The Last Remaining Light

di Soul Mancini
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Prologo





Flashback
Silhouette of the memory
Your eyes are getting heavy
[Tomahawk – Flashback]




La mia pelle è ricoperta da uno strato di umidità e sudore, forse fa freddo ma io non lo sento. Sdraiato sul duro pavimento che si scontra con le mie ossa troppo sporgenti, con un ago premuto sul braccio, lascio scorrere lo sguardo attraverso la confortante penombra dello stanzino e penso che questa potrebbe essere l’ultima dose che mi sparo in vena. Già, potrei morire solo, senza nemmeno sapere dove mi trovo, ma la cosa non mi fa paura, così come non mi ha fatto paura negli anni precedenti. Sono così tranquillo, vedete? Finché l’eroina si mischia al mio sangue, nulla può andare storto.
Sono Ives Mancini, o meglio, sono ormai il suo fantasma sbiadito. Se anni fa mi avessero detto che sarei finito in queste condizioni, non ci avrei mai creduto; proprio io, il ragazzo allegro e sempre sorridente, ottimista e gentile con tutti.
Ma forse nessuno è mai riuscito a scorgere il mondo dietro i miei occhi azzurri, quegli stessi occhi che ora si fanno pesanti; le palpebre insistono per serrarsi, ingabbiandomi in un’oscurità ancora più profonda, a cui solo sfocati e luminosi fotogrammi possono avere accesso. Sono così tanti i ricordi, si mischiano e si inseguono nella mia testa, definendo ancora una volta la mia triste storia, sbattendomela in faccia.





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