degli uccelli notturni. Tutto si era fermato.
Gary,
in alto sopra a tutti, fece un sorriso
folle. – L’ha detto –
sussurrò, come per paura di rompere quella calma quasi
sacrale. – L’ha detto.
Si
piegò su sé stesso, trattenendo un riso
isterico. Poi rialzò il capo e ghignò.
-
Allora sei ancora il vecchio Alan.
Alan
contemplò la sua mano. Era tutto pronto,
tutto perfetto.
-
Sacrifico Ragazza Arpia! – La giovane
ragazza uccello venne inglobata in un vortice di luce, e scomparve in
una
manciata di piume. Alan prese una carta dal ventaglio che aveva in mano
e la
posizionò con un gesto aggraziato, ma che al contempo
tradiva un’enorme
potenza.
-
Ed evoco Joe Veloce Uomo Alato!!
Un
turbine si sollevò improvvisamente sul campo, spazzando via
foglie olografiche
e piume d’ala. La gente si coprì dalla violenza di
quelle animazioni così
realistiche. Poi una luce si accese al centro del tunnel, e dalla luce
emerse
la figura di un aitante uomo uccello, il petto glabro e il piumaggio
con tre
tonalità di colore, giallo, verde e rosso sulle punte. Quel
piumaggio componeva
anche i suoi capelli. Discese placidamente sul campo, nonostante
l’irruenza
della sua apparizione, incrociando le braccia e mostrando un sorriso
sghembo.
(Attributo: Vento; Lvl: 6; Tipo: Bestia Alata/Effetto; ATK: 2300; DEF:
1400).
-
L’ha pescata! – esultò Winona.
– Alan ha
pescato la mia carta!!
Mera
digrignò i denti. – Bene, e così avevi
un altro mostro valido. Peccato però che non sia
all’altezza del mio Levia.
Aveva
ragione. Il drago marino rappresentava
ancora un ostacolo invalicabile, e Alan aveva troppi pochi life points
per
potersi permettere di giocare in attacco. O almeno così
pensava lei.
E
difatti, il ragazzo la contraddisse. –
Spiacente, mia cara, ma non ho alcun bisogno di essere
all’altezza del tuo
Levia.
-
Cosa? – lei non capiva.
-
Vedi, una montagna non va per forza scalata
per arrivare dall’altra parte. Un ostacolo può
anche essere aggirato.
-
Ti è forse entrata l’acqua nel cervello
–
domandò lei, aspramente. – Finché Levia
è sul mio terreno, i miei life points
sono protetti.
-
Oh, questo è quello che credi tu –
replicò l’altro.
Subito dopo indicò nella sua direzione: - Attivo il potere
speciale di Joe:
quando viene evocato sacrificando un mostro di attributo vento, tutte
le carte
magie e trappola sul terreno tornano in mano ai proprietari!
Joe
spiegò le ali, e un vortice si dipanò da
esse. L’ologramma della carta di Mera scomparve in particelle
di luce. La rossa
la riprese, stizzita.
-
Fortunatamente – continuò l’altro
– le carte
che mi servono per decantare la tua sconfitta sono magie. E la prima
è questa…
La
mostrò. – Spada di Bamboo Spezzata!
La
carta raffigurava una spada di bamboo
spaccata diagonalmente, e le due metà fracassate erano
appoggiate a un muro,
abbandonate.
La
stessa spada spezzata apparve in mano a
Joe, che la guardò incuriosito mentre la stringeva fra le
zampe da uccello.
-
Non ha alcun senso – disse Shaun. – Quella carta
affibbia zero punti d’attacco al mostro equipaggiato.
È praticamente inutile.
-
Da sola, sì – osservò Luvia
dall’altra
parte del laghetto, e tutti si voltarono verso di lei, stupiti che
avesse
parlato. Si erano praticamente dimenticati della sua esistenza. La
bionda dagli
occhi blu guardava il duello con intensità, le braccia
conserte sotto al bel
seno florido.
-
Ma se combinata con un’altra carta…
Le
sue parole furono quasi profetiche, anche
se non si trattava proprio di profezia; Alan aveva programmato
perfettamente la
prossima mossa.
-
E ora viene la mia seconda magia
equipaggiamento: Spada di Bamboo Proibita!!
La
spada di bamboo spezzata in mano a Joe
venne sostituita con un'altra spada. Sembrava in legno
d’ebano, ed emetteva un’aura
sinistra; la guardia era percorsa da spine.
-
Adesso sacrifico metà dei miei life points!
– e subito dopo averlo detto, Alan strinse il pugno e
cominciò a fare un “oooooohhhh”,
come quando in Dragonball la gente deve trasformarsi. Un’aura
rossa lo avvolse,
mentre i suoi life points calavano ancora.
LIFE
POINTS ALAN: 100
LIFE
POINTS MERA: 5150
-
Caaazzo, sono vicinissimi allo zero! –
osservò Barney con le mani nei capelli. Non vedeva
l’ora che quel duello
finisse, era troppo agitato.
-
Quando Spada di Bamboo Proibita viene
equipaggiata ad un mostro già equipaggiato con
un’altra Spada di Bamboo, io
posso sacrificare metà dei miei life points per attivare il
suo potere – spiegò
il moro. Poi afferrò le carte che componevano il suo
cimitero, e le aprì a
ventaglio: - Adesso posso scegliere di rimuovere un mostro tra quelli
che ho
nel cimitero, e io scelgo…
Mostrò
la carta, molto nota ormai. – Drago Tricorno!!
Si
mise in tasca la carta; sfortunatamente, i
duel disk non era provvisti di uno spazio apposito per le carte
rimosse. – Adesso
Spada di Bamboo proibita assorbirà il potere di Drago
Tricorno, e lo conferirà
al mio Joe Veloce Uomo Alato!!
La
carta si accese di fiamme cremisi, e la
stessa aura percorse poi il corpo dell’uomo uccello, che
emise uno stridio. I suoi
valori di attacco schizzarono alle stelle.
-
Cinquemilacentocinquanta!! – urlò incredulo
Barney.
-
Adesso il mostro di Alan è più forte del
Dragone Dedalo di Mera – disse Serena, le mani giunte
all’altezza del petto.
-
Alan ce l’ha in pugno – fece Winona.
Mera
indietreggiò di un altro passo. – No, non
è possibile, ti avevo in pugno!
Guardò
la sua carta, il suo prezioso mostro. –
Il mio Levia…
Ma
Alan la richiamò all’attenzione. – Il
mio
bersaglio non è Levia – rivelò,
puntando poi il dito verso di lei. – Sei tu!
Mera
sussultò. – Come?
-
Spada di Bamboo Proibita ha un ulteriore
effetto – annunciò funesto lui. – Il
mostro equipaggiato, per un solo turno,
può attaccare i life points dell’avversario
direttamente.
Joe
aveva ora gli occhi che brillavano di
rosso. – Fai un rapido calcolo: non ti sembra familiare il
suo valore di
attacco?
Ghignò.
– Bingo: è esattamente quello dei
punti che ti restano!
La
rossa sbiancò completamente. – NO. NON
E’
POSSIBILE!!!
Alan
stese il braccio. – Vai Joe, annienta i
suoi life points!!
L’uomo
uccello si alzò in volo col verso di
un’aquila, volando oltre la testa di Levia, che non
poté fare altro che ruotare
il collo e seguirlo con i piccoli occhi malefici, impotente, mentre
attaccava
la sua padrona.
-
VAI, ATTACCO DELLA SPADA DEMONIACA!!!
Joe
passò veloce come una scheggia, e menò un
fendente micidiale. Un taglio rosso si disegnò su Mera,
mentre l’immagine
residua del volatile le passava attraverso. La rossa fece appena in
tempo a
sganciare il duel disk, perché poi la violenza del colpo la
spedì in acqua,
facendola finire sotto la superficie del lago con un grande schizzo.
E
il suo counter finì a zero.
LIFE
POINTS ALAN: 100
LIFE
POINTS MERA: 0
La
folla esplose in un boato disarmonico.
Tutti
si alzarono in piedi e cominciarono a
urlare il nome di Alan. In mezzo a loro, Lance guardava il lago con
occhi
tremanti e l’espressione incredula, mentre la testa rossa di
Mera riemergeva.
La ragazza riprese fiato e rimosse i capelli dal volto. Era riuscita a
salvare
le sue carte, sganciandosi il duel disk in tempo.
-
Impossibile – mormorò il domatore di draghi
– questo non può essere vero.
-
Mera ha perso sul serio… - Shaun doveva
ancora realizzarlo.
-
SIIIIIIIII – Barney spiccò un salto alzando
il pugno.
-
Menomale… - Serena poté finalmente tirare
un sospiro di sollievo. Winona, accanto a lei, aveva un ghigno di
sfida. Fece schioccare
le nocche: - Alan, è un vero peccato che tu non voglia
più duellare…
I
suoi occhi si infiammarono. – Perché mi hai
fatto venire una gran voglia di batterti.
Dall’alto
del suo albero, Sapphire non aveva
cambiato posizione. – Impressionante –
commentò. – Sapphire è colpita.
I
suoi occhi brillarono di una strana luce.
Nel
laghetto, Mera nuotò fino alla roccia
dove stava prima. Si issò a fatica. Era delusa, umiliata. Si
odiava
profondamente e ce l’aveva a morte con sé stessa
più di quanto non avesse mai
fatto. Le sue mani toccarono la pietra umida, e vide le sue carte
lì, a terra,
esposte al rischio dell’acqua. Le venne voglia di piangere.
Poi
un’ombra si allungò su di lei.
Alzò
di scatto il capo, e vide Alan che le
sorrideva e le tendeva un asciugamano, preso da chissà dove.
– Tieni – le disse
mentre glielo porgeva – rischi di rovinare le tue carte.
Lei
riabbassò lo sguardo, scoprendo i denti. –
Che ti importa? Tanto dovrò comunque gettarle nel lago, no?
Era
quella la parte peggiore del patto. Se avesse
perso, avrebbe dovuto rinunciare al suo deck. Stava per perdere tutto,
tutto
ciò che la rendeva una duellante; anni di fatiche e
sacrifici, anni di
perfezionamento, anni di vita vissuta, di esperienze, di storie, di
vittorie ma
anche di salate sconfitte in tanti ambiti, buttate sul fondo di un lago.
Le
lacrime le offuscarono la vista.
-
Ero sicura – confessò, singhiozzando –
ero sicura
di vincere. Ero imbattibile, no?
Fece
un sorriso sciocco. – In tanti anni, non
mi sono mai sentita così svilita… come ora.
Abbatté
un pugno sulla roccia, facendosi
male. Ma il dolore alla mano non era niente paragonato alla ferita nel
suo
cuore.
Sentì
l’asciugamano sui suoi capelli. Sussultò
e vide Alan che si inginocchiava; i loro volti erano ora alla stessa
altezza. Non
ci aveva mai fatto caso, ma da così vicino poteva vedere
tutti i pori della sua
pelle, i ricci scombinati dei suoi capelli umidi per il sudore e gli
schizzi d’acqua,
il blu intenso dei suoi occhi. Era bello, bello da morire.
Ma
era anche così crudele.
Le
strofinò un poco i capelli,
increspandoglieli. E poi le disse: - Non devi liberarti di niente.
Mera
non capiva. – Come? – sussurrò.
-
Non ho mai avuto intenzione di farti
buttare il deck nel lago – confessò, e fece un
sorrisino. – Era per spronarti. Solo
un pazzo furioso farebbe davvero una cosa del genere, non ti pare?
Mera
lo guardava con gli occhi di un
cerbiatto abbaiato dai fari. Alan si tirò nuovamente in
piedi e si sganciò il
duel disk.
-
Io sono stato un duellante – proseguì. –
E credo
che, nel profondo, lo sarò sempre. So bene quanto sia
importante il proprio
deck, e quanto amore ci si metta nel costruirlo. Chiederti di
rinunciarvi,
sarebbe come chiederti di buttare la tua anima in fondo a questo lago.
Posò
a terra il duel disk, rimettendo tutte
le carte al loro posto. Tutte eccetto Drago da Richiamo, che ripose
nuovamente
con cura nella busta plastificata che teneva nel suo portafoglio.
-
Io la mia l’ho chiusa a chiave in un baule
e dimenticata in una polverosa stanza molto tempo fa, ormai –
confessò. – Ma tu
non hai motivo di diventare come me.
Si
volse verso Luvia. – Allora, sembra che io
abbia vinto.
Si
era cacciato le mani in tasca, e si diede
una scrollata di spalle. – Perciò…
Era
un po’ in imbarazzo nel dirlo. Ma quella
fece un gesto con la mano che lo sorprese e gli disse: - Lascia perdere.
-
Eh?
Più
di qualcuno fu stupito da quella
risposta. Luvia riassunse la sua aria impettita.
-
Questo combattimento non mi rappresenta
affatto – commentò. – E’ stato
penoso!
Tenetevi pure il vostro titolo…
Si
volse e prese ad incamminarsi. La
sentirono sussurrare: - Ma non credere che finisca qui, ragazzo
prodigio…
La
folla si aprì in due ali mentre lei ci
passava in mezzo, per poi richiudersi. I suoi boccoli biondi furono
l’ultima
cosa a scomparire, un lampo giallo nella notte.
-
Che tipa – commentò Alan. C’era una
strana
calma che lo pervadeva ora, la sensazione della chiusura di un cerchio.
Ce l’aveva
fatta, si era liberato dal peso di quei duelli. Si era preso una pausa
dalla
sua promessa, ma le cose stavano per tornare alla normalità.
Tuttavia, quei
combattimenti che lo avevano riportato indietro nel tempo gli avevano
regalato
uno strano miscuglio di disagio e serenità. Qualcosa che
nemmeno lui sapeva
bene come definire, ma che in definitiva lo aveva sicuramente fatto
crescere.
Uhm…
Rob
aveva ripreso il microfono.
E
quindi… non abbiamo una regina, per quest’anno?
Alan
si volse verso di lui. – Ti sbagli –
affermò sicuro. – Una regina ce l’avete
eccome.
Guardò
Mera. – A dire la verità… ce
l’avete
sempre avuta.
Le
prese la mano e la aiutò a rialzarsi. Mera
era come proiettata in un sogno, mentre vedeva sé stessa con
Alan che la
aiutava a rimettersi in piedi. L’asciugamano dal capo le
scivolò sulle spalle. Il
ragazzo le teneva la mano e la guardava intensamente.
-
Mera – il suo nome suonava così dolce sulle
labbra di lui – tu hai detto di avere sempre faticato per
avere il tuo
riconoscimento come duellante, e non come donna. Ma qui, in questo
Parco, da
quel poco che ho capito, qualsiasi
riconoscimento avviene con i duelli.
Guardò
tutto il pubblico, e sorrise. – E tu
sei la duellante più forte che abbia mai conosciuto.
Le
gote di Mera si accesero del calore delle
lanterne estive, quelle che si perdono nel cielo per cadere nel mare.
Ora
la folla intonava il suo nome. Era un
coro unisono, che cantava ripetutamente:
MERA
MERA
MERA
La
ragazza sentì di nuovo gli occhi umidi e
velati di lacrime. Ma stavolta non erano lacrime di rabbia o di
tristezza.
Sentiva il cuore gonfio di gioia e orgoglio, l’animo pieno di
felicità per aver
finalmente realizzato che ciò che cercava lo aveva
già ottenuto da tempo.
Intensificò
la stretta sulla mano di Alan.
E
gli fu profondamente grata.
Lance
si volse con rabbia e si incamminò. La
folla lo fece passare come aveva fatto con Luvia. Lance era un pezzo
grosso, e
in quel momento sembrava bello incazzato.
Pregava
che sua sorella non lo rincorresse,
perché in quel momento era veramente fuori dai gangheri, e
non sapeva come
avrebbe potuto reagire. E odiava far piangere la sua sorellina.
Era
a metà strada per l’uscita del parco,
quando una figura sbucata da dietro uno degli alberi gli
sbarrò il passo.
-
Chi va là? – fece lui, balzando
sull’attenti.
La figura venne alla luce della luna, e nonostante la penombra il rosso
lo
riconobbe.
-
Ma tu sei… Gary Oak! – domandò
incredulo.
Gary
gli sorrise. – Lance Nightingale – lo
chiamò
– è un vero piacere incontrarti di persona. Tuo
nonno era una leggenda nel
mondo del Duel Monsters.
Lance
si rabbuiò, come le tenebre fra le
fronde. – Che cosa ci fai qui? E che vuoi da me?
Gary
non perse il suo sorriso. – Sono qui per
proporti un affare – dichiarò. – E
perché anch’io, come te, voglio vendicarmi
tanto, ma proprio tanto di Alan Kalos.
ANGOLO
DELL’AUTORE
Hola,
popolo di EFP!
Ne
è passato di tempo, eh? Il vostro
UlquiorraSegundaEtapa non è andato in pensione, no signori!
Ho avuto un periodo
molto duro a livello lavorativo e di studio, facevo settimane intere
dove non
avevo tempo per scrivere, nemmeno la sera. Da una parte sono stati
giorni molto
belli, dall’altra mi dispiace davvero tanto di questo ritardo.
Ora
non è che la situazione sia così
diversa, ma mi ci sono messo di impegno e sono riuscito a finire questo
capitolo che mi portavo avanti da quanto, un mese, più? Non
importa, quel che
conta è avercela fatta.
Non
mi dilungherò troppissimo con
questo angolo dell’autore. Ci tenevo soltanto a salutarvi, a
dirvi che no, non
me ne sono andato, ci tengo a continuare queste storie. E spero
veramente che
il duello con Mera vi sia piaciuto. Ho fatto una faticaccia a finirlo,
è stato
il duello più difficile fin’ora. E anche il nostro
Alan l’ha trovato così, oh,
ci potete giurare. Per sua affermazione, Mera è la duellante
più forte che lui
abbia mai affrontato; il che significa, potenzialmente, che Mera
è persino più
forte del fu nonno di Lance, Drake.
Lance
che abbiamo scoperto far di
cognome Nightingale. No, non cercate strani significati,
gliel’ho affibbiato
io, mi piaceva come suonava. E ora Lance è stato abbordato
da Gary; che voglia
reclutarlo per conto di Zachary, come ha fatto il Pinguino con Surge?
Sarebbe
ironico, visto che è stato proprio Lance a sconfiggere
Surge, e a condurlo in
qualche modo dal Pinguino. Cos’ha da spartire lui con loro? E
cosa sta facendo
esattamente Zachary?
Troppe
domande ancora, e troppe poche
risposte. È per questo che vi invito a restare con me fino
alla fine.
Questo
duello al cardiopalma chiude
questo arco narrativo, e ci apre all’ultimo di questa
stagione. Mancano pochi
capitoli, e vi assicuro che non avranno nulla da invidiare a quelli
letti fin’ora.
Certo, ora dovremo fare i conti col fatto che Alan si è
finalmente liberato del
suo deck provvisorio, e può tornare a onorare la promessa
fatta a Lucius.
Lucius il quale abbiamo imparato un po’ di più a
conoscere con questi
flashback, ma ancora non ci è chiaro che ruolo abbia giocato
nella vita di
Alan, oltre al fatto di essere stato un suo avversario.
Pazientate:
ancora un po’ e lo saprete.
La soluzione è vicina, davvero molto.
In
questo capitolo è stato presente un
piccolo Shenanigan, per tornare a noi: Messaggero di Pace, la carta
usata da
Alan, richiede il pagamento di 100 life points durante ogni Standby
Phase, altrimenti
viene distrutta. Un piccolo prezzo, ma che avrebbe condizionato
l’andamento del
duello, e quindi ho preferito soprassedere.
Invece,
Spada di Bamboo Proibita non
esiste. È la prima custom card che ho inserito in
questa fan fiction –
salvo che io non ne abbia già create altre di cui mi sono
dimenticato, in quel
caso farei una figura barbina. La spada di bamboo che originariamente
doveva
essere utilizzata era “Spada di Bamboo Divora
Anime”, ma il suo effetto
consente di saltare la main phase dell’avversario nel caso il
mostro
equipaggiato infligga danni. Certo, cosa non da poco, ma sicuramente
non
avrebbe garantito ad Alan il vantaggio che gli avrebbe permesso di
sconfiggere
il mostro di Mera.
Inoltre,
il fatto che i life points
della rossa e i punti d’attacco totali di Joe fossero
identici è stata una pura
casualità. I casi della vita.
Joe
era anche la carta che Sapphire
aveva preso da Alan nel loro duello, fun fact.
E,
per finire, la battuta di Shaun sul
fatto che tutti i fan di Mera siano ologrammi – salvo poi
correggersi – è una
citazione a un video di uno youtuber chiamato Cvit, che ha realizzato
la serie “Everything
Wrong with Yu gi oh”, dove analizza le varie stagioni del
primo anime e ne
espunge Shenanigans vari ed errori. La sua battuta è stata
fatta in occasione
del celebre combattimento sulla torre dei duelli tra Yugi e Kaiba, in
cui Kaiba
si è lamentato del fatto che Yugi stesse facendo annoiare i
suoi fan.
Salvo
che, appunto, i suoi fan erano
tutti ologrammi generati da lui.
Ahh,
il buon vecchio Seto.
Bene,
io vi lascio qui! Come sempre,
non dimenticate di scrivere una bella recensione o anche solo un
messaggio
privato per fami sapere cosa ne pensate. Noi ci rivediamo col prossimo
capitolo!!
È
bello essere tornati.
Nel
prossimo capitolo: “Si parte per il
campo estivo!”
I
ragazzi del Parco dei Duelli si prendono una breve pausa, e partono per
un
campo estivo assieme. I loro ospiti sono la nuova generazione di
aspiranti
duellanti! Ma questi ragazzini sono davvero delle pesti, e Alan,
Barney, Shaun,
Serena e Winona dovranno darsi da fare per tenerli a bada!
Ciao
ciao da UlquiorraSegundaEtapa!!
PROSSIMAMENTE
ULQUIORRASEGUNDAETAPA
PRESENTA…
WAKING
THE DEMON
“Coccodrilli
che escono dai fiumi,
gatti parlanti e case infestate. A Fortuna è meglio non
girare dopo una certa
ora. Ma Allison è stanca di avere gli incubi sulla vecchia
villa dei Kusanagi,
andata distrutta in un misterioso incendio, e decide così di
recarsi lì per
capire qual è il suo legame con il posto. Quando poi il suo
nuovo compagno di
classe si rivela essere proprio Kyo Kusanagi, sembra evidente che il
destino
voglia dirle qualcosa.
Ed
è qualcosa di grosso”.
Coming
soon…
|