ABOUT
DESTINY
LEGENDA
T/N:
Tuo Nome
T/C:
Tuo Cognome
N/A:
Nome Amica
C/O:
Colore degli Occhi
C/C:
Colore dei Capelli
Capitolo
IV
Hai
gli occhi chiusi, stai provando a rilassarti, quando il breve istante
di quiete
viene interrotto per l’ennesima volta.
E
si tratta proprio di Kylo Ren.
-
Spero tu abbia riposato, perché dobbiamo riprendere
ciò che abbiamo lasciato in
sospeso.
Balzi
in piedi.
-
Non hai il diritto di leggere nella mia mente!
Lui
si avvicina con fare minaccioso, l’ondata di coraggio, che ti
aveva pervasa, si
disperde in pochi secondi.
-
Con te posso fare ciò che voglio.
Vorresti
ribattere, la verità è che lui, con te,
può veramente fare ciò che vuole.
Sei
sua prigioniera e possiede delle doti sovrannaturali, può
spezzare la tua vita
in un istante.
-
Ti scongiuro… è doloroso.
Cerchi
di puntare sul suo lato più umano, sempre che ne abbia uno.
Fin’ora
si è dimostrato un essere freddo e spietato.
-
Questo perché mi resisti.
-
Sono ricordi personali.
Kylo
si avvicina ulteriormente, ti supera di parecchi centimetri, ma tu
continui a
fissarlo a testa alta.
Provi
un certo timore, nei suoi confronti, ma niente può smorzare
il tuo temperamento
battagliero.
-
Ricordi necessari a svelare perché ti ho vista in sogno.
-
Non so quale sia il motivo, ma non ho intenzione di lasciarti entrare.
Kylo
dev’essere al limite della pazienza, solleva la mano ed
invade all’improvviso
la tua mente.
È
doloroso il modo con cui fruga nei tuoi ricordi, la sua è
una presenza
indesiderata e lotti con tutte le tue forze per respingerlo.
-
Non opporti. -, ti ordina.
Rivivi
uno scherzo di cattivo gusto di un tuo compagno delle medie, quando
aveva
versato della vernice sulla sedia, sporcando l’unico
vestitino che i
tuoi zii avevano potuto comprarti.
Il
ricordo è insopportabile: pianti bene i piedi sul pavimento
e gridi.
-
Esci dalla mia testa!
Avverti
chiaramente Kylo mollare la presa e ricadi sul letto, senza forze.
Quanto
meno sei riuscita a cacciarlo.
Lui
è visibilmente irritato, te ne accorgi dal modo in cui
stringe i pugni dentro i
suoi guanti in pelle,
emette un verso
stizzito, o almeno credi, considerato che la maschera modifica la sua
voce.
-
Se non collabori sarò costretto a forzarti.
Non
osi immaginare quanto più dolore potrebbe provocarti.
-
So cosa significa sentirsi soli, incompresi. -, aggiunge.
Lo
guardi con stupore, perché ti sta dicendo questo?
Lo
stupore si intensifica quando porta le dita sul suo elmetto e fa
scattare il
meccanismo per sfilarlo.
Finalmente
“l’uomo con la maschera” mostra il suo
vero volto, ed è strano constatare che,
effettivamente, lì sotto, si nasconde una persona in carne
ed ossa.
Il
fatto che abbia rivelato la sua vera identità ti sconvolge,
ma nonostante
questo, una piccola parte di te deve ammettere che ha un certo fascino.
Oltre
ai folti capelli neri e le labbra carnose, il suo sguardo è
penetrante.
Ti
mette in soggezione e sei costretta ad abbassare i tuoi occhi (c/o) sul
pavimento.
-
Perché l’hai fatto? -, vuoi sapere.
-
Per dimostrarti che sono un essere umano, proprio come te. Che puoi
fidarti.
La
sua voce è profonda… e dannatamente sensuale.
Speri
con tutto il cuore che adesso Kylo non ti stia leggendo nel pensiero,
sarebbe
imbarazzante.
-
Non è mostrando il tuo volto che puoi conquistare la mia
fiducia. -, rispondi –
il tuo “impero” ha massacrato la mia gente. Tu
stesso hai sventrato un uomo
davanti ai miei occhi.
Mandi
giù un nodo in gola, pensando al povero Jo…
Kylo
annuisce.
-
Abbiamo ancora del tempo, prima di raggiungere la Base, un paio di
giorni.
Vorresti
chiedere delucidazioni a riguardo, ma sai che non ti dirà
nulla.
-
Ti darò tempo fino ad allora per fidarti di me e lasciarmi entrare spontaneamente. In caso
contrario userò i miei
metodi e, credimi, non saranno piacevoli.
Chiederti
di fidarti di lui in un paio di giorni, o al contrario subire atroci
torture, è
un ricatto bello e buono. Forzandoti
otterrà l’effetto contrario.
D’altro
canto sai di non avere altra scelta.
-
Ci proverò.
Kylo
indossa nuovamente la sua maschera di metallo ed esce dalla tua cella,
lasciandoti da sola in balia delle tue preoccupazioni.
***
Le
ore trascorrono in modo monotono.
Hai
camminato un po’ nella stanza, poi sei rimasta stesa sul
materasso, a
contemplare il soffitto.
Non
hai la più pallida idea di che ora sia, sempre che il tempo,
nello Spazio,
scorra nello stesso modo come sulla Terra.
Vorresti
fare una doccia calda, in modo da lavare via la stanchezza e le ansie
che ti
affliggono.
Hai
anche provato a riflettere sulla “questione Kylo”.
La
verità è che la fiducia non si può
regalare, va guadagnata.
E
lui non ti ha dato neppure un motivo per confidargli i tuoi ricordi
più
preziosi.
Oltretutto,
non sai cos’abbia in mente per te, una volta raggiunto il suo
obiettivo.
Forse
dovresti cambiare approccio con lui: ha confessato di sentirsi solo e
incompreso, proprio come te, e se rivelasse più spesso
questo suo lato “umano”,
sarebbe più facile instaurare un rapporto civile.
La
porta scorrevole si spalanca, uno Stormtrooper entra nella stanza e ha
una
borraccia con sé.
È
strano che qualcuno si preoccupi di tenerti in forze, ti domandi se sia
Kylo a
dare gli ordini, e il perché lo faccia.
Dovete
raggiungere una Base, così ha detto, forse deve tenerti in
vita fino a quel
momento.
Ad
ogni modo accetti di buon grado e bevi due lunghi sorsi.
-
Avrei bisogno di usare un bagno.-, annunci.
L’altro
prende la fiaschetta e fa un cenno col capo.
-
E questa potresti lasciarla qui, sai? -, indichi la borraccia
contenente l’acqua.
-
È Kylo Ren che decide, io seguo solo gli ordini.
Così
esce dalla tua stanza, ignorando la tua richiesta.
Dunque
è veramente Kylo a provvedere ai tuoi bisogni.
Ti
chiedi se ti permetterà di usare un bagno, ma ne dubiti, in
fondo sei pur
sempre una prigioniera.
Eppure
lo Stormtrooper torna, tiene in mano una delle pistole laser che
utilizzano
solitamente, e ti incita a seguirlo.
Capisci
che tentare la fuga o qualsiasi altro “passo falso”
ti costerebbe la vita, così
lo segui silenziosamente fuori dalla cella.
Percorrete
a ritroso il corridoio e, dopo aver attraversato
l’hangar, imboccate un altro corridoio.
Lo
Stormtrooper si ferma di fronte una porta che somiglia a quella della
tua
cella, tuttavia non inserisce un codice, resta fermo davanti
all’ingresso,
finché la porta si apre.
Ti
incita ad entrare, puntandoti contro la pistola che impugna.
-
Vado, vado. -, esclami, affrettandoti ad entrare nella stanza.
Quando
la porta si chiude alle tue spalle, realizzi di essere in una cella
simile alla
tua, ma più spaziosa.
Vi
è un letto, un mobile di metallo, che sospetti sia una sorta
di armadio, e un
tavolino.
Scorgi
una piccola porta collocata vicino al letto.
Ti
domandi come mai quell’Assaltatore ti abbia portata qui e se
questa stanza sia
l’alloggio di qualcuno.
Un
rumore improvviso richiama la tua attenzione.
Ruoti
il capo e sussulti, notando un robot nero fermo accanto ai tuoi piedi.
Ha
un busto rotondo, che usa per spostarsi sul pavimento, e una mezza
sfera sopra
esso, come fosse la sua faccia.
Rotola
fino alla porta accanto al letto e rimane fermo lì.
-
… Dovrei raggiungerti?
Emette
degli strani suoni.
-
Mi dispiace deluderti, ma non conosco la lingua dei robot.
Il
droide
si muove freneticamente avanti e indietro, così decidi ad
avvicinarti e la porta
scorre a sinistra, rivelando un bagno dotato di lavabo e quello che
dovrebbe
essere un wc.
Studi
meglio la stanza e noti uno spazio rettangolare scavato nel pavimento.
Il
robot si avvicina ad esso, dal suo busto esce un piccolo braccio
metallico che si
allunga fino a toccare il fondo dello spazio rettangolare.
Lo
ritrae velocemente e un fruscio ti fa capire che sta scorrendo
dell’acqua, da
qualche parte.
Lo
spazio scavato nel pavimento si rivela essere una sorta di piscina.
Si
riempie velocemente.
-
Oh… grazie. -, sussurri al robot.
Ti
risponde con un suono incomprensibile, poi si sposta ancora, vicino a
una pila
di asciugamani che avevi ignorato del tutto.
Tocchi
l’acqua nella piscina: è calda.
Inizi
a spogliarti, ben lieta di poter fare un bagno caldo, quando ricordi di
non
essere da sola.
-
Potresti uscire?
Sai
bene che è solo un robot, ma questo non ti fa sentire meno a
disagio.
Il droide
pare sussultare, come colto di sorpresa, sempre che i robot siano
dotati di
simili emozioni, ed esce dalla stanza, borbottando qualcosa nella sua
lingua.
Ti
immergi nella piscina, il calore dell’acqua ti dona
serenità: socchiudi gli
occhi e ti senti grata per essere ancora viva. Nonostante tutto.
ANGOLO
AUTRICE
Salve
gente!
Ed
eccoci con un altro capitolo, grazie mille a tutti coloro che stanno
seguendo
la mia storia!
Parlando del
capitolo, pare che il nostro caro Kylo
Ren abbia difficoltà a penetrare nella memoria della nostra
protagonista,
chissà come mai e perché c’è
questo legame tra i due.
Il
piccolo robot nero è il droide BB-9.
Fatemi
sapere cosa ne pensate o cosa vi aspettate che accada, a presto,
Nephy.
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