i hate you so much, it must be true love
1.
Primo bacio
Tutti se l’aspettano.
Tanaka e Nishinoya hanno aperto
scommesse; Sawamura sguinzaglia occhiate paterne; Sugawara stira
sorrisi commentando quando i piccoli prenderanno il volo; e
Asahi teme che Kageyama lo prenderà alla lettera: un giorno farà
volare Hinata su Marte.
Poi accade.
L’urlo di via, lo stesso di sempre: «Hinata-bokeee[1]!»
Un brivido di Hinata e mani d’alzatore
al suo colletto.
«N-nooo, hanno già scoperto l’acqua su
Marte, non c’è bisogno di lanciarlo!» urlacchia l’asso.
Ma la sorpresa non è per lui.
Kageyama solleva Hinata e lo
schianto (soffice, morbido, caldo) è un incontro di
labbra su labbra. È il bacio che tutti aspettavano, ma che nessuno
avrebbe mai immaginato così dolce.
*
2. Tenersi per mano
«Kageyama-kun?»
Kageyama blocca il passo; un’occhiata a premere sulla fronte di
Shouyou. «Tobio» bofonchia.
Ha guance tinte di rosso e un broncetto indispettito che Hinata
vorrebbe leccar via (mio, mio, dammene ancora) «Puoi
chiamarmi per nome.»
Oh.
«Tobio-kun.» Hinata assaggia. «Tobio-kun.» Ogni lettera è una
delizia. «Allora tu puoi chiamarmi Shouyou il magnifico!»
«Idiota!»
Ma prima che Tobio (Tobio, Tobio, Tobio) lo colpisca, Shouyou
chiude gli occhi – sotto al velo di una notte stellata, esprime un
desiderio: «Possiamo tenerci per mano?»
Non fa in tempo a riaprirli. L’alzatore lo cinge in un abbraccio
prepotente, e tra capelli che sembrano fiamme ribelli, gli deposita
il proprio.
Posso tenertela per sempre?
*
3. Spegnere la luce
«Non spegnerla.» Hinata prega – voce tremante e una mano stretta al
pigiama di Tobio. Si arrampica al suo collo, ai suoi capelli. Si
sdraia su di lui: un animaletto affamato di carezze, fatto di pura
luce. «Ho paura che se lo fai, sparirai col buio.»
«Baka [2].»
sbotta Tobio.
Eppure lo stringe al petto – un abbraccio altrettanto affamato. È
lui che dovrebbe aver paura, lui che ben conosce la solitudine, la
perdita, la sconfitta. E se chiude gli occhi, lontano da Shouyou,
ancora le sente premere sulla testa, là dove la corona del Re
ha scavato i suoi solchi.
«Non vado da nessuna parte.»
Quello è il suo posto.
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