Jia
Fly
with no wings
“È il momento di un’altra
concorrente della Pacific Coast
Section!”
Lascio scorrere per l’ultima volta lo sguardo sul mio
costume nero: perfettamente aderente al mio corpo e senza nemmeno una
piega,
gli inserti in pizzo sulle spalle e sul busto sono impeccabili.
“Quest’anno ha esordito nella categoria
Senior, posizionandosi
prima al Pacific Coast Sectional Figure Skating Championships e
battendo i suoi
avversari senza alcuna difficoltà.”
Sollevo lo sguardo e una piccola ciocca di capelli scuri mi
solletica appena la guancia. L’ho lasciata appositamente
fuori dallo chignon,
credo mi dia un tocco di grazia in più.
Dalla postazione in cui mi trovo, posso far scorrere lo
sguardo sugli spettatori. Hanno già capito chi sta per
entrare in scena:
gridano il mio nome, strepitano, sorridono, sbirciano nella mia
direzione.
È la prima volta che mi trovo davanti a un pubblico
così
numeroso, ma non ho paura. Mantengo la testa alta e lo sguardo duro:
loro non
mi spaventano, nessuno mi spaventa.
Vogliono soltanto assaggiare un frammento di me, vogliono
divorare con gli occhi il mio spettacolo e il mio corpo, vogliono
ubriacarsi
dei miei movimenti sinuosi e bruciarsi con le scintille che le mie lame
faranno
sul ghiaccio.
Lo avranno.
“Grazie alla sua strabiliante fluidità
nei movimenti e il
suo perfetto controllo del corpo, è univocamente indicata
come favorita al
titolo, ma starà alla sua odierna performance stabilirlo.”
“Spacca tutto, Jia!”
Lancio un’occhiata alle mie spalle e trovo un sorridente
Randy che mi strizza l’occhio e mi manda teatralmente un
bacio.
Ah, che vada al diavolo: riesce sempre a distrarmi quando
sto per entrare in pista e sto cercando la giusta concentrazione. Mi
trattengo
dall’impulso di andare da lui e spaccargli quella faccia da
idiota, e poso lo
sguardo sulla figura che si trova subito accanto a lui: Celia, la mia
rigidissima allenatrice, che ricambia con un breve sorriso di
incoraggiamento.
Nei suoi occhi verde bottiglia, così simili a quelli di
Randy, scorgo l’enorme fiducia che ripone in me; sa che posso
farcela.
Già, lo so anch’io.
Volto loro le spalle e osservo la grande lastra di ghiaccio su
cui danzerò tra poco, in attesa che il presentatore annunci
il mio nome.
A pensarci è quasi surreale: sto per partecipare alla
competizione di pattinaggio artistico più importante degli
Stati Uniti, forse
avrò accesso al torneo mondiale e le uniche persone che mi
supportano sono la
mia allenatrice e suo figlio. Tutti gli altri pattinatori si portano
orde di
parenti appresso, invece io…
Io non sono come gli altri.
“Quest’oggi ha deciso di sfidare la sorte:
contrariamente
a ciò che ci si aspetterebbe, non ha ripiegato su qualche
brano classico della
storia del pattinaggio, ma ha selezionato un brano di un genere
ermetico e
rischioso come il metal, che sicuramente farà discutere la
giuria.”
Rimango impassibile a quelle parole, anche se vorrei tanto
lasciarmi sfuggire un sorriso. Nessuno sarà in grado di
capire perché ho scelto
proprio quella canzone, sicuramente non tutti la
apprezzeranno, ma che
vadano al diavolo. Vincerò ugualmente: il talento e la
passione sono dei
fattori innegabili, con qualsiasi sottofondo musicale li si accompagni.
“Sulle note di Orphan Soul degli Infected Rain, ecco
a
voi Jia Huang!”
Eccomi, pronta a dare tutta me stessa nei prossimi minuti.
Entro in pista accompagnata dalle acclamazioni del pubblico,
che si affievoliscono rispettosamente nel giro di qualche secondo;
pattino da
una parte all’altra con movimenti studiatamente lenti, giusto
per il gusto di
farmi ammirare da più persone possibili, e le orecchie mi si
riempiono del
suono delle lame che graffiano il ghiaccio. È
così familiare, mi ha
accompagnato per tutta la vita e ora sembra volermi confortare, durante
la
competizione più importante della mia vita.
Nei secondi di silenzio che precedono l’inizio del brano,
punto senza esitazione gli occhi sui giudici, che ricambiano con la
medesima
impassibilità.
Non ho paura di voi. Nella vita sono inciampata talmente
tante volte che ora non sarà il vostro giudizio a
sottomettermi.
Non sono agitata, non sono preoccupata, sono certa che non
sbaglierò. Questo è solo l’ennesimo
passo da compiere per giungere ai mondiali.
Tuttavia il mio cuore sussulta appena quando le prime note
di Orphan Soul riempiono l’aria. Mi ci
sono esercitata così tanto sopra,
l’ho sentita così tante volte che mi ha scavato
nel cuore e mi è entrata
nell’anima.
Ormai la sento così mia che è come se fossi io
stessa a
gridare quel testo. Quelle parole così mie.
Serro le labbra, assottiglio lo sguardo e i miei muscoli si
tendono, pronti a dare sfoggio di tutto ciò di cui sono
capaci.
E inizio a scivolare sul ghiaccio, sicura e decisa: ruoto su
me stessa corro, danzo, scappo. Le note del brano
mi scorrono nelle
vene, mi caricano, mi corrodono; il mio cuore strilla, ruggisce con
loro.
Eseguo il primo flip. Perfetto.
Dear
Daddy, I'm coming home
I know you don't remember me
But I used to be your doll
I used to be your princess
Your heart and your soul
Ed è proprio la rabbia che mi monta dentro a rendermi forte,
potente, viva.
Guardatemi, eccomi a sputare in faccia
all’intera
America la mia vera storia tramite parole non mie. Proprio io: Jia la
dura, Jia
l’egoista, Jia la presuntuosa, Jia la riservata. Ora mi sto
mettendo a nudo
davanti a tutti, ma nessuno se ne accorgerà.
Nemmeno i diretti interessati.
Chissà se mio padre mi sta guardando. Magari in televisione,
magari in streaming, magari da qualche parte tra il pubblico.
Chissà se si ricorda di avere una figlia che sta
partecipando ai campionati nazionali di pattinaggio. Ah, probabilmente
no,
perché questa figlia l’ha deluso troppe volte.
Non sono diventata una donna d’affari come avrebbe voluto,
non ho proseguito con gli studi, che tragedia. Ho
abbandonato tutto per
dedicarmi a questo futile passatempo che
non mi condurrà da nessuna
parte.
Forse soltanto alle Olimpiadi.
Eppure un tempo non era così. Quando ancora serbava
l’illusione che sarei diventata come lui mi voleva, mi
trattava come una
principessa.
Poi cos’è andato storto? Come sono passata
dall’essere
l’angelo di casa alla figlia ripudiata e dimenticata?
Avresti almeno potuto seguire le orme di tua madre e
diventare un avvocato.
I used to
be your
angel
But,
always alone
In
an empty house
Of
stolen dreams
And
broken hearts
Nel giardino della nostra grande villa, sul ramo di una
quercia, papà mi ha costruito un’altalena. Io non
gliel’ho chiesta, ma lui sa
che amo le altalene e me l’ha voluta regalare.
Io ci sto seduta per ore, sotto l’ombra fresca delle
fronde;
ci resto fino a tardi, finché il sole non tramonta e qualche
domestica viene a
chiamarmi. Oppure finché mamma non rientra dal lavoro.
Papà a volte non torna fino a dopo cena, e quando
torna
si arrabbia perché non ho fatto i compiti. Le poche volte
che lo vedo, è sempre
arrabbiato con me: non sono una brava bambina, non sono una brava
figlia e gli
do un sacco di dispiaceri.
Oggi non ho fatto i compiti perché sono rimasta
tutto il
pomeriggio sulla mia altalena a osservare la primavera che esplodeva
tutt’intorno a me. Ma non mi sono sospinta per niente, non ho
dondolato, non mi
sono data lo slancio con le gambe; sono rimasta ferma, seduta, a
pensare.
Ho pensato che tutti gli altri bambini non hanno
un’altalena a casa loro, ma i loro genitori li portano al
palco per giocarci e
allora gli danno la spinta da dietro per farli partire. E se i bambini
hanno
paura o cadono, ci sono i genitori pronti a fermarli, ad avvertirli, ad
aiutarli e anche a rimproverarli.
Io invece ho un’altalena tutta mia da usare da sola,
perché nessuno mi dà la spinta.
Sono sempre sola in questo grandissimo giardino di questa
grandissima casa. Mamma è in tribunale, papà e
all’incontro con qualche altro
uomo d’affari.
E io?
Forse potrei fare qualcosa di bello nella mia vita,
così
papà non sarà sempre arrabbiato quando
tornerà dal lavoro e mamma si ricorderà
di me.
Rientro in casa e fisso il mio riflesso nel grande
specchio dell’ingresso. In lontananza sento la donna delle
pulizie passare
l’aspirapolvere da qualche parte nelle viscere della casa.
Cosa potrei fare con questa faccia da cinese, questo
corpo troppo magro, queste mani sottili e questi occhi così
duri?
I'm done,
I'm done
drowning in these tears of sorrow
I'm
done, I'm done drowning in these tears of sorrow
Sorrow
Per un solo istante chiudo
gli occhi, ricordo di quando mi
guardavo allo specchio del bagno da piccola, mentre il vapore si
dissolveva, e
pregavo di potermi trasformare. Ricordo il sapore nauseante della
delusione
ogni volta che il mio viso ne emergeva anonimo come sempre. Stavolta
invece
riapro gli occhi e funziona. Eccomi: diversa e bella, e non sono
più io.
Alla fine ho saputo che
farmene di questo odioso volto da cinese.
È colpa di mio
padre e delle sue origini se sono così. Ma oggi mi sono
stufata di fargliene una colpa.
Che vada al diavolo anche
lui.
Mi cimento nel primo axel previsto nella
coreografia.
Partenza perfetta, esecuzione perfetta, atterraggio perfetto. Uno
spettacolo.
La folla scoppia in un boato, va in delirio, ed è il suono
più dolce che potesse accarezzarmi le orecchie.
Quei dannati salti sono stati la mia più grande piaga:
quante prove, quante cadute, quante lacrime di frustrazione trattenute.
Adesso cos’hai da dire, papà?
Adoro volteggiare in aria in questo modo. Gli axel
sono i miei salti preferiti, anche se sono i più complicati:
mi sembra di potermi
librare in aria con delle maestose ali, invece ho soltanto i pattini ai
piedi.
'Cause
I can fly with no wings
Shine in the night with an eternal fire
The art inside me is unleashed
I'm naked now, in unseen colors
Volteggio fino ad avvicinarmi al perimetro della pista, mi
concedo qualche istante per osservare il pubblico col mio sguardo
più sicuro e
infuocato. Voglio che leggano sul mio volto quanto merito di stare qui,
quanto
ho lottato per arrivarci e quanto posso ancora brillare stanotte.
Scruto con sfacciataggine anche la giuria, giusto per
assicurarmi che abbiano lo sguardo incollato a me. E mi preparo per
spiccare di
nuovo il volo ed eseguire un triple lutz.
Chissà se mia madre mi sta guardando, se vedrà il
salto che
sto per fare. Potrebbe addirittura essere orgogliosa, se solo avesse il
tempo
di posare lo sguardo su di me.
Se lasciasse perdere le scartoffie dei suoi clienti per le
quali mi ha sempre lasciato sola.
Dear
Mom, I'm coming home
I hope you are proud of me
I am not alone anymore
I found a reason to live
A reason to breathe
Mamma non si è nemmeno degnata di accompagnarmi
dentro il
palaghiaccio: mi ci ha scaricato di fronte ed è corsa via
non appena sono scesa
dall’auto. Doveva incontrare un nuovo cliente oggi.
Non le importa veramente di vedermi con i pattini ai
piedi; quando le ho detto che volevo provare a fare pattinaggio su
ghiaccio,
sembrava quasi sollevata di avere un posto in cui lasciarmi per qualche
ora
alla settimana. Ma non le importa davvero.
Beh, prima o poi sarà costretta a guardarmi. Sia
lei che
papà, anche se lui è arrabbiato con me
perché ora avrò meno tempo da dedicare
allo studio.
Percorro un corridoio con passo incerto, fa freddo e qui
non c’è nessuno. Sento alcune voci di bambini
tramite una porta socchiusa, così
la spingo e attraverso un altro piccolo e stretto andito fino a sbucare
in un
grande ambiente. Spalanco occhi e bocca: davanti a me si trova una
grande
distesa di ghiaccio ed è così candida,
così lucente…
Sopra di essa, alcune bambine della mia età
scivolano
avanti e indietro, ridendo e chiacchierando tra loro sotto lo sguardo
vigile di
una donna ben piazzata e dai capelli biondo miele. Qualche pattinatrice
prova
anche a fare dei piccoli salti.
Sembrano voler cadere da un momento all’altro,
invece non
cadono mai.
“Ciao!”
Sobbalzo un po’ nel sentire una voce acuta e allegra
così
vicina a me: alla mia sinistra è comparso un bambino dai
capelli mossi e
rossicci, il viso rotondo e chiaro e un sorriso troppo grande per la
sua
faccia. Noto subito che ha alcuni denti storti e acavallati, non
è per niente
carino come sorriso… però è contagioso.
Lo osservo con diffidenza, senza cambiare espressione.
“Tu sei la nuova alunna, vero? Jia. Io sono Randy
Baker,
il figlio di Celia Baker, la tua allenatrice!” esclama lui
sempre con quel tono
allegro che mi dà già sui nervi, senza smettere
di sorridere.
“Sì, sono io. È lei tua
madre?” domando con voce fredda,
indicando la donna bionda.
“Sì, è lei. Andiamo, te la
presento!” esclama e fa per
afferrarmi la mano e trascinarmi con sé, ma io incrocio le
braccia al petto e
indietreggio di un passo. Detesto chi mi ronza attorno in questo modo.
“Ci arrivo benissimo anche da sola”
sbotto, poi lo supero
e mi dirigo a passo spedito verso Celia Baker. Spero di seminare questo
Randy,
invece lui mi corre subito dietro continuando a sproloquiare.
È insopportabile.
“Sai, mamma è una bravissima allenatrice,
io assisto a un
sacco di sue lezioni e faccio parte del corso maschile. Però
molte volte guardo
anche le bambine perché lei non sa con chi lasciarmi e
allora mi tiene qui a
lezione con lei. Sta anche pensando di formare delle coppie e fare
anche quel
tipo di corso, ma ancora per me non ha trovato una compagna…
potresti essere
tu!”
Sbuffo. “Non pensarci nemmeno. Non mi stanno
simpatiche
le persone con i capelli rossi” taglio corto. Speriamo che mi
lasci in pace.
“I miei capelli non sono proprio rossi, diciamo che
sono
castani con dei riflessi ramati” precisa con orgoglio.
“Ramati, sì…”
borbotto poco convinta. Per fortuna sono
arrivata accanto alla signora Baker, che però è
talmente presa dalla sua
lezione che non si è resa conto della mia presenza.
“Mi scusi…” mi faccio avanti,
cercando di entrare nel suo
campo visivo.
La donna abbassa subito lo sguardo su di me e mi regala
un piccolo sorriso. “Oh, tu devi essere Jia Huang, la bimba
della lezione
prova! Quando sei arrivata? Non me n’ero accorta.”
“L’ho accolta io, mamma!”
strepita Randy, saltellando sul
posto.
Lo ignoro e mi concentro sull’allenatrice.
“Adesso. Sì, sono
io.”
Celia si volta verso la pista di pattinaggio e fa un
ampio cenno con la mano al gruppo di bambine che pattinano.
“Ragazze, fate un
attimo di pausa! Mi allontano un momento con la nuova arrivata per
cercare un
paio di pattini della sua misura, voi intanto riposatevi e fate le
brave!”
Detto ciò, si volta verso di me e tenta di
prendermi per
mano, ma io ancora una volta incrocio le braccia al petto. È
così difficile
capire che riesco a seguire la gente anche senza che mi tocchi?
“Andiamo Jia, nel ripostiglio degli attrezzi dovrei
avere
ciò che fa per te” afferma allora in tono pacato,
dirigendosi verso il corridoio
da cui sono sbucata.
Io le vado subito dietro, curiosa e un po’
preoccupata:
come è possibile stare in equilibrio sul ghiaccio e fare
tutto quello che fanno
le altre bambine senza cadere?
“Evvai, non vedo l’ora di insegnarti un
sacco di cose!”
esulta Randy, trotterellandomi a fianco e sorridendo a cento denti col
suo sorriso
storto e brutto.
Sollevo gli occhi al cielo. Spero che questo ragazzino
non sia presente a tutte le lezioni, altrimenti mi toccherà
cercare un altro
sport.
I
found a place in this world
For my orphan soul
For my orphan soul
My empty house
Of stolen dreams
And broken hearts
Ripenso a quando le lame dei miei pattini a noleggio
sfioravano con fare inesperto il ghiaccio lucente, come se avessero
paura di
ferirlo. E lui sembrava non scalfirsi mai.
Quel ghiaccio che poi mi è entrato dentro con lo scorrere
degli anni, quando mi sono resa conto che il mio corpo aveva dei
genitori ma la
mia anima era orfana, fin dalla nascita. E ora sono io a non scalfirmi
mai.
È solo merito di mamma e papà
se sono
diventata la stronza che sono.
Ma non importa in fondo, ormai non mi interessa più se mi
guardano o meno. Non sono più quella bambina ingenua che
voleva fare qualcosa
di bello per attirare pateticamente la loro attenzione.
Ora lo faccio per me. Perché è la mia ragione di
vita, il
motivo per cui esisto e respiro, la mia arte. Questa lastra di ghiaccio
è
l’unico luogo al mondo che potrei chiamare casa.
E allora che si dimentichino di me. Sono stata ferita troppe
volte per provare qualcosa al cospetto della loro indifferenza.
Tanto ci sono milioni di persone disposte a incollare gli
occhi su di me e guardarmi volare, splendere, vivere.
'Cause
I can fly with no wings
Shine in the night with an eternal fire
The art inside me is unleashed
I'm naked now, in unseen colors
Eseguo un toe loop e poi, seguendo il ritmo della
canzone, ecco il secondo axel in programma. Anche
questo ovviamente è
perfetto e manda il pubblico in delirio.
La mia performance è quasi finita, mi dispiace dover
lasciare la scena. Rimarrei qui in eterno, a farmi scrosciare gli
applausi e
gli sguardi addosso.
Ma, mentre gli ultimi secondi della musica scorrono e io mi
cimento nelle figure conclusive della coreografia, realizzo che nessuna
vittoria sarà come l’avrei voluta davvero.
Perché forse una piccola parte di
me, un minuscolo granello della bambina che ero, alberga in un angolo
remoto
del mio cuore e aspetta. E spera che questo silenzio di ghiaccio venga
rotto.
Spero stupidamente che loro in qualche modo possano
apprezzarmi.
I'm
done, I'm done drowning in tears of sorrow
Suffocating in the endless hollow, suffocating
Burning in the freezing, scary silence
Getting tired and old while waiting for something
Waiting for something
Waiting for something
Waiting for something
Scaccio subito quei pensieri sciocchi e testimoni di una
debolezza che non mi appartiene più. No, io non sono
più così.
Un boato assordante riempie il palaghiaccio e di nuovo
quella sensazione di onnipotenza mi invade. Acclamano me, amano me,
osservano
me.
Lo sapevo, ho sempre saputo che sarebbe andata bene. Ho la
vittoria in pugno. Qualsiasi cosa abbia da dire la giuria sul brano che
ho
scelto, qualunque sia il livello delle altre esibizioni, non ho dubbi
che andrò
dritta ai World Championships.
Non sono sorpresa, semplicemente l’ho sempre saputo.
Mi inchino teatralmente al pubblico prima di lasciare la
pista e passare il testimone a chissà quale altra
partecipante. E nemmeno mi
importa: ho vinto.
Mi sono ripromessa, tanti anni fa, che sarei arrivata ai vertici
delle classifiche e avrei sbattuto in faccia il mio successo ai miei
genitori,
dato che non hanno mai creduto in me. E, anche se è da mesi
che non li sento e
non li vedo, sicuramente lo verranno a sapere e allora si dovranno
ricredere:
non è soltanto un passatempo da quattro soldi.
“Brava, Jia, bravissima! Quante soddisfazioni mi
dai!” Celia
mi corre incontro con un enorme sorriso e mi stringe in un breve
abbraccio. In
genere è una persona molto composta e misurata, ha questo
tipo di reazione solo
quando c’è veramente da festeggiare. Ha capito
anche lei che ce l’ho fatta.
“Sei stata grandiosa!” ulula Randy, tuffandosi
addosso a noi
e unendosi all’abbraccio. Ecco, da lui invece era
prevedibile, anche se gli ho
ripetuto un miliardo di volte che detesto questo tipo di effusioni.
Mi divincolo discretamente da quell’intrico di braccia e
corpi e punto i miei occhi su di loro. “Si va ai Worlds.”
Già, andrò a competere alla più
importante competizione
mondiale di pattinaggio. Andrò nel posto in cui devo stare,
quella che è sempre
stata casa mia anche se nessuno l’aveva mai dichiarato prima.
E non si tratta di quella dimora vuota, di sogni rubati e di
cuori infranti.
Si tratta della dimora che la mia anima orfana ha sempre
reclamato.
Dear
Daddy, I'm coming home
Dear Mom, I'm coming home
♠
♠ ♠
Prompt della “Infinity Prompt Challenge”,
tratto dalla
lista “Citazioni varie, libri & film”:
«Chiudo
gli occhi, ricordo di quando mi guardavo allo specchio del bagno
da piccola, mentre il vapore si dissolveva, e pregavo di potermi
trasformare.
Ricordo il sapore nauseante della delusione ogni volta che il mio viso
ne
emergeva anonimo come sempre. Stavolta invece riapro gli occhi e
funziona.
Eccomi: diversa e bella, e non sono più io.»
Lauren Oliver,
Before I Fall
Ragazzi! Perché ho la vaga impressione che queste NdA
saranno
più lunghe della storia stessa? XD
Per evitare di allungare ancora il brodo, passo subito al
sodo e comincio da alcuni importanti ringraziamenti!
Innanzitutto ci tengo a ringraziare Frenz,
caro amico e
giudice di questo contest, che mi ha fornito un importantissimo spunto
grazie
alla canzone degli Infected Rain che vi ho linkato sopra. I testi di
questa
band sono qualcosa di favoloso ed è solo grazie alla
bellissima Orphan Soul
–
che mi è entrata nell’anima, scusate il gioco di
parole XD – che ho potuto
creare il personaggio di Jia.
Altro ringraziamento speciale va alla mia adorata Sabriel,
che non solo mi ha fatto cadere nel tunnel/trappola del pattinaggio
attraverso
le sue storie, ma mi ha anche pazientemente istruito
sull’argomento e mi ha
dato tante preziosissime dritte. Non sarò mai
un’esperta sull’argomento, ma ho
avuto una maestra d’eccezione *-*
Per la creazione del personaggio di Jia, è doveroso quindi
ringraziare Sabriel
con la sua Sindy e Carmaux
con il suo Emilio: amiche mie, è
tutta colpa vostra, quindi vi dedico questa storia! ♥
E non solo: vi regalo anche il personaggio di Jia, nel caso abbiate
bisogno di
inserirlo per qualche motivo nelle vostre serie! Avete pieno diritto di
usarlo
a vostro piacimento, perché in fondo lo considero vostro in
parte!!!! :3
Ultimo ringraziamento importante va alla long “Blades of
Glory” di killer_joe,
che ha anch’essa avuto un ruolo fondamentale nella mia
ispirazione! Ormai ho letto così tanto di pattinaggio che
non potevo più starne
fuori *-*
E ci tenevo a citare tutti per gli spunti che mi hanno dato!
Poi, passando ad alcune notine un po’ più
tecniche,
soprattutto per chi non è un gran conoscitore del
pattinaggio su ghiaccio (tipo
me, che ho dovuto fare settordicimila ricerche per capirci qualcosa
XD)…
L’ambito in cui si muove Jia è il pattinaggio di
figura,
precisamente il singolo femminile nella categoria Senior. Questa branca
del
pattinaggio prevede la creazione di una coreografia su un brano che
deve
comprendere un certo tot di figure obbligatorie (le figure sono, per
esempio, i
salti che ho menzionato durante la storia: flip, axel, lutz, toe
loop...). Se
ne volete vedere qualcuna, io ho fatto affidamento a questo carinissimo
articolo che sfrutta le gif per mostrare alcuni tra i salti
più comuni, vi
basterà scorrerlo per farvi un’idea:
https://www.wired.it/attualita/sochi-2014/2014/02/06/olimpiadi-le-gif-per-prepararsi-al-pattinaggio/
Parlando invece della fase delle selezioni, c’è da
precisare
che la storia è ambientata ovviamente negli Stati Uniti,
più precisamente in
California; chi proviene da quella zona dell’America deve
affrontare una serie
di competizioni fino a giungere ai Pacific Coast Sectional
Figure Skating
Championships, una delle tre competizioni locali da superare
prima di
giungere alla Nazionale – le altre due sono la Eastern e la
Midwestern.
Superata questa fase, si partecipa appunto alla U.S.
Figure Skating Championships, che è a
livello nazionale negli USA. Questa gara dà accesso poi ad
altre gare di
maggiore importanza e su scala mondiale; nel caso delle esibizioni
singole
femminili, la fase successiva sono i World Figure Skating
Championships
– detti anche Worlds per abbreviare – che insieme
alle Olimpiadi danno il
maggior riconoscimento possibile nella carriera di un pattinatore.
Ovviamente le gare
prevedono anche l’assegnazione di un punteggio da parte della
guiria, ma io ho
omesso quest’aspetto perché il successo di Jia
è stato palese e sicuramente si
piazzerà, se non prima, almeno sul podio ^^
Ultime cose, poi vi
lascio in pace con tutte queste barbose informazioni: accenno al fatto
che la
giuria potrebbe avere da ridire sulla scelta del brano
perché generalmente si
pattina su pezzi di musica classica o comunque, anche se si esce dagli
schemi,
il metal è tipo illegale XD anche se, grazie a Sabriel, ho
scoperto che una
ragazza ha addirittura pattinato su un medley degli AC/DC!
Comunque Orphan
Soul secondo me si prestava perfettamente
all’occasione, e poi la mia Jia è
volutamente fuori dagli schemi :P
È un personaggio che
va indagato, vero? Potrei avere qualcos’altro in mente per
lei, eheheheh…
E, a proposito!
Quando Jia accenna alla sua “faccia da cinese”, si
riferisce alle sue origini
da parte di padre (Jia Huang infatti sono un nome e un cognome cinesi).
E niente, penso di
aver – finalmente – finito! So che questa shottina
è piuttosto semplice e
piccoletta, ma spero vi sia comunque piaciuta e vi abbia incuriosito su
questo
nuovo personaggio che ho creato! :)
Alla prossima e
grazie a chiunque deciderà di lasciare un commento!!! ♥
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