Capitolo
10
L’inferno
esiste Michele, ma ...
Chloe e
Dan erano appena entrati nel parcheggio della Centrale quando un uomo
alto e biondo e una donna dall'aria severa si pararono davanti a loro
con aria minacciosa. Entrambi erano molto belli e indossavano delle
armature rilucenti.
"Santo
cielo ancora voi, che altro volete?" domandò Dan
esasperato estraendo la pistola e sparando contro Remiel, davanti ad
una esterrefatta Chloe.
"Non
hai ancora capito che le vostre armi non servono a nulla contro di
noi, sciocco umano?" esclamò Remiel afferrando Dan per il
collo e sollevandolo da terra.
Chloe si
lanciò contro l'angelo per difendere il suo ex marito, ma
Sariel fu più veloce, l'afferrò con entrambe le braccia
e la tenne bloccata stringendola contro il suo corpo.
"Lascialo!"
urlò Chloe rivolta a Remiel, cercando inutilmente di
divincolarsi dalla presa di Sariel che le impediva di muoversi senza
fare alcuno sforzo.
"Mia
sorella lascerà quello stupido umano solo se tu accetterai di
venire con noi senza fare storie!"
"Non
vado da nessuna parte, lasciateci immediatamente!"
Rispose
Chloe furiosa.
"Vuoi
davvero avere sulla coscienza il tuo amico, se sarò costretta
a stringere ancora le conseguenze saranno solo colpa tua!" la
minacciò Remiel continuando a tenere Dan sollevato da terra.
"Verrò
con voi solo se mi direte dove intendete portarmi!" rispose
Chloe con fermezza, Dan cercò inutilmente di liberarsi dalla
presa "No… Chloe!" riuscì a biascicare.
"Michele
vuole incontrarti umana, è tempo che voi due vi conosciate!"
rispose Sariel.
#
"Ella!"
esclamò Dromos incredulo "cosa fai qui?"
"Io…
volevo parlarti!" rispose lei pallida.
Lucifer e
Camael si scambiarono uno sguardo d'intesa "Beh, allora noi
torniamo dentro!" si limitò a dire Lucifer rientrando in
casa insieme al fratello.
Dromos e
Ella restarono in silenzio per qualche istante.
"Così
il tuo vero nome è Dromos, non… non è un brutto
nome!"
"Mi
dispiace averti mentito, ma Dromos non mi sembrava un nome da umano"
Ella lo
guardò triste "E tu non sei… umano!"
"Ella…"
disse lui facendo qualche passo verso di lei, che allungò una
mano per fermarlo e e assicurarsi che rimanesse un po' di distanza
tra loro.
"Voglio
solo sapere perché, Dromos, perché proprio io?"
Dromos la
fissò con un mezzo sorriso malinconico "Perché mi
ricordavi una piccola umana che avevo conosciuto da ragazzino, lei si
chiamava Shakanshaa ed è stata la mia prima e unica amica, è
morta che era ancora una bambina. Quando ti ho visto la prima volta
mi sei piaciuta subito, non capivo bene cosa mi attraesse tanto
finché non mi sono sono reso conto che guardarti era quasi
comeguardare lei se fosse… se fosse potuta crescere e
diventare una donna adulta. E poi quando ti ho conosciuto davvero, ho
scoperto che sei anche incredibilmente dolce e intelligente e che
stare con te mi rende una persona migliore!"
Ella
ripensò alle parole di padre Ramirez "Forse Dio vuole salvare
lui, grazie a te!" si avvicinò a Dromos e gli accarezzò
il viso "Davvero pensi che io ti aiuti ad essere migliore?"
Dromos
annuì "Mi dispiace da morire averti nascosto la verità,
ma come facevo a spiegarti questo?" disse aprendo le ali e
trasformandosi davanti ad Ella che fece inconsapevolmente un piccolo
balzo indietro "Vedi? Ti terrorizzo. E come potrebbe essere
diversamente, sono orribile!"
Ella si
fece forza, allungò una mano e la posò sul petto di
Dromos per sentirgli il cuore. Al suo tocco i battiti del demone
accelerano, Ella se ne accorse e si commosse. "Non importa cosa
sei, Dromos, importa come sei e tu sei gentile e buono, anche se sei
un demone!" disse stringendolo tra le braccia.
Dromos
era incredulo, Ella aveva trovato la forza di abbracciarlo nonostante
il suo aspetto, la strinse forte e sussurrò "C'è
ancora una cosa che devi sapere…"
Lei alzò
lo sguardo preoccupata "Lucifer non è mio fratello…
è mio padre!"
Ella
spalancò gli occhi esterrefatta "Tuo padre?"
"Già!"
"Beh,
questo spiega alcune cose" ridacchiò Ella "pero
es bueno perché… Lucifer è il diavolo, ma un
tempo era l'angelo Samael e forse lo è ancora, quindi essendo
suo figlio tu sei un demone ma sicuramente sei anche un po' un
angelo, non credi?"
Dromos
rimase così colpito da quella considerazione che riacquistò
senza accorgersene il suo aspetto umano.
"Oh,
Ella! Tu es vraiment incroyable et moi je t'aime tellement!1"
mormorò baciandola. Ella non aveva capito bene le parole di
Dromos, ma il significato nonostante tutto le era abbastanza chiaro
"También te amo estúpido demonio2"
sussurrò contraccambiando il bacio.
"Beh,
quando avrete finito con tutti questi sbacciucchiamenti possiamo
parlare di Chloe e di dove l'hanno portata Remiel e Sariel?" la
domanda di Azrael interruppe bruscamente il bacio.
"Zia
Ray Ray!" esclamò Dromos.
"Ray
Ray che ci fai qui e… come sarebbe a dire zia?" domandò
esterrefatta Ella rivolgendosi a Dromos.
"Possiamo
rimandare a dopo le spiegazioni?" domandò Azrael "Devo
parlare immediatamente con Lucifer, Chloe è in pericolo,
dobbiamo intervenire prima che sia troppo tardi!"
#
"Lucifer,
sei consapevole che scoprire che hai generato un figlio con Lilith
farà infuriare ancora di più Michele?" domandò
Camael mentre rientrava nel salone con il fratello.
"Michele
dovrebbe scopare di più e giudicare meno gli altri"
commentò sarcastico Lucifer "non ho fatto nulla di male e
poi ho capito solo pochi giorni fa che Dromos è mio figlio!"
"Ma
se è il tuo ritratto" commentò stupito Camael.
"Benvenuto
nella schiera di quelli che l'hanno sempre saputo e non si sono
degnati di dirmelo!" commentò irritato Lucifer.
"Veramente
l'ho capito solo poco fa, quando vi ho visto insieme. In effetti
quando portava i capelli e la barba molto più lunghi e folti
la somiglianza non si notava così tanto!"
"Appunto!"
"Ho
anche notato quanto sei protettivo nei suoi confronti, sinceramente è
stata una sorpresa positiva, un tempo non eri capace di provare
interesse se non verso te stesso. Amenadiel ha ragione, sei davvero
cresciuto Lucifer" sorrise l'angelo stringendo affettuosamente
una spalla del fratello.
In quel
momento l'ascensore si aprì e Dan agitato e furioso entrò
nel salone, come vide Camael si diresse verso di lui esclamando "Tu,
non mi importa quello che sei, ti giuro che se i tuoi scagnozzi fanno
del male a Chloe ti ammazzo, angelo o non angelo!"
"Cosa
dici umano, non capisco" ribatté Camael calmo.
"Non
mentire bastardo, hai mandato la donna e il biondo a rapire Chloe per
ricattare Lucifer!" così dicendo si scagliò
furioso contro Camael, Amenadiel lo afferrò al volo "Calmati
Dan, spiegati meglio!" disse tenendolo fermo con entrambe le
braccia.
"Cosa
c'è da spiegare, questo sporco traditore è venuto qua a
distrarci per permettere a Michele di mandare i suoi gendarmi a
rapire Chloe!" ringhiò furibondo Lucifer afferrando
Camael per il bavero del cappotto e sbattendolo contro il bancone del
suo bar privato.
"È
falso, io non ho fatto niente del genere, fratello!" replicò
Camael.
"Finiscila
con le menzogne Camael e comincia a parlare o giuro che ti pentirai
di aver aiutato Michele a portare avanti il suo piano delirante!"
lo minacciò Lucifer.
"Tu
non ti chiami Michele?" domandò dubbioso Dan.
"No,
mi chiamo Camael, come hai sentito!" rispose l'angelo
allontanando Lucifer con una spinta.
"Ti
dispiace raccontare esattamente cos'è successo umano, non mi
va di essere accusato a caso!" aggiunse mettendosi a posto il
lungo cappotto scuro sgualcito dalla presa rabbiosa di Lucifer.
#
Chloe
sostenne senza paura lo sguardo argentato di Michele, pensò
anche che l'angelo sarebbe stato davvero bellissimo se il suo sguardo
non fosse stato quasi folle e le sue ali non avessero avuto lo stesso
colore opaco tipico dell'argento sporco.
Si
trovavano sulla terrazza del Griffith Observatory, un tramonto
meraviglioso rendeva ancora più bella la vista di Los Angeles.
I
fratelli di Michele, meno di una decina compresi Remiel e Sariel,
osservavano la donna e l'angelo dall'alto delle cupole
dell'osservatorio.
Le ali
degli angeli emettevano bagliori di colori diversi a seconda delle
sfumature delle loro piume mosse delicatamente dalla leggera brezza
serale.
Chloe
pensò che nonostante tutto era uno spettacolo bellissimo e che
in un certo senso poteva considerarsi fortunata di esserne testimone.
Un sorriso le distese il viso per un attimo mentre si chiedeva come
avrebbe reagito Ella sapendo che i resti di piume conservati tra le
due lenti del suo amato microscopio appartenevano ad un angelo.
"Mi
trovi divertente donna?" le chiese secco Michele "non sarà
per molto, ti avverto!" aggiunse minaccioso.
Chloe non
si scompose "Così tu sei Michele" rispose
perfettamente calma "finalmente posso guardare in faccia chi per
mesi ha tormentato di incubi me e mia figlia! Cosa vuoi ancora, non
ti è bastato rischiare di uccidere Trixie e Charlie e
assassinare quel povero ragazzo innocente, di quali altri crimini
intendi macchiarti portandomi qui contro la mia volontà?"
"Come
ti permetti di parlarmi in questo modo replicò tagliente
Michele "tu che non saresti neanche dovuta nascere se mio Padre
non avesse deciso di premiare mio fratello per il suo ennesimo
tradimento?"
Chloe lo
guardò senza capire.
"Oh,
quindi non lo sai, povera innocente creatura!" esclamò
sarcastico Michele.
"Che
cosa dovrei sapere?" domandò freddamente la detective.
Michele
si avvicinò a Chloe sovrastandola con la sua statura e con un
sorriso crudele le rispose "Tutto quello che ti riguarda è
una menzogna donna! I tuoi genitori non potevano avere figli, tu
esisti unicamente per volontà di mio Padre che ha ordinato a
mio fratello Amenadiel di benedire tuo padre e tua madre con la tua
nascita! Non sei altro che una misera pedina del piano ideato da mio
Padre per perdonare quel traditore di mio fratello, il suo piccolo
adorato figlio ribelle. Tu non hai mai avuto altro destino che
incontrare mio fratello e innamorarti di lui, povera creatura priva
di libero arbitrio, non c'è niente di reale nella tua vita,
niente!"
"Sono
soltanto le menzogne di un fratello pieno di odio e invidia!"
rispose Chloe fingendo una sicurezza che in realtà cominciava
a perdere, le parole di Michele le avevano riportato alla mente una
frase pronunciata da Lucifer qualche anno prima "Tutto questo è
reale, non è vero?" ora capiva il vero significato di
quella domanda che allora aveva riferito ai sentimenti provati da
entrambi.
"Perché
non lo domandi ad Amenadiel o allo stesso Lucifer?" le domandò
Michele.
Chloe
pallida e con le labbra tremanti parlò quasi a sé
stessa "Lucifer lo ha sempre saputo"
"Tu
che cosa credi?" le rispose l'angelo "Ma ovviamente non te
lo ha detto, era molto più semplice e comodo approfittare
della situazione, usarti per ricevere da nostro Padre il perdono che
da solo non avrebbe mai saputo come ottenere!"
Chloe
cercò di sostenere lo sguardo di Michele, fu un errore perché
l'angelo lesse l'incertezza nei suoi occhi e la incalzò
schernendola rabbioso "Dimmi Chloe, credevi davvero di poterlo
aiutare a cambiare? Ti sei davvero illusa che il diavolo potesse
diventare migliore grazie a te? Rassegnati, tu non conti nulla,
Lucifer rimane sempre e soltanto un misero traditore, egoista e
viziato e tu non sei altro che uno strumento nelle mani di altri"
Chloe si
voltò per non far vedere a Michele le lacrime che stavano
cominciando a rigarle il volto. Si avvicinò al parapetto della
terrazza e si fermò a osservare il vuoto sotto di lei.
Era
davvero questo il senso della sua vita, davvero fino a quel momento
tutto ciò che aveva deciso, tutto ciò che aveva
conquistato non era dipeso in nessun momento dalla sua volontà?
Davvero non era nient'altro che una marionetta nelle mani di Dio,
senza volontà propria né libero arbitrio?
Michele
si avvicinò a Chloe, le circondò le spalle con un
braccio, accostò le labbra al suo orecchio e con voce suadente
sussurrò "Sai, forse questa sarebbe la sola e unica
decisione vera che hai preso in 35 anni: mettere fine alla tua finta
vita. Coraggio, sorprendi mio Padre dimostrandogli che almeno per una
volta puoi decidere come un essere umano reale e dotato di libero
arbitrio, che per una volta in vita tua ti rifiuti di essere soltanto
la pallida imitazione di un essere umano, un misero involucro vuoto
ad uso esclusivo dei suoi scopi superiori"
Michele
concluse il discorso lasciando Chloe e voltandosi verso i suoi
fratelli che annuirono in segno di approvazione.
Chloe
posò le mani sulla balaustra, ormai non riusciva più a
fermare le lacrime, chiuse gli occhi e si sporse lentamente sul
vuoto.
"Coraggio,
detective" la incitò Michele sorridendo compiaciuto,
ormai sentiva di essere ad un passo dal suo obiettivo.
Ma quella
parola "detective", quella semplice parola di nove lettere
fu il suo errore più grande.
Perché
in quella parola era racchiuso tutto ciò che Chloe aveva
profondamente amato durante tutta la sua vita: suo padre morto perché
svolgeva con onestà e dedizione il suo lavoro di poliziotto,
il suo ex marito che aveva conosciuto perché era entrata in
polizia, sua figlia Trixie che era nata dal loro amore, le sue amiche
Ella e Linda conosciute anche loro grazie al suo lavoro, lo stesso
Lucifer che aveva incontrato grazie a un caso di omicidio. No pensò
Chloe, non era vero che lei era una marionetta nelle mani di Dio,
tutto ciò che aveva ottenuto nella vita era stato il frutto
della sua scelta più importante, lasciare il cinema per
diventare una detective.
No, lei
non era affatto una marionetta, perché non era solo e
unicamente la compagna di Lucifer, lo strumento del suo perdono, lei
era prima di ogni altra cosa ciò che aveva scelto di essere.
Una detective della Omicidi. Tutto il resto era stato determinato da
questa scelta. Lucifer lo aveva capito perché la amava,
Michele no, perché non era capace di amare.
Chloe
smise di piangere aprì gli occhi e sorrise, notò una
luce bianca brillare in lontananza e il suo sguardo si fece duro e
deciso.
"Allora,
che aspetti Chloe, coraggio non prolungare oltre la tua sofferenza!"
la esortò Michele spazientito.
Chloe si
voltò, il suo sguardo duro prese di sorpresa Michele facendolo
arretrare di un passo.
"Credi
davvero di potermi manipolare con i tuoi discorsi Michele?"
domandò.
"Che
ti succede umana, hai un ridicolo rigurgito di orgoglio? Sappi che
non servirà a cambiare il tuo destino"
"Il
fatto è che io non ho paura di affrontare il mio destino
perché a differenza di ciò che affermi, la mia vita è
stata decisa da me e il mio destino sarà frutto delle mie
scelte. E se così non fosse tutto il piano di tuo Padre per
Lucifer sarebbe miseramente fallito!"
"Che
stupidaggini vai blaterando umana?"
"Non
sono affatto stupidaggini. Vedi è molto semplice, se tutta la
mia vita non fosse che una falsità, se io non fossi
nient'altro che un mero strumento nelle mani di Dio, anche il
percorso che sta conducendo Lucifer verso il perdono non sarebbe
nient'altro che una elaborata menzogna organizzata da Dio stesso. Ma
se così fosse allora spiegami, Michele, per quale motivo tuo
Padre dovrebbe ingannare se stesso fingendo che Lucifer meriti di
essere perdonato? La verità è che Dio ha fornito la
scintilla iniziale facendomi nascere, ma il suo piano ha senso
soltanto se le mie scelte e quelle di Lucifer sono reali, se il
nostro amore è reale, se la mia vita è reale!"
Michele
le rise in faccia, si voltò verso gli altri angeli e li esortò
a ridere con lui, Sariel fu il primo.
Chloe si
unì alla risata "Che hai da ridere, sciocca donna?"
"Rido
perché cominci a perdere la tua sicurezza Michele, o non
avresti bisogno del sostegno dei tuoi fratelli!"
"Per
quale motivo dovrei essere meno sicuro?" domandò Michele
leggermente pallido.
"Perché
ti sei reso conto che sono molto più forte di quello che
credevi, che ho capito il tuo gioco e non ti permetterò di
usarmi per far impazzire di dolore e di sensi di colpa Lucifer. Io
non mi butterò da quel parapetto Michele, se vuoi che io muoia
dovrai avere il coraggio di uccidermi tu stesso"
Michele
si avvicinò a Chloe furente "Attenta donna potrei
decidere di accontentarti"
"Fa
pure, non ho mai avuto paura di morire"
"Non
hai paura neanche di finire all'Inferno con il tuo amato Lucifer?"
domandò sarcastico Michele afferrandole il collo e stringendo
leggermente nel tentativo di spaventarla.
"Io
non ho paura dell'Inferno" disse tranquillamente Chloe
sentendosi completamente serena e in pace con sé stessa.
Michele
la fissò sbigottito, il corpo di Chloe era circondato da una
luce bianca che brillava leggera, sconvolto la lasciò andare e
balbetto "Ma… ma come è possibile che tu…!"
Chloe,
che non si era minimamente accorta della luce che circondava il suo
corpo, sorrise dolcemente e aggiunse "Vedi, una volta credevo
che l'Inferno non esistesse per questo non avevo paura della morte.
Poi ho incontrato Lucifer e grazie a lui ho scoperto che in realtà
sono gli uomini stessi a creare la loro personale prigione infernale
con i loro comportamenti più tremendi e crudeli, una prigione
dalla quale non riusciranno mai ad uscire a meno di arrivare alla
piena consapevolezza del male compiuto.
E così
ho capito che mi sbagliavo, l'Inferno esiste, Michele, ma solo per
chi ne ha paura, proprio come te!" concluse Chloe con uno
sguardo talmente luminoso e sereno che Michele arretrò come se
gli avessero sferrato uno schiaffo in piena faccia.
#
"L'uomo
e la donna che avevano già aggredito me e Ella sulla terrazza
della Centrale, ci aspettavano nel parcheggio, la donna ha minacciato
di uccidermi se Chloe avesse rifiutato di seguirli e l'uomo ha detto
che era arrivato il momento che lei e un certo Michele si
incontrassero, credevo che parlassero di te, Camael!"
Dan
concluso il breve racconto si sedette sul divano e rivolse a Lucifer
uno sguardo sgomento "Tutto questo non sarebbe successo se il il
diavolo non avesse deciso di interessarsi a Chloe! Lucifer è
colpa tua se lei è in pericolo!"
Lucifer
guardò Dan con aria contrita "Per una volta hai ragione
Dan" posò il bicchiere sul bancone del suo bar privato
"ma continuare a stare qui a parlare di quanto sia colpa mia
tutta questa situazione non ci aiuterà a trovarla, stiamo
perdendo tempo prezioso! Vado a cercarla!" concluse aprendo le
candide ali di fronte a Dan che lo guardò a bocca aperta "Eh
già, anche il diavolo ha le ali, Daniel!" commentò
sarcastico.
"Aspetta
Lucifer" intervenne Amenadiel "non ha senso cercarla a
caso, rischiamo di perdere altro tempo inutilmente, dobbiamo
organizzarci, assegnare ad ognuno di noi una zona della Città
e setacciarla fino a che non la troveremo!"
"L'hanno
portata al Griffith Observatory!" disse Dromos facendo girare
tutti verso di lui, era rientrato nel salone insieme a Ella e Azrael.
"Zia
Ray Ray li ha seguiti ed è tornata per avvisarci!" spiegò
indicando l'angelo.
"Andiamo
Amenadial!" ordinò Lucifer e poi rivolgendosi ad Azrael
“poi mi spieghi questa storia di zia Ray Ray!”
l'angelo si guardò intorno con aria imbarazzata facendo finta
di essere interessata al salone che peraltro conosceva già,
visto che qualche tempo prima aveva deciso di passare a trovare il
fratello che per millenni aveva evitato di incontrare.
"Hey,
aspetta non crederete davvero di andare solo voi due?"
intervenne Maze.
"Maze,
tu raggiungici in moto” rispose Lucifer “Dromos tu invece
resterai qua con Linda, Dan e Ella, sei ferito non voglio che corra
rischi inutili!"
"Cosa?
Scusa papà ma non ho alcuna intenzione di stare qui a non fare
niente mentre voi rischiate la vita!"
"Papà?"
domandò confuso Dan poi aggiunse "Vale anche per me,
verrò con Maze, penserò a mettere in salvo Chloe mentre
voi tre vi occupate di Michele e dei suoi scagnozzi!"
"E
vale anche per me, Chloe è la mia migliore amica, aiuterò
Dan a portarla in salvo!" intervenne Ella.
"Io
e Charlie verremo con voi e vi aspetteremo con il motore acceso in
modo da essere pronti a portarvi via di là appena comparirete
con Chloe!" affermò Linda lanciando ad Amenadiel uno
sguardo talmente deciso che l'angelo non osò replicare.
"Vengo
anche io, non sono per niente d'accordo con quello che sta facendo
Michele!" concluse Azrael aprendo le sue ali.
Lucifer
si guardò intorno commosso, fece un cenno di assenso e si
rivolse a Camael "Manchi solo tu! Devi decidere fratello, sei
con noi o contro di noi?"
Camael si
guardò intorno osservando quello strano e incredibilmente
affiatato gruppetto di umani, angeli e demoni talmente uniti da
formare una famiglia vera e propria.
Chiuse
gli occhi, emise un profondo sospiro, riaprì gli occhi e
infine incrociando lo sguardo di Lucifer spalancò le ali e
rispose "Con voi, fratello, con voi!"
Gli
angeli uscirono sulla terrazza e si alzarono in volo tutti insieme.
Dan e
Ella li osservarono allontanarsi senza riuscire a distogliere lo
sguardo dalle loro ali che si stagliavano luminose nel crepuscolo.
“Allora
vogliamo darci una mossa?” intervenne Maze riportandoli alla
realtà.
Nota 1:
Sei davvero incredibile e io ti amo così tanto
Nota
2: ti
amo anche io stupido demone
|