Le Stagioni del Dubbio
Epilogo
***
Dum
loquimur, fugerit invidia
aetas: carpe diem, quam minum credula postero.
Mentre parliamo, il tempo
molesto sarà già fuggito.
Cogli il giorno,
credi il meno possibile al domani.
(Orazio
Carme I, 11 vv. 7-8)
***
L’alba sta sciogliendo il buio cupo della notte. L’aurora si
alza leggiadra su questi alti monti intingendo con quel suo rosa delicato
l’oscurità.
La brezza della notte accarezza il mio torso nudo. Sorrido
ai brividi datomi da quelle fittizie dita gelide sul mio incarnato bianco.
Accendo una sigaretta.
La infilo fra le mie labbra sorridenti.
-Draco, fai un sigaretta-party e
non m’inviti? Non è da te...- la voce di Blaise mi scivola
addosso come una carezza ruvida. Si poggia al mio fianco
mentre gli passo una sigaretta.
-Non pensavo fossi sveglio- mi giustifico
svogliatamente.
Prende una boccata di fumo, mentre i suoi occhi color
muschio luccicano irriverenti.
-Io dormo poco, lo sai.-
Restiamo in silenzio a fumare lasciandoci accarezzare dalle
prime luci del sole.
-Oggi è la prima alba d’estate- commenta
il mio amico con voce profonda.
-Già, fra qualche giorno dipartiamo per la
via di casa- gli faccio eco tristemente.
La mia casa. Vuota, triste, solitaria.
Mi addormenterò su quel letto dove mia madre ha lasciato
quei suoi ultimi respiri. Viaggerò in me con la sua presenza perpetua.
E con un enorme vuoto dentro
l’anima.
-È difficile amico, ma devi andare avanti- Blaise getta la
cicca fuori.
-Facile a dirsi- lo richiamo a
bassa voce.
Lui scuote il capo, si volta dando le spalle alla finestra e
guardandomi negli occhi –Ascoltami, so che adesso tu inizierai con la storia
che, essendone esente, non posso giudicare, che non so
quello che stai passando e tutto il resto. È vero, hai ragione, ne prendo atto.
Ma io ti capisco, comprendo tutta quest’assurda
parata di dolore che ti rincorre l’anima. Tu madre è
morta, morta per amore. Amore nei confronti di tuo padre, talmente forte da
farla impazzire, e nei tuo confronti, talmente forte
da farla mettere in gioco. Tutto questo è terribile, fa male come un pezzo di
ghiaccio fra un atrio ed un ventricolo, fa male ad ogni battito del cuore. Ma tu hai diciassette anni. Tua madre ti ha donato la vita
due volte. Smettila di crucciarti e vai avanti, almeno questo glielo devi.-
Guardo Zabini in quei suoi occhi limpidi, quell’erba grezza e coinvolgente,
quella sua mascella seducente.
-Chi sei tu?- gli chiedo in un
sussurro.
Lui alza le spalle, devia il mio sguardo -Uno che ha il
coraggio di vivere.-
Gli poggio la mano sulla spalla, gliela stringo forte
–Grazie.-
Blaise annuisce.
Continuiamo a restare in silenzio, inseguendo ognuno i
propri pensieri.
Poi io, improvvisamente per me e per lui, rompo la quiete.
-È difficile ricominciare daccapo quando coloro che ti hanno
donato la vita se la sono tolta a causa tua.-
Blaise scuote la testa disarmato.
-Sai Draco, non mi hai mai raccontato com’è andata.-
Deglutisco nervosamente, tiro su col naso rumorosamente.
-Non c’è nulla da raccontare- taglio corto.
-Ti farebbe bene- riprende Zabini
dopo pochi secondi di silenzio.
-Ci vorrebbe una delle tue canne allucinogene- scherzo su io.
-Potremmo ritrovarci nuovamente a letto insieme e tu non gradisci la
cosa quanto me- mi riprende con tono savio – e poi mi scoccerebbe sentirmi
chiamato una notte intera Ginevra. È risaputo che io sto dalla parte di Fata
Morgana.-
I primi raggi di sole accarezzano il cielo
languidi. Li guardo con nostalgia.
-Credevo mi stesse uccidendo- sento i caldi occhi di Zabini
carezzarmi lievemente il profilo, mentre dentro la mia mente riprendono
a rincorrersi le immagine di quella lunga sera.
§
Un sorriso mesto gli accarezzava il viso.
-Ho perso tutto quello che avevo. Hai
ragione, non sarà difficile.-
I suoi lineamenti erano pietrificati nella loro decisione.
Nei suoi occhi baluginava una luce sinistra.
Io sentivo dentro un terrore a lungo covato, una voglia
incredibile di sciogliermi in lacrime mentre non riuscivo a staccare i miei
occhi dai suoi.
Lucius Mafoy
ha alzato la bacchetta. Mi ha sorriso.
Mi ha sorriso dolcemente.
-Avada Kedrava.
-
Ho sentito il sussurro delle sue parole percuotermi dentro,
mentre osservavo la scena smarrito, confuso,
annichilito dal dolore.
È accaduto tutto in una frazione di secondo. La punta della
sua bacchetta,
indirizzata al centro del mio petto ansimate, è stata voltata verso egli stesso, con una decisione crudele.
Il lampo di un sorriso.
Le sue labbra schiuse a sibilare la
morte.
Gli occhi di mio padre, gelidi cristalli d’orrore, sono
rimasti sbarrati a guardare la vita volatilizzarsi.
Come un’ombra invisibile questa è volata via dal suo corpo,
ancora discretamente giovane, dissolvendosi con la notte.
Egli è rimasto vuoto, svuotato dalla fredda fiamma della sua
esistenza. Le sue ginocchia si sono piegate al peso del suo corpo, i suoi capelli biondi e lunghi si sono alzati dalle sue
spalle, mentre i pochi ciuffi argentei riflettevano i raggi della luna.
E caduto riverso sul dorso, sulla terra
soffice ed umida, con un rumore ovattato.
“Gli si sporcheranno i capelli” ho pensato di botto.
Lo stordimento si è mutato in un’intesa sofferenza.
Sono corso verso di lui, gli ho
preso il capo in grembo.
Ho scostato i fili d’oro dal suo volto ancora caldo. Gli ho
guardato gli occhi trasparenti, quegli occhi così
uguali ai miei, ove si leggeva la sua morte.
E poi ho pianto con il capo sul suo
petto immobile, come quando da bambino gli chiedevo perdono.
Ma la sua mano non accarezzava
comprensiva i miei capelli.
§
Continuo a guardare fissamente fuori,
sospiro profondamente e riprendo a parlare.
– Credevo mi volesse uccidere. Questo è stato quello che mi
ha detto. L’avevo deluso. Io rappresentavo tutte le sue speranze. La sua
vergogna era troppo grande. Non sarebbe riuscito a vivere con questa sconfitta
a pesargli dentro il cuore- sorrido mesto –Credo che fino all’ultimo minuto ha
pensato di uccidere me. Poi… non ci è riuscito, è
stato un secondo, un attimo. L’ho visto vacillare. Si è puntato la bacchetta
contro. Prima che riuscissi a capire. Prima che l’orrore mi bloccasse. Si è ucciso. Per colpa
mia.-
Blaise scuote la testa con aria decisa
–No, tu non c’entri nulla. È stato lui a sbagliare. Sempre, da sempre si
è trovato solo, chiuso in un vicolo cieco. Si è ucciso a causa sua. E poi credo che anche lui avesse perso, in parte, il senno.
Non credo che la sua mente funzionasse perfettamente
come un tempo. Forse fin dal principio egli non voleva altro che uccidersi e quella era solo la scusa per salutarti un’ultima volta. Non
prenderti colpe che non ti appartengono Draco Malfoy.-
Resto in silenzio riascoltando nella mia mente le parole di
Blaise.
-Pensi sia un debole?- domando di botto.
-No- la sua risposa è lapidaria
–Nessun debole si sarebbe divincolato dalla volontà cieca del proprio padre, di
quel genere di padre. Cose vuol dire essere deboli,
non uccidere la gente? Non essere crudeli? No, essere deboli
significa non avere il coraggio di compiere le proprie azioni, di fare ciò che
si vuole fare. Non avere il coraggio di essere
se stessi e sottomettersi alla volontà
altrui, questo è essere deboli. Sei un essere umano, Draco, che ha paura, che
sbaglia, che non rifiuta la sua natura di uomo.-
Ci vorrebbe un Blaise Zabini tascabili da usare in ogni
momento e da poter spegnere a piacimento.
-È stato un sigaretta-party
piacevole- commento.
Lui sorride vacuo.
-A quanto ho visto hai un’ospite nel baldacchino- commenta allusivo a mezza voce.
-Non ti sfugge nulla?- ribatto con
una nota aspra.
-Potreste fare performance sessuali più silenziose, capisco che Tiger e Goyle sono due rinoceronti, ma io ho un sonno umano- fa
notare con una punta di sarcasmo nella voce.
-Non è che ci hai spiati?- gli
domando di botto perplesso.
Lui si allontana dalla finestra con aria stupita, iniziando
ad avviarsi verso il bagno: -Io? Ti sembro capace di una cosa simile?-
-Decisamente sì- concludo alzando
di un’ottava la voce.
Lui mi lancia un sorriso ironicamente sferzante prima di
eclissarsi con il suo passo elegante oltre la porta.
Io getto ultima occhiata al cielo stinto
dai primi raggi del sole, poi mi rifugio oltre le tende del mio
baldacchino.
Mi sdraio al fianco di quel candido corpo nudo avvinghiato nelle lenzuola colore
dell’argento.
Il rosso dei suo capelli irrompe
come un mare sanguigno sulla federa dei cuscini, la sua espressione è di sana
serenità. Le sue labbra sono gonfie, il suo volto arrossato,
le sue lentiggini le accarezzano i lineamenti sottili.
Vorrei darle un bacio, ma potrei svegliarla e magari
interrompere qualche suo bel sogno, quei sogni da
bambina che le infestano la mente, quei sogni dove tutti vivono felici, dove
non esiste il dolore, l’angoscia, la preoccupazione, dove la vita è un immenso
mare di gelato alla fragola e panna montata.
Le Chimere non si possono cavalcare. Sono animali
indomabili. Così come i sogni. Sono irrealizzabili.
Io ho l’opportunità di ricominciare daccapo, di fare tabula
rasa degli errori di mio padre. Io devo iniziare a
correre per lasciarmi indietro il passato e non permettere che gli spettri di
questo m’inseguano, per non finire nella tela che l’abile ragno ha costruito
per me.
Devo almeno provarci, per questa ninfa che mi respira sulla
pelle, per questa vita che a prezzo della loro i miei genitori mi hanno donato.
Il sole ormai si è destato oltre i monti di Hogwarts.
Nell’azzurro del cielo istoriato di soffici nuvole è
iniziata una nuova stagione.
Fine.
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Allora, lo ammetto. Sono una sentimentalista inguaribile,
non avrei mai potuto far finire questa fanfiction
male, non ci sarei assolutamente riuscita, non potevo negare a Draco, dopo tutta questa
enorme sofferenza, una placida piccola pace, non potevo non regalarmi, dopo
aver pianto sofferto, riversato il mio amore ed il mio dolore, un pallida speranza.
Allora, come va, siete contenti o preferivate la versione
con Draco stecchito dall’Avada Kedrava,
Lucius assassino a piede libero, Ginny distrutta
dalla disperazione e Piton corroso dalla disperazione (il tutto con Blaise
affacciato ad una finestra con una canna fra le labbra a filosofare sul
significato della morte, dell’odio, del sacrificio)? Mhhh,
adesso che ci penso, non saprei!
Allora prima dei saluti si necessitano
spiegazioni. Ho messo in bocca a Blaise tutti i chiarimenti che ritenevo necessari, mi sono
servita di lui per “spiegare” tutte le incongruenze dell’ultimo capitolo. Ma forse resta ancora un dubbio.
Perché Lucius
ha preferito uccidere se stesso piuttosto che il figlio? È stato davvero un
irrazionale e spontaneo gesto dell’ultimo momento, una decisione prese durante
la discussione, o magari, come ha supposto Blaise, gli si era un po’ fritto il
cervello ed aveva deciso
di togliersi la vita dando un ultimo ed originale saluto al
figlio? Forse tutto quello che ha detto su Narcissa,
l’amore, la fedeltà all’Oscuro Signore, non era tutta la verità, forse la lunga
prigionia hanno battuto anche la sua anima di pietra?
L’animo umano fa spesso delle scelte incomprensibili. Non tutto quello un cui crediamo è vero, non tutto ciò che ci sembra semplice lo è.
Ancor prima di essere un assassino, Lucius è un uomo.
Che la sua scelta finale sia stata frutto d’amore, pazzia, disperazione, non
importa, non ci è dato da sapere. Draco non lo sa e
non lo sapremo neanche noi. Ognuno interpreti il gesto
di Lucius come meglio credo, ognuno si dia la sua risposta.
Così questa fanfiction è finita.
Mi mancherà, mi mancherete voi. Avevo intenzione di scrivere un breve spin-off a capitolo unico, trovando un po’ di tempo, quindi
attendetevi un ultimo saluto. Anche
se il protagonista dello spin-off non sarà Draco, ma
qualcuno che ha avuto poco spazio e merita di dire la sua (quindi neanche
Blaise che ha parlato troppo finora!).
Prima di passare alle risposte alle recensioni vorrei
ringraziare (o anche ri-ringraziare) alcune persone:
Alfio, al quale è stata dedicata
questa fanfiction, Giuseppe e Roberta , che hanno
pazientemente sopportato lungo questi mesi i miei continui sfoghi e sproloquii.
Elisabetta (sorellina!) e Rosario che mi sono sempre vicini.
Gioia per la sua amicizia sincera, perché mi sostiene e
m’incoraggia ad andare avanti.
Chiara, mia omonima confidente, amica fedele, semplicemente
perché è lei.
A tutti coloro che hanno letto e
commentato questa fanfiction, a coloro ai quali ho
dato emozioni vere o semplicemente sensazioni.
Grazie, grazie di tutto ed a tutti.
E per l’ultima volta posto le risposte
alle vostre recensioni:
Yeran:
Beh, fare diventare Piton ottimista sarebbe come fargli
confessare di essere innamorato di Neville Paciock
quindi… bene, a quanto pare il tuo ottimismo era ben riposto, però? Non sarà un
lieto fine con la lettera maiuscola ma piuttosto un
“sono ancora vivo, distrutto, ma vivo, con l’opportunità di giocare ancora una
carta in questa vita…”. Riguardo alla debolezza di Draco come ben vedi Blaise
ha un’altra interpretazione, dicendogli che in realtà
la sua è stata una prova di carattere. Grazie per le tue recensioni, grazie di
tutto.
Byakko:
Dai, alla fine direi che Lucius
non ha fatto un grande danno… si è tolto dalla circolazione, no? Diciamo che in questa ff era
veramente di troppo, ha creato solo confusione! Grazie mille per avermi seguita
e commentata!
Patty:
Come potresti annoiarmi? Ogni scrittore va in paradiso quando
legge certi stupendi commenti sui propri lavori, analisi attente e precise sui
propri personaggi. Grazie, piuttosto! Mi è piaciuta la tua analisi al
personaggio di Lucius, in realtà tenta davvero di essere incapace
d’amare, ma, ci riesce? Per quanto egli
può essere Lucius Malfoy non
è pur sempre un essere umano? E chi prova così tanto
odio, come può disconoscere l’altra faccia degli medaglia, l’amore? Sì, Lucius è stato coerente lungo tutto il precedente capitolo,
tranne nel finale, quando viene meno a se stesso,
quando viene soffocato da un qualcosa: l’amore? L’odio? La disperazione? La
follia? Lucius, assassino, crudele, freddo e calcolatore, resta pur sempre un uomo,
perito per l’umana debolezza. Consapevole o meno, questo non lo so. Spero che questa mia conclusione, tanto diversa da quella attesa, non t’abbia delusa. Grazie mille di tutto.
Sissichi:
rispondo qui ad entrambi i commenti. Allora… non credo che meriti un Avada Kedavra, in effetti,
quindi… sono salva? Sono felice che, nonostante tutto, il mio Lucius ti sia piaciuto.
Forse perché dietro la sua disumanità è umano,
forse perché, pur rifiutandolo e non ammettendolo, ama il figlio o comunque
prova qualcosa di simile. Accidenti, di colpo mi fa pure pena! Spero che il mio
epilogo non t’abbia delusa. Grazie
per avermi sempre letta e commentata, per avermi dedicato il tuo tempo ed
avermi dato le tue opinioni. Grazie mille.
Manuel Lanhart: Grazie, perché mi hai regalato due commenti
stupendi, perché mi hai commossa con le tue parole,
sincere, toccanti. Ma d’altronde è così: quanto è labile il confine fra l’odio e l’amore?
Quanto è facile che quest’ultimo sfoci nell’altro e
si mischi confondendosi
fino a coesistere inspiegabilmente? Ieri ho provato un forte
moto d’odio proprio perché amo, disperatamente, incondizionatamente.
L’odio e l’amore sono i sentimenti più forti che l’uomo
è capace di provare, quelli più difficile da spiegare e motivare. È terribile quando ti rendi conto di donare amore e ricevere
indifferenza. Che tutto è vano, un nulla che ingoia il nulla.
Annaspi in te stessa ed in tutto quello che provi, in tutto ciò che hai donato,
nelle tue emozioni, nei tuoi sentimenti, fino ad
affogare. E chiedersi perché e chiudersi in una rabbia
turbolenta autolesionista. Lasciarsi violentare dalla speranza, essere succubi
dell’illusione. Uccidersi per il disincanto. Capisco quello che hai scritto, lo
approvo. Mi dispiace davvero per quello che ti è
successo, le mie parole non t’avranno di certo confortato, ma questo piccolo
germoglio di speranza (illusione, forse, piccola quiete prima di un nuova guerra, chi lo sa?), scritta per sopravvivere alla
foga distruttiva di me stessa, quest’epilogo, forse
ti farà sorridere. Temi il finale, non vorresti saperlo, hai detto. Hai
ragione, Peppe, sinceramente. La fine fa sempre paura, qualunque sia il contesto. Grazie per avermi emozionato con
i tuoi commenti, con le tue parole. Grazie mille.
Kyomi89: Oh beh, direi che per il matrimonio ed i pargoli è un po’ prestino,
ma spero tu ti sia accontenta. E poi Draco avrebbe un tantino paura a prendere
un impegno così serio, anche perché, nonostante io abbia
smesso di raccontarli, i guai per lui non sono ancora finiti…Grazie!
Tink: bene, allora possono
ritenermi ufficialmente salva! Ho capito perfettamente quello che volevi dirmi,
non preoccuparti. Sono felice di averti trasmesso delle emozioni intense, era
proprio ciò che volevo fare con questa ff, a quanto pare ci sono riuscita! Inizialmente avevo
paura d’aver reso il precedente capitolo eccessivamente contorto, ma a quanto pare è piaciuto così…beh, spero di non aver
banalizzato l’epilogo, anche se credo che a te non è dispiaciuto, vero? Quanto
al rapporto Lucius/Draco… hai ragione, non è il
solito rapporto padre/figlio, è qualcosa di complicato, controverso, doloroso. Eppure Draco ama il padre, di un amore che è odio. Lucius odia Draco di un odio che è amore. Non so se mi sono
saputa spiegare, probabilmente, no.
Grazie per avermi seguita in questo lungo periodo ed avermi regalato i tuoi
commenti simpaticissimi.
Ilaria: ciao
Ilaria, come va? Spero che tu legga questa ff e mi auguro anche che ti piaccia. Quanto alla ff alla quale ti riferisci, alludevi a Ti
Desidero o a quella scritta con BlackSheep? Se parli
della seconda direi che è impossibile pubblicarla, per
diversi motivi, primo fra tutti perché fa parte di un passato non riesumabile,
mi dispiace. Se vuoi posso mandartela via e-mail, nel
caso la volessi rileggere, ma pubblicarla non posso proprio, anche perché avrei
bisogno del consenso della co-autrice che potrebbe farmi finire all’ospedale
solo per aver provato a proporle una cosa simile….Un bacione!
Slytherin Princess:
Grazie, ho acquistato, anche se in extremis, un'altra commentatrice. Grazie per le belle parole che mi hai regalato. Sono felice
che ti siano piaciuti i miei personaggi, le mie
caratterizzazione e la mia introspezione psicologica. Quanto alla
debolezza di Draco… mi
pare che Blaise abbia detto tu, no? Io volevo semplicemente dire
che Draco non va preso in considerazione come eroe per aver scelto la morte
piuttosto che piegarsi al volere paterno, perché l’ha fatto anzitutto per
paura, spossatezza. Eppure, sì, non è stata debolezza.
Resta semplicemente il fatto che Draco è un ragazzino di 17 anni, solo un ragazzino di 17 anni. Grazie mille per il commento!
Opalix:
Sono rimasta felicemente sorpresa dal tuo commento ed adesso ti spiego perché.
Mi era stata da poco caldamente consigliata la tua fanfiction
che da un po’ avevo pensato di leggere ( mi riferisco
a Dangerous Feelings).
Domenica sera, messo da parte il libro di filosofia, avevo iniziato a leggerla
e…. sono stata incapace di staccarmene. È meravigliosa, non ho altri termini per definirla. Mi manca
qualche capitolo ed ho piacevolmente scoperto che continua con Looking for Freedom,
quindi aspettati al più presto di trovarmi nella schiera delle tue
commentatrici. Sei davvero bravissima! Ma della tua fanfic. è meglio che parli nella
tua area recensioni… Grazie per il bellissimo commento. Sono felice che tu
abbia apprezzato il faticoso lavoro che ho fatto nella
psiche di Draco, la sua guerra interiore, il suo essere comunque un adolescente
incasinato. Blaise è stato il personaggio più divertente e bello da costruire (forse
appunto perché l’ho potuto “plasmare” a mio piacimento), del quale mi sono
servita per lanciare eloquenti messaggi, filosofare, spiegare l’inspiegabile
che si nasconde in questa fanfiction. Ginny Weasley è
una figura evanescente, ma onnipresente, che, benché
io abbia un’idea abbastanza chiara di lei, sfoco, per renderla quasi un’unica
cosa con Draco, per vederla filtrata attraverso lui, attraverso le sue emozioni
ed i suoi sentimenti contrastanti. Sì, hai ragione, quella frase non è il
massimo dell’originalità, volevo eliminarla, ma mi piaceva
troppo e rendeva bene l’idea di ciò che volevo dire! Sono felice che tu abbia
apprezzato la mia poesia e le mie poesie! Grazie per
la recensione!
Lollo: beh, resuscitare no,
mi sono un tantino semplificata le cose, semplicemente non l’ho fatto morire!
Nelle precedenti note ho tentato di fare capire che forse tutto quello che si
vedeva non era scontato, che magari le cose potevano essere andate in maniera
un tantino diversa… ma tu non mi hai creduta… spero di
essermi fatta perdonare! Grazie per
aver sempre commentato.
Un bacio grandissimo ed un caldo abbraccio!
Un arrivederci a tutti!
Chiara/Thilwen