10
(Il fanatismo, le martellate e
il piano Bernie)
«Soundwave.
Hai novità?»
Vedendo
Soundwave presentarsi da lui,
Megatron pensò che potesse essere venuto a sapere qualcosa
riguardo il massacro
di Starscream, degli Autobot, delle condizioni fisiche di Spectra e la
sua
posizione; tutto si aspettava insomma -nonostante certe mezze idee che
gli
erano sovvenute in precedenza- meno che di vedere l’immagine
della Peaceful
Tiranny proiettata da
Soundwave grazie a un ologramma.
«Deduco
che vogliano comunicare qualcosa?...»
Soundwave
scosse la testa. «Per ora no ma immagino che
presto lo faranno e dovremo preparare la Nemesis per
l’attracco. Sono stati
rilevati dai radar e sono in avvicinamento».
Le spesse
sopracciglia metalliche di Megatron si sollevarono
impercettibilmente. «La Decepticon Justice Division dunque
è sulla Terra».
«Affermativo»
annuì il tecnico.
«Affermativo»
ripeté il signore dei Decepticon
«Già».
A tali parole
poco entusiaste fece seguito un lungo sospiro
da parte di Megatron, che si trattenne a stento dal passarsi una mano
sul volto
segnato dal tempo e dalle battaglie.
«Forse
i fori sul viso di Starscream non erano dovuti
all’acido» commentò Soundwave.
«Direi
di no. In ogni caso mi sembra ancora strano: diedi a
Tarn e i suoi l’ordine di rimuovere Starscream dalla Lista,
loro hanno
sicuramente obbedito e tra i molti difetti del nostro Air Commander
c’è anche
una certa codardia che difficilmente l’avrebbe portato a
provocarli» disse
Megatron «Inoltre è strano che non si siano
presentati qui subito».
«In
un certo senso è meglio così... e non lo dico
solo perché
ritengo che Starscream meritasse quello e altro».
«Immagino
che tu lo dica anche perché sai bene quanto, tra
l’avere a che fare con quel fanatico che io stesso ho creato
e una serie di
colpi in zona inguine dati con un martello a razzi, preferirei la
seconda
opzione. Di gran lunga»
aggiunse l’ex
gladiatore «Aver deciso di togliere un Glitch dalla sua
miseria, potenziarlo, metterlo
a capo di un gruppo di inquisitori e lasciare che arrivassero a certi
livelli
solo perché mi faceva comodo avere gente simile pronta a
scattare al
mio comando è una delle cose che mi rimprovero di
più insieme al mio contributo
alla distruzione di Cybertron. Ad ogni modo, visto che ormai lui e la
sua
squadra si trovano qui tanto vale sfruttare la cosa: eccettuato
Optimus, che
solo a me spetta affrontare nella battaglia finale, mandare la DJD a
caccia e togliersi
di torno il resto degli Autobot sarebbe un’ottima cosa. Loro
e Specter,
soprattutto» aggiunse poi «E di questo mi assumo la
piena responsabilità, così
che Spectra non ti possa rimproverare questa volta. Hai poi saputo
qualcosa da
lei riguardo Starscream?»
«Non
sono stato ricontattato» rispose Soundwave, in maniera
quanto più possibile inespressiva «Ora
però sto pensando: Starscream era in
giro, se la nostra teoria era corretta c’era anche lei, e poi
hanno
incontrato quelli-»
«Non
credo sappiano che Dreadwing ha “disertato”,
inoltre non
avrebbero avuto alcuna ragione di uccidere Spectra, Tarn ha un suo
codice. In
ogni caso darò ordini precisi a riguardo, tanto per essere
sicuri che-» il
segnale di una comunicazione in entrata nel sistema della Nemesis lo
fece
sospirare «… di già?»
«Di
già. Accetto la chiamata».
– Lord Megatron, qui è
la Decepticon Justice Division, ci stiamo avvicinando alla vostra
posizione.
Richiediamo il permesso per l’attracco. –
«Salve,
Tarn! Sono lieto della presenza della tua squadra
sul pianeta, oserei dire che abbiate avuto un tempismo assolutamente
perfetto.
Permesso per l’attracco accordato, vi aspetto tutti quanti
sul ponte della
Nemesis!»
Conoscendo
benissimo tempi e modalità, Soundwave chiuse la
comunicazione. «Anche dopo tutti questi eoni insieme continuo
a stupirmi della
tua capacità di sembrare entusiasta e soddisfatto».
«A
volte è essenziale» replicò Megatron
«Forse farebbe
comodo anche a te».
Pensando che
magari Megatron non aveva tutti i torti,
Soundwave lo seguì sul ponte della Nemesis.
La prima cosa
che notò una volta giunto sul posto fu che
l’incrociatore della Decepticon Justice Division sembrava
alquanto malridotto
nonostante fossero state tentate delle riparazioni cosmetiche, cosa che
lo
indusse a chiedersi cosa potesse essere successo, mentre la seconda
cosa che
notò fu che tutti i membri della squadra oltre a essere
perfettamente in salute
erano anche tirati a lucido; nulla di sorprendente se si considerava il
livello
di fanatismo che li aveva portati a inginocchiarsi tutti e sei -la
minicon con
un po’meno fretta e convinzione, aveva notato.
«Lord
Megatron, le porgo i più sentiti omaggi a nome di
tutta la squadra» disse Tarn.
«E
io li accetto. Vi trovo tutti bene… nonostante il viaggio
turbolento» disse Lord Megatron «Darò
disposizioni perché la Peaceful Tiranny
venga riparata. Rialzatevi pure».
Il gruppo di
inquisitori Decepticon eseguì l’ordine. Dopo
ciò, Tarn fece un cenno a Helex. «Grazie, signore.
Oltre agli omaggi verbali
portiamo anche dei doni. Poco tempo fa è stata trasmessa su
molte linee una
comunicazione nella quale Lei manifestava il desiderio di vedersi
portare una
testa di Autobot…»
Soundwave
aveva presente quella comunicazione, trasmessa in
giro per colpa di Knockout e della sua imbranataggine. Sapere che era
stata
captata anche dalla DJD era sorprendente.
«Quindi
ci siamo permessi di agire di conseguenza»
continuò
Tarn, mentre Helex tirava fuori dalla sua camera di fusione spenta la
testa di
Wheeljack e l’alteratore di fase.
Soundwave
ringraziò il cielo sia di portare ancora il visore
adesso che Spectra non era con lui, sia la capacità di
Megatron di non
scomporsi dinanzi a certe scene. Il tecnico però era
piuttosto sicuro che
Megatron stesse rimpiangendo i tempi in cui il dono più
gettonato da parte
degli ospiti erano le piante tecnorganiche, rigorosamente in vaso per
non mettere in difficoltà gli ospiti su dove appoggiarle.
«La
testa dell’Autobot Wheeljack e nientemeno che
l’alteratore di fase, una reliquia alla quale non mi era mai
riuscito di mettere
mano... che dire, ottimo lavoro, noto con piacere che siete sempre
efficienti»
disse Megatron, prendendo in mano entrambi i doni «E infatti
la caccia ad
Autobot ed ex Autobot è precisamente il compito che intendo
affidarvi».
«Eseguiremo
il compito al massimo delle nostra capacità,
signore, come facciamo sempre» fu la replica immediata di
Tarn.
«Prima
di questo però voglio scambiare due parole con te»
aggiunse Megatron, indicando l’ingresso della Nemesis con un
cenno del capo.
Tarn
ovviamente non se lo fece ripetere due volte e sia lui,
sia Megatron, sia Soundwave stesso rientrarono nella Nemesis, diretti
verso la
sala dov’erano custodite le reliquie.
Tarn non parve
dare considerazione al tecnico, però questo
non era nulla di inaspettato dato il ruolo di quest’ultimo:
occhi e orecchie
rigorosamente silenziose. In quel frangente come in tantissimi altri
prima di allora, a
Soundwave la cosa andava benissimo.
«Andrò
subito al punto, Tarn: Starscream, attualmente
secondo in comando, è stato trovato in condizioni
critiche» esordì Megatron,
molto serio in volto «Inizialmente ho avuto dei dubbi
riguardo chi l’avesse
ridotto in quello stato ma ora, sapendo che siete qui, non ne ho
più. Quel che
voglio sapere è il perché, avendo io ordinato di
toglierlo dalla Lista».
«Mentirei
se dicessi che non immaginavo di ricevere una
domanda simile» disse Tarn, dopo una breve esitazione
«Quindi tengo a precisare
due cose con la massima onestà: la prima è che
siamo stati attenti a far sì che
i danni fisici non fossero permanenti, la seconda è che i
Suoi ordini, Lord
Megatron, sono l’unico motivo per cui ci siamo limitati
così tanto quando
quella "persona" ha cercato di forzare alla connessione un membro della
nostra
squadra».
Megatron,
stupito, sollevò le sopracciglia. Tra le cose che
si sarebbe aspettato di sentire, Starscream che tentava di violentare
un membro
della DJD -la minicon, forse?- era qualcosa di totalmente assente. «Questo
è… spiacevole» disse
«È evidente che
la punizione subita di recente per un episodio analogo non fosse stata
abbastanza».
«Di
sicuro adesso ha imparato».
Per qualche
istante Megatron vide un lampo di rabbia mista a
qualcos’altro nello sguardo vermiglio di Tarn, ma lo
imputò a quel che aveva
appena saputo e che gli suonava piuttosto assurdo e, una volta giunti
alla sala
delle reliquie e messi a posto alternatore e testa di Wheeljack -che si
ripromise di far sparire appena Tarn avesse lasciato la Terra: da ex
gladiatore e Decepticon non lo impressionavano le teste ma preferiva
altri complementi d'arredamento- tornò a
rivolgersi a lui.
«Spero
che la prioniana non ne sia rimasta troppo scossa
,anche se da quel che so di lei dovrebbe avere un carattere piuttosto
forte».
«La
prioniana?... No, Lord Megatron, per fortuna a Nickel
non è successo niente del genere. Parlo di un membro della
mia squadra che è
stato disperso per molto tempo e che, come speravo, abbiamo incontrato
di nuovo
qui sulla Terra. Credo che abbia avuto modo di conoscerla: il suo nome
è
Spectra, più precisamente Spectra Specter».
Tarn sembrava
piuttosto “preso” dalla faccenda, al punto di
non rendersi conto che l’atmosfera nella stanza si era
raggelata di botto.
«La
conobbi che non era ancora un’adulta»
continuò «Stette
con noi per un certo lasso di tempo, poi il fratello riuscì
a rapirla.
Inizialmente non lo riconoscemmo ma ci riuscii io in seguito grazie a
un
particolare. Da allora non abbiamo più avuto sue
notizie… fino a ieri. È
successo in circostanze spiacevoli, essendo stata costretta a
difendersi da
Starscream» aggiunse, senza riuscire o volere nascondere una
nota di odio nel
tono di voce «E purtroppo il nostro incontro è
stato interrotto da quello che
Starscream ha definito “disertore”, ma
farò sì che in breve tempo torni
finalmente a casa, nella-»
«Nella
Nemesis» lo interruppe Soundwave, gelido
«È questa
casa sua, perché Spectra è mia moglie».
Tarn rimase in
silenzio per qualche secondo, rendendo
difficile capire cose gli stesse passando per il processore di preciso
ma
facile intuire che, qualsiasi cosa fosse, non era certo edificante.
«Capisco»
disse poi, con lo stesso gelo usato dall’ex
gladiatore «E Spectra ne è al corrente?»
«Soundwave, ho
appena ricevuto una comunicazione da Shockwave»
s’intromise Megatron,
abbassando la mano che precedentemente aveva portato al comm-link
«Raggiungilo
nel suo laboratorio. Andrei personalmente ma devo aggiornare il qui
presente
Tarn, in vista della missione che gli ho affidato».
“Basta
che non inizino a litigare tra loro. Ci mancava solo
questa! Quella ragazza ha un talento tutto suo per finire in mezzo a
certe
cose” pensò Megatron, osservando Soundwave fissare
brevemente Tarn e poi, per
fortuna, avere il buonsenso di andarsene senza aggiungere altro.
«Direi
che quanto hai detto, Tarn, mi eviti parte delle
istruzioni che volevo darti» riprese il signore dei
Decepticon «Dreadwing ha
abbandonato la Nemesis ma non la Causa, quindi per ora non merita
né la Lista
né di essere un altro Starscream. Credo di essere stato
chiaro».
«Sissignore»
rispose l’altro Decepticon, pronto e in tono
del tutto neutro.
Una brevissima
riflessione di Megatron lo indusse a prendere
una decisione: fare a Spectra, quella ragazza che non l’aveva
biasimato e gli
aveva detto che “non era cattivo” un ultimo regalo,
così da potersi poi
distaccare completamente e senza alcuna remora da ogni questione che la
riguardasse, focalizzandosi solo sul lavoro e lasciando davvero che il
destino
di Spectra fosse nelle mani di Spectra stessa.
«A
breve ti aggiornerò su tutti i fatti di questo ultimo
mese e mezzo, ma prima di questo voglio che tu tenga bene a mente una
cosa: io
conosco la storia personale di Spectra e la ritengo
innocente» disse, pensando
al modo in cui la giovane femme era stata utilizzata dal fratello. Per
com’era
fatta sarebbe stata capace di parlarne a Tarn se mai l’avesse
incontrato
ancora, quindi forse era meglio che lo facesse lui per primo.
«La mia volontà,
indipendentemente da dove lei deciderà di stare,
è che si senta tranquilla e al
sicuro».
«“Da
dove lei”-»
«Il
che ci porta a uno dei bersagli della tua caccia, Tarn»
continuò Megatron «Prima tu e la tua squadra vi
libererete di Spectrus Specter,
meglio sarà. Non posso evitare di ammettere che lui da solo
si è rivelato una
spina nel fianco e, nonostante in via teorica abbia solo Ultra Magnus
come
alleato, fatti recenti mi portano a credere tutt’altro:
nessuno dei due ha le
capacità di portare a termine un attacco al sistema come
quello che abbiamo
subito da poco».
«In
questo credo di poterla aiutare, Lord Megatron»
replicò
Tarn, tornato a essere concentrato sul da farsi «Se la mia
astronave è ridotta
nelle condizioni che ha visto è dovuto proprio a un attacco
al sistema, e il
colpevole è un prioniano di nome Bustin. Non sono molte le
persone che
potrebbero riuscire a penetrare le difese messe in campo da Kaon, se
qualcuno è
riuscito a fare altrettanto con quelle di Soundwave è facile
che si tratti
dello stesso soggetto».
«È
molto probabile che tu abbia ragione. Quest’informazione
è utile, almeno adesso sappiamo chi è il nemico e
con chi lavora. Tsk… solo
Specter poteva tirare fuori dal nulla un prioniano come
alleato» borbottò l’ex
gladiatore «E il fatto che si parli di prioniani mi porta a
chiederti se, ora
che ce n’è in ballo un altro, ritieni ancora
affidabile quella che hai nella
tua squadra. Sono l’ultima femme e l’ultimo mech di
quella razza».
«Ripongo
in Nickel la completa fiducia che ripongo in tutti
gli altri membri della mia squadra, nessuno escluso»
ribatté Tarn con la
massima sicurezza.
Aveva parlato
con Nickel la sera prima, esattamente come si
era ripromesso, appena la minicon li aveva raggiunti
nell’astronave. Era stata
una conversazione che avrebbe evitato volentieri di fare, non gli
faceva mai
piacere rimproverare la propria squadra -avrebbe preferito che non ce
ne fosse
mai bisogno- e tantomeno rimproverare lei, anche se Nickel di suo non
risparmiava mai prediche a nessuno e altri, meno maturi, avrebbero
approfittato
dell’occasione per renderle pan per focaccia.
Nickel aveva
avuto bisogno di un intero cubo di energon
extra forte, che lui aveva avuto la lungimiranza di preparare, per
riuscire a
iniziare il racconto in maniera coerente. Il perché era
diventato chiaro poco
dopo che lei gli aveva comunicato la sua scoperta di non essere la sola
prioniana rimasta in vita.
“Quando
ho visto Bustin sugli schermi non riuscivo a crederci. Diciamo pure che
non
volevo crederci, perché lui doveva essere morto e io
l’avevo visto… no, avevo
creduto di averlo visto…
recentemente. Nell'ultimo ostacolo della strega. All’inizio
ho temuto che essere riusciti ad
andare via dallo Scorpionokor fosse stata tutta un’illusione,
che fossimo
ancora intrappolati e che di lì a poco sarebbe ricominciato
tutto il delirio”.
Uno stato
d’animo che aveva spiegato in modo perfetto quel
che Tarn aveva visto nei filmati di sicurezza. Ciò non
toglieva che Nickel
avesse agito in modo incauto -in seguito lo aveva ammesso lei stessa-
ma lui
non aveva faticato a comprenderla, riuscendo a mettersi nei suoi panni
e a immaginare
che si sarebbe sentito nello stesso modo: prima che la mano di Spectra
raggiungesse la sua aveva avuto a sua volta qualche dubbio su quanto il
tutto
fosse reale -oltretutto per ragioni simili a quelle di Nickel-
nonostante lui,
contrariamente al suo medico di bordo con Bustin, avesse previsto e
sperato di
poterla incontrare.
Dopo aver
detto questo, Nickel non aveva esitato ad additare
l’altro minicon come il colpevole dell’attacco alla
Peaceful Tiranny, nonché di
essere stato a conoscenza dell’attacco a Prion ed essersene
andato proprio per
questo poco prima, lasciandoli morire tutti quanti. Riguardo la prima
accusa
non c’erano dubbi mentre per la seconda, estremamente grave,
era un po’diverso
trattandosi più che altro di una supposizione basata sulle
tempistiche. Tarn
però non si sentiva di considerarla infondata a prescindere,
neppure dopo aver tirato
fuori di bocca a Nickel che quel tizio era stato il suo
fidanzato… e gli era
sembrata convinta quando aveva detto di volerlo morto.
“Destino
che, se lavora con Specter e ha attaccato una
struttura nella quale era presente Lord Megatron in persona oltre alla
Peaceful
Tiranny, merita senz’altro” pensò.
«Se
la pensi così allora va bene. Credo che tu sappia quel
che fai» disse Megatron «E ora procediamo
all’aggiornamento. Credo che ci vorrà
un po’…»
Nel frattempo
Soundwave, mai andato nel laboratorio di
Shockwave avendo capito perfettamente che quella di Megatron era stata
una
scusa per impedire un possibile scontro, stava rimuginando su quanto
sarebbe
stato bello poter rinchiudere Tarn nella shadowzone e lasciare
lì a marcire
lui, il suo fanatismo e le sue “pretese” su
Spectra.
La faccenda
rischiava di diventare ancora più complicata di
quanto già fosse, a meno che Megatron avesse detto chiaro e
tondo a quel pazzo
che doveva dimenticarsene… cosa della quale Soundwave
iniziava a dubitare: dopo
quell’ultima novità, Megatron avrebbe potuto
iniziare a pensare che lei fosse
diventata una fonte di distrazione eccessiva e/o di troppi imprevisti,
supportandola nel caso avesse deciso di andarsene portandosi appresso
tutto
quel che la riguardava.
Soundwave
sapeva che Megatron apprezzava Spectra come
persona, ma sapeva anche che per lui la fazione veniva prima di ogni
cosa: era
così prima dell’arrivo di Spectra, era
così adesso e le cose non sarebbero
cambiate neanche in futuro. Se lui fosse riuscito a riprendersi Spectra
e continuare col proprio lavoro,
bene,
in caso contrario il fallimento nella prima cosa non avrebbe dovuto
influenzare
la seconda.
“Se
le avessi mandato adesso il messaggio di ieri, l’avrei
‘ringraziata’ per essersi ricordata di dirmi di
aver conosciuto quella banda di
mostri. Non mi aveva detto di essere una Specter, cosa che ho capito
dopo aver
sentito la sua storia, non mi aveva detto dei ‘due
ceffoni’, e anche questo
passi perché considerando cos’ha riprovato a fare
quell’essere inutile” alias
Starscream “È tutto sommato un bene che non fosse
troppo risaputo, ma almeno un
accenno al fatto che conoscesse quei pazzi furiosi sarebbe stato
dovuto!… anche
se tutto potevamo immaginare meno che sarebbero venuti qui”.
Pensare alla
DJD fece sì che il suo processore iniziasse ad
attingere dalla parte peggiore dei suoi più profondi istinti
e desiderare che
anche Dreadwing finisse come Starscream, solo in modo più
definitivo. In fin
dei conti non era un disertore oltre che un ladro di compagne altrui?
C’erano
dei motivi perché finisse nella Lista, incluso forse
l’essersi fatto un nemico
quando aveva fatto l’unica cosa utile in quei venti giorni e
aveva interrotto
la reunion tra Spectra e quell’assassino svitato.
Fantasie poco
gentili -e che avrebbero allontanato Spectra
ancora di più se ne fosse stata a conoscenza- ma
d’altra parte si trattava di
un mech che dopo eoni da solo aveva trovato l’amore quasi per
miracolo e non
era mai riuscito a goderselo se non per poche ore, prima che il cosmo
intero
nella persona di Spectrus, Dreadwing e ora forse anche la DJD
ricominciasse a
mettersi in mezzo.
“Ecco,
la sola cosa buona della loro presenza è che ora
Specter avrà più di qualche problema. Saperlo
terminato sarebbe stato già un
grande passo in avanti” pensò.
***
«Fammi
capire bene: tu sapevi da tempo che nella DJD c’è
una
minicon e non me l’hai detto?»
Nonostante
Bustin avesse parlato a Spectrus dell’attacco
alla Peaceful Tiranny -conseguente al suo incontro abbastanza
sfortunato-
appena era rientrato nella Jackhammer, quell’ultimo fatto
riguardante Nickel
era saltato fuori solo in quel momento, per la precisione mentre il
minicon si
dedicava ad accordare il banjo con la previsione di suonare al povero
Smokescreen, sedato e legato nello sgabuzzino, “The Whole
Being Dead Thing” per
l’ennesima volta.
«Primo:
l’ho vista solo una volta, è stato parecchio tempo
fa e col tipo di armatura che aveva addosso non ero nemmeno troppo
sicuro che
fosse davvero una nana femmina. Senza offesa» disse Spectrus,
comodamente
sistemato sul sedile del pilota nonostante al momento non pilotasse
affatto «Secondo:
per quel che ne sapevo poteva anche essere un minibot comune, prima di
parlare
con te non sapevo neanche che minicon e minibot fossero due razze
diverse, e
già questo basterebbe. Terzo: in ogni caso, le
probabilità che di tutte le nane
che potevano essere sopravvissute potesse esserci riuscita proprio la
tua erano
poche, talmente poche da rendere questo un colpo di sfortuna assurdo.
Infine,
citando "qualcuno"… tu non me l’avevi
chiesto!»
Dopo un
infinitesimale attimo in cui Bustin manifestò una
certa sorpresa per il finale, l’espressione sul suo visore
divenne pensierosa.
«Già. Un punto per te».
«Comunque
sia potremmo usare la cosa a nostro vantaggio. Se
tu riuscissi a convincerla a non volerti morto potresti avere vita
più facile,
e di riflesso anche io» disse Spectrus
«Un’infiltrata nella DJD farebbe molto
comodo, non ti pare? La prossima volta che le parlerai, dai allo shock
nel
rivederla la colpa del tuo comportamento di ieri sera, cerca di
mostrarti molto
pentito, salvale la vita un paio di volte se si presenta
l’occasione o se la
creiamo, fingi di avere ancora dei sentimenti per lei, anche due o tre
connessioni ci stanno bene, e quando sarà il momento di
filarsela scompari di
nuovo dalla sua esistenza. L’hai fatto una volta, rifarlo non
dovrebbe essere un
problema».
Il prioniano
scosse la testa. «Inutile provare, non ci
cascherebbe mai. Te l’ho detto che è una tipetta
testarda».
«Peccato».
«E
se anche avessi avuto una possibilità di riuscita non
l’avrei fatto lo stesso, non a lei» aggiunse Bustin.
«Tutta
questa propensione a essere un galantuomo non l’avevo
notata finora» replicò Spectrus
«L’importante è che, qualunque cosa tu
faccia o
non faccia, suddetta propensione non
ci sia d’intralcio».
«Ti
sembro così scemo da intralciarmi da solo? Adesso che
sanno di me ho sicuramente una taglia addosso anche io. Spedire la DJD
contro
una montagna non è servito a molto» e lo sapeva
perché, anche se in quel
momento non si trovava più nel sistema, durante la notte
aveva potuto notare sul
datapad che la Peaceful Tiranny
si era
riaccesa «Dunque forse a
quest’ora
sono già nella Nemesis e noi due siamo diventati
ufficialmente un bersaglio degli
abitanti di Tarnlandia. Sai cosa? Mi chiedo perché Megatron
non li abbia fatti
venire qui fin dall’inizio, se sono tanto forti sarebbe stata
una scelta
logica».
«Mi
verrebbe da dire che il problema sia proprio quello, più
robogalli nello stesso pollaio non possono andare
d’accordo» disse il mech
«C’è
sempre il rischio che uno sottragga il potere a quello che lo ha
attualmente. Però… in effetti questo non potrebbe
succedere con quei fanatici, se Megatron non fosse sicuro di
questo se ne
sarebbe già liberato in qualche modo. Potresti aver
sollevato una questione
interessante, nano, perché di motivi per cui lui non avesse
già Tarnlandia
intorno me ne vengono in mente solo un paio: il primo»
sollevò un dito «È che
avendoli troppo vicini potrebbero vedere che non segue abbastanza bene
la dottrina
Decepticon, con ciò che comporterebbe, ma non mi pare il
caso. Il secondo»
sollevò un altro dito «È che Tarnlandia
stia sul cazzo anche a lui che l’ha creata,
il che sarebbe normalissimo. Se esistessero prove di
quest’ultima cosa potremmo
sganciarle come una bomba, Megatron farebbe ciao, i Decepticon si
disgregherebbero e, con un po’di fortuna, lo schizzato numero
uno di Tarnlandia
si ammazzerebbe da solo proprio per aver scoperto che il suo unico vero
dio gli
avrebbe sputato addosso volentieri: un sogno. A essere onesto mi chiedo
come
sia possibile che una persona con la forza e le abilità che
possiede-»
«Frollo.
Chiamiamolo Frollo, quello del Gobbo di Notre Dame della Disney, ruolo
e
fanatismo sono più o meno quelli. "Tarn cheee dai vizi il cosmo
voleva ripuliiiiir"...».
«"E vedeva il male in ogni cosa!...
tranne che in lui". andata. Dicevo, mi chiedo
come sia possibile che uno con la
forza e le abilità che, purtroppo devo ammetterlo, Frollo
possiede, dovrebbe
mettersi a venerare qualcun altro».
Pizzicando le
corde del banjo Bustin capì di essere riuscito
ad accordarlo in modo decente, dunque smise e sollevò lo
sguardo su Spectrus.
«Essendo stato oggetto di culto anche fino a una decina di
giorni fa ti posso dire
che la risposta è un insieme di quattro cose: disperazione,
solitudine, vuoto e
poi gratitudine. Nessuna persona che non sia sola, vuota e disperata
finirebbe
in mezzo a certe cose. L’oggetto di culto diventa tutto
ciò a cui può
aggrapparsi… e una persona arrivata tanto in basso
è così grata
di avere un “qualcosa” a dare un senso alla sua
vita da non
poter fare altro che venerarlo. Immagino che tutto questo ti suoni
assurdo
perché non è roba da te, ma è
così».
«Confermo,
mi suona assurdo, ma immagino che l’emissario di
Xibalba elommim o come si chiamava quel culto in cui eri finito
invischiato in
Messico possa saperne di più».
«Si
dice “elohim”, Specter» lo corresse
Bustin, per poi
schiarirsi la voce e iniziare a suonare «“Hey
folks-”»
«Preferirei
che mi spaccassi quel coso in testa piuttosto che
sentirti cantare “The Whole Being Dead Thing”
un’altra volta!» esclamò
Spectrus.
«Come
vuoi» annuì il minicon, del tutto tranquillo.
L’azione
con cui sbatté il banjo in testa al cybertroniano,
frantumando così lo strumento in migliaia di schegge, fu
talmente fulminea che
il rumore giunse quasi prima del colpo stesso.
«MA CHE CA-»
Bustin fece
spallucce. «Sei tu che me l’hai chiesto! E
comunque stavo scaldando la scatola vocale, non stavo cantando la
canzone a t- Specter, tu sai che
quel Funko Pop di
Dumbo gold costa oltre duemilacinquecento dollari e ce ne sono poco
più di
venti in tutto il mondo?»
«Ah
davvero? Allora sarebbe proprio un peccato se lo lanciassi
fuori dall’astronave» ribatté Spectrus,
prontissimo a liberarsi del Funko con
relativa scatola.
«Ho
già rotto il mio banjo per colpa tua, buttare via un
Funko raro non è necessario! Soprattutto considerando che
Optimus Prime sta
cercando di contattarci. Che faccio, accetto la chiamata?»
«Alla
buonora. Aspettavo un contatto da quando mi avevi
detto che Darkmount era stata buttata giù» disse
Specter, rimettendo a posto il
Funko.
«Ora
che c’è Tarnlandia in giro dovrai cambiare i
piani.
Prima volevi usare il mio pubblico» alias Smokescreen
«Come una specie di
assicurazione e usare Ultra Magnus con la sua nave per fare
più danni possibili
prima che Prime gli facesse capire di essere dalla parte sbagliata, se ci fosse riuscito prima che uno dei
due fosse terminato. Adesso invece?»
«Adesso
bisogna creare le condizioni perché muoia, o
comunque venga danneggiata, più gente possibile nel minor
tempo possibile.
L’obiettivo principale è sempre questo e, mentre
tu facevi il messicano con la
tua ex fidanzata, io ho avuto un paio d’idee. Smokescreen
è diventato un
discorso a parte ma di quello mi sono già occupato. Accetta
la chiamata e resta
fuori campo, non credo che loro sappiano ancora di te».
«Sono
già fuori campo».
«Benissimo».
Gli Autobot
rimasti ancora in vita dopo tutti i fatti
dell’ultimo periodo -eccetto Ratchet- comparvero sullo
schermo principale della
Jackhammer, tutti con espressioni che definire poco allegre era un
eufemismo. Dietro
di loro si vedeva una foresta, segno che stavano intelligentemente
chiamando da
un ambiente aperto che di sicuro non era la loro base attuale.
– Spe- –
«Noto
che hai fatto buon uso della Forgia, Prime, diventare
un po’più alto e un po’più
volante aveva sicuramente più importanza rispetto a
riparare qualcosa che poteva salvare il pianeta e che tu stesso, poco
più di
venti giorni fa, hai distrutto. Poi mi domandano perché non
ti ho mai veramente
visto come il mio capo. E comunque buongiorno anche a te».
– Non l’hai mai visto
veramente come tuo superiore perché non sei mai stato un
vero Autobot e perché
sei talmente preso da te stesso che non sarai mai in grado di riconosc-
–
«Buongiorno
anche a te, Arcee. Sei sempre abile a dare
risposte alle domande che nessuno ha posto, peccato che anche questa
sia
un’ulteriore dimostrazione della tua inutilità in
qualsiasi cosa al di fuori
della cuccetta. A tal proposito, Prime, se hai chiamato per chiedere
consigli a
riguardo sono tutt’orecchi. Si chiama solidarietà
tra mech, sbaglio? Un
consiglio te lo do subito: attento alla sfiga che porta. Io
l’ho scampata, ma
Tailgate e Cliffjumper-»
– Quando ti metto le
mani addosso ti strappo la Scintilla e te la faccio ingoiare, TESTA DI-
–
– Non fare il suo
gioco – disse Optimus, cercando di mantenere la
calma nonostante i suoi
sensori ottici fossero pieni di furia a stento contenuta e posando una
mano su
una spalla della femme Autobot – Specter,
voglio che lasci andare immediatamente Smokescreen.
–
«"Immediatamente"?
Significherebbe lanciarlo giù
dall’astronave, ma se vuoi così per me va
benissimo».
– Sai benissimo che
non è quello che intendo. Questo non è un gioco,
non c’è niente di divertente.
–
«Come
vuoi. Assodato che ovviamente non intendo lasciar
andare Smokescreen e che non riesci a rintracciare la mia posizione,
perché in
caso contrario staremmo parlando più da vicino, mi chiedo
cosa tu possa mai volere da me. Faccio notare che in tutto questo ho
sentito una richiesta fatta pur sapendo già in partenza
che avresti ricevuto un no, ma nemmeno un “voglio vedere come
sta il mio
soldato”» disse, come soppesando la cosa
«Fossi in voi che gli state attorno mi
farei due domande, siete ancora in tempo per lasciar andare il peso
morto e
passare dalla parte giusta».
– Con che
coraggio cerchi ancora di gettare fango
su Optimus Prime e farci passare dalla tua parte dopo che anche
Wheeljack è
rinsavito abbastanza da mandarti all’Inferno?!
– sbottò Bulkhead – Facci
vedere come sta Smokescreen, lascialo
andare e forse ti demolirò solo metà corpo!
–
«Metà
corpo! Come quello che la Decepticon Justice Division,
della cui presenza sapevate già a giudicare dalla mancanza
di reazioni, ha
triturato a Wheeljack prima di smembrarlo e appiccicarlo contro una
montagna
come se fosse un poster o un monumento all’incoerenza
assoluta. Se fosse
rimasto con me non si sarebbe trovato nel posto sbagliato al momento
sbagliato.
Immagino che mentre Tarn gli strappava il T-Cog abbia rimpianto di non
essere stato
col sottoscritto e ben lontano da lì».
– Stai mentendo, è
solo una delle tue sporche bugie! –
ringhiò il demolitore, con aria scioccata, arrabbiata e
terribilmente preoccupata, rifiutandosi di
credere che potesse essere vero.
«Effettivamente
hai ragione! Wheeljack sta benissimo, sta
saltellando nel deserto come una capretta felice e sta cercando
disperatamente
il suo migliore amico per riunirsi alla vostra squadra dopo un
commovente
abbraccio di gruppo, qualche lacrimuccia e dondolamento di mignoli
intrecciati
canticchiando “accidenti al diavoletto che ci ha fatto
litigar”. No, Bulkhead:
il tuo amichetto è morto» rincarò la
dose Spectrus «E lo ha fatto tra atroci
sofferenze, dovresti conoscere i soggetti. In un certo senso
è un peccato, era
incoerente ma abbastanza sveglio da riconoscere che vi state facendo
“guidare”
da qualcuno che invece non dovrebbe guidare nemmeno un triciclo, pace
all’anima
sua».
Dopo
ciò Optimus fu costretto a dire a Bumblebee di portare
via Bulkhead, che aveva iniziato a urlare insultare a ripetizione contro uno
Spectrus
al quale tutto quel teatrino, molto probabilmente, faceva solo piacere.
In
video rimasero dunque solo Optimus e Arcee.
– Non so come tu sia
potuto peggiorare ulteriormente nell’ultimo periodo, eppure
ci sei riuscito. Spectrus
Specter, sei diventato peggiore del peggiore tra i Decepticon
– disse
Optimus Prime – E non resterai
impunito
per quello che stai facendo. Ora fammi parlare con Smokescreen! –
«Credo
che quello che volevi dire fosse “Dammi le coordinate
del cadavere, così che possa dare una degna sepoltura a chi
mi ha portato la
Forgia e ha fatto sì che io fossi qui”. Oggi non
ne azzecchi una, Optimus! D’accordo,
visto che “insisti così tanto” vado a
prendere il ragazzino. Non aspettarti
chissà quali chiacchiere, la sua scatola vocale non glielo
permette al momento».
Spectrus si
alzò e andò in direzione dello sgabuzzino senza
aspettare risposta. Quando aprì la porta vide che
c’era Bustin vicino a
Smokescreen -seduto contro il muro- ma non ci fece troppo caso.
«I
tuoi amici, dopo un paio di imbeccate, hanno chiesto come
stai. Quindi ora farai una comparsata in video»
annunciò Spectrus rivolto alla ex
guardia d’elite «E mi raccomando, sorridi e
annuisci».
«Non
credo che possa farlo al momento» disse Bustin.
«Motivo?»
Il minicon
diede una spintarella a Smokescreen, che scivolò
verso destra e poi cadde di faccia, inerte come un sacco di cubetti di
energon.
«Ah»
commentò Specter «Eppure la dose di sedativo non
doveva
essere mortale».
«Infatti
è ancora vivo, solo che anche prenderlo a schiaffi
non serve per farlo riprendere».
«Il
taser?»
Bustin scosse
la testa. «Nemmeno. Dubito che si sveglierà
prima di domani o dopodomani, il che è un problema dato che
sembra morto e
invece dovresti mostrare a Optimus che è vivo e, nei limiti
del possibile, in
salute».
«In
caso contrario non avrà problemi ad attaccare subito la
Jackammer a piena potenza quando ce lo troveremo davanti. Lo
so» disse
Spectrus.
Dopo una
brevissima riflessione, si scambiarono un’occhiata
indicandosi a vicenda.
«Piano Bernie!»
esclamarono in perfetta sincronia.
«Io
lo tiro su muovendolo e muovendomi come se si stesse
divincolando, tu appiccicati dietro a lui per tenergli dritta la testa
e
muoverla, e già che ci sei mugugna un po’. Ho
detto a Prime della scatola
vocale rotta, non si aspetta che il “morto”
parli» disse Spectrus, tirando su
Smokescreen.
Bustin
volò in posizione e mosse la testa di Smokescreen
facendola ondeggiare come se il povero disgraziato stesse ascoltando
della
musica. «E tu “Weekend con il morto” non
volevi guardarlo nemmeno! Invece
serviva, visto?»
Spectrus non
gli rispose, tornando invece davanti allo
schermo mentre fingeva che Smokescreen gli stesse cercando di rendergli
arduo
trattenerlo. «È inutile che ti agiti, non
riusciresti a liberarti neanche in un
milione di anni».
– Smokescreen! –
esclamò Optimus – Riesci
a sentirmi?!
–
«M-mmmh!»
rispose Bustin, facendo annuire Smokescreen.
«Sta’
fermo, ti ho già detto che agitarti è inutile!
Ragazzino
testardo» disse Spectrus, stringendo la presa
sull’Autobot «Mi costringerai a
darti un sedativo, se continui».
–
Non ci provare
neanche! Ti libereremo, Smokescreen, ti salveremo, te lo prometto!
– tornò
a farsi sentire Arcee – Cerca di
resistere! –
Bustin fece
sollevare la testa di Smokescreen verso lo
schermo in quella che doveva sembrare una manifestazione di speranza.
«M-mmh-mh!»
«Avete
avuto tempo a sufficienza per salutarvi, direi che
basta così» concluse Spectrus.
– Solo per ora. Il
tempo di localizzarti e ci riprenderemo non solo Smokescreen, ma anche
Ultra
Magnus – affermò Optimus – Non credo
affatto che sia dalla tua parte e sappia cos’hai fatto.
Capirà presto che l’hai
ingannato e a quel punto sarai da solo contro tutti. Non
sarà piacevole, e
anche così non servirà a ripagare neanche la
metà dei danni che hai causato.
–
«Che
non sono all’altezza dell’aver condannato un
pianeta a restare morto, per ora in quanto a danni riesci perfino a
superarmi. A presto, Prime…
e mi raccomando, ricordati i riti antisfiga pre e post
connessione!»
Interruppe la
chiamata prima che l’insulto di Arcee lo
raggiungesse del tutto e, fatto ciò, mise a terra
Smokescreen.
Bustin
abbandonò la sua posizione e si mise a svolazzare intorno
a Spectrus. «Perché gli hai dato tanto sedativo
ieri sera?»
«Ti
spiegherò più tardi. Ora dobbiamo metterci a
pensare a
un terreno di cui poter usare a nostro vantaggio la conformazione
quando
permetteremo agli Autobot di trovare i segnali della Iron Will, con
ciò che
seguirà, e ai Decepticon di arrivare lì di
conseguenza. Te l’avevo detto di
aver avuto un paio di idee».
«Dunque
era di questo che parlavi prima».
«Prima
o poi incontri e scontri ci sarebbero stati in ogni
caso, è meglio essere noi a decidere quando, piuttosto che farseli sbattere in
faccia.
Rimettiamo a posto Bernie, va’».
Note:
Bernie Lomax
è il morto del film “Weekend con il
morto”
(titolo originale: “Weekend at
Bernie’s”). Per farvela molto breve: i
protagonisti del film, temendo di finire nei guai, sono un
po’ “costretti” a
trascinarsi dietro il morto e cercare di muoverlo come se fosse vivo (o
almeno
provare a farlo). Come film è surreale ma lo consiglio
:’D
Grazie a chi
ha letto fin qui e/o mi ha fatto sapere cosa
pensava del tutto :) alla prossima,
_Cthylla_
|