Incontro ravvicinatoNote dell'autrice
Le quattro drabble sono incentrate sul paring NarutoSakura, ognuna ispirata da un differente prompt.
Prompt: A si strappa la maglietta davanti a B.
Sakura si chiese perché era stata lei a doverlo accompagnare nella
camera di Shikamaru per cambiarsi la maglietta. Che involontariamente
l’avesse strattonato, aprendo un buco nel tessuto, o che Naruto ubriaco
non si reggesse in piedi non le sembrarono motivazioni sufficienti,
soprattutto quando l’amico si appoggiò sulle sue spalle.
“Fa caldo, Sakura-chan,” disse con gli occhi blu annebbiati dall’alcool.
Il suo respiro caldo sul collo e l’odore del sakè le causarono un leggero capogiro, sfumando l’irritazione per la situazione.
Quando lui si scostò improvvisamente, Sakura si sentì sollevata, ma lo
strappo sonoro della maglia e la visione del suo petto nudo
costrinsero, di nuovo, il proprio battito cardiaco ad accelerare.
Prompt: Far scivolare via i jeans e lanciarli
Sotto il suo sguardo sconcertato, Naruto finì di liberarsi dal tessuto opprimente.
Dopo tutti i bicchieri scolati, non la sorprendeva che la temperatura
corporea fosse più alta del normale, ma poteva evitare di spogliarsi
davanti a lei.
E in modo così plateale, pensò, mentre l’imbarazzo le infiammava il viso.
Aprì bocca per rimbrottarlo arrabbiata, quando lo vide sbottonarsi i
jeans, farli scivolare lentamente sulle sue gambe muscolose e lanciarli
a terra, vicino alla maglia strappata.
Avendo dovuto curarlo più volte negli ultimi anni, non era la prima
volta che lo osservava con solo i boxer addosso, eppure al suo primo
passo verso di lei urlò, assestandogli un pugno in faccia.
Prompt: “Stringimi più forte.”
Naruto perse l’equilibrio, ma cadendo le afferrò di riflesso un braccio, trascinandola sul letto.
Sakura si ritrovò il seno e il ventre premuti contro i suoi pettorali
solidi; riaprendo gli occhi, scorse sul volto dell’amico un primo segno
di lucidità.
“Sei impazzito?” sbottò, confusa dalla rabbia e dal disagio per il suo corpo praticamente nudo sotto di lei.
Tentò di alzarsi, ma Naruto si girò di lato: con una mano accostò il
viso della kunoichi alla propria spalla, poi fece scivolare un braccio
intorno alla sua vita.
Con sua grande sorpresa, Sakura si sentì protetta da quell’abbraccio avvolgente.
“Non avevi caldo?” mormorò incerta, desiderando impulsivamente che la stringesse di più.
Prompt:“Rialzati!”
Non le rispose, ma rimasero in silenzio, i loro cuori che scandivano lo scorrere del tempo.
Sotto l’orecchio, percepiva il battito cardiaco di Naruto: il ritmo un po’ irregolare come il suo.
“Sì, ma anche sonno,” replicò il jounin.
Distolta dai propri pensieri, Sakura si scostò, chiedendosi se la prendesse in giro.
L’amico allentò l’abbraccio consentendole di alzarsi per guardarlo meglio.
“Non ha assolutamente senso,” ribatté accigliata.
“Forse, ma il caldo non dipende solo dall’alcool,” ammise con disarmante innocenza.
La kunoichi perse le parole, ma la porta improvvisamente aperta le fece recuperare all’istante la capacità di parlare.
“Rialzati subito, pervertito!” urlò.
Poi lo picchiò ancora, mascherando l’emozione con una reazione più naturale per gli occhi curiosi del disturbatore.
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