Have
you ever loved?
-Allora
io dico 'No, lei non può venire in banca in mutande solo
perché
fuori ci sono 40 gradi' e-
Per
l'ennesima volta ti ritrovi a a vagare con lo sguardo, studiando il
locale e le persone attorno a te.
Tutto
pur di non dover star a sentire il racconto della persona che hai di
fronte.
Lo
sapevi che Quinn nascondeva qualcosa, ma non ti saresti mai aspettata
che ti trascinasse con l'inganno ad un appuntamento al buio!
Non
appena ti sei resa conto della cosa, con una scusa sei corsa in bagno
per chiamarla…
'Pronto?'
'Ti
odio.'
'Brittany…'
'Perché
lo hai fatto? Lo sai che odio questo genere di cose!'
'E'
solo un appuntamento!'
'Un
appuntamento di cui non sapevo nulla, Quinn.'
'Non
vedo dove sia il problema, Britt. Cercavo solo di aiutarti…'
'Aiutarmi
a fare cosa?'
'Ad
andare avanti. Ti sei fissata con questa storia di Santana che, se
all'inizio era carina e adorabile, adesso sta diventando assurda.'
'Non
sei tu a decidere cosa devo fare della mia vita!'
'Non
sto decidendo per te. Ti dico solo di dare una possibilità a
qualcun
altro… Qualcuno che è qui. Nella tua stessa
città e non chissà
dove.'
'Quinn…'
'Ascolta,
sei libera di fare quello che vuoi. Puoi benissimo dire a Lily che
non sei interessata e andare via, oppure puoi darle una
possibilità.
Tutto qui.'
Ripercorrendo
la tua conversazione con Quinn, guardi attentamente Lily.
E'
una ragazza carina, con i capelli biondo cenere ed occhi tendenti al
grigio, ma non sarà mai bella da mozzarti il fiato come
Santana.
E
poi è… noiosa.
Lo
sai che non è carino, ma non hai ascoltato una singola
parola di
quello che ha detto da quando avete preso posto al tavolo.
Non
è colpa sua, è solo che…
-Brittany?
-Uh?
- scuoti un pochino la testa cercando di scacciare via anche solo per
un secondo il pensiero di Santana.
-Non
hai ascoltato una sola parola di quello che ho detto, vero?
-Io…
Uhm… Mi dispiace. - mormori imbarazzata a bassa voce.
Lily
sorride, facendo un gesto vago con la mano.
-Tranquilla,
Quinn mi aveva avvertita.
-Ti
aveva avvertita?
-Sì…
- annuisce lei – Mi aveva detto che sarebbe stato difficile
cercare
di attirare la tua attenzione.
-Lily,
mi dispiace davvero tanto, non so cosa avesse in mente Quinn, ma non
credo che ci potrà mai essere qualcosa fra di noi. - le dici
con
sincerità.
-C'è
già qualcun altro eh?
-Già…
- mormori sorridendo inconsciamente.
-Be',
non posso di certo competere con qualcuno che ti fa spuntare un
sorriso del genere.- sorride lei a sua volta guardandoti.
Arrossisci
timidamente mentre sposti una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Dopo
aver messo in chiaro le cose, il resto della serata passa
tranquillamente.
Tu
e Lily parlate del più e del meno, trovando anche alcuni
argomenti
in comune.
A
fine cena, quando siete entrambe fuori dal locale, vi salutate con un
abbraccio e la promessa di incontrarvi di nuovo.
Stai
per svoltare l'angolo quando senti Lily richiamarti.
Ti
volti e la vedi accennare una piccola corsa per raggiungerti.
-Qualcosa
non va? - chiedi confusa.
-No
no. Volevo solo darti questi. - dice mentre fruga nella sua borsa
prima di tirare fuori dei biglietti – Sono per una mostra. -
chiarisce vedendo la tua espressione confusa.
-Oh.
-Pensavo
di utilizzarli per il nostro secondo appuntamento ma puoi portarci
Quinn se vuoi.
-Lily…
Non posso accettare…
-Guarda
che rimarrebbero inutilizzati. A me non piacciono neanche le mostre!
- ride spingendo i biglietti nella tua direzione.
-Ti
ringrazio davvero tanto. - sorridi.
-Figurati!
- sorride anche lei prima di guardare l'orologio che ha al polso
–
Be', si è fatto tardi, meglio che vada o rischio di perdere
la
metro.
-Ci
sentiamo presto, vero? - chiedi prima che possa allontanarsi.
-Certo!
E chissà, forse potrò finalmente conoscere la
ragazza che occupa i
tuoi pensieri. - dice facendoti l'occhiolino prima di andar via.
○○○○
'Dove
sono?' pensi mentre continui a guardarti attorno.
Un
infinito prato di un vivace color smeraldo si estende all'infinito
davanti ai tuoi occhi, con qualche albero che spunta qua e
là.
Riesci
a sentirne la morbidezza e, con espressione confusa, volgi lo sguardo
verso il terreno per scoprire che sei a piedi nudi.
Ti
accorgi anche di star indossando un paio di pantaloni bianchi,
leggeri e abbastanza larghi, assieme ad una camicia anch'essa bianca
e dalle maniche ampie.
'Ma…
Sono in paradiso?' pensi immediatamente 'Oddio sono morta.'
Ma
lo sconforto per la tua 'morte' non dura tanto.
Una
paperella ti sorpassa emettendo un 'quack' nella tua direzione prima
di proseguire.
Curiosa,
inizi a seguirla.
La
paperella ti ha condotto ad un lago che deve essere grandissimo,
perché pur sforzandoti, non riesci a intravederne la riva
opposta.
-Ce
ne hai messo di tempo…
Quella
voce.
Quella
voce non riusciresti a dimenticarla neanche se fossi colpita da
un'amnesia improvvisa.
-Santana?
- chiedi confusa guardandoti attorno.
-Già.
-Dove
sei? - chiedi ancora non vedendola da nessuna parte.
-Girati
Brittany.
E
lei è lì.
Alle
tue spalle, sdraiata sull'erba con gli occhi chiusi e in un
abbigliamento identico al tuo.
Ti
avvicini cautamente, timorosa che possa sparire da un momento
all'altro.
Continui
ad osservarla, cercando di capire qualcosa di tutta questa assurda
situazione.
-Sdraiati
vicino a me. - ti dice sempre ad occhi chiusi, porgendoti la mano.
Tu
fai scivolare lentamente la tua, di mano, nella sua e prendi posto
accanto a lei.
Non
le stacchi gli occhi di dosso neanche per un momento.
Attorno
a voi c'è solo il silenzio.
-Ti
ho aspettata per così tanto tempo… - sospiri
stringendole la mano.
-Lo
so. - sorride dolcemente lei voltando il viso verso di te e aprendo
gli occhi.
-Non
siamo morte, vero?
-No,
Britt. - Santana ride, spostando una ciocca dei tuoi capelli e
accarezzandoti la guancia.
-E
allora…?
-E'
un sogno.
-Oh…
Quindi quando mi sveglierò tu non ci sarai. - mormori
continuando a
guardarla negli occhi.
-Be'…
Sì. - afferma alzando le spalle.
-Però
non è giusto! - sbuffi avvicinandoti di più a lei
e poggiando la
testa sulla sua spalla – Ti ho aspettata per più
di un anno e
quando finalmente ti rivedo è in un sogno?
-Mi
dispiace…
Sbuffi
ancora una volta, abbracciandola stretta.
Vorresti
dirle tante cose, eppure non riesci a parlare.
Restate
abbracciate così per tanto tempo, fino a quando non senti
Santana
lasciarti un bacio sulla fronte e alzarsi.
-Dove
stai andando? - chiedi guardandola confusa.
-Stai
per svegliarti. - sorride lei dolcemente iniziando ad allontanarsi.
Capisci
immediatamente che il sogno sta per finire e con uno scatto cerchi di
raggiungerla, ma per quanto tu riesca a correre non riesci ad
avvicinarti a lei.
-Nonono!
Non andartene! - urli quando ormai è solo una sagoma lontana
-Santana!
-Ci
rivedremo! - urla lei in risposta – Devi solo avere pazienza!
○○○○
-Ti
giuro Quinn, era così reale!
-Era
un sogno.- sbuffa la tua amica per l'ennesima volta – Non
significa
assolutamente nulla.
-E
se per caso fosse un segno del destino? - chiedi schivando un
passante – Se per caso volesse dire che è solo
questione di tempo
e ci ritroveremo?
-Brittany
è passato più di un anno da quando l'hai vista! -
esclama Quinn –
Non credi che forse è questo un segno
del destino? Forse
eravate destinate ad avere una singola notte insieme e niente di
più.
-No.
-scuoti la testa – Mi rifiuto di crederci.
-Eppure
non la pensavi così l'ultima volta. - ribatte immediatamente
-
'Porterò per sempre con me il ricordo delle poche
ore trascorse
insieme.' - ti fa il verso ripetendo le tue parole.
Metti
su il broncio e non le rispondi per un bel po'.
Continuate
a camminare per le affollate strade di New York schivando i turisti
con le macchine fotografiche al collo e i manager con la loro
ventiquattrore.
-Ma
almeno sai di che mostra si tratta? - ti chiede Quinn guardando il
biglietto che stringe tra le mani – Insomma questo Snix
cos'è? Un
pittore, uno scultore, un fotografo…?
-Non
ne ho idea. - rispondi alzando le spalle – Lily mi ha solo
dato i
biglietti.
-Sembra
piuttosto famoso però. - ti dice indicando la lunga fila
poco più
in là.
-Wow…
Ci vorrà come minimo un'ora per poter entrare.
-Già.
Spero ne valga la pena almeno.
Durante
il lento tragitto verso l'entrata, chiacchieri con Quinn del
più e
del meno ma non puoi far a meno di notare gli sguardi che alcune
persone che hanno lasciato la mostra ti stanno lanciando.
-Okay,
ho qualcosa in faccia per caso?
-No.
- ti risponde guardandoti confusa Quinn – Perché?
-Tutti
quelli che escono dalla mostra mi guardano in modo strano… -
borbotti mentre una signora ti lancia l'ennesimo sguardo.
-Forse
hanno frequentato la clinica e si ricordano di te.
-Dubito
che tutte queste persone abbiano un animale domestico. - rispondi con
fare scettico.
-
Non so che dirti Britt. - ti risponde alzando le spalle Quinn prima
di rispondere al cellulare che ha iniziato a squillare.
Decidi
di tirare fuori il tuo, di cellulare, e provare a superare quel
benedetto livello di Candy Crash che ti blocca da settimane.
-Dicono
che questo Snixx sia molto bravo. - dice una signora alle tue spalle.
Decidi, per una volta, di origliare una conversazione per cercare di
scoprire qualcosa in più sulla mostra.
-Ho
sentito che è molto giovane… - risponde un uomo
– Spero solo non
si tratti di street art o come diamine si chiami
quella cosa
che i giovani d'oggi chiamano arte!
-Un
mio professore ci ha raccomandato questa mostra. - si aggiunge una
ragazza alla conversazione – Ha detto di aver conosciuto
l'artista
durante una visita alla UCLA e di essere rimasto sorpreso dalla sua
bravura.
-Sarà…
Ma sono sempre dell'idea che una carriera artistica non sia sicura a
livello finanziario. Se non vendi quello che produci muori di fame.
-Oh,
mi creda, non avrà di certo quel tipo di problemi il
ragazzo. - ride
la ragazza – Il suo miglior ritratto è stato
valutato sui tre
milioni e mezzo di dollari!
-Tre
milioni e mezzo?! - risponde
l'uomo con una vocina stridula. - E poi dicono che l'arte non ha
prezzo…
○○○○
-Cavolo,
ci abbiamo messo quasi un'ora! - esclama Quinn dopo aver ritirato la
metà strappata del biglietto che avete consegnato ad un
ragazzo
all'entrata.
-Già…
- dici sistemandoti il cappotto – Però le persone
in fila con noi
hanno detto che ne vale decisamente la pena.
-Lo
spero. Mi stavo gelando il sedere a star lì fuori. -
borbotta
sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Da
questa parte. - dici indicando un corridoio alla tua destra –
La
mostra inizia da qui.
Camminate
per qualche metro in un corridoio bianco, senza nulla appeso alle
pareti, prima di trovare la prima opera dopo aver svoltato un angolo.
E'
una piccola sala con appesi alle parete che la compongono una serie
di quadri che, ad essere sincera, non riesci a capire cosa vogliano
rappresentare.
Sono
un miscuglio di colori e forme strane di cui davvero non riesci a
capire il significato.
-Mio
dio, ma questi quadri sono stupendi!
Quinn
a quanto pare è del parere contrario.
-Davvero?
- mormori cercando di non farti sentire dalle altre persone presenti
– Ma se sono un'accozzaglia di colori…
-Britt,
non riesci a cogliere il significato profondo di queste opere!
-Ma
quale significato?
-Questo
qui è l'espressione del malessere interiore dell'autore. Il
suo
tentativo di provare a fuggire da una realtà che ormai non
sente più
sua.- ti spiega Quinn con il suo fare da sapientona.
-Ma
che… Non si capisce nulla! - ribatti – Ti sei
inventata tutto dì
la verità.
-Già,
questi quadri sono orribili. Ma penso che Rach li
apprezzerà. -
risponde scattando una foto di nascosto – Comunque non riesco
a
capire tutto questo entusiasmo per l'artista… Le sue opere
non sono
niente di che.
-Non
ho potuto far a meno di ascoltare la vostra conversazione. - si
intromette un ragazzo alla vostra sinistra – Sono Kurt
Hummel,
curatore della mostra.
Sia
tu che Quinn arrossite per l'imbarazzo.
-Oddio…
- borbotti in preda alla vergogna.
-C-ci
dispiace! - esclama invece la tua amica – Non volevamo essere
maleducate!
-O
cara, non preoccuparti! - ride il ragazzo – Volevo solo
informarvi
che queste opere non sono dell'artista Snixx.
-Non
lo sono? - chiedi inclinando la testa da un lato con fare confuso.
-O
cielo no! Questa saletta e la prossima sono dedicate a due artisti
emergenti, ma non all'artista di punta. - spiega avvicinandosi al
quadro e indicando una microscopica firma posta in un angolo
–
Visto? C'è scritto Mosk.
-Oh.
-Cavolo,
penso di aver bisogno di un paio di occhiali… - borbotta
Quinn
strizzando gli occhi.
-Ora,
se volete seguirmi, vi mostrerò la sala dedicata alla nostra
artista. - dice il ragazzo incamminandosi.
-Aspetti,
vuol dire che l'artista di punta è una ragazza? - chiede
Quinn
ancora una volta confusa.
-Ti
prego, diamoci del tu. Abbiamo più o meno la stessa
età. - sorride
Kurt - E comunque sì, siete sorprese? - chiede lanciando uno
sguardo
ad entrambe.
-Un
po' sì. - ammetti alzando le spalle – Tutte le
persone in fila
hanno parlato di un ragazzo.
Kurt
sospira.
-Ho
provato a farle cambiare idea, a convincerla ad usare il suo nome e
non uno pseudonimo… Ma quella ragazza ha la testa dura.
Pensate che
è qui, in giro, e non vuole che si sappia che l'artista
è lei! Chi
mai farebbe una cosa del genere?
-Magari
ci tiene molto alla privacy. - risponde Quinn.
-Sarà…
Ma continuo a non capire. - scuote la testa Kurt prima di fermarsi
vicino ad una tendina scura – Eccoci qui, la sala della
mostra vera
e propria è nella prossima stanza. Ora scusatemi, ma devo
occuparmi
di alcune cose. E' stato un piacere conoscervi! - dice stringendovi
la mano per poi allontanarsi.
-Okay,
vediamo se questa Snixx è all'altezza delle aspettative. -
dice
Quinn prima di oltrepassare la tendina.
Stai
per seguirla, quando sei costretta a fermarti.
Porti
una mano al petto, per poter sentire il tuo cuore battere ad un ritmo
più veloce rispetto a prima.
Che
sta succedendo?
L'ultima
volta che ti è successo è stato più di
un anno fa a causa di…
No.
Non
può essere.
O
forse…
Forse
sì.
Non
appena entri nella sala, che definire enorme sarebbe riduttivo, ti si
mozza il fiato in gola.
La
sala è piena di ritratti.
Talmente
perfetti da sembrare delle vere e proprie foto.
E
quel modo di disegnare lo riconosceresti da qualsiasi parte.
Inizia
a cercarla con lo sguardo in ogni angolo della sala, i tuoi occhi
vagano veloce sulle molteplici facce presenti senza mai trovarla.
Ma
decidi di non affaticarti nella ricerca.
Sei
convinta che, se il tuo cuore non mente, lei è qui e vi
incontrerete.
Percorri
lentamente le pareti della stanza, soffermandoti con attenzione su
ogni singolo ritratto.
Sono
persone comuni, intente in diverse attività, ma raffigurate
in una
maniera così dettagliata da sembrare quasi vive.
C'è
perfino un ritratto di Frank, diverso da quello che fece quella sera,
ma altrettanto bello.
Continui
a camminare, per ritrovarti di fronte ad una cosa che non ti saresti
mai aspettata.
-Ma…
Questa… - mormori con occhi che iniziano a farsi lucidi.
-Sei
tu.
Quella
voce.
Quella
santissima voce.
Sono
mesi che la sogni.
-Avevo
detto che avrei parlato di te attraverso la mia arte.
Volti
il viso il giusto per poterla vedere.
Lei
è lì, alla tua sinistra, con il naso
all'insù mentre osserva la
sua stessa opera.
-E'
l'unico quadro di te che Kurt mi ha convinto a portare qui e vale tre
milioni di dollari.
-Cos-
Non
riesci ad articolare una parola.
Il
cervello ti è andato completamente in tilt.
-Ma,
come tutti gli altri quadri che ho a casa e che ti ritraggono, non
verrà venduto.- continua, questa volta voltando il viso
verso di te
– Hanno un significato fin troppo personale.
-Ma…
Tre milioni di dollari Santana…
-Brittany.
Ho dipinto giorno e notte perché mi mancavi ogni singolo
istante,
non perché speravo di far soldi con i tuoi ritratti. - ti
dice con
quel suo mezzo sorriso che fin dal primo momento ti ha fatto tremare
le ginocchia.
-Mi
sei mancata anche tu. - sussurri avvicinandoti a lei lentamente.
-Te
l'avevo detto che ci saremo riviste.
-E'
passato fin troppo tempo. - dici prendendole una mano.
-Lo
so. - ti risponde lei stringendo la presa leggermente – Ma
alla
fine siamo qui, no?
-Già.-
sorridi – Quindi…
-Ti
va di uscire da qui e andare a bere qualcosa insieme? - dice
facendoti l'occhiolino.
Ridi,
ridi come non hai mai fatto in vita tua mentre la trascini via con te
verso una storia tutta da scrivere.
Angolinoinoino
dell'autrice: Mamma
mia…
Ormai non ho più scusanti per i miei continui ritardi!
Comunque,
ecco l'ultimo di questi tre capitoli. Come avevo detto, questa
è
stata una storia breve, molto breve. Può esservi piaciuta o
meno,
lascio a voi il giudizio.
A
presto,
-coriandolo
|