Troppi libri.
Troppo pochi secoli
Non so che sapore abbia la morte.
Forse quello che mi lecco sui polpastrelli ad ogni pagina voltata: polvere ad appassire fra libri bruciati, braccati, spesso mai nati.
Forse la morte canta come le ruote sporche di ruggine di questo carrellino che cigola, e cigola, e cigola, e io metto in fila solo un passo dopo l’altro.
Forse la morte ha soltanto il sapore amaro della carta zuccherata che si appiccica alle labbra, mentre cerco di ritrovare in questo sigaretto qualcosa di più di fumo e cenere.
La Morte prende solo quelle che le serve.
Troppi libri.
Troppo pochi secoli.
[100 parole]
Note:
Prima o poi riuscirò a scrivere qualcosa più di una drabble in un fandom che non sia Harry Potter. Quel giorno però non è oggi, evidentemente.
Con tutti i personaggi interessanti di questo libro, direte voi, era proprio necessario battezzare il fandom con il Cronista Aelius? Certo che sì. Lui e la sua biblioteca di libri perduti, uccisi, dimenticati e a volte mai scritti sono la cosa che ho più amato di tutto il romanzo. Chiamiamola deformazione professionale, se vogliamo.
Comunque, “Troppi libri. Troppo pochi secoli” è una citazione diretta del romanzo, nonché la frase con cui il Cronista è solito congedarsi.
La storia partecipa alla challenge “Drabbles, Drabbles e ancora Drabbles”, indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP: ho utilizzato il prompt n. 3 dell’elenco di partenza: zucchero.
Vi chiedo solo una cortesia: al momento ho letto soltanto il primo volume della serie dunque, nel caso raro in cui questa breve sciocchezza vi ispiri l’irrefrenabile voglia di confidenze sugli ultimi due libri, per favore non coinvolgetemi.
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