Il
frinire dei grilli
Tiepida e umida, impregnata dal profumo d’erba brunita e
raggi di sole ormai lontani, la brezza leggera scompiglia appena le
tende
sottili della finestra spalancata, prima di insinuarsi nella stanza;
porta con
sé lo scintillio argenteo della luna e il frinire dei
grilli, dolce canto
d’estate che dentro sé racchiude promesse fatte
con gli occhi puntati al cielo
e parole bisbigliate prima di un bacio fugace.
Ed è proprio lei, la luna, circondata da una tempesta di
stelle trapuntate ad arte sul cielo scuro, a vegliare bonaria sui due
giovani
corpi distesi nella penombra, sospesi in quell’attimo fatto
di pieghe tra le
lenzuola candide. Le loro anime sono scivolate piano
nell’incanto del sonno, le
orecchie piene del canto ipnotico degli insetti adornato da echi
lontani.
Rabbrividisce appena nel sonno, Conor, mentre il soffio
della notte gli solletica piano la pelle diafana sul costato, lasciata
nuda dal
lenzuolo stropicciato; i raggi lunari gli accarezzano gentilmente il
viso
delicato e pulito, dai tratti così dolci che paiono
appartenere a un bimbo;
tracciano il suo petto magro, le spalle sottili e dalle ossa troppo
sporgenti,
il collo su cui è intrappolata qualche goccia di sudore, le
labbra sottili e
distese in un’espressione beata, le ciglia morbide che
decorano le palpebre
chiuse, quasi sembrano volergli scostare una ciocca dorata che il caldo
ha
fatto aderire alla sua fronte.
Pare di porcellana, quel ragazzo minuto e angelico, ma la
sua schiena è rovente mentre aderisce al petto di Philip.
Quest’ultimo respira piano, il viso immerso tra i capelli
soffici di Conor – si ubriaca del loro profumo anche durante
il sonno, quel
profumo che sa di sole e promesse –, le ciocche color del
miele gli solleticano
i lineamenti decisi ma gentili e le labbra leggermente incurvate in un
sorriso
quasi impercettibile, un segreto tra lui e la luna.
È un giaciglio sicuro, Philip, mentre intrappola il suo
compagno in un’estate troppo bollente; mentre invisibili
goccioline, miste
all’umidità della notte, gli imperlano la pelle
infuocata delle braccia toniche,
delle spalle forti, della schiena leggermente inarcata e deliziosamente
adornata da una leggera peluria, della curva della mandibola.
Sembra voler stringere a sé il mondo intero e proteggerlo da
ogni male, con quella dolce premura con cui ha lasciato scivolare una
mano sul
ventre dell’altro e ha intrecciato le loro gambe. Come se
Conor gli potesse
sfuggire, come se un soffio d’estate più forte
potesse dividerli.
Ma le loro anime, così come i loro corpi, si incastrano e si
fondono nel magico limbo del sonno, danzano leggiadre al frinire dei
grilli,
brillano candide sotto la pioggia d’argento della luna, si
lasciano sfiorare i
polpacci dalle lenzuola fresche, abiti di scena per uno spettacolo
fatto di carezze.
E i loro respiri si mischiano e si fondono agli aliti
bollenti di una notte d’estate, eterna e ipnotica, dolce come
il profumo di
erba brunita dal sole.
♥
♥
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Non ho la più pallida idea di cosa sia. Non ne nemmeno se
sia una Phinor XD e sicuramente è di una banalità
allucinante, ma quanto ho
amato scriverla!
Questa cosetta mi è venuta in mente proprio di notte mentre,
stesa a letto e con la finestra socchiusa, ascoltavo con un orecchio il
canto
dei grilli e con l’altro i Nothing But Thieves… e
niente, ho pensato che fosse
un’atmosfera davvero magica, una sorta di incantesimo che
accade solo d’estate
e che ti porta lontano con la fantasia, a immaginare cose dolcissime e
che hanno
il sapore di eterno.
Non mi sono drogata, giuro XD
Questa flashina poteva essere molto più rossa, molto
più
dinamica, molto più sensata… ma ecco,
è venuta fuori così ^^
Non ho altro da aggiungere, se non: spero che vi sia
piaciuta e che ci abbiate capito qualcosa :P :3
E grazie di cuore, Phil e Conor, per esistere e per essere
così tremendamente perfetti insieme ♥
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