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Autore: LamaCremisi    05/01/2020    1 recensioni
I suoi poteri servivano a scacciare la maledizione nel regno, la bestia, l'oscurità, ma non tutto va come dovrebbe, una cerimonia interrotta, un regno prossimo alla rovina, un Mago pronto a prendersi tutto ed un amore che sorgerà tra rocce,sangue e lava.
Ma chi scaccerà la Maledizione? Chi combatterà la bestia?
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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**Prima di cominciare vi consiglio di leggere se avete la possibilità di stare al pc, questo capitolo con questa traccia di sottofondo: https://www.youtube.com/watch?v=eZVYZKcI8lQ           

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                               Capitolo III - tu chi sei?

Correva a perdifiato su quel sentiero roccioso e scostante, sentiva il corpo farsi pesante e ad ogni passo un pezzo dell'armatura cadeva a terra,fumante, guardava dinanzi a se quel sentiero contorcersi su se stesso senza fine mentre dietro di lui lo seguiva con tutta la calma del mondo un essere enorme – Inutile che scappi da me, mi hai abbandonato, mi hai tradito. - disse l'essere mastodontico ed informe alle sue spalle, L'iris si voltò osservandolo con occhi grandi di paura – di te non rimmarrà che cenere! - sentenziò ancora l'altro essere, quel momento di distrazione gli fu fatale, il piede affondò nel vuoto, trascinando con se tutto il corpo del cavaliere dall'armatura distrutta, facendolo precipitare, con l'essere che lo osservava dall'alto impassibile.

L'Iris si svegliò di colpo, vide il soffitto in legno della sua stanza e sospirò, si passò una mano sul volto, era sudato marcio, fece un respiro profondo e si alzò dal letto andando verso la ciotola con l'acqua e si sciacquò il viso, poi si osservò allo specchio, posto lì davanti a lui " mi hai tradito" sentì sibilare, si voltò di scatto per assicurarsi che la stanza fosse vuota, poi si lasciò cadere poggiando la schiena sul mobile. Le lacrime incominciarono a scendergli silenziose e calde su quel viso di carnagione scura, mentre i suoi occhi di quel color ghiaccio tornavano a cercare conforto nella sua più oscura origine, si passò le mani fra i suoi capelli boccolosi biondi dai riflessi viola, stava impazzendo? Possibile che fosse lei? No, non era possibile, era morta.

Fu la violenza dell'apertura della porta della sua stanza a ridestarlo dalla disperazione che lo stava avvolgendo, entrò Gargain deciso e furioso – Il Vecchio non vuole parlare, gli ho già fatto spezzare le gambe ma non demorde. - disse poi posando lo sguardo sul suo cavaliere – Beh? Che ti prende? - l'Iris si alzò subito e si risciacquò la faccia – nulla mio signore, ordini? - Gargain annuì – Quella faccenda di cui ti parlavo ieri, mettiamola da parte per ora, non è ancora il momento, se il vecchio non demorde dovrò ucciderlo e di conseguenza cercare quello che mi serve da solo. - il cavaliere osservò il mago mentre esso camminava con le mani incrociate dietro la schiena – Quindi? - Gargain sorrise bestiale – Ho bisogno che tu mi porti la ragazza, per quanto quel lurido vecchio l'abbia sempre usata, ci tiene, diciamo che testeremo quanto si sarà affezionato a lei durante questa sua vita adagiata sugli allori.- L'Iris annuì – e a quell'altra missione? - Gargain annuì – se non riusciremo ad ottenere le informazioni tramite il "Re" dovremmo farlo da soli e quella missione per ora è quella che si allontana di più da quello a cui serve a me adesso, pensavo che avrebbe subito parlato, ma devo dire che è davvero un osso duro, dopotutto ha anche mandato sua figlia al macello, potevo anche aspettarmelo – disse accarezzandosi il pizzetto sul mento e camminando verso la finestra della stanza. L'Iris si inchinò – quindi vado al castello diroccato? - Gargain annuì - ci sarà il mio drago ad attenderti, ha l'ordine di sorvegliare la fortezza per tenere in ostaggio quella ragazzina- L'Iris annuì – e se non- Gargain lo fermò all'istante facendo un gesto con la mano – Lei non sa che tu sei coinvolto, crederà che tu la stia salvando, mi segui? - il cavaliere annuì si re-inchinò ed uscì dalla propria stanza.

Camminava per i corridoi del castello dirigendosi all'armeria reale quando si sentì toccare la spalla sinistra, si voltò di scatto ma niente, non vi era nessuno, scocciato si rivoltò e aumentò il passo "dove credi di scappare?" di nuovo quella voce, il cavaliere dissentì con la testa e aumentò ancora il passo "dovrai uccidermi" poi improvvisamente dopo questa frase si bloccò di colpo – c cosa?! - davanti a se comparì una figura eterea che sembrava fatta di fumo nero, le forme ricordavano un essere femminile – dovrai uccidermi, perchè io non avrò pace finchè tu non diventerai CENERE! - disse sottolineando l'ultima parola e buttandosi contro di lui sparendo, L'iris rimase spiazzato, poi respirò profondamente e riprese la sua marcia verso l'armeria.

Dopo quella corsa disperata era finalmente dentro al bosco, mentre il drago volava nei cieli ruggendo inferocito e incendiando l'aria, Christal camminava un po' affaticata da quella corsa verso la salvezza, aveva le vesti logore e sentiva che aveva bisogno di un bagno, camminò ancora per un paio di metri e poi si sedette, era davvero esausta, guardò verso l'alto, la foresta era così fitta che era difficile vederne il cielo, si sdraiò sull'erba e sospirò " adesso devo solo trovare la strada di casa.. parlare con mio padre e aggiustare le cose" si rialzò col busto " è meglio che mi rimetta in marcia non posso fermarmi adesso" alzò lo sguardo, davanti a se solo alberi, annuì e si rimise in piedi, continuando a camminare.

Il Drago volava sopra la foresta ruggendo e soffiando fuoco irato " quella stupida ragazzina, pensa di sfuggirmi ma non sa che io posso vederla comunque " pensò mentre calava sulla foresta vide un enorme spiazzo con un lago, lo puntò e quando fu abbastanza vicina si trasformò in umana tuffandosi nell'acqua, emerse poco dopo ed uscì dall'acqua, si osservò intorno e affinò l'udito, sentì dei passi non troppo distanti da lei, si concentrò per intercettarne la direzione e si incamminò, trovò la ragazza che ciondolava e che si guardava intorno, le osservò il braccio ustionato " quello quando se l'è fatto? " le andò incontro, la principessa sentì dei passi dietro di lei, fulminea osservò il terreno, prese il primo bastone che le capitò sotto l'occhio e tentò di colpire che si stava avvicinando, Artemisya bloccò il bastone con una mano e stringendo la presa lo spezzò – Vedo che è riuscita a fuggire dal castello – Christal rimase a bocca aperta, spiazzata nel vedere la ragazza – tu.. come.. - Artemisya la osservò – io posso entrare e uscire quando voglio da quel castello – ma l'altra ragazza non capiva – ed il drago? - L'essere maledetto fece spallucce – non è me che cerca – disse osservandola – quella ferita rischi che si infetti, come te la sei procurata? E' stato il Drago? - Christal dissentì – no.. pensavo che quel fuoco azzurrognolo in quella stanza non bruciasse e.. - l'altra ragazza rimase spiazzata " non brilla d'intelligenza la principessina" – torniamo al castello che te lo medico – disse provando a convincerla, la principessa dissentì – no, io in quel posto non ci torno! - Artemisya sospirò " ok, non sarà facile come pensavo riportarla là" – e dimmi dove credi di andare? - le chiese la mora, la principessa la guardò determinata - Tornerò  al castello di mio padre! - l'altra ghignò quando qualcosa alle spalle della principessina catturò la sua attenzione, Christal infastidita da quel ghigno ribattè – ti fa tanto ridere? Tornatene in quel buco, non ho bisogno di nessun aiuto, tanto meno il tuo! - disse alzando gradualmente la voce, quando Artemisya le tappò la bocca – silenzio, non siamo sole. - disse a bassa voce, dietro alcuni alberi si intravedeva una figura scura a quattro zampe che annusava l'aria, la mora prese per mano l'altra ragazza e la portò con se dietro a un masso che era posizionato lì tra gli alberi, sentirono l'essere avvicinarsi e annusare l'aria e allontanarsi, le due uscirono dal nascondiglio, non vedendo più la bestia " non è lontana... potrei usarla.. per ricondurla sulla strada del castello" pensò guardando Christal, Christal la guardò e sbiancò, dietro ad Artemisya vi era un enorme bestia dalla pelliccia nera e due lunghe zanne che uscivano dalle fauci, Artemisya notò lo sguardo della ragazza di fronte a se e poi percepì la bestia, che ruggì e colpì con il lato di queste zanne la ragazza, Christal rimase spiazzata, impietrita davanti a quell'affare, gli occhi del predatore si erano fissati su di lei, si preparò ad un balzo ma Artemisya si lanciò prima della bestia su Christal prendendola per il braccio ustionato e cominciando a correre – corri e non fermarti! - Christal gemette – lasciami.. - la mora dissentì – seguimi senza fare storie dannazione! - Christal si impuntò – no! Stai andando verso il castello! Mi hai preso per un idiota? - la mora la osservò immobile – vuoi morire? - la principessa ringhiò – ovvio che no! Ma io in quel castello diroccato non ci torno! - la bestia ormai era arrivata dietro Christal, Artemisya agì d'impulso, prese fulminea la ragazza portandola con uno strattone alle sue spalle e accusò l'artigliata della bestia, rimamendo immobile, guardò con furia la bestia – tsk... vuoi giocare? - disse con ira, l'animale si stava preparando a riattaccare, quando Artemisya con un balzo saltò in groppa alla bestia, tirò fuori dal fodero due suoi pugnali e tentò di piantarglieli nel cranio, ma una codata la riscaraventò a terra, Christal era rimasta di sasso, non si sarebbe mai aspettata un azione del genere, rimase immobile a terra seduta sulle ginocchia ad osservare la scena, vide la bestia sovrastare la mora e arrivare a un filo dal suo viso con le fauci, quando protrasse una mano in avanti aprendola e urlando - NO! - un onda d'urto colpì la bestia scaraventandola a diversi metri più in là, Artemisya rimase spiazzata – cosa.. ? - Christal rimase anche lei senza parole, Arte vedendo che la principessina non riusciva a capacitarsi e nemmeno muovere un muscolo, si alzò e andò da lei facendola alzare – adesso andiamocene prima che ritorni qui, dobbiamo allontanarci il più possibile! - disse andando nella direzione opposta a quello che era stata la prigione della ragazzina e tirandola dal braccio sano.


Arrivata la sera avevano percorso abbastanza miglia da essersi allontanato abbastanza dalla bestia, Artemisya era stanca e aveva bisogno di riposarsi, le scaglie che le stavano lacerando la pelle per di più stavano pulsando, dandole un forte fastidio, mentre la ferita bruciava, sospirò " se continuo così mi farò ammazzare senza aver portato a termine la missione.." pensò osservando l'altra ragazza che era altrettanto stanca – accampiamoci, siamo troppo stanche per affrontare una camminata notturna, accendiamo del fuoco, al cibo ci penso io - Christal annuì e si sedette esausta – ho detto accendiamo, mi devi dare una mano - la ragazza la osservò un po' storto, poi si alzò e incominciò a cercare dei rami per poter accendere il fuoco. Dopo che il fuoco fu acceso Artemisya scoparve per qualche minuto nella foresta, tornando con una lepre, Christal la osservò un po' contrariata – cosa c'è? - la ragazza dissentì – se non hai fame la mangerò io, più carne per me. - Christal abbassò lo sguardo – No.. scusa, non volevo mancarti di rispetto,è che non sono abituata – Artemisya ghignò – una principessina come te come può essere abituata a macellare un animale... o a uccidere – disse mentre stava spellando la carcassa della bestiola – dimmi... che cosa hai combinato prima? - Christal dissentì ancora – non ne ho la minima idea.. - finito di pulire la carcassa Arte la infilzò con un ramo che scelse accuratamente perchè fosse abbastanza lungo da metterlo sul fuoco – bene, quindi non sai di avere dei poteri magici, o per lo meno non lo sapevi, adesso lo sai. - la principessa guardò furiosa Artemisya - cosa vorresti dire con questo? - Arte la osservò – nulla, solo che sei stata così tanto viziata che non conosci nemmeno te stessa! - Christal si alzò e andando davanti a lei le tirò uno schiaffo – come ti permetti?! Cosa ne sai della mia vita? Nulla. - disse guardandola furiosa – e per la cronaca, me la sono sempre dovuta cavare da sola! - aggiunse soffiando con rabbia, la mora rimase spiazzata dallo schiaffo, osservò la ragazzina in piedi davanti a lei furiosa, si alzò, la prese per la mano con cui l'aveva schiaffeggiata, ovvero quello ferito e la tirò a se, passandole una mano sul fianco, portandola a un soffio dal viso – non ti azzardare mai più, tu non sai chi sono io! - Christal diventò viola dall'imbarazzo – s scusa. - disse distogliendo lo sguardo, abbassandolo e vedendo il sangue macchiare la camicia che aveva l'altra ragazza addosso – la tua ferita.. - la ragazza non distolse lo sguardo invece da quella ragazzina insolente – non mi importa - Christal rialzò lo sguardo e vide quello di lei, era forte, quasi come se volesse prendere il controllo da un momento all'altro e fare qualcosa – piuttosto il tuo braccio va curato, si sta infettando e se non facciamo qualcosa subito dovremmo amputarlo. - la ragazza gelò, Artemisya vide una scintilla di panico in quegli occhi color sabbia – Ci penso io, non preoccuparti. - disse facendola sedere e prendendo una boccetta che aveva nella cintura, la aprì con i denti e con due dita ne prese il contenuto cremoso, portò il braccio più vicino alla luce del fuoco e gliela spalmò – Questa dovrebbe aiutare a cicatrizzare, se senti bruciare è semplicemente la pozione che brucia la parte contaminata disinfettandola – disse mentre afferrava la sua manica con i denti e la strappava per usarla come benda per coprire il braccio dell'altra ragazza – dimmi.. quegli occhi.. da chi li hai presi? - chiese Arte mentre le passava intorno al braccio la stoffa – da mio padre – rispose l'altra – ah da quel tiranno senza scrupoli, beh che bel regalo che ti ha fatto quel maiale! - Christal sospirò triste – già, odio guardarmi allo specchio e rivedere nel riflesso lo stesso sguardo - la ragazza maledetta si fermò e la osservò – tu ti senti uguale sa lui? - Christal dissentì – no, per niente - la mora finì di medicarla – e le tue ferite? - chiese la ragazza dagli occhi d'ambra – ti ho gia detto che non mi importa, non sono come te, guariranno. -.

Ballavano sensualmente delle danzatrici davanti al banchetto con i vari nobili seduti a godersi lo spettacolo, c'era chi osservava , chi parlava di politica, chi si riempiva il calice di vino appena aveva finito di sorseggiarlo, poi in un altra sala, seduta tranquilla su dei cuscini, vi era la regina, con varie ragazze addormentate ai suoi fianchi mentre lei si stava rilassando fumando un po' dalla sua lunga pipa, disegnava con la bocca cerchi di fumo nell'aria e li osservava svanire pochi secondi dopo, la sua tranquillità venne interrotta da un messaggero che irruppe nella stanza – Mia Regina.. - la donna lo osservò un po' scocciata – dimmi – il messaggero la vide già irritata nell'essere stata interrotta nel suo momento di tranquillità – hanno rapito la principessa Christal.. il Regno di Mossidra è stato conquistato da un altro regnante. - la regina lo osservò spiazzato – E chi sarebbe questo regnante? E chi ha rapito la principessa?! - il messaggero abbassò lo sguardo un po' intimidito – mia signora, è stato un mago a prendere il potere sul Regno di Mossidra ed un Drago a rapire la principessa – la regina si alzò subito dal giaciglio ridestandosi dalla tranquillità di quel momento – dì al comandante del nostro esercito di preparare le truppe, si marcia sul Regno di Mossidra – il messaggero annuì e sgattaiolò via subito, la regina osservò il messaggero scappare a gambe levate, poi diede un ultimo sguardo alle ragazze addormentate nella sua stanza ed uscì.

*******Angolo dello scrittore *********

OK! Ho scritto il terzo capitolo, continuo a ringraziare Heerin che  continua a seguire e recensire questa storia e ringrazio chi la segue semplicemente limitandosi a leggerla, vi ringrazio e spero di continuare a stupirvi capitolo per capitolo.
Chi sarà questa nuova regina apparsa dal nulla? Regina di cosa? Di chi? Ed il Re sopravvivrà abbastanza da rivedere sua figlia? Cosa sta succedendo tra le due ragazze? Cosa starà cercando Gargain di così importante?
Continua nel Prossimo Capitolo.





   
 
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