Capitolo II - Da
Drago a Drago
Nella
più cupa
notte veniva illuminato dalla luce delle due lune quel castello
diroccato e una sagoma nera, che sbatteva ali possenti per librarsi
nell'aria, atterrò nell'area principale del castello posando
la
principessa a terra e con un possente ruggito non solo la
ridestò
dal sonno in cui era caduta ma fece anche tremare ogni cosa che
circondava i due esseri viventi. L'enorme bestia osservò la
fanciulla, che ancora non si era accorta della sua presenza e non
aveva ancora fatto caso al luogo. Si alzò e si diede qualche
pacca
sulle gambe per scrollarsi la polvere dagli abiti, poi alzò
lo
sguardo, incontrando quello dell'enorme drago.
Il
cuore sobbalzò,
lei corse dietro ad una piglia del castello e il drago, indispettito
si ri-spinse in volo, volando attorno all'ala del castello ormai
totalmente scoperchiata. Christal osservò il drago fare il
giro, poi
un altro ruggito fece tremare nuovamente il castello: la ragazza si
fece scivolare sulla piglia e incrociò le braccia sulle
ginocchia,
appoggiando la testa pensierosa e preoccupata.
Cosa diavolo era
successo? Chi era quell'uomo? Cosa c'entrava suo padre?
Perchè era
lì, cosa voleva quel drago da lei? No, sapeva benissimo cosa
voleva
quel drago, per quanto lei fosse stata sempre rinchiusa nel castello.
Aveva avuto modo di vedere gli scagnozzi di suo padre occuparsi
dei fastidi del Re, alzò lo sguardo ed una luce di
ribellione
scintillò nei suoi occhi ambrati, il drago tornò
di nuovo
atterrando pesantemente sulle vecchie pietre, il riflesso della
ragazza luccicò negli occhi dell'enorme rettile,Christal lo
osservò
attentamente ma questo non piacque al drago, che di risposta
sputò
fuoco su quella figura ingrata, la ragazza prontamente si
lanciò
dietro ad un altra piglia per proteggersi dall'ondata di fuoco,
dovette velocemente staccarsi da essa perchè le pietre
stavano
diventando roventi, indietreggiò, non appena vide cessare il
fuoco
aguzzò lo sguardo, osservando il il territorio circostanze,
intravide delle scale, si sporse, controllando che il drago non fosse
già pronto ad attaccare, ma con grosso stupore non lo vide
più,
prese un profondo respiro e corse verso la gradinata, mentre dietro
di lei arrivò una sferzata della coda del drago,
scaraventandola giù
per le scale.
Gargain
era chiuso
nel suo nuovo studio che camminava avanti e indietro pensieroso,
adesso gli mancava solo più una cosa, una cosa che in
realtà aveva
già ma non andava bene, il cuore di un drago, ma il suo
drago non
era davvero un drago, era un mutaforma maledetto, doveva trovare al
più presto una soluzione o tutto quello che aveva fatto fino
a quel
momento era pressochè cenere, due colpi sulla porta lo
ridestarono
dai suoi pensieri –
avanti! - L'Iris entrò, Gargain sorrise
–
oh.. mio caro Iris..
senza di te.. tutto questo non sarebbe stato
possibile.. - il cavaliere si inchinò dinanzi al nuovo Re
– farei
qualsiasi cosa per lei Padron Gargain.- Gargain annuì
– bene...
perchè ho un compito per te – L'Iris
si alzò poggiando la mano
sull'elsa della spada – Quale
compito? Mio sire? -.
Riaprì
gli occhi,
vedendo un soffitto ricoperto di muschio e fiori bianchi, muschio e
fiori bianchi? Si chiese, come era possibile? In un posto incenerito
dalle fiamme e divorato dal tempo a meno che...? Poi sentì
una voce
dal timbro basso ma femminile, si alzò di botto col busto,
si era concentrata a farsi troppe domande inutuli e non si era resa
conto di
avere un semplicissimo panno bagnato sulla fronte, che con quel gesto
le cadde sulle gambe. Spostò lo sguardo su quella che era la
direzione della voce, che principalmente aveva udito ma non
ascoltato, seduta ad una scrivania, posizionata dall'altra parte
di quella stanza vi era una figura girata di spalle, dai capelli
corti e mossi –
cosa? - soffiarono le labbra di Christal, la figura
si alzò e voltò appena il volto di lato e
scandì bene le parole :
- Ho chiesto: come ti
senti? - la principessa osservò la figura e
ne concepì le forme, era una donna, sospirò - bene, credo –
disse voltando poi la testa e osservando le proprie mani
sporche,
sospirò, poi riguardò la donna – Tu chi sei? Dove sono?
- la
figura si voltò completamente e camminò lenta
verso di lei – Io
sono Artemisya, e tu, sei nell'ala sotterranea del castello diroccato
- Christal rimase a bocca aperta a quell'affermazione e si
guardò
intorno, non vi erano finestre solo un camino con un braciere
azurrognolo e varie torce accese attaccate ai muri, poi
rispostò lo
sguardo su quella figura, anzi, su Artemisya. Aveva un corpo magro e
scolpito, il suo viso aveva dei lineamenti duri, quasi androgini e
delle adorabili lentiggini che attraversavano il viso partendo da uno
zigomo e arrivando all'altro, la principessa si bloccò,
aveva
definito adorabili delle lentiggini? Divenne viola in faccia ma si
ridestò subito – dov'è il drago?
- Artemisya annuì – il drago
è volato via, sa molto bene che da qui non potete fuggire,
grava un
grosso fardello su di voi...PRINCIPESSA- disse
sottolineando l'ultima
parola e avvicinandosi col viso a quello della ragazza e fermandosi a
pochi centimetri dal suo e sussurrò: – fossi in voi, mi guarderei
le spalle – disse allontanandosi e uscendo da
quella stanza.
L'Iris
era nella
propria stanza, che giocava con il proprio pugnale e pensava, poi si
fermò, prese la mappa buttata sul letto e si mise alla
scrivania,
aprendola.Osservò i colli a nord del regno e
sospirò, per
raggiungerli gli sarebbero servite almeno 4 settimane abbondanti,
contando che avrebbe dovuto affrontare boschi, fiumi,dirupi e molto
probabilmente qualche bandito, sospirò, doveva preparare i
soldati,
anzi, i migliori soldati, per una missione del genere non poteva
rischiare troppo e andare poco preparato.
Lontano,
su quei
colli a Nord, dentro a una grotta, sospirava, accucciato su se
stesso, un enorme drago dalle scaglie viola.Sbuffava facendo
fuoriuscire il calore dalle narici e creando una condensa umida
nell'aria, sentì un suono di battito d'ali, lontano ma in
avvicinamento, si ridestò da quello che era il suo riposarsi
e
camminò verso l'uscita dell'immensa grotta, come pensava,
era in
avvicinamento un drago dalle scaglie nere, o se così si
poteva
definire.Il drago atterrò sul lembo di terra che era a filo
da un
precipizio e ruggì, il drago dalle scaglie viola
ruggì di risposta,
quando poi vide il rettile amico tornare a sembianze umane – Dio.
Sono così stanca, potessi rintanarmi come te e vivere come
un drago
per il resto della mia vita mi verrebbe molto più semplice,
decisamente più semplice! - disse
arrampicandosi tra le rocce e
arrivando dinanzi all'enorme bestia viola, il drago la
osservò - e
quindi.. cosa vorresti fare? Adesso hai da fare, prima non facevi
altro che lamentarti degli stupidi compiti che ti dava Gargain e
adesso ti lamenti nel farli..- disse girando gli occhi
l'enorme
bestia, la ragazza osservò il drago e annuì
– lo so, ma
questo
compito, anzi, questa ragazza, non mi sembra come Gargain la
descrive, a me è stata descritta come una tiranna –
il drago si
lasciò sfuggire un ghigno – davvero sei così
stupida da credere
alle parole di quel folle mago? E' un Mago Merlino farlocco con una
spiccata sindrome di onnipotenza. - la ragazza
ringhiò –
non
prenderti gioco di lui, se non ci fosse stato lui.. - il
drago annuì
– si si, se
non ci fosse stato lui a quest'ora tu saresti morta bla
bla bla, svegliati, ti sta usando da una vita, ti rendi conto che
quella che ti ha tirato addosso è una maledizione vero? -
Artemisya si sedette incrociando le braccia – Sì, ne sono
pienamente
consapevole...- disse rimandendo un po' incantata a
fissare le
scaglie viola del drago, la bestia viola le diede una spinta col
muso di lato per far vacillare l'essere umano per terra, Artemisya lo
guardò spiazzata, poi il drago gli indicò il
fianco – come
procede la pelle? - la ragazza girò gli occhi e
si tirò su la
casacca nera che aveva - continua
ad espandersi – disse mostrando
delle scaglie nere che sembrava stessero uscendo lacerando la pelle,
il drago le osservò bene – la pelle sta patendo questa
metamorfosi... dovresti curarla meglio - Artemisya
annuì – lo so
ma adesso ho da fare! - disse alzandosi e tirandosi giù la
casacca –
Quando Gargain ti
chiederà di ucciderla, sei sicura di poter
adempiere a quel compito?- Artemisya annuì
– non
sarà diverso
dagli altri - il drago annuì incerto, vedendo
la ragazza dargli le
spalle e scendere nello spiazzo in cui era atterrata, si
trasformò
in drago e con una forte spinta si librò nell'aria
allontanandosi da
quei colli del Nord.
Christal
si
continuava a rigirare nel letto, cosa voleva insinuare quella
ragazza? Doveva andarsene da là, prima se ne sarebbe andata,
prima
avrebbe raggiunto il suo regno e gliel'avrebbe fatta pagare a suo
padre per averla usata. Guardò il camino dalla luce
azzurrognola, si
alzò piano dal letto, per paura di perdere i sensi,
camminò con
calma e si chinò ad osservarlo, la sua furbizia la
portò ad
allungare una mano in mezzo al fuoco, che in un attimo
attaccò
sulle vesti logore della ragazza, risalendo sulla stoffa, Christal si
alzò di scatto agitandosi e guardandosi intorno, vide un
secchio
d'acqua e afferrandolo se lo lanciò addosso, spegnendo il
fuoco,
sospirò, si guardò la pelle del braccio destro,
ustionata, sospirò,
sentì un ruggito, si guardò in torno,
osservò la porta dalla quale
era uscita la ragazza, si avvicinò e provò ad
aprirla, si sorprese
nel notare che non era chiusa a chiave, la spalancò,
trovandosi di
fronte a delle scale che portavano verso l'alto, sospirò e
si lanciò
su di esse, percorrendole sino in cima, ritrovandosi nell'ala
principale scoperchiata del castello, il drago stava volando intorno
alla struttura e lanciava fiamme carbonizzando l'aria, Christal si
chinò per cerca di risultare meno visibili agli occhi del
drago,
muovendosi di piglia in piglia, fino ad arrivare a un ponte in pietra
che collegava quel rudere a una landa, sospirò vide il drago
passarle sopra la testa e si nasconse nell'ombra di un muro
sgretolato, non appena lo vide che stava sferzando per girare dietro
al castello si lanciò verso il ponte, il drago appena girato
il
castello vide la ragazza tentare la fuga, ruggì "Dove
crede
di andare quella maledetta!?" soffiò un possente
alito di
fuoco, Christal sentì il ruggito, capì che non
poteva voltarsi in
quel momento e correre il più veloce possibile,
sentì poco dopo il
ruggito il calore del fuoco raggiungerla, era a pochi metri dalla
landa, quando il drago atterrò sul ponte, causando un onda
d'urto
che scaraventò la ragazza a terra, ma Christal non si fece
abbattere e non si fermò, si rialzò fulminea e
corse, corse
superando il ponte di pietra e arrivando nella landa, ma non si
fermò, continuò, vide un bosco in lontananza,
doveva raggiungerlo,
era la sua salvezza, il punto cieco che l'avrebbe salvata dal drago,
il drago ruggì, frustando la coda su quella pietra ormai
consumata
"Come si permette questa ragazzina ingrata! E' già
tanto che
io non l'abbia carbonizzata prima!Grr".
**** Angolo dello
scrittore****
Chiedo scusa se ci ho messo così tanto a tirare fuori il
secondo capitolo, pur troppo io non publico a date precise,
quando riesco lo faccio, il tempo che ho è poco e appena
riesco cerco di tirare giù qualcosa, spero che questo
secondo capitolo vi sia piaciuto! sono contenta che @Heerin mi abbia
recensito il primo capitolo, dando una sua opinione, un saluto e buone
vacanze ai lettori!
Lama Cremisi
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