“Questa
storia partecipa alla Ottobre Challenge: Trick or Treat? indetta sul
gruppo facebook Il Giardino di Efp”.
Prompt: 1.
Pioggia di foglie.
Il
potere di regnare al top.
Reborn
si calò il cappello sul viso ed osservò Tsuna
saltellare con gli stivaletti in mezzo alle foglie. Il giovane balzava,
in una pioggia di foglie autunnali, alcune umide lo sfioravano.
Un
odore forte pungeva le narici di entrambi.
L’arcobaleno
accarezzò la testa di Leòn e socchiuse gli occhi,
schioccando la lingua sul palato.
“Certo
che è proprio un bambino. Sì che con quello che
ha passato pensavo fosse maturato, almeno con il mio
addestramento” brontolò. Guardava le figure che si
susseguivano in lontananza, accarezzando il calcio della pistola con
l’altra mano.
Il
piccolo camaleonte verde faceva schioccare la lingua, la figura di
Sawada si rifletteva nelle sue iridi nere.
“Oggi
viene Nordulfo. Mi aspetto che tu sappia come devi
comportarti” borbottò Reborn. Si calò
di più il cappello sul viso, oscurandolo.
Sebastiano
balzò oltre un carretto, continuando a leggere il libro che
aveva davanti al viso.
“Sì,
non preoccuparti” rispose. Afferrò distrattamente
una mela e l’addentò.
“…
Eccolo di nuovo…”. “Certo che quel
principe è strano…”.
“… Proprio stravagante”. Diverse voci di
paesani si confondevano.
“Tu
e tuo fratello non mi sembrate proprio in grado di gestirla”
brontolò Reborn, facendo girare una rivoltella in mano.
<
Lo stanno scambiando sicuramente per il fratello. A parte il fatto che
uno si veste di bianco, e l’altro di nero, sembrano gemelli
> pensò.
“Il
‘principe’ ed
io sapremo gestire Nordulfo, senpai. Non dubitare”
ribatté Skull. Chiuse il libro di scatto e sorrise.
“Piuttosto…”.
Gli saltellò davanti, gli allontanò la mano da
Leon, stringendola nella propria e lo trascinò.
“Ti va di ballare?” domandò.
Reborn
roteò gli occhi, lo trasse a sé con un braccio,
avvolgendoglielo intorno al fianco, mentre gli stringeva
l’altra mano nella propria. Iniziò a volteggiare,
evitò le baguette del fornaio, che avanzava con un paniere
in mano.
Passarono
sotto un’insegna, e continuarono a danzare.
Reborn
si portò una mano al viso e sospirò.
<
Da quando conosco Sawada sono iniziate queste strane visioni.
Chissà che diamine vorranno dire > pensò.
Si massaggiò il collo e alzò lo sguardo.
“Sto
passando tutti gli esami! Presto sarò alle
superiori!” festeggiò.
Reborn
si alzò in piedi. < Ancora mi fa impressione aver
riavuto un corpo adulto, per quanto io sembri molto più
giovane di quanto dovrei essere >.
“Lascia
perdere questa pioggia di foglie e andiamo a casa”
ordinò.
Tsuna
lo raggiunse e gli prese le mani nelle proprie. “Dai, Reborn,
non essere così serioso!” lo richiamò.
Reborn
sbuffò rumorosamente dalle narici. “Tu e Cavallone
siete i peggiori allievi che io abbia mai avuto”
borbottò.
“Dino
fratellone è così figo. Un giorno lo
sarò anche io?” domandò Tsuna.
“Tu
lo sarai di più” borbottò Reborn.
<
So che Skull sta allenando il principe, ma dovrei dirgli di allenare
anche Dino. Anzi, di allenare un po’ tutti i ragazzi.
Da
quello che ho capito, si prospettano tempi difficili. Neo-Primo
è una possessione, Manuel è tornato dal mondo dei
morti per attaccare ‘fratellino’
Tsuyoshi… Insomma, il mondo è impazzito e presto
andrà a rotoli.
Fortunatamente
Xanxus farà il ‘banchiere’…
il ‘bancomat’… Come diamine di chiama
quella famiglia! > pensò.
“Reborn,
senti… Squalo mi ha detto che non è Leon a farmi
i guanti e le altre cose in lana, ma la boss arma di mio padre che
è un ragnetto.
C’è
altro che dovrei sapere su Leon?” domandò Sawada.
Reborn
annuì. “Sì, è la box arma di
Dokuro. Io l’ho solo comprata perché non finisse
nei guai, il suo padrone era un mio caro amico”
rispose.
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