Se l’amore avesse un suono, sarebbe il battito del cuore di Lily.
Piccoli, rapidi tonfi che si scontrano contro la tua tempia, mentre riposi col capo sul suo sterno
– il suo respiro rallenta, affievolendosi nella quiete della stanza in penombra.
Intanto lei ti accarezza i capelli piano, con dolcezza, e quando ti stringe in questo modo, non fai fatica a credere che il mondo possa iniziare e finire qui, nel confine delle sue braccia.
Ti piacerebbe poter restare per sempre così: un’eternità di corpi intrecciati, col profumo della pelle di Lily a invaderti le narici – e il suo cuore che batte, batte, batte. Per sempre così.
Ma non è possibile e lo sai: te lo ricordano le ombre che si ritirano veloci,
mentre la luce di un nuovo giorno irrompe dalla finestra.
Il giorno alla fine si è dissolto in notte — l’ultima.
In un lampo di luce verde che dilata il tempo, capisci che stasera
non sentirai il cuore di Lily contro la tempia, stretto dalle sue braccia.
Stai morendo, James.
Il tuo ultimo pensiero è che non potrai sentire più — mai più — che suono fa l’amore.
Credo di aver sempre voluto scrivere questa flashfic, più o meno da quando ho letto la scena nei Doni della Morte in cui Harry, nella Foresta Proibita, viene colpito dall’Anatema di Voldemort e il suo pensiero vola a Ginny. Volevo ricreare una scena simile, ma con James e Lily.
Non faccio nomi, ma mi permetto di dedicare questa manciata di righe – che non si avvicinano minimamente alle cose meravigliose che scrivono loro – ad un paio di autrici che seguo e adoro, che so per certo essere grandi sostenitrici di questa coppia.
E, a tutti voi che leggerete, grazie. Spero vi piaccia (in quel caso, se vi va, battete un colpo). Un bacio!
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