“Questa
storia partecipa alla Teen! Challenge indetta sul gruppo facebook Il
Giardino di Efp”.
Prompt: 99. Rompere
un vaso di fiori.
Vegeta
si alzò seduto sul letto e guardò dalla finestra,
si alzò a fatica seduto, il suo viso era pallido.
“Lo
sento che sei lì, nascosta dietro il muro. Mi stai fissando,
vero?” domandò.
Il
vento freddo che veniva da fuori gli accarezzò le gote,
scompigliandogli i capelli neri a fiamma.
“Aspetta…
resta. Solo un attimo” mormorò. Si
grattò il collo, intravedendo una voluminosa coda dalla
peluria blu. Sospirò pesantemente.
<
Avrei dovuto immaginarlo che avrebbe avuto l’età di Kamy.
Riesco a intravederla abbastanza da qui, sporgendomi, da capire che
è solo una ragazzina.
Mi
fa impressione. Dovrebbe avere qualche anno più di me.
Anche Veki dovrebbe
essere molto più grande, ma devo dire che era
così uguale nel carattere che non ci ho fatto la dovuta
attenzione >. La propria coda gli avvolse la gamba.
“Posso
offrirti qualcosa da bere… una coca ad esempio.
L’orologio corre e lo so che presto sparirai di nuovo,
ma… Entra. Resta almeno un po’, solo un
minuto” mormorò.
“Umphf.
Ti sei sposato una terrestre”. Fece notare Reghina.
Vegeta
si massaggiò una spalla e rispose: “Sì.
Un’inventrice”. Accarezzò il lenzuolo,
sentendolo morbido sotto le dita. “Ho avuto anche dei figli,
sai? Ora ho anche dei nipoti.
Vetrunks,
quello più grande, è esattamente
com’ero io quando eravamo piccoli insieme.
Li
ricordi quei giorni? Rammenti quando abbia rotto quel vaso di fiori a
palazzo e Radish urlava?”
domandò.
“Il
minuto è passato” gli fece notare Reghina.
Vegeta
strinse il lenzuolo candido e lo fissò.
“Non
vuoi entrare a conoscerla, almeno? Sai, c’è anche Kamhara.
Quando eravamo piccoli non abbiamo mai potuto essere tutti e tre
insieme nello stesso posto” mormorò.
“Magari
un’altra volta” rispose Reghina,
allontanandosi in volo.
Vegeta
sospirò profondamente.
<
Sei cambiata parecchio. Cosa ti è successo
agl’inferi?
Kamhara sembrava
praticamente uguale, ma tu… Tu sembri come me, chiusa nella
tua armatura a riccio >.
Gohan si
piegò in avanti, osservando il neonato seduto sul tavolo. I
suoi occhi si rifletterono in quelli di Goshin,
che lo guardava con due astiosi occhi neri.
“Mi
fa sempre impressione quanto, nonostante abbia la faccia di mio padre,
possieda lo sguardo di Vegeta” ammise.
Bra
ridacchiò. Era intenta a lavare i piatti con un grembiule
rosso legato intorno alla vita.
“Devi
vedere che espressione fa quando si trasforma in supersaiyan”
disse.
Gohan si
massaggiò la spalla.
“Pan
non è mai stata così pericolosa. Ha sempre
dimostrato una certa potenza, da piccola faceva in volo il giro del
mondo. Però non mi ha mai guardato
così” sussurrò.
Bra
guardò con aria di sufficienza un piatto.
“La
mia migliore amica non è mai stata una gran minaccia. Quando
le facevo vedere i miei esperimenti con i veleni si spaventava e ancora
adesso temo gli facciano impressione” sussurrò.
<
Io parlo di Goshin,
ma forse lei è anche peggio. Già Bulma era
spaventosa. Ricordo che da piccolo la temevo tantissimo, esattamente
come Crilin.
Lei, però, è la degna fusione tra Bulma e
Vegeta.
Come
ha fatto mio fratello ad innamorarsi di una donna così
inquietante? > pensò Gohan,
mentre il viso gli diventava bluastro.
Il
suo orologio iniziò a suonare e lui lo spense, sospirando
pesantemente.
“Devo
tornare in ufficio, ai miei studi. In questo periodo sono rimasto
indietro con parecchie pubblicazioni ed alcune ricerche. Non posso
rischiare di farmi licenziare.
Però
volevo proprio vederlo il mio nipotino” mormorò.
“Grazie
di essere passato e di averlo tenuto d’occhio mentre facevo
le faccende di casa” disse gentilmente Bra.
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