Naomi
Non faccio in tempo a uscire dalla piscina che vengo
sommersa da applausi e grida d’approvazione; gli occhi mi si
riempiono dei
flash delle macchine fotografiche.
Corro a recuperare il mio telo blu scuro e mi ci avvolgo,
cercando di placare i leggeri brividi, ma in realtà sono
talmente euforica che
non sento il freddo; le gocce mi si asciugano sulla pelle grazie
all’aria afosa
di inizio luglio.
“Grande Nao, altra meritatissima vittoria!” esclama
il mio
allenatore, materializzandosi accanto a me e lasciandomi
un’affettuosa pacca
sulla spalla.
Sorrido felice e l’asciugamano mi cade di dosso; non mi curo
di raccoglierlo, mi sfilo la cuffia e libero i lunghi capelli corvini.
In men che non si dica, i miei genitori sono accanto a me:
mia madre ha gli occhi lucidi e mi abbraccia commossa, mentre mio padre
mi
guarda con orgoglio e attende pazientemente il suo turno.
“Amore, ci dai un sacco di soddisfazioni” mormora
mia madre,
stringendomi forte a sé, senza curarsi del fatto che ho il
costume e la pelle
ancora umidi.
Ricambio l’abbraccio, raggiante. Sono davvero contenta di
rendere
felici i miei genitori ed essere così coccolata.
Quando mia madre mi lascia andare, mi fiondo tra le braccia
di mio padre e lui mi accarezza affettuosamente la schiena, poi mi
circonda le
spalle con un braccio e mi stringe a sé, facendomi voltare
verso il pubblico
come a volermi mostrare, esporre come un trofeo.
“È uscita dalle scuole medie
col massimo dei voti e adesso vince un’altra gara di nuoto!
Ma dove la trovo,
una figlia così?”
Gli occhi mi si inumidiscono, ma cerco di sorridere ancora e
non mostrarmi troppo emozionata: la rete televisiva locale ci sta
sicuramente
riprendendo per fare un servizio su di me, devo mantenere un contegno.
Ancora stretta al fianco di mio padre, osservo mamma che
rovista nella sua borsetta in cerca di un pacco di fazzoletti. Alla
fine non ce
l’ha fatta, si è commossa, ma come darle torto?
È un momento davvero importante
e delicato.
Alle sue spalle scorgo Giulia e Thomas, i miei due gemelli:
la prima mi sorride debolmente e si sistema gli occhiali sul naso coi
suoi
soliti movimenti maldestri, mentre il secondo schiva abilmente il mio
sguardo e
muove qualche passo avanti e indietro, come se fosse nervoso e non
vedesse
l’ora di andarsene. Storco il naso davanti al suo nuovo
crestino biondo, devo
fargli presente che è orribile.
Non capisco perché quei due non riescano mai a gioire dei
miei successi, perché non si complimentino con me.
È come se ci tenessero a
rovinare i miei bei momenti.
Il mio allenatore, che si trova sul palchetto accanto al
Sindaco della città, mi fa cenno di avvicinarmi: devo andare
a ritirare il mio
premio.
Mio padre scioglie l’abbraccio e mi accarezza i capelli con
dolcezza. “Vai.”
Bacio sulla guancia sia lui che mia madre, prima di correre
verso la scaletta retrostante al palco.
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È stato davvero difficile trovare la giusta idea per questo
contest, credetemi. Alla fine ho deciso di approfondire non solo un mio
OC già
esistente (Giulia), ma anche raccontare della sua famiglia.
Giulia infatti, che in questa flash appare solo
marginalmente, è già apparsa insieme a Vittoria
(la sua compagna di banco) in
alcune mie drabbles, quindi alcuni di voi la conosceranno
già.
Il nome di Naomi non è scelto a caso: vuol dire
“gioia”,
“delizia”… e come vedete, è
l’orgoglio dei suoi genitori.
Nelle prossime due flashfics vi farò conoscere gli altri due
gemelli, già non vedo l’ora *-*
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