**Prima
di cominciare vi consiglio di leggere se avete la
possibilità di stare al pc, questo capitolo con questa
traccia di sottofondo:
https://www.youtube.com/watch?v=eZVYZKcI8lQ
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Capitolo III - tu chi sei?
Correva
a perdifiato su quel
sentiero roccioso e scostante, sentiva il corpo farsi pesante e ad
ogni passo un pezzo dell'armatura cadeva a terra,fumante, guardava
dinanzi a se quel sentiero contorcersi su se stesso senza fine
mentre dietro di lui lo seguiva con tutta la calma del mondo un
essere enorme – Inutile che scappi da me, mi hai abbandonato,
mi
hai tradito. - disse l'essere mastodontico ed informe alle sue
spalle, L'iris si voltò osservandolo con occhi grandi di
paura –
di te non rimmarrà che cenere! - sentenziò ancora
l'altro essere,
quel momento di distrazione gli fu fatale, il piede affondò
nel
vuoto, trascinando con se tutto il corpo del cavaliere dall'armatura
distrutta, facendolo precipitare, con l'essere che lo osservava
dall'alto impassibile.
L'Iris
si svegliò
di colpo, vide il soffitto in legno della sua stanza e
sospirò, si passò una mano sul volto, era sudato
marcio, fece un respiro
profondo e si alzò dal letto andando verso la ciotola con
l'acqua e
si sciacquò il viso, poi si osservò allo
specchio, posto lì
davanti a lui " mi hai
tradito" sentì sibilare, si voltò
di scatto per assicurarsi che la stanza fosse vuota, poi si
lasciò
cadere poggiando la schiena sul mobile. Le lacrime incominciarono a
scendergli silenziose e calde su quel viso di carnagione scura,
mentre i suoi occhi di quel color ghiaccio tornavano a cercare
conforto nella sua più oscura origine, si passò
le mani fra i suoi
capelli boccolosi biondi dai riflessi viola, stava impazzendo?
Possibile che fosse lei? No, non era possibile, era morta.
Fu
la violenza
dell'apertura della porta della sua stanza a ridestarlo dalla
disperazione che lo stava avvolgendo, entrò Gargain deciso e
furioso
– Il Vecchio
non vuole parlare, gli ho già fatto spezzare le gambe
ma non demorde. - disse poi posando lo sguardo sul suo
cavaliere –
Beh? Che ti prende? - l'Iris si alzò subito e
si risciacquò la
faccia – nulla
mio signore, ordini? - Gargain annuì
– Quella
faccenda di cui ti parlavo ieri, mettiamola da parte per ora, non
è
ancora il momento, se il vecchio non demorde dovrò ucciderlo
e di
conseguenza cercare quello che mi serve da solo. - il
cavaliere
osservò il mago mentre esso camminava con le mani incrociate
dietro
la schiena – Quindi?
- Gargain sorrise bestiale – Ho bisogno che
tu mi porti la ragazza, per quanto quel lurido vecchio l'abbia sempre
usata, ci tiene, diciamo che testeremo quanto si sarà
affezionato a
lei durante questa sua vita adagiata sugli allori.- L'Iris
annuì –
e a quell'altra
missione? - Gargain annuì – se non riusciremo ad
ottenere le informazioni tramite il "Re" dovremmo farlo da
soli e quella missione per ora è quella che si allontana di
più da
quello a cui serve a me adesso, pensavo che avrebbe subito parlato,
ma devo dire che è davvero un osso duro, dopotutto ha anche
mandato
sua figlia al macello, potevo anche aspettarmelo –
disse
accarezzandosi il pizzetto sul mento e camminando verso la finestra
della stanza. L'Iris si inchinò – quindi vado al castello
diroccato? - Gargain annuì - ci sarà il mio drago
ad attenderti,
ha l'ordine di sorvegliare la fortezza per tenere in ostaggio quella
ragazzina- L'Iris annuì – e se non- Gargain
lo fermò all'istante
facendo un gesto con la mano – Lei non sa che tu sei coinvolto,
crederà che tu la stia salvando, mi segui? -
il cavaliere annuì si
re-inchinò ed uscì dalla propria stanza.
Camminava
per i
corridoi del castello dirigendosi all'armeria reale quando si
sentì
toccare la spalla sinistra, si voltò di scatto ma niente,
non vi era
nessuno, scocciato si rivoltò e aumentò il passo "dove credi
di scappare?" di nuovo quella voce, il cavaliere
dissentì con
la testa e aumentò ancora il passo "dovrai uccidermi"
poi
improvvisamente dopo questa frase si bloccò di colpo
– c cosa?!
-
davanti a se comparì una figura eterea che sembrava fatta di
fumo
nero, le forme ricordavano un essere femminile – dovrai uccidermi,
perchè io non avrò pace finchè tu non
diventerai CENERE!
- disse
sottolineando l'ultima parola e buttandosi contro di lui sparendo,
L'iris rimase spiazzato, poi respirò profondamente e riprese
la sua
marcia verso l'armeria.
Dopo quella
corsa
disperata era finalmente dentro al bosco, mentre il drago volava nei
cieli ruggendo inferocito e incendiando l'aria, Christal camminava un
po' affaticata da quella corsa verso la salvezza, aveva le vesti
logore e sentiva che aveva bisogno di un bagno, camminò
ancora per
un paio di metri e poi si sedette, era davvero esausta,
guardò verso
l'alto, la foresta era così fitta che era difficile vederne
il
cielo, si sdraiò sull'erba e sospirò " adesso devo solo
trovare la strada di casa.. parlare con mio padre e aggiustare le
cose" si rialzò col busto " è meglio che mi
rimetta in
marcia non posso fermarmi adesso" alzò lo
sguardo, davanti a
se solo alberi, annuì e si rimise in piedi, continuando a
camminare.
Il
Drago volava
sopra la foresta ruggendo e soffiando fuoco irato " quella
stupida ragazzina, pensa di sfuggirmi ma non sa che io posso vederla
comunque " pensò mentre calava sulla foresta
vide un enorme
spiazzo con un lago, lo puntò e quando fu abbastanza vicina
si
trasformò in umana tuffandosi nell'acqua, emerse poco dopo
ed uscì
dall'acqua, si osservò intorno e affinò l'udito,
sentì dei passi
non troppo distanti da lei, si concentrò per intercettarne
la
direzione e si incamminò, trovò la ragazza che
ciondolava e che
si guardava intorno, le osservò il braccio ustionato " quello
quando se l'è fatto? " le andò
incontro, la principessa sentì
dei passi dietro di lei, fulminea osservò il terreno, prese
il primo
bastone che le capitò sotto l'occhio e tentò di
colpire che si
stava avvicinando, Artemisya bloccò il bastone con una mano
e
stringendo la presa lo spezzò – Vedo che è riuscita a
fuggire dal
castello – Christal rimase a bocca aperta,
spiazzata nel vedere la
ragazza – tu..
come.. - Artemisya la osservò – io posso entrare
e uscire quando voglio da quel castello – ma
l'altra ragazza non
capiva – ed il
drago? - L'essere maledetto fece spallucce – non
è me che cerca – disse osservandola
– quella
ferita rischi che
si infetti, come te la sei procurata? E' stato il Drago? -
Christal
dissentì – no..
pensavo che quel fuoco azzurrognolo in quella
stanza non bruciasse e.. - l'altra ragazza rimase
spiazzata "
non brilla
d'intelligenza la principessina" – torniamo al
castello che te lo medico – disse provando a
convincerla, la
principessa dissentì – no, io in quel posto non ci
torno! -
Artemisya sospirò " ok,
non sarà facile come pensavo
riportarla là" – e dimmi dove credi di andare? -
le chiese la
mora, la principessa la guardò determinata - Tornerò al
castello di mio padre!
- l'altra ghignò quando qualcosa alle spalle della
principessina
catturò la sua attenzione, Christal infastidita da quel
ghigno
ribattè –
ti fa tanto ridere? Tornatene in quel buco, non ho
bisogno di nessun aiuto, tanto meno il tuo! - disse
alzando
gradualmente la voce, quando Artemisya le tappò la bocca
–
silenzio, non siamo sole. - disse a bassa voce, dietro
alcuni alberi
si intravedeva una figura scura a quattro zampe che annusava l'aria,
la mora prese per mano l'altra ragazza e la portò con se
dietro a
un masso che era posizionato lì tra gli alberi, sentirono
l'essere
avvicinarsi e annusare l'aria e allontanarsi, le due uscirono dal
nascondiglio, non vedendo più la bestia " non è lontana...
potrei usarla.. per ricondurla sulla strada del castello"
pensò
guardando Christal, Christal la guardò e sbiancò,
dietro ad
Artemisya vi era un enorme bestia dalla pelliccia nera e due lunghe
zanne che uscivano dalle fauci, Artemisya notò lo sguardo
della
ragazza di fronte a se e poi percepì la bestia, che
ruggì e colpì
con il lato di queste zanne la ragazza, Christal rimase spiazzata,
impietrita davanti a quell'affare, gli occhi del predatore si erano
fissati su di lei, si preparò ad un balzo ma Artemisya si
lanciò
prima della bestia su Christal prendendola per il braccio ustionato e
cominciando a correre – corri
e non fermarti! - Christal gemette
– lasciami..
- la mora dissentì – seguimi senza fare storie
dannazione! - Christal si impuntò – no! Stai andando verso il
castello! Mi hai preso per un idiota? - la mora la
osservò immobile
– vuoi morire?
- la principessa ringhiò – ovvio che no! Ma io in quel
castello diroccato non ci torno! - la bestia ormai era
arrivata dietro Christal, Artemisya agì d'impulso, prese
fulminea la
ragazza portandola con uno strattone alle sue spalle e
accusò
l'artigliata della bestia, rimamendo immobile, guardò con
furia la
bestia – tsk...
vuoi giocare? - disse con ira, l'animale si stava
preparando a riattaccare, quando Artemisya con un balzo
saltò in
groppa alla bestia, tirò fuori dal fodero due suoi pugnali e
tentò
di piantarglieli nel cranio, ma una codata la riscaraventò a
terra,
Christal era rimasta di sasso, non si sarebbe mai aspettata un azione
del genere, rimase immobile a terra seduta sulle ginocchia ad
osservare la scena, vide la bestia sovrastare la mora e arrivare a un
filo dal suo viso con le fauci, quando protrasse una mano in avanti
aprendola e urlando - NO!
- un onda d'urto colpì la bestia
scaraventandola a diversi metri più in là,
Artemisya rimase
spiazzata –
cosa.. ? - Christal rimase anche lei senza parole,
Arte vedendo che la principessina non riusciva a capacitarsi e
nemmeno muovere un muscolo, si alzò e andò da lei
facendola alzare
– adesso
andiamocene prima che ritorni qui, dobbiamo allontanarci
il più possibile! - disse andando nella
direzione opposta a quello
che era stata la prigione della ragazzina e tirandola dal braccio
sano.
Arrivata
la sera
avevano percorso abbastanza miglia da essersi allontanato abbastanza
dalla bestia, Artemisya era stanca e aveva bisogno di riposarsi, le
scaglie che le stavano lacerando la pelle per di più stavano
pulsando, dandole un forte fastidio, mentre la ferita bruciava,
sospirò " se
continuo così mi farò ammazzare senza aver
portato a termine la missione.." pensò
osservando l'altra
ragazza che era altrettanto stanca – accampiamoci, siamo troppo
stanche per affrontare una camminata notturna, accendiamo del fuoco,
al cibo ci penso io - Christal annuì e si
sedette esausta – ho
detto accendiamo, mi devi dare una mano - la ragazza la
osservò un
po' storto, poi si alzò e incominciò a cercare
dei rami per poter
accendere il fuoco. Dopo che il fuoco fu acceso Artemisya scoparve
per qualche minuto nella foresta, tornando con una lepre, Christal la
osservò un po' contrariata – cosa c'è? -
la ragazza dissentì –
se non hai fame la
mangerò io, più carne per me. -
Christal abbassò
lo sguardo – No..
scusa, non volevo mancarti di rispetto,è che non
sono abituata – Artemisya ghignò
– una
principessina come te
come può essere abituata a macellare un animale... o a
uccidere –
disse mentre stava spellando la carcassa della bestiola – dimmi...
che cosa hai combinato prima? - Christal
dissentì ancora – non
ne ho la minima idea.. - finito di pulire la carcassa
Arte la
infilzò con un ramo che scelse accuratamente
perchè fosse
abbastanza lungo da metterlo sul fuoco – bene, quindi non sai di
avere dei poteri magici, o per lo meno non lo sapevi, adesso lo sai.
- la principessa guardò furiosa Artemisya - cosa vorresti dire
con questo? - Arte la osservò – nulla, solo che sei stata
così
tanto viziata che non conosci nemmeno te stessa! -
Christal si alzò
e andando davanti a lei le tirò uno schiaffo – come ti permetti?!
Cosa ne sai della mia vita? Nulla. - disse guardandola
furiosa – e
per la cronaca, me la sono sempre dovuta cavare da sola! -
aggiunse
soffiando con rabbia, la mora rimase spiazzata dallo schiaffo,
osservò la ragazzina in piedi davanti a lei furiosa, si
alzò, la
prese per la mano con cui l'aveva schiaffeggiata, ovvero quello ferito
e la tirò a se, passandole una mano sul fianco, portandola a
un soffio dal viso – non
ti azzardare mai più, tu non sai chi sono
io! - Christal diventò viola dall'imbarazzo
– s scusa. -
disse
distogliendo lo sguardo, abbassandolo e vedendo il sangue macchiare
la camicia che aveva l'altra ragazza addosso – la tua ferita.. -
la
ragazza non distolse lo sguardo invece da quella ragazzina
insolente – non
mi importa - Christal rialzò lo sguardo e vide
quello di lei, era forte, quasi come se volesse prendere il controllo
da un momento all'altro e fare qualcosa – piuttosto il tuo braccio
va curato, si sta infettando e se non facciamo qualcosa subito
dovremmo amputarlo. - la ragazza gelò,
Artemisya vide una scintilla
di panico in quegli occhi color sabbia – Ci penso io, non
preoccuparti. - disse facendola sedere e prendendo una
boccetta che
aveva nella cintura, la aprì con i denti e con due dita ne
prese il
contenuto cremoso, portò il braccio più vicino
alla luce del fuoco
e gliela spalmò – Questa dovrebbe aiutare a
cicatrizzare, se
senti bruciare è semplicemente la pozione che brucia la
parte
contaminata disinfettandola – disse mentre
afferrava la sua manica
con i denti e la strappava per usarla come benda per coprire il
braccio dell'altra ragazza – dimmi.. quegli occhi.. da chi li
hai
presi? - chiese Arte mentre le passava intorno al braccio
la stoffa
– da mio padre
– rispose l'altra – ah da quel tiranno senza
scrupoli, beh che bel regalo che ti ha fatto quel maiale!
- Christal sospirò triste – già, odio guardarmi
allo specchio e rivedere nel
riflesso lo stesso sguardo - la ragazza maledetta si
fermò e la
osservò – tu
ti senti uguale sa lui? - Christal dissentì
– no,
per niente - la mora finì di medicarla
– e le tue
ferite? -
chiese la ragazza dagli occhi d'ambra – ti ho gia detto che non mi
importa, non sono come te, guariranno. -.
Ballavano
sensualmente delle danzatrici davanti al banchetto con i vari nobili
seduti a godersi lo spettacolo, c'era chi osservava , chi parlava di
politica, chi si riempiva il calice di vino appena aveva finito di
sorseggiarlo, poi in un altra sala, seduta tranquilla su dei
cuscini, vi era la regina, con varie ragazze addormentate ai suoi
fianchi mentre lei si stava rilassando fumando un po' dalla sua lunga
pipa, disegnava con la bocca cerchi di fumo nell'aria e li osservava
svanire pochi secondi dopo, la sua tranquillità venne
interrotta da
un messaggero che irruppe nella stanza – Mia Regina.. - la
donna
lo osservò un po' scocciata – dimmi –
il messaggero la vide già
irritata nell'essere stata interrotta nel suo momento di
tranquillità
– hanno
rapito la principessa Christal.. il Regno di Mossidra è
stato conquistato da un altro regnante. - la regina lo
osservò
spiazzato – E
chi sarebbe questo regnante? E chi ha rapito la
principessa?! - il messaggero abbassò lo
sguardo un po' intimidito
– mia
signora, è stato un mago a prendere il potere sul Regno di
Mossidra ed un Drago a rapire la principessa –
la regina si alzò
subito dal giaciglio ridestandosi dalla tranquillità di quel
momento
– dì
al comandante del nostro esercito di preparare le truppe, si
marcia sul Regno di Mossidra – il messaggero
annuì e sgattaiolò
via subito, la regina osservò il messaggero scappare a gambe
levate,
poi diede un ultimo sguardo alle ragazze addormentate nella sua
stanza ed uscì.
*******Angolo dello
scrittore *********
OK! Ho scritto il terzo capitolo, continuo a ringraziare Heerin che
continua a seguire e recensire questa storia e ringrazio chi
la segue semplicemente limitandosi a leggerla, vi ringrazio e spero di
continuare a stupirvi capitolo per capitolo.
Chi sarà questa nuova regina apparsa dal nulla? Regina di
cosa? Di chi? Ed il Re sopravvivrà abbastanza da rivedere
sua figlia? Cosa sta succedendo tra le due ragazze? Cosa
starà cercando Gargain di così importante?
Continua nel Prossimo Capitolo.
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