Pamela Radcliffe e il Professore di Pozioni

di McGonaogall_Sister
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I ragazzi erano ripartiti, scortati fino al treno. Ora il castello era di nuovo silenzioso e vuoto come i primi giorni del suo arrivo, sembrava spento, o addormentato. 
L’indomani anche gli insegnanti se ne sarebbero andati, Pamela sarebbe tornata dagli zii, magari si sarebbe cercata una casa sua e poi meditava ad un viaggetto per riposare e leggere al sole di una spiaggia del sud europa. Aveva sentito di comunità di maghi che si erano trasferiti a vivere nei boschi della Francia, della Spagna e dell’Italia per ricercare gli antichi saperi e non le dispiaceva il pensiero di un viaggio zaino in spalla. Con un colpo di bacchetta fece volare i libri impilati nel baule. La scrivania e l’armadio erano già vuoti e restavano fuori solo i vestiti per l’indomani e la camicia da notte che aveva addosso. 
Sentì bussare alla porta e aprì senza pensarci. 
 
Severus restò sulla porta a fissare la strega. Impiegò qualche secondo prima di sentirsi morire d’imbarazzo. 
“Ero venuto a riportarle questo” disse schiarendosi la gola e tendendole il taccuino in pelle, senza muoversi dalla porta.
 
“Ma no, è un regalo. Può tenerlo.” 
Pamela sorrise agitando la bacchetta verso la teiera prima di posarla sulla scrivania.
“Vuole una tazza di tisana?”
 
“È troppo personale, non posso tenerlo.”
 
“Perché? Se lo trova la sua fidanzata si ingelosisce?” 
C’era una certa ironia nel tono. Senza motivo, dubitava molto fortemente che Snape avesse mai avuto una fidanzata.
“Venga, una tazza di tisana concilia il sonno.”
 
Severus si decise a entrare restando in piedi, rigido come una statua, e senza chiudere la porta. Ma rimise in tasca il taccuino.
 
“Mi piacerebbe scriverle quest’estate,” stava dicendo Pamela “trovo lo scambio di opinioni con lei molto stimolante. E poi potrebbe darmi dei consigli sull’Oocclumanzia. Sempre che la sua fidanzata non sia gelosa anche di questo.” Gli mise in mano una tazza calda.
 
“Suppongo sarebbe accettabile.”
Borbottò poco convinto con gli occhi incollati al liquido chiaro e profumato. C’era del finocchio, del ginepro, forse della valeriana e di certo melissa.
 
“Mi fa piacere. Poter discorrere con lei di certe cose è uno degli aspetti migliori di lavorare qui.” Pamela sedette sulla sedia e Severus sulla poltrona. Charm saltò giù dal letto per mettersi a fare le fusa in braccio alla ragazza impastandole soddisfatto il grembo. Si misero a parlare dei rispettivi programmi di lettura per l’estate, poco a poco Severus si dimenticò che la ragazza indossava davvero troppao poca stoffa sul corpo e riprese un contegno più rilassato, tenuto conto dei suoi standard. 
Si salutarono con una stretta di mano, dopo che gli orologi avevano battuto la mezzanotte.
 




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