contest
Questa fanfiction partecipa all'iniziativa Shining
Valentine indetta dal forum Torre di Carta.
Prompt:
#44. Album di foto/Risate/Anello/Nei
The proposal
Momo adora gli album di foto. A differenza della memoria che sbiadisce
con il passare del tempo, le foto sono in grado di conservare i ricordi
chiari e nitidi.
Seduta sul divano con la schiena poggiata al petto ampio di Shōto che
la abbraccia da dietro, Momo sfoglia delicatamente le pagine di un
vecchio album, delinea con le dita i contorni delle foto, accarezza i
volti a cui vuole più bene, si sofferma con lo sguardo sulle
didascalie sottostanti. Alcune immagini le procurano una lacrima di
nostalgia impigliata tra le ciglia, altre un sorriso appena accennato,
altre ancora una risata cristallina alla quale si aggiunge quella
più sommessa di Shōto.
«Te la ricordi questa, amore?».
Rilassato contro il bracciolo del divano, Shōto sporge la testa oltre
la spalla di Momo per osservare meglio la foto che lei gli ha indicato.
È una foto risalente al matrimonio
di Jirō e Kaminari, dove
i due sposini si stringono l’uno all’altro
circondati dai loro più cari amici. Shōto individua prima se
stesso, più giovane di qualche anno ma sempre serio e
composto, così diverso dall’allegro Midoriya che
gli cinge le spalle con il braccio e dall’imbronciato Bakugō
che lo affianca dall’altro lato. Subito dopo, Shōto individua
anche il volto sorridente di Momo, così incantevole nel suo
lungo abito rosso da oscurare la bellezza di tutte le altre ragazze che
compaiono nella foto.
«Certo che me ne ricordo». Shōto sorride ripensando
a quanto si fosse sforzato di non apparire tremendamente impacciato
mentre ballava un lento con Momo – che all’epoca
per lui era solo Yaoyorozu
– in mezzo a tanta gente. «Quel giorno non smettevi
un attimo di fissarmi».
«Cos– Non
è vero!», protesta Momo arrossendo
deliziosamente sulle guance.
«Invece sì. Lo so perché
anch’io ti guardavo sempre».
Quando Momo solleva gli occhi su di lui, Shōto la bacia sulle labbra
dischiuse in procinto di dire chissà cosa e improvvisamente
l’album di foto perde importanza per entrambi. Momo, infatti,
lo chiude con un gesto veloce facendolo scivolare in fondo al divano, e
poi si rigira nell’abbraccio di Shōto per poter ricambiare
più comodamente il bacio. Asseconda e imita i movimenti
delle sue labbra e della sua lingua, gli accarezza il viso
soffermandosi con il pollice sulla pelle sensibile della cicatrice,
rabbrividisce quando avverte le mani di Shōto giocare con
l’orlo della maglia solleticandole la porzione di pelle nuda
alla base della schiena: una mano è fredda come il suo
lato più attento e riflessivo, l’altra
è calda come il suo lato più acceso e passionale,
ma Momo ama entrambe
le mani di Shōto. Lo
ama per entrambi i suoi lati.
«Momo».
«Sì…?».
«Sposiamoci anche noi».
Momo si tira istintivamente indietro e ingoia a vuoto di fronte ai
profondi occhi eterocromatici di Shōto che la scrutano come se al mondo
non esistesse niente di più bello.
«M-mi… mi stai facendo la proposta,
Shōto?».
«Può essere considerata una proposta anche se non
l’ho programmata, non te la sto facendo in ginocchio e
non ho con me un anello?».
Il cuore di Momo fa una capriola. «Non saprei… ma
so come rimediare!».
Svelta Momo si solleva una manica, ma ciò che viene fuori
dal suo braccio non sembra proprio un anello di fidanzamento:
è un cerchietto molto semplice e poco luccicante, privo di
qualunque decorazione. Momo vorrebbe averlo abbellito con qualcosa di
simile ad una perla o ad un diamante, ma l’emozione del
momento non le ha permesso di sfruttare a pieno il suo Quirk.
Quando Momo porge l’anello a Shōto, quest’ultimo lo
osserva con curiosità rigirandoselo tra le dita per poi
scendere dal divano e mettersi in ginocchio con le mani giunte davanti
a sé, l’anello stretto tra le dita e un sorriso
stampato sul volto – uno di quelli ampi e luminosi che
rivolge solo a lei.
«Vuoi sposarmi, Momo?».
E Momo, immaginandosi vestita di bianco di fronte a Shōto che le giura
amore eterno, non ci pensa due volte a saltargli al collo esclamando
«Oddiosì!»
e stampandogli un bacio sulle
labbra con tanta passione che entrambi non riescono a resistere al
desiderio di stringersi e accarezzarsi e spogliarsi lungo il
tragitto fino alla camera da letto per poter suggellare quella promessa
nel modo più bello e umano possibile.
Più tardi, con Momo nuda e calda accoccolata al suo petto,
Shōto penserà a come sarà bello poterla stringere
in questo modo ogni notte per tutta la vita fino ad imparare a memoria
ogni particolare del suo corpo, ogni perfezione e imperfezione, ogni
linea e ogni forma e perfino l’esatta posizione di quei
piccoli nei che costellano la sua schiena bianca e sinuosa e che Shōto
ha sentito di amare fin dal momento in cui li ha sfiorati per la prima
volta.
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