capitolo 10
Ciao a tutte amiche di efp e molto che manco ma ho problemi di
salute ho fatto un intervento al seno immaginate cosa vuol dire ma nn
voglio dire altro.
O cercato di scrivere questo capitolo giorno dopo
giorno da nn pensare cosa stavo pasando infatti nn so se vi piacera se
ci sarano errori spero di no ma nn saprei, lo scritto per nn pensare.
Spero vi piace fatemi sapere accetto tutto anche le critiche e grazie per chi segue ancora la mia storia .
iVi auguro Buon Natale e che porti tanta serenita e anche un Buon Anno che sia migliore per tutti .
A presto spero.
Dove eravamo rimasti
Iasabella penso che la scelta di rivolgesi a edward per salvare la Maison Swan si era rivelata vincente
I dipendenti della Cullens lo consideravano troppo esigente ma lo
rispettavano e lei doveva ammetere che in fondo cominciava a
rispettarlo anche lei giorno dopo giorno un po di più, anche lui
era diverso dove era finito il playboy che Isabella aveva immaginato
all'inizio e non capiva dove fosero finite tutte le sue donne lei
sperava che lui non aspettava che lei fosse incinta per rivederle
Isabella si auguro proprio di no.
Capitolo 10
Finalmente arrivo il giorno della partenza per l' Italia
dove Edward avrebbe presentato la moglie ai genitori ma non solo per
questo ma anche perchè i genitori festeggiavano 25 anni di
matimonio, erano una coppia bellissima, e Isabella era in ansia
pensando che non sarebbe piaciuta ai suoceri, era in ansia ma il marito la rassicuro che l'avrebbero amata subito ne era sicuro.
Finalmente arrivarono a Volterra dove la famiglia Cullen aveva una bellissima residenza.
-Che spettacolo!- disse, Carlasle Cullen mentre abbracciava Isabella, poi si rivolse al figlio e disse.
-Non mi avevi detto che avevi una moglie così bella, Edward .-
I genitori erano andatti incontro agli sposini li avevano accolti nel
cortile ombreggiato da ampi pergolati di vite americane, Isabella si
sciolse dall'abbraccio del suocero che sembrava la fotocopia del
marito, ma era piu maturo , ma era un bel uomo ed aveva una figura
agile e scattante, nonostante la sua malattia, e le pesanti disavventure
mediche degli ultimi tempi.
-Come hai fatto a guadagnarti il diritto di tenere per te un simile tesoro?- disse Carlasle al figlio .
-Non avuto scelta- rispose Isabella con un sorriso sulle labbra.
-Ha dovuto accettarmi per forza, se voleva guadagnarsi i miei alberghi, ero compressa nel prezzo.-
Edward la guardò come per amonire la moglie ma il padre scoppio a ridere.
-Ah, figliolo! ho sempre pensato che avevi un ottimo fiuto per gli
affari, e questa ragazza ne è la prova, sospetto che sia una
delle poche ragazze al mondo capace di tenerti testa, finalmente , mia
cara lascia che te lo dica , mi hai reso molto felice, e tu Esme che ne
pensi.-
Esme Cullen era una bellissima donna e indossava un vestitino di lino
che le metteva in risalto la sua figura snella e aggraziata , prese le
mani di Isabella e la guardava con uno sguardo scintillande.
-Bevenuta nella nostra famiglia, cara.-
Poi la bacio l' abbraccio, come aveva fatto il marito.
-Grazie.- rispose Isabella in Italiano.
-Oh, scusate!
Avete fatto un viaggio così lungo e noi vi teniamo
qui in piedi, venite diro a Maria di portare subito qualcosa da
bere, sei un pò pallida, cara stai bene?-
Dopo aver fatto un lungo viaggio in aereo e poi il traggito in auto per
raggiungere la villa dei Cullen a Volterra, Isabella si sentiva uno
straccio,
guardo una potroncina di vimine sotto un pergolato e penso che
si poteva riposare un pò li fino che le gambe non avessero ritrovato un
pò di stabilità, ma a meta percorso le gambe gli
cedettero e le inizio a girare la testa e subito dopo crollo a
terra.
Nonostante Isabella si era ripresa, Edward le chiesse di andarsi a
straiare che avrebbe chiamato il medico, quando arrivò la stanza
aveva smesso di girare, e lei si sentiva un po meglio.
Il medico la visito e le fece un paio di domande in
inglese, e Isabella rispondeva in monosillibe quando il medico se
ne ando,qualcuno chiuse le tende e Isabella sprofondo in un
sonno ristoratorio.
Edward entro in stanza è si sedete sul bordo del letto, e la
bacio sulle labbra Isabella si sveglio a quel contato caldo e
morbido che le fece desiderare qualcosa di più apri
definitivamente gli occhie e vide il marito che le stringeva le mani.
-Come ti senti?-
-Meglio - disse Isabella sospirando.
-Mi dispiace di aver causato tutto questo disturbo, appena arrivati.-
Edward le sorrise e disse.
-Non è un disturbo.-
-Anzi , i miei genitori non stanno nella pelle per la felicità, la festa di domani sarà una vera celebrazione.-
-Non capisco.-
-Non lo sai?- le disse con dolcezza il marito.
-Mi chiedevo se volessi solo tenermelo segreto, ma il medico è
quasi sicuro, stai per avere un bambino, cara nostro figlio.-
-Sono incinta?-
Isabella mise una mano sul ventre, e disse un bambino dentro di lei cresceva una creatura.
Possibile?
-Il medico dice che probabilmente sei di otto settimane.-
- Ma il test .-
Isabella aveva detto del risultato negativo del mese precedente , e
anche se il ciclo nn gli arrivase, i maleseri i dolori degli ultimi
mesi l'avevano convinta che anche quel mese loro non avevano centrato
l'obietivo, invece era incinta.
Edward la guardo è disse.
-Secondo il medico puo succedere che il risultato del test non sia attendibile.-
Lei corrugò la fronte e disse.
-Ma, otto settimane ? Vul dire.-
-Si, vuol dire che forse nostro figlio è stato concepito durante
la nostra vacanza sull'isola, magari addirittura la prima notte.-
Isabella sorrise ricordandola,
-Adesso devi riposare , ma prima volevo dirti grazie , amore.-
Edward si chino su la moglie, le prese il viso tra le mani e le
bacio la fronte, gli occhi, sul naso, e infine le bacio le
labbra mordide, confondento il respiro con il suo.
Isabella si senti sommersa da un ondata di emozioni, aveva ottenuto per
sè qualcosa che prima gli semprava impossibile da realizzare una
famiglia con Edward.
Lei lo aveva fatto solo per accontentare lui, ora invece gli sembrava
la cosa più straodinaria che gli potesse capitare un figlio suo
e di Edward, e lei si sentiva felicè di portare in grembo il frutto dell'amore che provava per lui.
Nelle ultime settimane il loro rapporto era cambiato, nn era più
una forte attrazione fisica , o di sintonia sul lavoro, lei si era
accorta che piano piano , incomingiava ad aprezzare la sua compagnia.
E in tutto quel tempo Edward non aveva mai confermato la sua fama di Don giovanni.
In quei due mesi dopo quello che era succeso la prima notte di nozze,
Isabella non aveva mai avuto motivo di dubbitare di lui, e neppure di
sospettare che lei non fosse sufficiente come moglie e amante,
tutt'altro.
Lei inizio a pensare che l'infelicità di sua madre non doveva
essere necessariamente la sua, e nonostante come era iniziato il loro
rapporto, lei e Edward avevano davvero una possibilità di far
fuonzionare il matrimonio, adesso i suoi baci erano più dolci la
guardava quasi commosso, non sembrava la reazione di un uomo soddisfatto
perchè la clausola che c'era sul contratto era stata rispettata.
- Hai reso molto felici i miei genitori- gli disse lui.
- E stato il regalo perfetto per il loro anniversario, io stesso non avrei saputo pensare uno migliore.-
Isabella nascose la sua delusione, lui le era grato perchè aveva
reso felici i sui genitori, non perchè aspettavano un bambino dal loro
amore.
- Oh, è stato un piacere- rispose lei con un finto sorriso .
- Dopo tutto, sono qui per questo, no? Ora vorrei riposare, se non ti dispiace.-
Il marito la guardo confuso.
-Certo, scusa.-
La bacio e si alzo.
-Domani è un gran giorno, ci saranno molte persone che desiderano conoscerti, per questo devi dormire e riposare.-
Isabella di certo avrebbe cercato di riposare, se nn avrebbe avuto la
mente affollata di pensieri adesso sarebbe diventata madre, c'era un
bambino che cresceva dentro di lei, e meritava comunque il meglio che
lei poteva offrirgli, e il meglio sarebbe stato una famiglia unita e
che lo amasse, mai e poi mai lei avrebbe desiderato che suo figlio,
avesse un'infazia come la sua tormentata dai litigi e tensioni dei suoi
genitori.
Se solo le cose fossero state diverse tra lei e Edward, se lui
avesse almeno provato un po di affetto sincero, nei confrondi di sua
moglie, e non la vedesse come solo incubatrice necessaria.
Erano troppe domande?
La gionata si presento soleggiata e mite fin dall'alba e quando
Isabella si alzo i preparativi gia erano da un pezzo in corso, lei si
sentiva molto più serena e riposata del giorno prima,anche se
continuava a pensare alla sua nuova situazione.
Primo perchè le importava cosi tanto che Edward provase qualcosa per lei?
Fortunatamente non ebbe il tempo di pensare, perchè la festa
inizio e sembrava che tutti gli abitanti della regione fossero tutti
stati invitati ai festeggiamenti per Carlisle e Esme Cullen.
Sotto il pergolato, in cortile era stata sistemata una lunga fila di
tavoli dalla tovaglia candida, carichi di ogni ben di Dio, c'erano
antipasti variopinti, grosse zuppiere di pasta e mille tipi di insalate
diverse, il succulento aroma dei capretti allo spiedo riempiva l'aria ,
già traboccante di voci e di risate.
Tutti volevano congraturarsi con Edward e Isabella per il matrimonio e
per il bambino, la notizia si era diffusa in un baleno, che addiritura
a Isabella sempro di rubare la scena ai suoceri che erano i festeggiati.
Edward rimase tutto il tempo al fianco della moglie , gli teneva un
braccio alla vita le presentava amici, familiari e personalità,
e si preocupava se era stanca se avesse bisogno di qualcosa, ma
l'accoglienza della famiglia di Edward era stata cosi calorosa e
simpatica , che non sentiva nemeno la stanchezza più.
Isabella penso di aver conosciuti tutti e si preparava a tirare
il fiato con un bicchiere di limonata nelle mani, dalla folla usci un
giovanotto con abbraccio una ragazza .
-Alici- chiamo lei.
-Che ci fai qua?
Non immaginavo davvero che ci fossi anche tu!-
Sua sorella l'abbraccio e le presento Jasper, un suo " buono amico",
poi gli indico con un dito Edwarde il sorriso si allargo.
- Non lo immagginavo neanch'io, fino a ieri sera, è stato il tuo
strepitoso marito a chiamarmi e a organizzare tutto, solo per farti una
sopresa.-
Isabella gaurdo il marito negli occhi ma lui portava gli occhili da sole .
-Ah, si?-
- Sicuro.
È pazzo di te, lo sai, no?
Specialmente adesso, con il bambino in arrivo , a proposito, congratulazione.-
Isabella cerco una conferma dal marito ma lui si nascondeva nei suoi occhiali scuri , senza smentire ne confermare.
Edward aveva fatto un bel gesto fare venire Alice fino li da Milano , un
gesto dolce e inaspettato, e le avrebbe fatto piacere scoprire che era
stato dettato dall'affetto che lui provava per lei .
Invece anche quella era una farsa che stavano recitanto , peccato che
lei incominciase a sentirsi in colpa con tutte quelle persone
perchè li stavano ingannando.
Nel tardo pomeriggio Esme Cullen, prese la nuora, con la scusa di
mostrarle il giardino mentre ancora c'era luce. la portò via con
sè, lontano dalla confusione, percorsero a braccetto i vialli che
portavano al vigneto, e intando la madre di Edward le indicava la
collina degli ulivi, e i confini della proprietà, da una parte
e dall'altra marcati da file di cipressi , alla fine arrivarono
su un'ampia terrazza contornata da rose e cespugli di rosmarino, che si
affaciava sull'ampia vallata che circodavano la città
fortificata di Volterra.
- La nostra famiglia ha vissuto qui per molte generazioni- gli disse Esme sedendosi su una pacchina ed ammirando il paesaggio.
-Abbiamo anche una villa in città , e possiamo fermarci in
uno degli alberghi, ma questa resta sempre la nostra casa.-
- Capisco benissimo il perchè - le disse Isabella .
La dolcezza del paesaggio e qualcosa che va dritta al cuore.
- Qui è davvero bellissimo.-
Esme sorrise e prese la mano della nuora tra le sue.
- Anche tu sei bellissima, mia cara, ti ho portato qui proprio per
dirti quando significhi, per noi avere qui te e Edward, grazie per
aver reso la nostra festa speciale, mia cara.-
- Grazie a voi, per l'accoglienza che mi avete riservato, mi dispiace che non abbiate potuto venire a Sidney per il matrimonio.-
Isabella si blocco per cercare le parole giuste.
-È stato tutto cosi in fretta.-
-Lo capisco , cara- le disse Esme .
- Lo sai, Carlisle doveva ancora finire la sua terapia, e per noi non
era il momento giusto per affrontare un viaggio , ma ti assicuro che la
notizia del matrimonio gli ha dato una nuova energia .-
Esme le sorrise.
- E adesso, anche l'arrivo del bambino, siamo stati davvero molto
molto fortunati, sono sicura che da adesso in poi, la sua ripresa
sarà ancora più rapida.-
Isabella vide la suocera asciugarsi una lacrima in fretta.
- I bambini sono una vera benedizione dal cielo.-
Isabella la strisse in un abbraccio, ma non parlo, per non
impedire alla suocera di sfogarsi , se voleva farlo lei l'avrebbe
ascoltata.
- Avevo quindici anni , quando ho sposato Carlisle- inizio a raccontare Esme.
- Ero cosi nervosa, non ci eravamo mai visti prima, capisci?
Ma
lui , a vent'anni, era cosi bello e orgoglioso che non ho potuto fare a
meno di innamorarmi al primo sguardo.- La guardo con un sorriso.
- Magari , a voi giovani sembra strana, l'idea di un matrimonio combinato.-
Isabella gli sorrise senza dire niente.
- E invece , eccoci qui da allora sono passati venticinqueanni e noi
siamo ancora insieme, tutto quello che volevo era dargli una famiglia
felice, piena di bambini e di risate.-
Fece una pausa.
- Putroppo, non è andata cosi, abbiamo tentato per anni di avere
figli, sempre senza successo, poi quando già da molto tempo
avevo abbandonato le speranze , sono rimasta incinta. Carlisle era al
settimo cielo , ma non fummo fortunati, al sesto mese persi il bambino.-
Esme scrollo la testa e si asciugo le lacrime con un fazzoletto.
- Mi disperai e pensai che non mi sarei mai più ripresa.
E
invece poco dopo , il miracolo si ripetè, io rimasi incinta e
Carlisle non volle sentire ragioni.
Mi portò dagli specialisti
migliori, volle per me un'assistenza sanitaria continua,
ventiquattr'ora su ventiquattro, e in pratica fini per rimanere nove
mesi a letto.-
Isabella ascoltava in silenzo.
Lei rise , e poi scrollò la testa.
- Credo che sarei impazzita, se anch'io non avessi desiderato cosi
tanto quel bambino.
Alla fine il parto arrivo, e
Carlisle non mi lasciò mai neanche per un attimo, ma qualcosa
andò storto e io ebbi un inizio di convulsioni.
Mi trasportarono di corsa in sala operatoria, Edward nacque con un cesario e tutte due rischiamo la vita.
Dopo quella terribile esperienza , i medici mi hanno impedito di avere altri figli.-
- Per questo mia cara , la notizia di un nipotino in arrivo ci rende
tanto contenti, per Carlisle è senz'altro la medicina migliore.-
Esme la guardò con affetto.
- Tu gli hai dato una nuova ragione di vivere, capisci? Ecco
perchè siamo cosi felici di accoglierti nella nostra famiglia .-
Isabella si comosse quasi.
- Non solo nostro figlio ci ha portato una giovane donna intelligente e
piena di fascino, ma questa donna ci darà presto un nipotino!-
Isabella cerco di non farsi vincere , dalla commozione , mise un braccio
intorno alle spalle della suocera e la strinse forte a sè.
Ecco perchè Edward aveva detto, la sera prima che un bambino sarebbe stato il regalo perfetto per i suoi .
Lui conosce certamente tutta la storia.
Isabella senti qualcosa dentro di lei forse era orgoglio, o
consapevolezza, comprensione ... Come si può rimproverare un
uomo così disposto a cammminare sui carboni ardenti per i suoi
genitori?
Come nn si poteva non amarlo?
Isabella era sconcertata, da dove gli era uscita quell'idea.
Lei non lo amava!
Isabella pensava che l'amore non c'entrava affatto, non faceva parte del contratto.
E allora perchè tutto d'un tratto aveva smesso di pensare che Edward era un nemico?
Perchè adesso non vedeva l'ora di averlo vicino, di sentire le sue
mani che le accarezzavano la pelle, e di addormentarsi abbracciatta a
lui?
Che altro poteva essere se non amore?
Isabella si senti bloccare il respiro in gola, questo non doveva
succedere, penso si era promessa a se stessa che mai e poi mai avrebbe
donato il cuore ad un uomo.
Invece era successo.
Esme si accorse di qualcosa di strano.
- Che cosa c'è cara?
Non ti senti bene?-
Isabella rimase li seduta perchè pensava alle parole che non avrebbe mai pensato di dire.
-Io amo Edward.-
Penso con dolcezza.
-Sono inamorata di vostro figlio.-
Esme sorrisse e abbraccio la nuora e disse.
-Non hai bisogno di dirmelo, cara.
Si legge nei tuoi occhi ogni volta che lo guardi.-
Si alzarono e Esme la presse sotto braccio e disse.
-E adesso torniamo alla feste, prima che tutti pensino che ci siamo perse.-.
I giorni che seguirono in Italia furono stupendi Isabella fu accolta come una figlia ,
Carlisle smbrava stare meglio sotto gli occhi di Esme.
Edward era diventato molto premuroso verso sua moglie, prenoto
per lei una visita con una specialista in città, che gli
confermo la diagnosi del medico e gli assicurò che la gravidanza
procedeva bene.
Prima di rientrare a casa Edward porto sua moglie in una trattoria,
dove mangiarono della pasta, e iniziarono a parlare di cosa aveva detto
il medico, del battessimo e persino di quandi figli avvrebbero voluto
in futuro.
Edwaerd aveva sempre immagginato di avere una famiglia numerosa, non
voleva che il figlio fosse solo come lo era stato lui, e sua moglie era
più che d'accordo perchè nn riusciva ad immagginare la sua vita senza
le sue sorelle, e suo figlio nn aveva il dirito di crescere solo!
Isabella penso che era stata una single convinta, e ora invece parlava
di figli e famiglia come se fosse una cosa naturale per lei tutto
questo.
Non si limitarono solo a parlare di famiglia , ma di altri argomenti,
come dell'architettura, alla politica di moda, degli alberghi Italiani,
e i ristoranti e persino dei mercatini d'antiquariato della zona,
semprava che volevano reccuperare il tempo perso che non c 'era stato
prima del matrimonio, finalmente iniziavano a parlarsi.
L'unico argomento tabù per lei era l'amore non intenteva rivelare i
suoi sentimenti che aveva scoperto di provare quel pomeriggio parlando
con la suocera, anche lei stendeva a credere cosa aveva capito
finalmente, figuriamoci se Edward le avrebbe creduto, era stata
lei a dichiarare che non voleva rischiare di innamorarsi, di lui ed
Edward era d'accordo.
Non gli importava del suo amore, lui voleva solo una famiglia e
un erede, nel contratto non c'era nessuna clausola che specificasse
altro.
E cosi Isabella nn disse niente a Edward del resto nn sapeva nemeno da
dove iniziare per trovare le parole per dirgli cosa provava.
Isabella doveva imparare a convivere con il sentimento appena scoperto di provare per suo marito.
Edward insiste a fare provare la Ferrari di Carlisle a sua moglie sulle
strade della bellissima Toscana, mentre rientravano a casa,
lei che aveva sempre usato la sua Honda Coupe'!
Ogni comando di quell'auto e ogni leva erano diverse da tutti gli altri
e richiedevano movimenti, complessi su cuoi bisognava prendere le
misure con attenzione, a pensarci bene lei nell'amore di certo nn
si trovava sul sedile del guidatore.
E nemeno il marito parlava mai d' amore, era soddisfatto di come
erano andate le cose aveva ottenuto quello che desiderava nel minor
tempo possibile.
Le emozioni non c 'entravano adesso tranne quando erano sotto le
lenzuola, li la passione e le emozioni, regnavano incotrastanti.
E chi aveva bisogno di parlare d'amore in quel momento, se l'amore si faceva ogni notte?
Trascorsero un Natale splendido in Toscana, con loro si aggiunsero anche le sorelle di Isabella,
Alice arrivo da Milano con il suo misterioso Jasper.
Arrivo anche sotto insistenza di Edward Rosali per festeggiare con le sue sorelle.
A Esme nn gli sembro vero di avere casa piena di giovani.
Isabella non si era sentita cosi felicè come in quel momento.
Il Natale non era mai stato cosi, a casa Swan, e Isabella non si
sarebbe immaginata che il matrimonio si sarebbe rivelato cosi tanto
felicè.
La paura di Isabella era che Edward tornase alle sue abbitudini da Play
boy, ma d'un tratto le sembrò ridicolo anche se lui non l'amava,
di sicuro non avrebbe rovinato tutto per una avventura, anche se lei
pensava che lui non l'amava.
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