Capitolo 10.
Conclusione
Eravamo chiusi in una stanza, al Ministero. Nessuno sarebbe
intervenuto. Non avevamo più le bacchette ed eravamo sotto le minacce di un
pazzo che, ad essere sincera, non ci aveva ancora detto cosa voleva.
- Ora dammi quella passaporta temporale - ha detto Jones,
guardandomi.
- Ma… Jones… sei un ragazzo… lascia perdere e tutto si sistemerà…
- ho provato
- Ma che ragazzo! Ho diciassette anni!
Beh, il mio istinto mi diceva che qualcosa non quadrava… Ok, il
mio istinto delle volte va a farsi friggere, sono d’accordo, ma… era possibile
che un ragazzo di diciassette anni avesse organizzato tutto questo? E da solo?
- E, giusto per farti contenta, prof.ssa Montague, posso
spiegarvi tutto… tanto ormai ho tutte le carte in mano, io. Sono stato molto
astuto E ho unito l’utile al dilettevole… e il dilettevole è stata tua figlia…
che, devo farle i complimenti, ci sa proprio fare…
Oltre che cattivo era anche stronzo! Fenella continuava a
guardarlo con due occhi sottili sottili. Ma la cosa non mi quadrava lo stesso…
- Torna in te stesso… - ha detto Harry - Sei ancora in tempo.
Potresti essere mio figl…
Ma, improvvisamente, Jones l’ha schiantato!
- Questa faccenda la porto fino alla fine, a costo di ammazzare
qualcuno! Ecco, vedete, non ho avuto nessuna esitazione a schiantare il grande
capo degli auror, il salvatore del mondo magico… E ora - disse rivolto ancora a
me - Accio, calice!
Strinsi il calice il più possibile. Ma non fu necessario, perché
il calice però non si mosse dalle mie mani. Che succedeva?
- Il porfido è uno dei materiali che non possono essere compresi
dall’incantesimo di appello. Anche per questo fu utilizzato, al tempo
dell’Impero Romano, come simbolo del potere imperiale; ma naturalmente anche per
altre caratteristiche del materiale, come per esempio la gradevolezza cromatica,
il peso specifico che possiamo attribuire… - si mise a parlare Charles. Landrius
lo guardava perplesso… Ma sì! Jack Jones era sotto imperius!
- Lei è… - dssi a quel professore antipatico - lei è d’accordo
con… Jones?
- Sì, ha ragione! - disse Landrius. E… tirò fuori dal mantello,
lentamente, un’altra bacchetta - Da quando l’avete capito?
- Da sempre - bleffai. Ok, dovevo cercare di portare fino alla
fine il mio gioco - Tant’è che questa non è la vera coppa di porfido… è marmo
irlandese trasfigurato!
Landrius mi guardò con due occhi da spiritato. Aveva abboccato al
mio gioco - Spero per lei che non sia così. Portala qui, vicino a me,
professoressa …
- Guardi che non può usarla… non funzionano così le passaporte
temporali! Si può solo andare nel passato… non nel futuro… l’unica eccezione è
per chi dal futuro è venuta indietro e deve tornare al suo tempo… si perderà
negli intermundia! - gli dissi. Sì, era stato utile starlo a sentire… non
è che avevo capito tutto, ma era grosso modo quello che lui ci aveva detto
qualche giorno prima!
- Mi dia subito quella coppa! O lancio una maledizione senza
perdono a sua fi…
Questo non doveva dirlo. Voleva la coppa? Con tutta la forza che
avevo gliela lancia addosso! Era impossibile non colpirlo! E sono stata
velocissima! Quel disgraziato non si aspettava la mia reazione e non ha avuto il
tempo di prenderla al volo. Anche perché il porfido non risponde alla magia e un
mago è abituato a usare la bacchetta, non le mani! Da questo punto di vista, i
babbani ci superano abbondantemente!
Insomma, la coppa l’ha colpito in fronte e, mentre Charles la
riprendevo al volo, io correvo veloce verso la sua bacchetta, che era scivolata
a terra insieme a quel grassone, tramortito. Certo che devo averne di forza! Si
era afflosciato subito!
Ma non avevamo considerato Jones, che disse velocemente: - Accio,
bacchetta.
Ora le aveva tutte lui! Quante ne aveva in mano?
- Buoni tutti - disse Jones - Vi siete scordati di me? Male,
professoressa Montague…
- Tu… eri sotto imperius, non è vero? - gli dissi. - Ora Landrius
è svenuto, quindi dovresti essere uscito dalla maledizione…
Fece una risata folle… Ma dovevo incontrare sempre qualche
svitato? Sono io ad attirarli o sono semplicemente sfortunata?
- Ti sfugge un particolare, professoressa! Sono io che ho fatto
un Imperius a quell’idiota, non il contrario… Come avrei potuto sapere tutto,
altrimenti? Oggi viaggerò nel tempo e finalmente potrò conoscere il futuro; poi
ritornerò indietro e… sarò immensamente ricco, e potente… Dammi quel calice…
A me non importava troppo se lui fosse andato nel futoro, o se si
fosse perso nel futuro, o negli intermundia, come aveva detto Landrius,
anzi, quasi se lo meritava. Tuttavia avrebbe pregiudicato la possibilità a
Fenella di tornare nel suo tempo… avrebbe portato via gli oggetti che avevamo
radunato. E poi… come aveva detto Landrius? Una sola volta ogni 110 anni era
possibile effettuare questo viaggio?
Guardai Charles. Anche lui era preoccupato.
- Quando tornerai, ti arresteranno - ha provato a dire Charles.
- Idiota! Tornerò, ma non qui in Inghilterra… è possibile tornare
indietro viaggiando non solo nel tempo, ma anche nello spazio… questo ancora non
l’avete capito, mi sono fatto una cultura in materia… o meglio, se l’era fatta
Landrius… e quando l’ho affatturato quel pallone gonfiato mi ha detto tutto…e
dall’estero saprò tutto quello che accadrà in futuro, dai vincitori del
campionato di quidditch alle squadre che vinceranno in quei patetici giochi
babbani… e vincerò una fortuna con le scommesse. E saprò quali saranno i
problemi e le catastrofi dei prossimi anni. E potrò investire nei settori
promettenti… Diventerò ricchissimo, molto più dei miei… e famosissimo… l’unico
mago che ha viaggiato nel tempo! E in Francia non c’è estradizione…
- Non dargliela, Charles. Passala a Fenella! - ho detto a mio
marito, mettendomi davanti a Fenella.
Un attimo dopo mia figlia aveva la coppa in mano.
- Vai via! Subito! - le urlai - A questo ci pensiamo io e babbo!
Ma Fenella guardava seria seria, con due occhi sottili quel Jack
Jones e non si eramossa, né aveva detto niente.
- Brava, piccola - ha ripetuto Jack Jones. E ha puntato la
bacchetta su di me.
Poi, rivolta a Fenella: - Dammela subito. E’ l’ultima possibilità
che hai di salvare tua madre! Tu vattene e giuro che l’ammazzo!
Fenella lo guardava e, per la prima volta, parlava: - Jack… ci
siamo… voluti bene…
- Non dirmi che sei stata così idiota da crederci - le disse lui
- bella e sciocca… come tutte le ragazze… e, devo dirlo, sei anche brava a
letto… ma sciocca… non ti sei neanche accorta che io ti ho manovrano come
volevo…
- Ma… come… ? - provai a dire.
- Landrius… sì, lo conosco, è un amico di famiglia… e si è
confidato con i miei, raccontando loro tutto… e io ho ascoltato…perché non
approfittarne? Il sogno di ogni mago… viaggiare nel tempo… sì, con la coppa si
può tornare indietro, nel tempo e nello spazio con la formula opportuna… l’ho
letto nella mente di quello sciocco, che ha trovato queste informazioni in
qualcuno di quei suoi astrusi libri al Ministero… dopo che l’avevo messo sotto
Imperius… Sono troppo diabolico!
E poi, rivolto a Fenella: - Dai, ci siamo divertiti, io e te…
siamo stati bravi… e non dire che non lo sono…
- Ma Jack - ha detto Fenella. Aveva ancora lo sguardo duro e lo
guardava con due occhi sottili sottili. Se non fosse stata mia figlia, avrei
avuto paura a sostenere quello sguardo - … E’ possibile che…
- Non mi importa niente di te! Come te lo devo dire? - disse quel
cafone - Forza! Dammi quegli oggetti oppure ammazzo la tua mammina….
- Non dargli niente - ha detto Charles - Qui ci pensiamo noi! Va’
via. Urla in quel vaso quella maledetta data.
- Vai subito via! - ho insistito anch’io - Te lo ordino! Sei mia
figlia!
Fenella ci ha pensato un attimo, poi: - No… non posso rischiare
la vita delle persone a cui voglio bene… prendi pure la passaporta temporale…
E ha lanciato il vaso verso di lui…
Per una frazione di secondo, mentre il calice era in aria, Jones
si è distratto e, un attimo dopo, senza capire, come, veniva schiantato, volando
per la stanza e battendo la testa contro la porta. Che botta! Se non c’era
rimasto, ci mancava poco!
- Ma… che succede? - chiese Charles, mentre il calice si era
fermato a mezz’aria e poi, tranquillamente, ritornava nelle mani di Fenella
Io non avevo la bacchetta, ma neanche Charles e Fenella… chi era
stato? Harry no, dato che era ancora schiantato, così come lo era Landrius… Mi
precipitai verso quello stronzo di Jack (respirava ancora: gli era andata bene)
e mi ripresi le bacchette.
- Sono stato io - ha detto Fenella, mentre io e Charles la
guardavamo stupiti.
- Babbo, mamma… c’è un motivo perché mi avete mandato a
Durmstrang e non ad Hogwarts… “Enorme quantità di potenziale magico,
utilizzabile anche senza sopporti lignei, di qualità elevata, di probabile
origine oscura”, ha detto il magimedico, quando avevo dieci anni… facevo una
serie di azioni magiche piuttosto impegnative… A Durmstrang mi hanno insegnato a
canalizzarla nella bacchetta, ma posso fare magie anche senza… e sono piuttosto
brava …
- Sì, abbiamo visto - ha detto Charles, sbalordito
- Jack mi è sembrato simpatico… sì, un po’ sbruffone, un po’
vanitoso, ma… simpatico, ed è un bel ragazzo, e poi… beh, insomma, avete capito…
da qual punto di vista mi piaceva… l’ho sottovalutato… non pensavo che fosse un
pericolo. Ma sono stata corretta: gli ho detto chiaramente dall’inizio che me ne
sarei dovuta andare via presto… che era solo un gioco, che non ero innamorata.…
- Oh, amore mio! - ho detto, abbracciandola - Sei stata
bravissima! Quanto mi dispiace che devi andartene…
Mi ha sorriso: - Beh… mi rivedrai tra sedici anni… e poi hai una
piccola Fenella da crescere.
- E io come faccio senza la mia ragazza? - ha detto Charles,
abbracciandola. Era commosso anche lui.
- Se sei così disponibile, ricordati di non mettermi in
punizione, quando avrò sei anni e brucerò, involontariamente, la cucina di casa
nostra, a Lith…
- Cosa? Altro che punizione! - ho subito urlato! Non la cucina!
- E poi voi due avrete tanto da fare nei prossimi anni…
Credetemi, gli anni voleranno subito e ci rivedremo nel 2035 in un attimo…
Charles l’abbracciò forte. Poi fu il turno mio… ora stavo
piangendo… ero veramente commossa.
Intanto Harry aveva ripreso conoscenza e impacchettava per bene
quell’idiota di Jack Jones: - Poi mi spiegate… Ultimamente, quando sono con voi
Montague-O’Neil, ho paura che mi togliate il posto… E Landrius? Cosa è successo.
- Poi ti raccontiamo tutto - ha detto Charels - Landrius dovrebbe
essere innocente… se non ho capito male…
Poco dopo il professore tornava quasi normale… un po’
squinternato, forse.
Fenella si rivolse a lui: - Grazie, professore, per tutto… Le
chiedo solo di non rivelare a nessuno quello che ha scoperto. I viaggi nel tempo
sono piuttosto pericolosi…
- Sì… - ha detto quello, cercando di rimettersi in piedi, ancora
tutto frastornato - E’ quello che ho sempre sostenuto. Mai più scherzare con il
tempo! Non si preoccupi, miss Montague. Posso farle anche un giuramento
infrangibile, se vuole…
- No, so che manterrà la parola - disse Fenella. Certo che lo
sapeva! Lei veniva dal futuro!
Poi strinse il calice e, si posizionò al centro della stanza: -
Fra un’ora tornerà indietro. Se tutto va bene metterò dentro un bigliettino
spiegando che tutto è a posto.
- Sì, lo so - ho detto - E io te lo consegnerò, chiuso nella
busta, il giorno prima della tua partenza, tra sedici anni, non dicendoti però
niente...
E poi, rivolto a Landrius: Tanto ciò che è avvenuto non si può
cambiare, vero?
- No, professoressa Montague, non si cambia - mi ha risposto - E’
una delle leggi più ferree del tempo. Non so come potesse pensare di modificare
il normale flusso temporale Jack… evidentemente ha letto nella mia mente alcune
informazioni inaffidabili… sa, c’è del ciarpame pseudo-scientifico nella
Biblioteca Oscura del Ministero, non solo delle opere serie.
Qualche minuto dopo Niamh si posizionava in mezzo alla stanza e
ci salutava: - Ciao a tutti. Salutatemi i nonni, Killian, Blaithin, gli zii,
tutti i cuginetti man mano che nasceranno, Blacky… insomma, un po’ tutti - disse
prendendo il vaso nelle mani. Ci guardò per l’ultima volta, poi sorrise e urlò
la data… Un attimo dopo era svanita. Che peccato!
- Mi mancherà, lo sai, Charles?
- La rivedremo, non preoccuparti, amore mio… A proposito… Hai
idea di chi sia Blaithin?
- Beh… è un bel nome per una bambina... Blaithin vuol dire
"piccolo fiore" nella mia lingua… - gli dissi.
- Un’altra figlia? Ma non ti bastano i gemelli e Deirdre?
- Se t’impegni a “metterla in cantiere”, io mi impegno a… (e gli
dissi qualcosa di assolutamente sconveniente… o no? si può proporre al marito?).
- Beh… Blaithin è un bel nome…sì, Blaithin Montague... suona
bene... - mi disse, e scoppiammo a ridere.
Beh, non ci vuol tanto a convincerlo: quando uno sa quali sono le
leve giuste...
Carissimi amici, grazie per avermi accompagnato
in questa mia avventura. Un grazie particolare a Barbie_Etteleine_91 e a
Carme93, che mi hanno aiutato con i loro suggerimenti e commenti. Un abbraccio a
tutti. S.
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