Un
gioco di nomi
(DaenerysxJon)
“Siete
alla presenza di Daenerys Nata dalla Tempesta di Casa Targaryen,
legittima
erede al Trono di Spade, Regina degli Andali e dei Primi Uomini,
Protettrice
dei Sette Regni, Madre dei Draghi, Khaleesi del Grande Mare
d’Erba, La Non
Bruciata, La Distruttrice di Catene.”
*
Ci sono nomi che
sono nati per essere, che sono stati forgiati da
secoli di splendori e
guerre e titoli magniloquenti. Sono marce trionfali composte una
sillaba alla
volta, incastrando con perizia ogni singolo suono nella melodia e
fondendoli
assieme con fuoco, sangue e follia.
Sono pensati per
infiammare popoli e imperare su continenti interi, per travalicare
qualsiasi
ostacolo insormontabile – deserto, mare, la
Barriera…
E poi ci sono gli
altri, i nomi nati per non essere che scavano
fosse in cui la creanza
vorrebbe ci si nascondesse, nomi uguali a tanti altri per dissimulare e
confondere e celare. Sono macchie d’unto sull’onore
che nemmeno il candore splendente
della neve può scolorire, figurarsi cancellare.
Sono pensati per
rendere nessuno, per provare a camuffare
l’evidenza con un elemento
tanto comune ai Sette Regni – neve, roccia,
sabbia…
I nomi sono anche
dei fili, dei fili rossi intessuti di ossa, lombi e antenati che
congiungono
con chi c’era, con chi è stato, con chi ha scelto
per te prima che tu potessi
farlo. E che ti ha dannato. I nomi ti uniscono a quel padre
sconosciuto, a quel
padre solo a metà, sempre e comunque. Questo vede la gente:
un padre davanti a
un figlio – peccati, colpe, torture…
–
La
figlia del Re Folle e il bastardo di Ned Stark –
Daenerys, assisa
sull’alto scranno di Roccia del Drago, li assapora uno dopo
l’altro i propri
nomi, bevendo avida come acqua nel deserto la regalità che
stillano.
Rappresentano l’essenza di ciò in cui crede,
l’unica vera fede che riconosce: se
stessa. Sono il simbolo di quel che ha saputo conquistare con
le proprie
forze a Oriente e il retaggio che le spetta per diritto divino di
nascita – è
l’ultima Targaryen.
Jon, avanzando nel
salone adombrato, fatica invece a digerire il suono che generano i
propri, i
quali stridono alle sue orecchie in un incastro malriuscito.
Rappresentano
tutto ciò che non ha mai cercato, che ha fuggito con tutto
se stesso: potere.
Costituiscono una dissonanza quasi dissacrante, la vergogna del primo
forzata a
incastonarsi in una corona glaciale che si è ritrovato sul
capo contro ogni
volere – è l’ultimo maschio
Stark.
Ghiaccio e fuoco,
ecco cosa sono quei due nomi: ghiaccio e fuoco promessi da secoli di
profezie e
ombre nelle fiamme – alleati insperati, disperati; amanti
inevitabili.
Chiedono di non
essere giudicati per il passato e guardare al presente, ricordano
ginocchia
piegate e spade consegnate, paventano nemici atavici in marcia.
Cozzano, liquefanno,
si spengono l’un l’altro, ma alla fine trovano un
equilibrio: lo stesso, sempre
quello, ma magari con loro potrà durare.
Lo rinsaldano nel ghiaccio
di un disperato salvataggio e nel fuoco della passione. Si piega, Jon,
e pone
tra le mani della sua Regina le fredde lande affidategli dai lord, come
pegno
d’amore. Per sempre, giura.
–
La
Regina dei Sette Regni e il Protettore del Nord –
C’è una legge di cui
non hanno però tenuto conto.
Il gioco del torno è
una ruota da distruggere, ma il mondo intero si regge sopra
un gioco
ancora più insidioso, ancora più sottile: quello
dei nomi.
Ci sono nomi
dimenticati e che mai sarebbero dovuti venire a galla, nomi
che
portati dalla persona giusta – uomo guerriero re
– possono far svanire
castelli di fumo costruiti da quella sbagliata – donna
straniera folle.
Si tratta di nomi al
sapore di bile che brucia la gola, nomi in grado di spegnere le fiamme
dell’amore e ridurle a cenere che soffoca il respiro.
Daenerys lo ha
chiamato con desiderio, un tempo, e suonava tanto dolce alle sue
orecchie. Un
tempo. Ora è solo l’ennesimo ostacolo a fermarla a
un passo dall’unica
ambizione che abbia mai avuto, quella che l’ha resa grande,
degna della propria
stirpe – la loro stirpe.
Allo stesso tempo ci
sono nomi che gravano come fardelli e si vanno ad accumulare a pesi
portati per
una vita intera, macigni che non sono stati richiesti e che non sono
voluti,
per quanto ammantati di gloria e fama.
Si tratta di nomi al
sapore di menzogna che lasciano disorientati, nomi che accollano
ulteriori
responsabilità e richiedono di fare la cosa giusta, non per
sé ma per tutti gli
altri.
Jon l’ha chiamata
con devozione e amore, un tempo, e suonava tanto perfetta alle sue
orecchie. Lo
sarebbe ancora se non fosse per... No, ora è solo
l’ennesima tiranna da privare
del potere per salvare il Regno che ha giurato di proteggere in quanto
scudo
del popolo – il loro popolo.
La Sala del Trono ha
risuonato per secoli di nomi di re, incoronati dalle spade dei nemici
sconfitti
di Aegon, e ha rimbombato per le suppliche dei condannati a morte. La
sfida è tra
chi sentirà il proprio squillare tra quei brandelli di mura
e chi languirà sul
pavimento di pietra sussurrando le ultime preghiere.
Un bacio, l’ultimo
che sa di ineluttabilità, due pugnali e due cuori che
smettono di battere – era
la cosa giust…
*
“Lui
è
Jon Snow. Il Re del Nord.”
NdA
Questa storia
partecipa alla challenge
come coppia NOTP, e quantomeno ho avuto la fortuna di
un pairing dove uno dei due era di per sé tanto geniale
da rovinarli da
solo XD. Non saprei dirvi i motivi per cui non sia mai riuscita a
vederli
assieme (probabilmente il mio leggerissimo odio per
Jon ha notevolmente
influito, insieme alla prevedibilità quasi banale della
coppia), posso però dirvi
che ho sperato tantissimo, guardando la 8x06, che finisse esattamente
così tra
loro: una doppia pugnalata durante quel bacio. Hanno insistito
così tanto su
Dany che si sentiva tradita da Jon, che avrebbe voluto eliminarlo, che
ci
contavo in quella doppia morte e me la sono scritta io. Le due battute
che
aprono e chiudono la storia sono tratte dal primo incontro tra i
personaggi
nell’episodio 7x03 (perdonatemi ma non posso che ridere ogni
volta davanti a
quella scena, Jon messo anche involontariamente in ridicolo mi rallegra
sempre).
Sempre durante quell’episodio (e più in generale
nella settima stagione) è
ambientata la seconda parte della storia, nell’ottava dopo la
rivelazione dell'identità di Jon la terza, mentre la prima
nel periodo che precede il loro incontro.
Grazie di cuore per aver letto, spero che anche questo
breve scorcio sia stato di vostro gradimento (nel caso fossero la
vostra coppia
preferita perdonatemi per la fine).
A presto,
Maqry
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