Il braccio s’è mosso prima del cuore –
un sasso nel petto, levigato da infiniti inverni. La canna
riluce sotto l’occhio socchiuso d’una luna che piange argento.
Napoleon avanza; ignora l'arma, abbacinato dai
riflessi d’oro bianco tra i capelli di Illya.
«Fermati» ordina il russo. Al suo
collo, il collare incide la pelle – è un soldato fedele: Oleg
l’ha addestrato a sentire gli strattoni anche in sua assenza.
Ma Napoleon non gioca secondo le
regole. Le infrange tutte, anche quella del baro.
Scommetti solo se sai di vincere.
Sfida la pistola e s’affida alla dea
bendata. «Siamo partner, Peril.» |